Dunworthy si guardò intorno alla ricerca di un microfono, ma non riuscì a trovarne uno.
— Come hai fatto a sentire il discorsi di Gilchrist? — chiese allora a Mary.
— Gilchrist ha premuto un pulsante, laggiù — spiegò la donna, indicando un pannello murale adiacente alla rete.
Intanto Badri si era rimesso a sedere alla consolle e stava parlando nel microfono: in risposta ai suoi comandi gli schermi della rete cominciarono ad abbassarsi, per poi tornare a sollevarsi ad una parola da parte di Badri.
— Gli avevo raccomandato di controllare tutto, la rete, i calcoli dell'apprendista… tutto — spiegò Dunworthy, — e di bloccare immediatamente la transizione se avesse trovato qualche errore, senza badare a quello che Gilchrist poteva avere da dire in merito.
— Ma di certo Gilchrist non metterebbe a repentaglio la sicurezza di Kivrin — protestò Mary. — Mi ha detto di aver preso ogni precauzione…
— Ogni precauzione! Non ha effettuato esami preliminari né controlli dei parametri. Noi della Sezione Ventesimo Secolo abbiamo compiuto per due anni transizioni con oggetti prima di provare con un essere umano, mentre lui non ha fatto neppure una prova. Badri gli ha consigliato di rinviare la transizione almeno del tempo necessario a eseguirne una ma invece Gilchrist ha anticipato la data di due giorni. Quell'uomo è un totale incompetente.
— Ma ha spiegato perché la transizione deve avvenire oggi — spiegò Mary. — Lo ha detto nel suo discorso, affermando che la gente del 1300 non prestava molta attenzione alle date, tranne che per il tempo del raccolto e della semina e per le festività religiose. Ha detto che la concentrazione di tali festività era maggiore intorno al periodo natalizio e che era per questo che la Sezione Medievale ha deciso di mandare Kivrin proprio ora… perché si potesse servire dei giorni dell'Avvento per determinare la sua posizione temporale e avere la garanzia di trovarsi nel punto della transizione il ventotto di dicembre.
— Il motivo per cui la sta mandando adesso non ha nulla a che vedere con l'avvento o con le festività religiose — ribatté Dunworthy, continuando ad osservare Badri, che aveva ripreso a premere un tasto per volta con espressione accigliata. — Avrebbe potuto rimandare alla prossima settimana e usare l'Epifania come data di prelievo, così come avrebbe potuto effettuare prove senza esseri umani per sei mesi e poi effettuare lo stesso la transizione con uno sfasamento temporale. Se la sta mandando proprio adesso è perché Basingame è in vacanza e non è qui per fermarlo.
— Oh, misericordia! — esclamò Mary. — Anch'io avevo avuto l'impressione che stesse agendo in maniera un po' troppo precipitosa. Quando gli ho detto per quanto tempo mi sarebbe stato necessario trattenere Kivrin in infermeria lui ha cercato di convincermi a ridurlo ed io ho dovuto spiegargli che quel tempo era necessario perché i vaccini facessero effetto.
— Il recuperò è fissato per il ventotto di dicembre — commentò Dunworthy. — Ti rendi conto di quale ricorrenza sacra si tratta? È la ricorrenza della Strage degli Innocenti e questa, in considerazione di come si sta gestendo la transizione, potrebbe essere una coincidenza fin troppo appropriata.
— Non puoi bloccare tutto? — domandò Mary. — Puoi proibire a Kivrin di andare, vero? Dopo tutto sei il suo insegnante.
— No — la corresse Dunworthy, — non lo sono. Lei è una studentessa di Brasenose e il suo insegnante è Latimer — spiegò, accennando con una mano in direzione di Latimer, che aveva raccolto di nuovo lo scrigno e stava sbirciando distrattamente al suo interno. — Kivrin è venuta a Balliol e mi ha chiesto di seguire la sua preparazione in maniera non ufficiale — aggiunse, girandosi a fissare il vetro sottile con espressione spenta. — All'epoca le ho detto che non poteva andare.
Kivrin si era recata da lui quando era ancora una studentessa del primo anno.
— Voglio andare nel medioevo — aveva dichiarato.
Era alta appena un metro e mezzo e con quei suoi capelli biondi raccolti in trecce non era parsa neppure grande abbastanza per attraversare la strada da sola.
— Non può — aveva ribattuto Dunworthy, commettendo così il suo primo errore: avrebbe invece dovuto rispedirla alla Sezione Medievale e dirle che doveva rivolgere quella richiesta al suo insegnante. — Il medioevo è un'epoca chiusa, perché quei secoli sono di livello dieci.
— Un livello globale — aveva ribattuto Kivrin, — e secondo il Signor Gilchrist è una valutazione ingiusta. Lui sostiene che tale valutazione non reggerebbe mai ad un'analisi condotta anno per anno e che è basata soprattutto sul livello di mortalità di quel periodo, che era prevalentemente dovuto alla cattiva nutrizione e all'assenza di supporto medico. La valutazione non sarebbe neppure lontanamente altrettanto elevata per uno storico che fosse stato vaccinato contro le malattie, quindi il Signor Gilchrist ha intenzione di chiedere alla Facoltà di Storia di rivedere la valutazione e di aprire una parte del quattordicesimo secolo.
— Non posso immaginare che la Facoltà di Storia acconsenta ad aprire ai viaggi temporali un secolo che ha conosciuto non soltanto la Peste Nera e il colera ma anche la Guerra dei Cento Anni — aveva ribattuto Dunworthy.
— Però potrebbero farlo, e in questo caso io ci voglio andare.
— È impossibile — aveva insistito lui. — Anche se quel secolo venisse aperto, la Sezione Medievale non manderebbe mai una donna, perché nel quattordicesimo secolo era inconcepibile che una donna potesse viaggiare da sola senza una scorta. Soltanto quelle delle classi più infine circolavano sole ed erano caccia libera per qualsiasi uomo o bestia che si fosse imbattuto in esse, mentre le donne della nobiltà e della classe media che cominciava ad emergere erano sempre custodite dal padre, oppure dal marito o dai servi… di solito da tutti e tre contemporaneamente… e poi anche se non fosse una donna lei non è laureata, e il quattordicesimo secolo è troppo pericoloso perché la Sezione Medievale possa prendere in considerazione l'eventualità di mandare una studentessa. Se proprio dovesse, manderebbe uno storico esperto.
— Non è un'epoca più pericolosa del ventesimo secolo — aveva ribattuto Kivrin, — con le esalazioni di iprite, gli incidenti automobilistici e i bombardamenti di precisione… se non altro nel medioevo nessuno mi farà cadere in testa una bomba, e poi chi può definirsi uno storico medievalista esperto? Nessuno ha esperienza acquisita in loco e voi storici del ventesimo secolo di Balliol non sapete niente del medioevo. Nessuno ne sa niente perché non ci restano quasi documenti di quell'epoca, tranne i registri delle parrocchie e quelli delle tasse, e nessuno ha la minima idea di come vivesse quella gente, di come fosse. Vuole per favore aiutarmi?
— Temo che dovrà parlare della cosa con la Sezione Medievale — aveva infine affermato Dunworthy, ma ormai era troppo tardi.
— L'ho già fatto — aveva risposto Kivrin, — e anche lì non sanno niente del medioevo… niente di pratico, intendo. Il Signor Latimer mi sta insegnando l'inglese medievale, però tutto si riduce alle inflessioni dei pronomi e agli spostamenti delle vocali e in realtà non mi ha insegnato a dire nulla di concreto. Io ho bisogno di conoscere la lingua e le usanze — aveva continuato, appoggiandosi alla scrivania di Dunworthy, — come anche il tipo di denaro che usavano, l'etichetta che si osservava a tavola e altre cose del genere. Lo sa che nel medioevo i piatti non esistevano? Si usavano invece pagnotte piatte chiamate manchet, e quando si finiva il pasto si consumavano anche quelle. Mi serve qualcuno che mi insegni particolari come questi, in modo da non commettere errori.
— Io sono un esperto del ventesimo secolo, non un medievalista, e non ho più studiato nulla che riguardasse il medioevo da almeno quarant'anni.