«Non è altrettanto difficile stabilire una data massima, dopo avere stabilito quella minima, perché lo scriba tradisce i limiti della sua conoscenza. Non era vivo e non poteva perciò scrivere nell’anno 70 dopo Cristo. Il testo contiene tre riferimenti diretti a un Tempio, un grande Tempio bianco che sembra costituire il centro di ogni attività importante. C’erano molto templi in Palestina e nelle terre vicine, ma solo un Tempio per antonomasia: il più santo di tutti i luoghi santi, il Tempio di Gerusalemme. Nella nostra storia il Tempio è ancora in piedi, esiste ancora, ed è il centro di ogni attività. Ma secondo la storia, quella vera, quel Tempio ha cessato di esistere. Le legioni romane invasero la Giudea e distrussero il Tempio nel 70 dopo Cristo, cancellandolo dalla faccia della terra. Durante un’azione militare intrapresa per domare una rivolta ebrea, i romani lo abbatterono fino all’ultima pietra, e il Tempio non esiste più.
— Come era stato predetto — disse il maggiore Moresby.
Chaney lo ignorò.
— Perciò avevamo isolato la data approssimativa nella quale l’opera era stata composta: non prima dell’anno 100 a.C., e non dopo l’anno 70 d.C. La concordanza con la prova del radiocarbonio era soddisfacente. Sì, sono certo che il rotolo è autentico, ma la storia che racconta non lo è… la storia è pura fantasia, costruita su simboli e miti conosciuti dagli antichi ebrei.
Arthur Saltus guardò sospettosamente i logli, e poi guardò la donna.
— Dobbiamo leggere tutto quanto, Katrina?
— Sì, signore. Il signor Seabrooke l’ha esplicitamente chiesto.
— Una perdita di tempo, comandante disse Chaney.
Saltus sorrise.
— Il Grande Capo Bianco ha parlato, signore. Non voglio ritornare su quella tinozza nel Mai della Cina.
— L’Indic non mi riavrà… mi ha venduto al Grande Capo Bianco. — Brian Chaney mise da una parte le copie fotostatiche del documento, e allungò la mano verso il voluminoso rapporto Indic. Aprì una pagina a caso, e si trovò davanti delle cifre che riguardavano un’elezione nella Germania Federale, avvenuta tre anni prima.
Ricordava quell’elezione; molti ricercatori della sua sezione l’avevano seguita con interesse, e avevano cercato di prevedere l’esito, facendo delle scommesse che non avevano trovato nessuno disposto ad accettarle. Poco prima che il rapporto venisse ultimato e sottoposto all’Ufficio, il partito Nazional-Democratico aveva conquistato la percentuale del 4,3% dell’elettorato… appena allo 0,7% di distanza dal minimo necessario per entrare nel Bundestag. Il partito era stato accusato di neonazismo, e aveva subito alcune flessioni, intorno agli anni ’70, per poi risalire costantemente; Chaney si domandò se fosse poi riuscito a sopraffare l’immagine di Hitler, ancor viva nella memoria dei tedeschi, e a ottenere il necessario 5% negli anni successivi. In tempo di pace, i giornali israeliani avrebbero portato la notizia; e lui l’avrebbe notata. Forse avevano pubblicato ugualmente i risultati delle successive elezioni… malgrado le restrizioni sull’uso della carta e le preoccupazioni per gli affari interni e la guerra araba… e forse lui non li aveva notati. Era rimasto sepolto nella traduzione dei rotoli per molto tempo. Come ora stavano per restare sepolti Saltus e Moresby nella lettura dell’Eschatos…
Spesso Chaney si era chiesto chi fosse l’anonimo scriba che aveva confezionato quella storia. Il lungo lavoro compiuto sul rotolo gli aveva dato la sensazione di conoscere quasi l’uomo di un tempo cosi remoto, di essere quasi in grado di leggergli nel pensiero. Qualche volta gli era sembrato che l’uomo fosse un novizio nella pratica di quell’arte… un nuovo adepto della setta, non ancora adeguato alla mentalità comune, o magari un prete privato del suo rango e del suo lavoro, per essersi rivelato un anticonformista. Quell’uomo non aveva mai esitato a impiegare il vernacolo aramaico, quando l’aramaico era stato più efficace o più ricco di colore dell’ebraico, e aveva raccontato la sua storia con estro e vivacità, con libertà poetica.
Eschatos:
Il cielo era azzurro, nuovo, e libero di draghi (serpenti alati) quando l’uomo che era due uomini (gemelli?) viveva sulla (sotto la?) terra. L’uomo che era due uomini era in pace col sole e i suoi figli si moltiplicavano (le tribù, o le famiglie, intorno a lui crescevano di numero con il passare del tempo). Egli era conosciuto e accolto con gioia nel Tempio bianco, e là avrebbe potuto vivere. Il suo lavoro lo portava di frequente alla lontana Har-Magedon, dove era ugualmente conosciuto a coloro che vivevano sulla montagna e a coloro che aravano la pianura sotto la montagna; ed egli si mescolava a costoro e li ammaestrava (consigliava, guidava) nella loro vita d’ogni giorno; poiché l’uomo che era due uomini era un uomo saggio. Egli aveva una stanza (una casa?) con (insieme a) una famiglia della montagna e gli bastava soltanto tirare una fune (fare un segno?) per avere cibo e acqua; e il cibo e l’acqua gli venivano dati senza che egli dovesse pagare. (Una forma di compenso per i suoi servigi?)
L’uomo che era due uomini lavorava sulla montagna.
Il suo compito (svolto a intervalli sconosciuti) era oneroso, e consisteva nell’ergersi in piedi sulla cima della montagna e ripulire i cieli spazzandone via gli escrementi (impurità, detriti rimasti dopo la Creazione) che tendevano a radunarsi là. La gente della montagna doveva assisterlo nel suo lavoro, fornendogli dieci cor di acqua (novecento galloni) attinti da un pozzo inesauribile (o cisterna) che si trovava vicino alla base della montagna; e ogni volta il lavoro finiva nel buio e nella luce di un solo giorno (da un tramonto all’altro). Questo compito gli era stato affidato dal profeta egiziano nomade (Mosè?) da più eli cinque volte l’Anno Giubilare (più di duecentocinquant’anni prima); ed era un segno e una promessa che il profeta aveva dato ai suoi figli, le tribù: perché fino a quando i cicli fossero stati puliti il sole sarebbe rimasto quieto, i draghi non sarebbero apparsi nel cielo, e il freddo crudele che paralizzava i vecchi sarebbe stato mantenuto lontano, alla giusta distanza.
Il nuovo profeta che era venuto dopo l’Egiziano (Aronne?) approvò il patto, e il patto fu continuato: dopo di lui, Elia approvò il patto, e il patto fu continuato; e dopo di lui, Sofonia approvò il patto, e il patto fu continuato; dopo di lui, Michea approvò il patto (errore cronologico) e il patto fu continuato. E giunse questo tempo, e i cieli erano puliti, e il popolo prosperava.
L’uomo che era due uomini era una figura prodigiosa. Era figlio (discendente diretto) di Davide.