— Ci deve essere stato uno slittamento — confermò Dunworthy, scuotendo il capo, — e soltanto Dio sa di quanto visto che Gilchrist non ha effettuato un controllo dei parametri. Badri era del parere che lo slittamento sarebbe stato di parecchi giorni.
O di parecchie settimane, pensò, e se laggiù erano già verso la metà di gennaio non ci sarebbero state festività di sorta in base alle quali Kivrin potesse stabilire la data esatta. Anche una discrepanza di poche ore avrebbe potuto farla arrivare sulla strada fra Oxford e Bath nel cuore della notte.
— Spero che lo slittamento non comporti per lei la perdita del Natale — osservò Mary. — Ci teneva moltissimo ad assistere ad una Messa di Natale del medioevo.
— Là mancano ancora due settimane a Natale — replicò Dunworthy, — perché stanno usando il vecchio Calendario Giuliano. Il Calendario Gregoriano è infatti stato adottato soltanto nel 1752.
— Lo so. Durante il suo discorso il Signor Gilchrist ha dissertato a lungo sul tema del Calendario Giuliano e sulla storia della riforma del calendario a cui è dovuta la discrepanza di date fra quello antico e quello gregoriano. Ad un certo punto ho creduto che stesse per tracciare un diagramma. Là che giorno è?
— Il tredici di dicembre.
— Forse è meglio non conoscere l'ora e il giorno esatti. Deirdre e Colin hanno vissuto negli Stati Uniti per un anno, e in quel periodo io mi sono preoccupata terribilmente per loro, ma sempre fuori tempo. Immaginavo Colin che veniva investito da una macchina mentre andava a scuola quando laggiù in effetti era il cuore della notte. Agitarsi non funziona bene a meno che uno possa visualizzare i disastri in tutti i particolari, compresi il clima e l'ora del giorno. Per un certo periodo, allora, mi ero preoccupata di non sapere di cosa preoccuparmi, poi avevo smesso del tutto di angosciarmi. Forse nel caso di Kivrin sarà lo stesso.
Era vero. Lui aveva continuato a visualizzare Kivrin come l'aveva vista l'ultima volta, stesa fra le rovine del carro con la tempia insanguinata, ma probabilmente stava sbagliando tutto. Ormai lei aveva effettuato la transizione da circa un'ora, e anche ammesso che sulla strada non fosse passato nessuno il terreno si sarebbe fatto sempre più freddo, e comunque lui non riusciva a immaginare Kivrin che se ne restava distesa docilmente a terra nel medioevo tenendo gli occhi chiusi.
La prima volta che lui stesso era andato nel passato aveva effettuato alcune rapide transizioni avanti e indietro per permettere ai tecnici di calibrare i dati. Loro lo avevano trasferito nel centro del cortile della facoltà nel cuore della notte e lui avrebbe dovuto restare dove si trovava mentre loro effettuavano i calcoli inerenti ai dati e lo recuperavano. La consapevolezza di trovarsi nella Oxford del 1956 e la certezza che i calcoli avrebbero richiesto almeno dieci minuti, lo avevano però indotto a fare una corsa di quattro isolati lungo la Broad Street per andare a vedere la vecchia Biblioteca Bodleiana… e per poco non aveva provocato un infarto al tecnico quando aveva aperto la rete e non lo aveva trovato al suo interno.
Kivrin non sarebbe rimasta a lungo immobile con gli occhi chiusi, non con il mondo del medioevo che si allargava tutt'intorno a lei. All'improvviso Dunworthy ebbe l'impressione di vederla, in piedi e avvolta nel suo ridicolo mantello bianco mentre scrutava la strada fra Oxford e Bath alla ricerca di innocenti viandanti, pronta a gettarsi di nuovo a terra se avesse avvistato qualcuno e impegnata al tempo stesso ad assimilare ogni cosa, con le mani giunte in una preghiera di impazienza e di gioia, e si sentì rassicurato.
Non le sarebbe successo nulla. Fra due settimane sarebbe rientrata nella rete con il suo mantello bianco incredibilmente sporco, piena di storie di spaventose avventure e di fughe per il rotto della cuffia… racconti tali da raggelare il sangue, senza dubbio, cose che gli avrebbero procurato gli incubi per settimane dopo che lei gliele avesse narrate.
— Sai che se la caverà benissimo, vero? — chiese Mary, fissandolo con espressione accigliata.
— Lo so — replicò lui, poi si alzò e andò a prendere un'altra birra per entrambi, questa volta piccola, e quando si fu rimesso a sedere domandò: — Quando hai detto che dovrebbe arrivare il tuo pronipote?
— Alle tre. Colin si fermerà qui per una settimana e non ho la minima idea di cosa farne di lui… tranne preoccuparmi, naturalmente. Suppongo che lo potrei portare a visitare l'Ashmolean. Ai ragazzi piacciono i musei, vero? La tunica di Pocahontas e le altre cose del genere.
— Io suggerirei piuttosto il Museo di Storia Naturale — consigliò Dunworthy, che ricordava la tunica di Pocahontas come un pezzo per nulla interessante di rigido tessuto grigiastro molto simile alla sciarpa destinata a Colin.
In quel momento si udì un tintinnare di campanellini accompagnato a qualche nota di «Ding Dong, Merrily on High» e Dunworthy scoccò un'occhiata ansiosa in direzione della porta: il suo segretario era fermo sulla soglia e stava scrutando con difficoltà l'interno in penombra del pub.
— Forse dovrei mandare Colin alla Torre di Carfax perché vandalizzi quel carillon — rifletté Mary.
— È Finch — disse Dunworthy, sollevando una mano perché lui potesse vederli, ma Finch si era già avviato verso il loro tavolo.
— L'ho cercata dappertutto, signore — dichiarò. — Qualcosa è andato storto.
— Con i dati?
— I dati? — ripeté il segretario, in tono perplesso. — No, signore, si tratta degli Americani… sono arrivati in anticipo.
— Quali Americani?
— I suonatori di campane del Colorado: la Corporazione Femminile di Suonatori di Campane a Mano e con Variazioni degli Stati Occidentali.
— Non mi dire che hai importato altre campane natalizie — gemette Mary.
— Pensavo che dovessero arrivare il ventidue — osservò Dunworthy, rivolto a Finch.
— Oggi è il ventidue — precisò questi. — Gli Americani dovevano arrivare nel pomeriggio ma il loro concerto ad Exeter è stato annullato e così sono arrivati in anticipo. Ho chiamato la Sezione Medievale e il Signor Gilchrist mi ha detto che pensava che fosse uscito per festeggiare — aggiunse, lanciando un'occhiata al boccale vuoto di Dunworthy.
— Non sto festeggiando — ribatté questi. — Sto aspettando la lettura dei dati relativa ad uno dei miei studenti e ci vorrà almeno un'altra ora — concluse, guardando l'orologio.
— Ma aveva promesso di portarli a fare un giro turistico delle campane locali, signore.
— Non c'è motivo che tu resti qui — sottolineò Mary. — Ti posso contattare a Balliol non appena arriveranno i dati.
— Verrò dopo che i dati saranno stati verificati — insistette Dunworthy, scoccando a Mary un'occhiata rovente. — Accompagni gli Americani in giro per il college ed offra loro il pranzo. Questo dovrebbe richiedere un'ora.
— Si tratterranno qui soltanto fino alle quattro — lo informò Finch, con aria estremamente infelice. — Stanotte hanno un concerto per campane a mano ad Ely e sono estremamente impazienti di vedere le campane della Chiesa del Cristo.
— Allora li porti alla Chiesa del Cristo, mostri loro Great Tom e li accompagni nella Torre di San Martino oppure a fare il giro del New College. Io arriverò non appena mi sarà possibile.
Finch diede l'impressione di essere sul punto di chiedere qualcos'alto ma poi cambiò idea.
— Dirò loro che lei li raggiungerà entro un'ora, signore — affermò, e si avviò verso la porta, ma a metà strada si fermò e tornò indietro. — Quasi dimenticavo, signore. Ha chiamato il vicario per chiedere se lei è disposto a leggere le Scritture al servizio delle chiese riunite, la Vigilia di Natale. Quest'anno si terrà alla chiesa di St. Mary.