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— Però conosce il genere di cose che avrò bisogno di apprendere. Se mi dirà quali sono io potrò fare le dovute ricerche e imparare quello che mi serve.

— Perché non si è rivolta a Gilchrist? — aveva domandato Dunworthy, anche se personalmente riteneva Gilchrist uno stupido pieno di sé.

— Sta lavorando alla modifica delle valutazioni e non ha tempo.

E a cosa gli sarà servito aver modificato le valutazioni se poi non avrà uno storico da mandare? aveva pensato Dunworthy.

— Perché non si rivolge allora a quella professoressa americana in visita qui da noi, la Signora Montoya? — aveva chiesto a voce alta. — Se non sbaglio sta lavorando ad uno scavo medievale nelle vicinanze di Witney e dovrebbe sapere qualcosa sulle usanze dell'epoca.

— Anche la Signora Montoya non ha tempo, perché è troppo impegnata a reclutare gente che lavori a quei suoi scavi di Skendgate. Sono tutti inutili, non lo capisce? Lei è il solo che mi possa aiutare.

— Ma loro sono membri della facoltà di Brasenose ed io no — avrebbe dovuto ribattere Dunworthy… ma invece aveva provato una maliziosa soddisfazione nel sentire quella ragazza affermare ciò che lui aveva sempre pensato, e cioè che Latimer era un vecchio rimbambito e Montoya un'archeologa frustrata, e che Gilchrist era incapace di addestrare uno storico, e si era sentito indotto a servirsi di lei per dimostrare alla Sezione Medievale come si sarebbero dovute fare le cose.

— Incrementeremo le sue capacità linguistiche con un traduttore — aveva affermato, — però voglio che impari il latino ecclesiastico, il francese normanno e il tedesco arcaico in aggiunta all'inglese medievale che il Signor Latimer le sta insegnando.

Immediatamente Kivrin aveva tirato fuori una matita e un blocco per appunti dalla tasca ed aveva cominciato a compilare un elenco.

— Inoltre dovrà acquisire esperienza pratica di vita di campagna… il che significa imparare a mungere le mucche, a raccogliere le uova e al coltivare ortaggi — aveva continuato Dunworthy, contando i vari punti sulle dita. — I suoi capelli non sono abbastanza lunghi, il che significa che dovrà prendere del cortixidile. Poi dovrà imparare a filare con il fuso e non con l'arcolaio, che non era ancora stato inventato, e dovrà anche prendere lezioni di equitazione.

A quel punto si era interrotto, tornando in sé.

— E sa che altro dovrà imparare? — aveva proseguito, fissando la ragazza che era china con espressione estremamente seria sul suo blocco per appunti, intenta a prendere annotazioni con le trecce che le penzolavano dalle spalle. — Dovrà imparare come curare ulcere e ferite infette, come preparare per il funerale il corpo di un bambino e come scavare una tomba, perché la percentuale di mortalità sarà comunque pari ad un livello dieci, anche se in qualche modo Gilchrist riuscirà a far modificare la valutazione. Nel 1300 la durata media della vita era di trentotto anni. Continuo a ritenere che lei non dovrebbe andare in quell'epoca.

Kivrin aveva sollevato lo sguardo su di lui, la matita sospesa sul blocco.

— Dove posso andare per vedere dei cadaveri? — aveva chiesto. — All'obitorio? Oppure devo chiedere alla Dottoressa Ahrens, all'Infermeria?

— Le ho detto che non poteva andare — affermò Dunworthy, continuando a fissare la partizione di vetro senza vederla veramente, — ma lei non mi ha dato ascolto.

— Lo so — annuì Mary. — Non ha dato ascolto neppure a me.

Dunworthy si sedette accanto a lei con mosse rigide, perché la pioggia e l'affannosa ricerca di Basingame avevano aggravato la sua artrite. Accorgendosi di avere ancora addosso il cappotto si contorse per sfilarselo e si liberò anche della sciarpa che portava arrotolata intorno al collo.

— Volevo cauterizzarle il naso — proseguì Mary. — L'ho avvertita che gli odori del quattordicesimo secolo potrebbero incapacitarla in maniera completa, perché nella nostra era noi non siamo semplicemente abituati al puzzo di escrementi, di carne marcia e di decomposizione. Le ho detto che la nausea avrebbe interferito in maniera significativa con la sua capacità di agire…

— Ma non ti ha dato ascolto — concluse per lei Dunworthy.

— No.

— Io ho cercato di spiegarle che il medioevo era un'epoca pericolosa e che Gilchrist non stava prendendo precauzioni sufficienti, ma lei ha ribattuto che mi stavo preoccupando per nulla.

— E forse è vero — osservò Mary. — Dopo tutto, è Badri e non Gilchrist a gestire la transizione e tu hai detto che interromperà tutto se dovessero esserci problemi di sorta.

— Già — commentò Dunworthy, osservando Badri attraverso il vetro.

Il tecnico aveva ripreso a battere sui tasti, premendoli uno alla volta con gli occhi fissi sugli schermi… Badri era il tecnico migliore non soltanto di Balliol ma dell'intera università, e aveva effettuato decine di transizioni.

— Inoltre Kivrin è ben preparata — aggiunse Mary. — Tu l'hai istruita ed io ho trascorso tutto l'ultimo mese in Infermeria per fornirle le necessarie difese fisiche. Adesso è protetta contro il colera e il tifo e qualsiasi altra malattia esistente nel 1320… fra cui tra parentesi non figura la peste che tanto ti preoccupa, in quanto in Inghilterra non ci sono stati casi di Morte Nera fino a quando essa vi è giunta nel 1348. Per ulteriore precauzione le ho rimosso l'appendice ed ho incrementato il suo sistema immunitario somministrandole antivirali a spettro totale, e le ho tenuto un breve corso di medicina medievale. Oltre a questo lei ha svolto parecchio altro lavoro per conto suo… durante la sua degenza in infermeria ha studiato le erbe medicinali.

— Lo so — annuì Dunworthy. Kivrin aveva trascorso le precedenti vacanze natalizie memorizzando la Messa in latino e imparando a tessere e a ricamare, e lui le aveva insegnato qualsiasi altra cosa che gli fosse venuta in mente. Questo però sarebbe stato sufficiente a impedirle di essere calpestata da un cavallo o violentata da un cavaliere ubriaco di ritorno a casa dalle Crociate? E nel 1320 bruciavano ancora la gente sul rogo… per cui nessun vaccino avrebbe potuto proteggerla se qualcuno l'avesse vista apparire e avesse deciso di avere a che fare con una strega.

Riportò lo sguardo oltre la partizione di vetro. Latimer aveva raccolto lo scrigno per la terza volta per poi tornare a posarlo, mentre Montoya continuava a scrutare con impazienza il cronometro da polso e il tecnico batteva sui tasti con aria aggrondata.

— Avrei dovuto rifiutare di assisterla — borbottò. — L'ho fatto soltanto per mettere in evidenza la mancanza di competenza di Gilchrist.

— Sciocchezze — ribatté Mary. — Lo hai fatto perché lei è Kivrin. Quella ragazza è com'eri tu… intelligente, piena di risorse e decisa.

— Io non sono mai stato così avventato.

— Certo che lo eri. Mi ricordo ancora di quella volta che eri impaziente di andare ad assistere al bombardamento su Londra e di farti scaricare nugoli di bombe sulla testa. E mi pare di rammentare un certo incidente relativo alla vecchia Biblioteca Bodleiana…

La porta della stanza di preparazione si spalancò e dalla soglia sbucarono Gilchrist e Kivrin, che si sollevò le lunghe gonne per scavalcare le scatole rovesciate. La ragazza indossava il mantello bianco foderato di pelo di coniglio e il vestito azzurro che era venuta a mostrare a Dunworthy il giorno precedente. Il mantello era di stoffa tessuta in casa e sembrava una vecchia coperta che qualcuno le avesse gettato sulle spalle, e le maniche del vestito erano troppo lunghe, tanto che quasi le coprivano le mani. I suoi lunghi capelli biondi erano trattenuti indietro da un nastro e le ricadevano sciolti sulle spalle. Nel complesso continuava a non apparire abbastanza grande da poter attraversare la strada da sola.

Dunworthy si alzò in piedi, pronto a picchiare ancora contro il vetro non appena lei avesse guardato nella sua direzione, ma la ragazza si fermò in mezzo all'ammasso di oggetti con il volto ancora parzialmente girato dall'altra parte, e abbassò lo sguardo sui segni tracciati sul pavimento, portandosi un poco più avanti e assestandosi intorno alla figura le lunghe gonne.