«Elaida?» lo interruppe Moiraine. «Cosa c’entra Elaida Sedai?» Guardò Rand con tanta durezza che lui avrebbe voluto sprofondare.
«Voleva gettarmi in prigione» rispose lentamente. «Io volevo solo dare un’occhiata a Logain, ma lei non ha creduto che solo per combinazione mi trovavo nei giardini del Palazzo, con Elayne e Gawyn.» Tutti, tranne Loial, lo fissarono come se all’improvviso gli fosse spuntato un terzo occhio. «La regina Morgase mi ha lasciato andare. Ha detto che non c’erano prove che tentassi di nuocere e che avrebbe applicato la legge, qualsiasi cosa Elaida sospettasse. Ve l’immaginate? Incontrare una regina! È bellissima, come nelle storie. E anche Elayne. E Gawyn... Gawyn ti piacerebbe, Perrin. Perrin? Mat?» I due lo fissavano ancora. «Sangue e ceneri, mi sono soltanto arrampicato sul muro per dare un’occhiata al falso Drago. Non ho fatto niente di male.»
«Quel che dico sempre io» commentò Mat, blando; ma subito si mise a sogghignare. Egwene, in tono decisamente neutro, domandò: «Chi è Elayne?»
Moiraine mormorò qualcosa, con rabbia.
«Una regina» disse Perrin, scuotendo la testa. «Tu sì che hai delle avventure. Noi abbiamo incontrato solo Calderai e Manti Bianchi.» Evitò di guardare Moiraine, in maniera tanto evidente che Rand se ne accorse. Perrin si toccò i lividi sul viso. «Tutto sommato, cantare con i Calderai era più divertente che parlare con i Manti Bianchi.»
«I Girovaghi vivono per le loro canzoni» disse Loial. «Per tutte le canzoni, a dire il vero. Almeno, per cercarle. Anni fa ho incontrato alcuni Tuatha’an; volevano imparare le canzoni che cantiamo agli alberi. In realtà gli alberi non ne ascoltano più molte e pochi Ogier le imparano. Io ho un po’ di quel Talento, perciò l’Anziano Arent ha insistito che le imparassi. Ho insegnato ai Tuatha’an quel che potevano apprendere, ma gli alberi non ascoltano mai gli esseri umani. Per i Girovaghi erano semplici canzoni e ben accette in quanto tali, dal momento che nessuna era quella che cercano. Chiamano Cercatore il capo di ogni tribù. A volte vengono a Stedding Shangtai. Pochi esseri umani ci vengono.»
«Per favore, Loial» disse Moiraine.
L’Ogier si schiarì la voce e continuò in fretta, come se temesse d’essere interrotto. «Ho appena ricordato una cosa, Aes Sedai. Una cosa che ho sempre desiderato chiedere alle Aes Sedai, se mai ne avessi incontrata una, dal momento che conoscete molte cose e a Tar Valon avete grandi biblioteche. Posso farti la domanda?»
«Se la fai breve» rispose Moiraine, brusca.
«Breve» ripeté Loial, come se si chiedesse il significato della parola. «Sì. Bene. Breve. Non molto tempo fa, a Stedding Shangtai venne un uomo. Il fatto in sé non era insolito, a quel tempo, dal momento che moltissimi profughi giungevano dalla Dorsale del Mondo, fuggendo da quella che voi avete chiamato la Guerra Aiel.» Rand sorrise: non molto tempo fa... quasi vent’anni. «Era in punto di morte, anche se non mostrava segno di ferite» continuò Loial. «Gli Anziani pensarono che fosse vittima delle Aes Sedai» e diede a Moiraine un’occhiata di scusa «perché, entrato nello stedding, migliorò in fretta. In pochi mesi. Una notte se ne andò senza dire niente a nessuno: si limitò a partire di soppiatto, una notte senza luna.» Guardò in viso Moiraine e si schiarì di nuovo la voce. «Sì. Breve. Prima di andarsene, raccontò una storia curiosa che intendeva trasmettere a Tar Valon. Il Tenebroso, disse, intendeva accecare l’Occhio del Mondo e uccidere il Gran Serpente, ossia il tempo stesso. Secondo gli Anziani, era sano di mente quanto di corpo, ma lui disse proprio così. Ed ecco cosa volevo domandare: il Tenebroso può fare una cosa simile? Uccidere il tempo? E l’Occhio del Mondo? Può accecare l’occhio del Gran Serpente? Cosa significa?»
Rand si aspettava da Moiraine qualsiasi cosa, tranne quello che vide. Invece di dare a Loial una risposta, o dirgli che non ne aveva il tempo, rimase a fissare l’Ogier, corrugando la fronte.
«La stessa cosa che ci hanno detto i Calderai» disse Perrin.
«Sì» confermò Egwene. «La storia degli Aiel.»
Moiraine girò lentamente la testa. Solo quella. «Quale storia?» domandò.
Perrin trasse un respiro profondo. «Alcuni Calderai che attraversavano il Deserto... dicono che possono farlo senza pericolo... trovarono degli Aiel moribondi a seguito di uno scontro con dei Trolloc. Prima di morire, l’ultimo Aiel, una donna... pare che fossero tutte donne... disse ai Calderai le parole appena dette da Loial. Il Tenebroso... loro lo chiamano Accecatore... intende accecare l’Occhio del Mondo. Questo avvenne solo tre anni fa, non venti. Significa qualcosa?»
«Tutto, forse» disse Moiraine. Il suo viso era immobile, ma Rand ebbe l’impressione che i pensieri dell’Aes Sedai galoppassero, dietro gli occhi scuri.
«Ba’alzamon» disse all’improvviso Perrin. Il nome fece scendere il silenzio nella stanza. Parve che tutti smettessero di respirare. Perrin guardò Rand, poi Mat, con occhi calmi e più gialli che mai. «Quella volta mi domandai dove avessi già udito il nome, l’Occhio del Mondo. Adesso ricordo. E voi?»
«Io non devo ricordare niente» rispose Mat, rigido.
«Dobbiamo dirglielo» continuò Perrin. «Ora è importante. Non possiamo tenerlo segreto. Lo capisci, vero, Rand?»
«Dirmi cosa?» La voce di Moiraine era aspra. L’Aes Sedai parve prepararsi a una mazzata. Fissò Rand.
Rand non aveva alcuna voglia di rispondere. Non voleva nemmeno ricordare, proprio come Mat; ma ricordava benissimo... e capì che Perrin aveva ragione. «Ho...» disse. Guardò i due amici. Mat annuì con riluttanza, Perrin con decisione: almeno, pensò Rand, non doveva affrontare da solo l’Aes Sedai. «Abbiamo fatto... sogni.» Si strofinò il dito punto dalla spina, ricordando la goccia di sangue, al risveglio dal “sogno". E la nauseante sensazione del viso bruciato dal sole, in un altro “sogno". «Ma forse non erano esattamente sogni. In essi c’era Ba’alzamon. Disse... disse varie cose; ma una volta disse che l’Occhio del Mondo non avrebbe mai servito me.» Per un minuto ebbe la bocca secca come polvere.
«A me disse la stessa cosa» confermò Perrin. Moiraine sospirò forte e annuì. «Non sei arrabbiata con noi?» domandò Perrin, sorpreso; e Rand si accorse che Moiraine non pareva in collera. Li esaminava, ma negli occhi aveva una luce chiara e serena, anche se intenta.
«Più con me stessa, che con voi. Ma vi avevo chiesto se avevate fatto sogni insoliti. Ve l’ho chiesto fin dall’inizio.» Negli occhi le passò un lampo di collera, subito svanito. «Se l’avessi saputo, dopo il primo avrei potuto... Da circa mille anni a Tar Valon non c’è più stata un’Aes Sedai che percorresse i sentieri del sogno, ma avrei potuto fare io il tentativo. Ora è troppo tardi. Ogni volta che il Tenebroso vi tocca, rende più facile il tocco successivo. Forse la mia presenza può ancora proteggervi in parte, ma anche così... Ricordate le storie dei Reietti che legano a sé gli uomini? Uomini forti, uomini che hanno combattuto il Tenebroso fin dall’inizio. Queste storie sono vere e nessuno dei Reietti ha un decimo della forza del loro padrone, né Aginor né Lanfear, né Balthamel né Demandred, neppure lo stesso Ishamael, il Traditore della Speranza.»
Rand si accorse che Nynaeve e Egwene guardavano lui e Mat e Perrin: tutt’e tre. Il viso esangue delle due donne era un misto di paura e di orrore. Erano atterrite di loro o per loro?
«Cosa possiamo fare?» domandò. «Ci sarà ben qualcosa.»
«Restare vicino a me» rispose Moiraine «sarà d’aiuto. Un poco. La protezione di chi tocca la Vera Fonte si estende un po’ intorno a me, ricordatelo. Ma non potete stare sempre nelle mie vicinanze. Potete difendervi da soli, se ne avete la forza. Ma dovete trovare questa forza e questa volontà dentro voi stessi. Io non posso darvela.»
«Penso d’avere già trovato la mia protezione» disse Perrin, più rassegnato che soddisfatto.
«Sì» disse Moiraine «immagino di sì.» Lo fissò finché Perrin non abbassò gli occhi, ma anche allora rimase a riflettere. Alla fine si rivolse agli altri. «Ci sono dei limiti, al potere del Tenebroso dentro di voi. Cedete anche per un istante, e lui avrà una corda legata al vostro cuore, una corda che potreste non riuscirete mai a tagliare. Arrendetevi, e apparterrete a lui. Sconfessatelo, e il suo potere verrà meno. Non è facile, quando lui tocca i vostri sogni, ma è fattibile. Lui può sempre mandare contro di voi Mezzi Uomini e Trolloc e Draghkar e altre creature, ma non può impadronirsi di voi, se non glielo permetterete.»