Выбрать главу

Ho reagito immediatamente, ed ora vi farò uccidere senza il minimo scrupolo di coscienza e senza un secondo di esitazione, se non farete esattamente quello che vi dirò di fare.

«Tutta la nostra conversazione, fatta ad un’ora in cui avrei preferito di gran lunga trovarmi a letto a dormire, ha avuto un unico scopo: indurvi a credere che quanto sto per dire non è assolutamente uno scherzo. Intendo farvi sapere che il problema della Seconda Fondazione, che sono stata abbastanza prudente da fare illustrare a voi, mi dà sufficienti motivi per farvi condannare alla morte mentale senza processo. E state certo che non esiterei ad agire in questo senso, se ci fossi costretta.

Trevize fece per alzarsi.

— Non fate nessuna mossa consigliere — disse la Branno. — Sono solo una vecchia, come indubbiamente starete pensando, ma prima di arrivare a mettermi una mano addosso sareste già morto. Sciocco ragazzo: gli uomini della Sicurezza non ci perdono d’occhio un momento.

Trevize tornò ad appoggiarsi allo schienale. Disse, con appena un lieve tremito nella voce: — Non vi capisco. Se credete davvero all’esistenza della Seconda Fondazione, non ne parlereste così apertamente, non vi esporreste ai pericoli ai quali avete detto che mi espongo io.

— Riconoscete quindi che abbia un po’ più di buon senso di voi. In altre parole, voi credete che la Seconda Fondazione esista, ma ne parlate apertamente perché siete stupido. Io credo che esista e ne parlo apertamente solo perché mi sono curata di prendere precauzioni. Poiché sembra che abbiate letto attentamente la storia di Arkady, probabilmente ricorderete che Arkady parla di uno Staticizzatore Mentale inventato da suo padre. Questo congegno fa da schermo contro il potere mentale degli abitanti della Seconda Fondazione. Esiste ancora, ed è stato anche perfezionato in condizioni di massima segretezza. Questa casa per il momento è abbastanza al sicuro da qualsiasi intrusione esterna. Adesso che abbiamo chiarito questo punto, permettetemi di dirvi che cosa voglio da voi.

— Che cosa?

— Dovete scoprire se quello che voi ed io pensiamo sia davvero una realtà.

Dovete scoprire se esista ancora la Seconda Fondazione, e se sì, dove si trovi. Ciò significa che dovrete lasciare Terminus per una destinazione ignota, anche se magari alla fine risulterà che, come ai tempi di Arkady, la Seconda Fondazione sia qui tra noi. Non tornerete finché non avrete qualcosa da riferire, e se non avrete niente da dire, non tornerete mai più, così la popolazione di Terminus conterà uno sciocco in meno.

— Come diavolo posso cercare la Seconda Fondazione senza far capire che la cerco? — disse Trevize, balbettando. — Mi uccideranno subito, e voi non verrete a sapere un bel niente.

— Allora non cercatela, ingenuo che siete. Cercate con tutte le vostre forze qualcos’altro, e se per caso mentre lo fate v’imbattete nella Seconda Fondazione, la quale non avrà prestato la minima attenzione a voi, tanto meglio. Potrete allora spedirci le debite informazioni con l’iperonda schermata ed in codice, e la ricompensa sarà che potrete tornare qui.

— Immagino che abbiate un’idea della mia possibile destinazione.

— Certo: conoscete Janov Pelorat?

— Mai sentito nominare.

— Lo conoscerete domani. Vi dirà la vostra destinazione e partirà assieme a voi su una delle nostre navi migliori. Sarete solo voi due, perché due uomini sono anche troppo quando si tratta di correre rischi. E se vi provate a tornare senza avere in mano sufficienti informazioni, verrete polverizzato prima di arrivare ad un parsec da Terminus. Questo è tutto. La conversazione è finita.

Si alzò, si guardò le mani e s’infilò lentamente i guanti.

Si girò verso la porta, e subito entrarono due guardie armate, che si scostarono per lasciarla passare.

Sulla soglia, Harla Branno si voltò. — Ci sono altre guardie, fuori. Non fate niente per provocarle, o ci risparmierete tutte le grane che la vostra esistenza comporta.

— Perdereste anche i benefici che potrei portarvi — disse Trevize, e riuscì a dirlo con noncuranza.

— Correremo questo rischio — disse la Branno con un sorriso freddo.

4

Fuori la aspettava Liono Kodell. — Ho sentito tutto, sindaco — disse. — Siete stata eccezionalmente paziente.

— E sono eccezionalmente stanca. M’è parsa una giornata di settantadue ore.

Adesso occupatevene voi.

— Certo, ma ditemi, c’era davvero uno Staticizzatore Mentale intorno alla casa?

— Oh, Kodell — disse la Branno, con un sospiro. — Come potete pensare una cosa del genere? Che probabilità c’erano che ci stessero osservando? Credete proprio che la Seconda Fondazione spii tutto e tutti, in tutti i momenti? Io non sono giovane e romantica come Trevize: lui potrà credere a questo, non certo io. Ma anche se così fosse, anche se gli occhi e le orecchie di quelli della Seconda Fondazione fossero dappertutto, la presenza di uno Staticizzatore Mentale non ci tradirebbe immediatamente? Se l’avessimo usato, la Seconda Fondazione avrebbe individuato una regione mentalmente opaca ed avrebbe dedotto che esistesse uno schermo contro i suoi poteri, non vi pare? Il silenzio sull’esistenza dello Staticizzatore Mentale, almeno finché non saremo pronti ad usare il congegno al massimo delle sue possibilità, vale non solo più della vita di Trevize, ma anche più della vostra vita e della mia, credo. E però...

Erano saliti sulla macchina di superficie, guidata da Kodell.

— E però? — disse il Capo della Sicurezza.

— E però cosa? — fece la Branno — Ah, sì. Volevo dire che quel ragazzo è intelligente. L’ho chiamato stupido un’infinità di volte, per tenerlo al suo posto, ma non è affatto uno stupido. È giovane e ha letto troppi romanzi di Arkady Darell, e attraverso essi si è fatto l’idea che le cose nella Galassia stiano in un certo modo, ma ha un ottimo intuito; sarà un vero peccato perdere un elemento del genere.

— Siete sicura che lo perderemo?

— Sicurissima — disse la Branno con tristezza. — Ma è meglio così. Non è di giovani romantici che abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di gente che lanci accuse alla cieca, col rischio di distruggere in un istante quello che abbiamo impiegato anni a costruire. E poi, Trevize a qualcosa servirà. Attirerà sicuramente l’attenzione degli abitanti della Seconda Fondazione, sempre che esistano e che si interessino a noi. E finché saranno polarizzati da lui, c’è il caso che non badino a noi.

Forse otterremo addirittura qualcosa di più del vantaggio di essere ignorati.

Preoccupati per Trevize, potrebbero involontariamente tradirsi, e darci quindi il tempo e l’opportunità di elaborare contromisure.

— Allora, Trevize fa da parafulmine.

La Branno abbozzò un sorriso. — Ecco la metafora che cercavo tanto! Sì, è il nostro parafulmine, assorbe il colpo e ci impedisce di subire danni.

— E l’altro parafulmine? Pelorat.

— Anche lui potrà rimetterci, è inevitabile.

Kodell annuì. — Conoscete il detto di Salvor Hardin, no? «Che il tuo senso morale non ti trattenga mai dal fare quello che è giusto».

— Al momento non ho nessun senso morale — mormorò Harla Branno. — Ho solo un senso di mortale stanchezza. E tuttavia... Potrei nominare una quantità di persone che perderei più volentieri di Golan Trevize. È un gran bel ragazzo, e sa di esserlo, naturalmente. — Le ultime parole le biascicò, poi chiuse gli occhi e cadde in un sonno leggero.