Il suo capo era d’oro finissimo e i suoi occhi erano brillanti come (parola mancante; probabilmente gemme), il petto e le braccia erano di purissimo argento, il corpo era di bronzo, le gambe di ferro, e i piedi parte erano di ferro e parte di creta (intera descrizione presa di peso da Daniele). L’uomo che era due uomini non invecchiava, la sua età non cambiava mai, ma un giorno, mentre egli lavorava sulla montagna, ed era intento al suo compito, venne abbattuto da un segno. Un masso si staccò dalla montagna e rotolando cadde su di lui, schiacciandogli i piedi e sbriciolando la creta, che fu portata via del vento; ed egli cadde sulla terra, terribilmente ferito. (Di nuovo, un intero pezzo preso da Daniele.) Il lavoro si fermò. La gente della montagna lo trasportò a valle e lo consegnò alla gente della pianura, e la gente della pianura lo trasportò al Tempio bianco, dove i sacerdoti e i medici lo posarono nella sua ferita (lo seppellirono?).
Passò così il primo Anno Giubilare, e il secondo (un secolo), ed egli non apparve al suo posto sulla montagna. La sua stanza (casa) non fu preparata per lui, perché i nuovi figli avevano dimenticato; il popolo non attingeva acqua e il pozzo (cisterna) si inaridiva; i cieli non erano più puliti. Molti escrementi e molti detriti si radunarono nei cicli sopra Har-Magedon. E là fu visto il primo drago, e un altro, e i draghi erano generati e si moltiplicavano nei detriti e negli escrementi, fino a quando i cieli non furono oscurati dalle loro ali e rimbombarono del loro tuono. Un freddo raggelante discese sopra la terra e ci fu ghiaccio sopra i fiumi e i torrenti. Le tribù erano esigue (spopolate) e affamate; le tribù combattevano tra di loro per conquistare il cibo, e venne il tempo in cui l’ospitalità non fu più onorata nel paese, e parenti e viaggiatori furono scacciati o gettati nel deserto per essere di pasto agli sciacalli. I messaggeri (?) si fermarono e non ci fu più traffico tra le tribù e le città delle tribù, e le strade furono ricoperte di sterpi e d’erba.
I giovani persero la fede dei loro padri e costruirono una muraglia intorno alla tribù, e poi un’altra e un’altra ancora, fino a quando le muraglie non furono cento e cento ancora di numero, e ogni casa fu divisa e isolata dalla casa del vicino, e le famiglie furono divise tra di loro. I giovani fecero costruire delle grandi muraglie e non ci fu traffico tra un luogo e l’altro; le città caddero in miseria e si fecero guerra, e il sole non fu più quieto.
Una pestilenza discese dai detriti della Creazione accumulatasi sopra Har-Magedon, escrementi dei draghi che coprirono la terra come una nebbia viscida prima dell’alba. La pestilenza era un’orribile malattia dell’occhio, del naso, della gola, della testa, del cuore e dell’anima di un uomo, e la pelle di quest’uomo cadeva; la pestilenza dava agli uomini una somiglianza con le quattro bestie, e gli uomini erano orrendi e disgustosi nella loro infelicità, e i loro fratelli fuggivano davanti a loro in preda al terrore.
E con questo la voce di Michea gridò, dicendo che era giunta la fine dei giorni; e la voce di Eliseo gridò, dicendo che era giunta la fine dei giorni; e lo spirito e il fantasma di Ezechiele gridò, e fu visto entro le mura della città, e fu udito nelle sue lamentazioni versare lacrime amare, perché era giunta la fine dei giorni.
E così fu.
(La riga seguente del testo era composta da una sola parola, un’espressione aramaica clic indicava oscurità, o tempo, o generazione. Poteva venire tradotta come “Interregno”.)
L’uomo che era due uomini si alzò dal suo letto (tomba?) nel mondo sotterraneo (regno dei morti? regno degli Inferi?), e ciò che vide nella terra gli riempì il cuore di collera. Egli ruppe la terra del Tempio (emerse dalla tomba sotto il Tempio? O all’interno?) e si fece avanti in preda ad altissimo sdegno, per bandire i draghi dalla montagna. Egli alzò la sua verga e colpi le muraglie, dicendo alle famiglie di andare libere e di vivere; diede cibo e conforto al viaggiatore e lo ammaestrò, e guidò la sua mano fino alla tenda e fece tornare l’ospitalità sulla terra; egli disse ai suoi parenti di entrare nella sua (stanza? casa?) e di riposare; si mise al lavoro senza fermarsi per porre fine alla triste miseria che aveva invaso la terra.
E quando il sole fu di nuovo quieto, l’uomo che era due uomini lavorò per riempire il pozzo (cisterna) e ripulì i cieli dagli escrementi e dai detriti. I draghi fuggirono dai loro sudici nidi, e la pestilenza fuggì con loro in un’altra parte del mondo. L’uomo sollevò lo sguardo verso il Tempio ed ecco, egli vide una grande, accecante luce gialla riempire i cieli da un bordo all’altro del mondo: e quella luce gialla accecante era un segno e una promessa dei santi profeti a colui che aveva lavorato, e quella promessa diceva che il mondo era ritornato nuovo, e che era in pace e più nulla lo turbava. I fiori sbocciavano ovunque e i vigneti si curvavano per il peso dei grappoli e frutti deliziosi apparivano ovunque. Il sole era quieto.
L’uomo che era due uomini andò a riposarsi nella sua casa nella terra (tomba?) e fu soddisfatto, perché tutto questo era buono.
Brian Chaney si riscosse dai suoi pensieri, e si guardò intorno, osservando l’espressione dei compagni.
Arthur Saltus stava leggendo le fotocopie con aria annoiata, manifestando appena un minimo d’interesse per la narrazione. Il maggiore Moresby stava prendendo appunti su un blocchetto… l’unico aiuto di una memoria fotografica… ed era ritornato alla prima pagina della traduzione, per rileggerla completamente. Chaney immaginò che il maggiore doveva essere stato preso all’amo. La sua espressione era intenta. Kathryn Van Hise era seduta davanti a lui, dall’altra parte del tavolo, e sedeva eretta, con le dita intrecciate sul piano del tavolo. La giovane donna l’aveva studialo senza parere, mentre lui aveva seguito il corso di quei pensieri, ma non appena Chaney la fissò direttamente lei distolse lo sguardo.
Chaney si domandò cosa pensasse, in realtà, la giovane donna di tutto quello che stava accadendo. A parte le opinioni dei suoi superiori, a parte la posizione ufficiale adottata dall’Ufficio, che cosa pensava lei in realtà? A colazione lei aveva mostrato un certo imbarazzo… che era parso quasi allarme alla prospettiva di filmare uno degli obiettivi alternativi, la Crocifissione, ma a parte questo Chaney non aveva scoperto alcun segno di convinzioni o atteggiamenti personali della donna nei confronti dell’esplorazione del futuro. Aveva rivelato orgoglio e soddisfazione per il successo dei tecnici e degli ingegneri, e aveva rivelato una lealtà che sfiorava il fanatismo, nei confronti del suo superiore… ma che cosa pensava, personalmente? Aveva qualche riserva mentale?
Chaney non riusciva assolutamente a comprendere il motivo dell’interesse di Seabrooke per il secondo rotolo.
Tutti gli studiosi lo riconoscevano come midrash; non c’erano state controversie o discussioni sul secondo rotolo, e se fosse stato pubblicato da solo Chaney sarebbe sfuggito a qualsiasi notorietà. Gilbert Seabrooke doveva essere pazzo, per avere soltanto pensato a introdurlo nella stanza di addestramento. Quel rotolo non aveva alcuna importanza per la missione. Nulla, nell’Eschatos, aveva attinenza con l’imminente sondaggio del nuovo secolo; la storia era solidamente radicata nel primo secolo avanti Cristo, e nessun accenno, nessun indizio la portavano più lontano del 70 d.C. In realtà, non spaziava neppure al di là del proprio secolo. Non pretendeva di essere un’autentica profezia, non lo affermava né lo lasciava supporre come, invece, accadeva — per esempio — nel Libro di Daniele… il cui scriba pretendeva di essere vissuto cinquecento anni prima di nascere, per poi tradirsi rivelando una scarsa comprensione della storia. Gilbert Seabrooke stava leggendo tra le righe cose che esistevano soltanto nella sua immaginazione, e si attaccava a dei raggi di luce gialla e a degli escrementi di draghi senza accorgersi di avere superato i limiti del ridicolo.