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Dante Corelli sbucò dalla nebbia. Anche lei aveva l’aria d’esser rimasta su tutta la notte. Salì di corsa i gradini della veranda e batté le mani. — Allora, gente, tutti alla mensa a far colazione, e poi assemblea in palestra. Per oggi la mondata è annullata.

Alleluia chiese: — Cosa succede, Dante?

— Un piccolo guaio. Niente di tanto grosso. C’è una grande parata, in un certo senso, che sta venendo da questa parte, migliaia di persone che hanno marciato fin qui da San Diego. Qualcosa di religioso, a quanto mi dicono. Oggi dovrebbero passare per Mendocino, ma pensiamo che alcuni di loro potrebbero smarrirsi e finire da queste parti, causandoci qualche difficoltà. Così innalzeremo barriere di energia intorno al Centro e li terremo fuori. È tutto. Non c’è nessun motivo di preoccuparsi, nessuna ragione di allarmarsi, ma sarà una giornata un po’ insolita.

Tomás Menendez, in piedi accanto a Ferguson, disse fra sé: — È arrivato il Senhor! È il Senhor!

— Cos’hai detto? — chiese Ferguson.

— È venuto qui perché questo è il Settimo Luogo! — esclamò Menendez.

— Chi è venuto? — chiese Ferguson. Ma Menendez, il volto arrossato, gli occhi che gli brillavano stranamente, si girò e passandogli davanti rientrò nel dormitorio senza rispondere. D’accordo, pensò Ferguson: come ha detto Dante, sarà una giornata insolita.

Dante si allontanò di corsa verso l’edificio del quartier generale. — Ricordatevi tutti — gridò, voltandosi a guardarli. — Colazione subito e poi in palestra.

Ferguson rientrò per vestirsi. Padre Christie gli si avvicinò: — Come ti senti questa mattina, figliolo?

— Non ho dormito. Cose fantastiche si sono avvicendate nella mia testa per tutta la notte.

— Ma ti senti bene?

— Non sono mai stato meglio, Padre. Queste visioni… le cose che ho visto. Non so, non riesco a smettere di piangere… di piangere per la felicità… oh, lo sto facendo di nuovo…

— Lascia che accada — disse il sacerdote. D’un tratto piangeva anche lui. — Questi sono i grandi giorni, i giorni della profezia, quando Lui giudicherà ogni opera. Sono rimasto sveglio tutta la notte, sai, a leggere la Bibbia, ecco quello che ho fatto. — Il sacerdote scoppiò a ridere. — Non ci crederesti se ti dicessi per quanto tempo siamo andati avanti, la Bibbia ed io. Io ho letto per tutta la notte, la Rivelazione di San Giovanni, più e più volte. L’Agnello che si trova in mezzo al trono ci nutrirà, e ci condurrà alle fonti delle acque della vita: e Dio asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. Ma prima dobbiamo piangere, se vogliamo che asciughi le nostre lacrime. Non è giusto?

— Non sono mai stato capace di piangere, Padre. Ma adesso pare che non riesca più a smettere.

— Continua pure, piangi quanto vuoi. Questo è il giorno in cui il Settimo Sigillo verrà aperto, e i sette angeli suoneranno le sette trombe. Credimi, figliolo… Tu non sei cattolico, vero?

— Io? No.

— Non fa nessuna differenza. Ti benedirò lo stesso quando verrà il momento. Come potrei negare la benedizione a chiunque, in un giorno come questo?

— Cos’è che accadrà oggi? — domandò Ferguson. Si sentiva molto tranquillo, rilassato. Si lasciava galleggiare alla deriva.

— L’Omega e l’Alfa — echeggiò una voce dall’altro capo del corridoio. — La fine e l’inizio.

Ferguson sentì delle nuove visioni scorrergli nella mente. Mondi splendenti balzavano fuori e avvampavano in lui. Galleggiava ancora.

— Tom?

— Questo è il giorno in cui inizierà — dichiarò Tom, avanzando verso di lui. — Il Tempo della Traversata. Li sento dentro di me, la forza, il potere. Sarai tu il primo ad andare, Ed.

— Io? Andare?

— A compiere la Traversata.

Ferguson lo fissò: — Dove?

— Al Doppio Regno, credo. Sono disposti ad accoglierti. La posso sentire, la loro disponibilità. Quest’oggi i loro due soli brillano come il fuoco nel mio cuore, il rosso e l’azzurro.

Ferguson divenne conscio della presenza di April, accanto a lui, mentre Alleluia era comparsa da qualche parte ed era anche lei al suo fianco. Con un balbettio quasi indistinto, rispose: — Dobbiamo far subito colazione e poi… la palestra…

Gli occhi di Tom erano fissi sui suoi. — Accetta la Traversata, Ed. Qualcuno dev’essere il primo, e tu sei il prescelto. Apri la strada al resto di noi. Una volta che la prima Traversata sarà stata fatta, le successive saranno più facili, e diventerà sempre più facile, più facile, più facile. Lo farai, adesso?

— Vuoi che… che io vada su qualche altra stella…

— Abbandonerai questo corpo, sì. Per uno migliore, in un luogo migliore. Questo corruttibile deve indossare l’incorrotto. Questo mortale deve assumere l’incorruttibilità. E la morte verrà inghiottita dalla vittoria.

Ferguson lo studiò incerto. Adesso tutti gli si erano affollati intorno. — Aspetta un secondo — replicò. Adesso non galleggiava più così tanto. Adesso si sentiva più pesante. — Non ne sono sicuro. Calmati un po’. Non ne sono sicuro. Cosa significa tutto questo?

— Nessuno ti costringerà — disse Tom.

— Lasciami pensare… lasciami pensare.

Comparve Tomás Menendez. Il suo volto era radioso. — Questo è il giorno, quando Chungirà verrà!

— Sì — disse Tom. — E Ed, qui, sarà il primo a fare la Traversata fino alle stelle. So che lo farà. Andrà al Doppio Regno.

— Andrà da Chungirà — dichiarò Menendez. — E quello sarà il segnale; e poi Chungirà verrà da noi. Sì. Sì, lo so. — Menendez pareva parlare in stato di trance. — Il Senhor è molto vicino. Lo posso sentire. Vieni. Manderemo Ferguson da Chungirà, e poi andrò dal Senhor e accoglierò la sua venuta. Io sarò Maguali-ga: sarò colui che apre il cancello. — Mise la mano sul polso di Ferguson. — Sei pronto, Ed? Accetterai?

Ferguson scosse lentamente la testa, cercando di capire. Avrebbe lasciato cadere il proprio corpo. Avrebbe fatto la Traversata. Sarebbe andato su qualche altro pianeta. Le prime contrazioni, i primi palpiti di paura cominciarono a svegliarsi in lui. Cosa stavano cercando di dire? Cosa volevano fargli? Sarebbe morto, giusto? Ecco cosa voleva dire tutto quel discorso dell’abbandono del corpo… Sì. No. Non capiva niente di tutto questo. Per un momento tutti gli antichi sospetti avvamparono dentro di lui. Stavano cercando d’imporgli qualcosa, no? Volevano usarlo. Volevano fargli del male. Chiese: — Morirò?

— La tua vita comincerà soltanto allora — rispose Tom.

Lo circondarono, facendosi sempre più vicini, sorridendogli, accarezzandolo: April, Alleluia, Padre Christie, Menendez, Tom. I quali gli dicevano di amarlo, d’invidiarlo, che l’avrebbero seguito molto presto. Ma lui doveva essere il primo. Era l’unico ad essere pronto. È così? si chiese. Sono davvero pronto? Come fanno a saperlo?

— Qualcuno dev’essere il primo — disse Tom.

— Lasciatemi pensare, lasciatemi pensare.

— Lasciatelo pensare — disse Padre Christie. — Non dev’essere spinto.

Ferguson respirò profondamente, risucchiando l’aria e cacciandola a forza fin giù nei polmoni. Le visioni stavano riprendendo a sorgere nella sua mente, le radure dolci e lucenti del Mondo Verde, il mondo di luce. Tutti i mondi del cielo che risplendevano nella sua mente. Esseri enormi che passeggiavano avanti e indietro. Volevano mandarlo là. Volevano che lui fosse il primo. Sentì il gelido nodo del sospetto sciogliersi, fondersi, inaridirsi.

Non bramava affatto morire. Ma avrebbe significato morire se avesse fatto la Traversata? Avrebbe? Avrebbe?

— Non dite niente — parlò qualcuno. — Lasciate che trovi lui la risposta.