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— Grazie — disse Chaney, serio in viso. — Ci tengo alla pelle. Come sono protetti i tecnici, adesso?

— Con pareti rinforzate e punti di osservazioni esterni, attraverso telecamere. I tecnici lavorano in una sala adiacente, ma un metro e mezzo di acciaio e di cemento armato li separano dal passeggero e dal veicolo. Fanno funzionare il TDV e ne osservano il comportamento, come le ho detto, attraverso una serie di televisori a circuito chiuso; inoltre, osservano non solo il laboratorio vero e proprio, ma il corridoio esterno, il deposito e lo schermo antiatomico; tutto ciò che si trova a quel piano dei sotterranei.

— Come fa a sapere che il veicolo si muove, in realtà? chiese Chaney, curioso. — Si vedono degli spostamenti?

— Il veicolo non si muove, non viaggia nel senso di passare attraverso lo spazio. Il veicolo rimarrà sempre nel punto di origine, a meno che noi non decidiamo di spostarlo altrove. Ma funziona, e funzionando smuove gli strati del tempo proprio come quelle persone, nell’acqua, spostano il liquido tuffandovisi.

— Come avete fatto a provarlo?

— Una telecamera è stata montata nella parte anteriore del veicolo, in modo che inquadrasse, attraverso un portello, il laboratorio. Un orologio e un calendario erano stati appesi alla parete, direttamente nel campo della telecamera. La telecamera non si è limitata a fotografare le ore del passato e le date dei giorni precedenti, ma ha preso delle immagini della parete prima che l’orologio vi fosse sistemato. Sappiamo che il TDV ha raggiunto un anno di distanza, nel passato.

— Qualche effetto sulle scimmie?

— Nessuno. Stanno benissimo.

— Che cosa avete fatto per prevenire un altro incidente… un incidente di altro tipo?

— Si spieghi. — Seccamente.

Chaney disse, misurando le parole:

— Cosa accadrà se quella macchina giungerà nel passato, in un’epoca precedente a quella della costruzione del sotterraneo? Cosa accadrà se emergerà in un letto di argilla?

— È molto semplice; non permetteremo che questo accada — fu la risposta immediata. Il limite estremo di dislocazione nel passato è il 30 Dicembre 1941. Un sondaggio al di là di quella data ò proibito. Il Direttore del Progetto vuotò il suo bicchiere, e lo appoggiò da una parte. — Chaney, la località è stata sottoposta a ogni possibile ricerca, per stabilire un limite massimo nel passato; ogni fase di questa operazione ò stata studiata con cura, in modo che nulla rimanesse affidato al caso. Il primo edificio che è sorto qui è stato una costruzione rozza, simile a una capanna. È stata distrutta da un incendio nel febbraio del 1867.

— Le ricerche vi hanno portato così indietro?

— Eravamo disposti a risalire ancora di più nel passato, se questo fosse stato necessario; abbiamo potuto consultare i dati risalenti alla guerra indiana del 1831. Una fattoria con una cantina è stata costruita in questo luogo durante Testate del 1901, ed è rimasta qui fino al giorno in cui l’hanno demolita, nel 1941, quando il governo ha acquistato la terra per costruirvi una stazione di raccolta. Da allora questa zona è stata sempre proprietà governativa, e il luogo dove ora sorge il laboratorio è rimasto vuoto fino a quando non abbiamo dato inizio al nostro progetto. I tecnici hanno usato ogni cura per scegliere la posizione. Oggi il TDV si trova in un serbatoio sigillato di acqua polimerica, a novanta centimetri dal vecchio pavimento del sotterraneo, in uno spazio che non dovrebbe essere stato occupato da nient’altro. Abbiamo perfino ricostruito l’esatta ubicazione della vecchia caldaia e del deposito del carbone.

— E così il termine estremo è il 1941? Perché non il 1901?

— Il limite estremo, nel passato, è il 30 Dicembre 1941, molto tempo dopo la data di demolizione. La sicurezza prima di tutto.

— Mi piacerebbe vedere quel serbatoio di acqua polimerica.

— Lo vedrà. È necessario che lei acquisti la massima familiarità con tutti gli aspetti dell’operazione. Ha già sostenuto la visita medica?

— Sì.

— Ha seguito un corso di addestramento nell’uso delle armi?

— No. Perché, è necessario anche questo?

— La sicurezza prima di tutto, Chaney — disse Seabrooke. — È saggio prevedere ogni eventualità. L’addestramento può essere una perdita di tempo, ma è più saggio prepararla sotto ogni aspetto, comunque vadano le cose.

— Mi sembra un’espressione pessimistica. Perdita di tempo. In che senso?

— Mi scusi; dimentico che lei è stato all’estero per molto tempo. L’uso di tutte le armi verrà probabilmente vietato ai civili nel prossimo futuro. Il presidente Meeks è favorevole a questo provvedimento.

Chaney disse, con aria assente:

— Farà piacere al maggiore. Lui non crede che i civili siano capaci di puntare una pistola nella direzione giusta.

Stava guardando dall’altra parte della piscina. Katrina era uscita dall’acqua ed era in piedi sul bordo, in quel momento, occupata a liberare i capelli dalla costrizione di una cuffia di plastica. Arthur Saltus le era così vicino che solo i loro costumi da bagno umidi separavano i due corpi, ma nessuno dei frequentatori della piscina gli dedicava qualche attenzione. C’erano altre due donne, in acqua, ma non attiravano neppure metà dell’attenzione che attirava Katrina… però i loro corpi non erano esposti come quello della loro istruttrice. I regolamenti militari erano estesi anche alla piscina, anche se questo alle ausiliarie poteva non piacere.

Chaney continuava a fissare la donna… e Saltus, che le stava vicinissimo… ma una parte della sua mente indugiava su Gilbert Seabrooke, sulle affermazioni pratiche e semplici di Seabrooke. Ripensò a quella macchina, al TDV. Cercò di pensare al TDV. Ogni sforzo di visualizzare il veicolo era inutile; non ci riusciva. Ogni tentativo di comprendere il suo funzionamento era altrettanto inutile… gli mancava l’istruzione tecnica necessaria per comprenderlo. Funzionava: doveva accettare questa affermazione. Ogni volta che il veicolo veniva sottoposto a un collaudo, erano i suoi orecchi a dirgli che funzionava.

Consumando una tremenda quantità di energia, e pilotato da un sistema automatico a distanza, il veicolo spostava che cosa? Gli strati temporali. Gli strati del tempo. La macchina non si muoveva nello spazio, non lasciava il laboratorio e il serbatoio di poliacqua, nel sotterraneo, ma penetrava e sondava il tempo… la macchina, o la telecamera che vi era montata sopra… e nello stesso tempo fotografava una parete, un orologio e un calendario. E tra poco tempo, ormai, il veicolo avrebbe trasportato degli esseri umani nel futuro, e da questi uomini ci si aspettava molto di più che dare una semplice occhiata a un orologio. (Ma il veicolo aveva già ucciso nove uomini, quando era tornato indietro per occupare il punto e il momento esatto della partenza.) Non riuscì a reprimere un brivido. Quella fredda paura non voleva lasciarlo.

— Lei ha raccolto uno strano equipaggio per il veicolo — disse Chaney.

— Perché dice così?

— Non c’è neppure un ingegnere… neppure uno scienziato. Moresby e io ci amiamo come un cobra e una mangusta. Io penso di essere la mangusta. Devo continuare?

— So quello che faccio, Chaney. I tecnici, gli ingegneri e gli scienziati… i fisici, i matematici… verranno più tardi, quando i sondaggi richiederanno l’impiego d’ingegneri, di fisici e di matematici. Quando sono arrivati sulla Luna i primi geologi? I primi selenologi? Questa esplorazione esige uomini come lei, come Moresby e come Saltus. Lei e Moresby siete stati scelti perché entrambi siete primi nel vostro campo, e perché siete l’opposto naturale uno dell’altro. Mi piace considerarvi come due piatti di una bilancia, in equilibrio delicatissimo, con il peso neutrale di Saltus al centro, per mantenere questo equilibrio. Le ripeto che so quello che faccio.