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— Voglio sentire la vostra versione, alla luce della Crisi Seldon appena passata.

— Benissimo, se è questo che volete, signor sindaco... — (Per un attimo gli era venuta voglia di chiamarla vecchiarda.) — Ho trovato l’immagine di Seldon troppo corretta, impossibilmente corretta, dopo cinquecento anni. È l’ottava volta che è apparsa, se non sbaglio. In alcune occasioni non c’era nessuno a sentirla. In almeno un’occasione, all’epoca di Indbur III, Seldon disse qualcosa che non si adattava per niente alla realtà, ma quella era l’epoca del Mulo, no? Però, quando mai è stato così corretto nelle sue analisi come ora?

Trevize si concesse un piccolo sorriso. — Dalle registrazioni del passato risulta che Seldon non sia mai riuscito prima d’ora a descrivere così bene e così dettagliatamente la situazione, signor sindaco.

— Secondo voi, allora, l’immagine olografica di Seldon è contraffatta? Le registrazioni a lui relative sono opera in realtà di una persona attualmente vivente, come me per esempio? E nel ruolo di Seldon recita un attore?

— Non è una cosa impossibile, signor sindaco, ma non intendevo questo. La verità è ben peggiore. Credo che quella che vediamo sia l’immagine di Seldon, e che la descrizione del momento storico presente sia la descrizione preparata da lui cinque secoli fa. L’ho detto anche al Capo della Sicurezza, Kodell, che con i suoi trucchetti ha registrato le mie risposte in modo che a un ascoltatore esterno potessi sembrare un cittadino stupido, convinto di tutte le superstizioni che gli vengano ammannite.

— Sì, la registrazione verrà usata, se necessario, per dimostrare alla Fondazione che la vostra ribellione in realtà non sia mai esistita.

Trevize allargò le braccia. — Invece esiste. Il Piano Seldon come noi lo intendiamo non c’è assolutamente, forse è già da due secoli che non c’è. Lo sospettavo da anni, e quello cui abbiamo assistito nella Volta del Tempo dodici ore fa dimostra che i miei sospetti siano fondati.

— Perché Seldon è stato troppo esatto nella sua descrizione?

— Infatti. Non c’è niente da ridere: è stata la prova definitiva.

— Non sto ridendo, come potete constatare. Proseguite.

— Come ha potuto essere così esatto? Due secoli fa, l’analisi che compì di quel periodo storico era completamente sbagliata. Ad appena tre secoli dalla nascita della Fondazione, fece una descrizione assolutamente fuori centro.

— Voi stesso ne avete spiegato il perché pochi attimi fa, consigliere. La colpa fu del Mulo. Il Mulo era un mutante con intensi poteri mentali, ed il suo intervento non poteva essere previsto in alcun modo dal Piano.

— Previsto o non previsto, il Mulo ha influenzato la storia, scalzando il Piano dal suo tracciato. Il Mulo non governò a lungo, e non ebbe successori. La Fondazione riconquistò la sua indipendenza ed il suo predominio, d’accordo, ma come poté il Piano tornare alla primitiva efficienza dopo essere stato scosso violentemente nelle sue stesse fondamenta?

Lo sguardo di Branno divenne torvo, e lei serrò le mani grinzose. — Conoscete la risposta: noi eravamo una delle due Fondazioni. Avrete letto i libri di storia, immagino.

— Ho letto la biografia di Bayta Darell scritta da una nipote, Arkady, del resto lettura obbligatoria nelle scuole, e ho letto anche i suoi romanzi. Ho letto i documenti ufficiali sulla storia del Mulo e sul periodo susseguente, ma mi sia concesso dire che metto in dubbio la veridicità di tutte queste fonti.

— In che senso?

— Le versioni ufficiali dicono che noi, la Prima Fondazione, dovevamo conservare le nostre conoscenze sulla scienza fisica e migliorarle. Che dovevamo operare alla luce del sole, seguendo nello sviluppo storico, consapevolmente od inconsapevolmente, il Piano Seldon. Che però c’era anche la Seconda Fondazione, che doveva conservare e migliorare le conoscenze nel campo della scienza psicologica, ivi compresa la Psicostoria, ed operare in segreto.

«La Seconda Fondazione aveva il compito di regolare le correnti della storia galattica che deviavano dal tracciato previsto dal Piano, e di ricomporle nell’armonia calcolata da Seldon.

— Voi stesso dunque state spiegando come andarono le cose — disse il sindaco.

— Bayta Darell sconfisse il Mulo, forse guidata dalla Seconda Fondazione, anche se sua nipote insiste a dire di no. Fu però senza dubbio la Seconda Fondazione ad adoperarsi perché la storia galattica tornasse alle disposizioni del Piano dopo la morte del Mulo, ed è chiaro che riuscì nel suo intento. Di quali dubbi parlate mai, allora, consigliere?

— Signor sindaco, se seguiamo il resoconto di Arkady Darell, ci accorgiamo subito che la Seconda Fondazione mentre cercava di correggere la storia galattica, sconvolse l’intero disegno concepito da Seldon, perché rese nota la propria esistenza.

Noi, la Prima Fondazione, capimmo che la nostra immagine speculare, la Seconda Fondazione, non solo esisteva, ma ci manipolava. Perciò cercammo di individuarne l’ubicazione e di distruggerla.

La Branno annuì. — E, secondo quanto afferma Arkady Darell, ci riuscimmo, naturalmente solo dopo che la Seconda Fondazione aveva riportato la storia galattica sui sentieri previsti, quei sentieri che sta seguendo tuttora.

— E voi ci credete? Arkady Darell dice che la Seconda Fondazione fu localizzata e che i suoi membri furono sconfitti nel 378 E.F.[2], cioè centovent’anni fa. Per cinque generazioni avremmo dunque agito senza la nostra immagine speculare, e tuttavia saremmo rimasti così fedeli al Piano Seldon da scoprire che voi e quel simulacro parlate in modo praticamente identico...

— Chissà, forse ho un’intuizione non comune riguardo allo svolgersi della storia e al suo significato.

— Perdonatemi, non intendo sollevare dubbi sulla vostra intuizione non comune, ma la spiegazione più semplice, a mio avviso, è che la Seconda Fondazione non sia mai stata distrutta, e ci governi ancora, ci manipoli ancora. È solo per questo che siamo tornati sul tracciato originario del Piano Seldon.

3

Se Harla Branno fu colpita da quell’affermazione, certo non lo diede a vedere.

Era l’una di notte passata, ed il sindaco aveva una voglia matta di farla finita con quella storia, ma non poteva accelerare i tempi. Il giovane doveva abboccare, e lei non voleva che la lenza si spezzasse prima che ciò fosse avvenuto. Non voleva essere costretta a liberarsi di lui senza usarlo, senza indurlo prima ad assolvere una certa funzione.

— Davvero? — disse. — Allora secondo voi la descrizione che fa Arkady della guerra kalganiana e della distruzione della Seconda Fondazione è falsa? È inventata?

Una montatura? Una bugia dalla prima parola all’ultima?

Trevize alzò le spalle. — Non necessariamente. In ogni caso stabilirlo è di importanza marginale. Mettiamo che il resoconto che fece Arkady sia tutto vero, e che lei fosse in perfetta buona fede. Mettiamo che sia accaduto tutto nel modo descritto da lei, e cioè che la Seconda Fondazione sia stata scoperta e soppressa a suo tempo. Come possiamo essere sicuri che tutti i suoi membri siano stati eliminati? La Seconda Fondazione estendeva il suo potere sull’intera Galassia, non si limitava a manipolare la storia del solo Terminus od anche della sola Prima Fondazione. Le sue responsabilità andavano oltre il nostro pianeta e l’intera nostra Federazione. Certi suoi membri dovevano trovarsi come minimo a mille parsec di distanza da noi: è proprio verosimile che li abbiamo eliminati tutti?

«Supponiamo che alcuni siano sopravvissuti; in tal caso, sarebbe giusto continuare a dire che fummo noi i vincitori assoluti? Nemmeno il Mulo poté dichiararsi vincitore assoluto: prese Terminus e tutti i pianeti che erano sotto il suo controllo, ma restavano fuori i Mondi Commerciali Indipendenti. Conquistò anche quelli, eppure tre persone riuscirono a fuggire: Ebling Mis, Bayta Darell e suo marito. Il Mulo riuscì a riprendere sotto il suo controllo i due uomini, ma lasciò libera Bayta, perché le voleva bene, se dobbiamo credere al racconto romanzato di Arkady. Bastò quello.

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2

Lo stesso autore, nel precedente Seconda Fondazione, specifica che la datazione E.F. indica gli anni passati dalla nascita della Fondazione.