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— Non si possono portare con sé apparecchi di nessun genere nella Riserva, se escludete le macchine fotografiche. Dovete trascinarvi sui vostri propri piedi, là dentro, portarvi con voi i vostri viveri. Munirvi di uno speciale schermo protettivo che impedisca agli animali di farvi sparire in un solo boccone. Se volete riscaldarvi, dovete farvi il vostro fuoco. Se volete andare a caccia dovete costruirvi armi di fortuna. Siete solo contro la natura. E vi fanno firmare un documento nel quale vi dichiarate pienamente responsabile della vostra sorte, nel caso che la natura abbia la meglio.

— Come faremo allora a trovare Hassop?

— Firmiamo il documento e andiamo a cercarlo a piedi, così come siamo.

— Noi due? Percorrere duecentocinquanta miglia quadrate di territorio dalle più varie caratteristiche geografiche? Di quanti agenti potete disporre?

— Forse dieci.

— Venticinque miglia quadrate a testa. Impossibile.

— Forse potreste tentar di convincere le autorità di Pardi… No. Anche se ci riusciste non potremmo radunarli in meno di una settimana. Non potreste per caso radunarli mediante trasmissioni telepatiche?

— Noi non possiamo trasmettere il nostro pensiero a nessuno se non a un’altra telespia, così… Un momento! Mi è venuta un’idea. Un essere umano è considerato alla stregua di un apparecchio meccanico? No, vero? Benissimo, allora. Farò una rapida azione di reclutamento e porterò con me nella Riserva il mio radar privato.

Fu così che un improvviso amore per la natura colse un eminente avvocato proprio nel pieno di una serie di delicate transazioni contrattuali in una delle lussuose sale da conferenza di Pardi. Lo stesso genere di amore invase anche la segretaria di un famoso scrittore, un giudice di pace, un medico, un teleanalista incaricato di vagliare i candidati che aspiravano a un posto nella Associazione alberghiera, un disegnatore, un ingegnere, il presidente della famosa Amalgamated Union’s Grievance Committee, il sovrintendente alla cibernetica di Titano, un segretario di psicologia politica, due membri di Gabinetto, cinque membri del Parlamento, e decine e decine di altri esper che si trovavano a Pardi per lavoro o vacanza.

Con la stessa aria di gaia spensieratezza e gli abiti più impensati, essi varcarono i confini della Riserva. Quelli che avevano avuto notizia della spedizione per tempo indossavano abiti semplici e sportivi. Altri non avevano avuto il tempo di organizzarsi; e le guardie che stavano ai cancelli con l’incarico di ispezionare il contenuto dei bagagli e trattenere gli oggetti illeciti, videro un pazzo tutto azzimato, in abito ufficiale da diplomatico, avviarsi decisamente con un gran fagotto in spalla alla volta della Riserva. In realtà tutti questi amanti della natura improvvisati avevano con sé delle carte particolareggiate della Riserva accuratamente divise in settori.

Con straordinaria rapidità di movimenti i nostri uomini si sparsero qua e là avanzando indomiti in quel cosmo in miniatura comprendente i più varii tipi di clima e le più disparate caratteristiche geografiche. La linea di trasmissione telepatica sussultava assiduamente mentre commenti e informazioni andavano e venivano lungo quel radar umano di cui Powell occupava la posizione centrale.

Nevica, qui. La tempesta imperversa.

Paludi e zanzare in questa zona.

Nessuno sa com’è fatto esattamente un serpente a sonagli?

Non morderlo, ti raccomando!

Maledetta natura!

Gente in vista, Pres. Settore 17.

Trasmettetene l’immagine, signor Presidente!

È un orso!

Lo chiamate un orso? Da noi, su Titano…

Mi insegue!

Non correre! Convincilo con le buone!

Accidenti, c’è un lago qui davanti a me e io non so nuotare!

Ma non ci sono laghi nel tuo settore, Julie. Sono tutti nel mio.

Scusami. Era un miraggio.

Maledetta geografia!

Come si fa ad arrampicarsi su un albero?

Salici sopra.

Ah!

Come hai fatto a salire, dottore?

Con l’aiuto di un’alce.

La chiamate alce? Noi su Titano…

Attenzione: gente in vista. Settore 37.

Nulla che interessi.

Nessuno ha mai telespiato una scimmia?

Una volta ho scimmiottato una telespia.

Oh, signore. Mandate questo individuo su Titano!

E lo chiamate un gioco di parole? Su Titano noi…

Qualcosa in vista, Pres. Settore 60. Eccoti il quadro…

Passate alla larga.

Quanto durerà tutto questo?

Sono a circa otto ore di distanza da noi.

No, sono in vantaggio di otto ore sulla partenza, ma può darsi che siano più vicini.

Avverti tutti, Pres.

Può darsi che Reich non sia andato molto avanti. Può essersi cercato un posticino di suo gusto nelle vicinanze dei cancelli.

Di suo gusto per far che?

Per compiervi un omicidio.

Ah!

Come si fa a convincere un gatto selvatico a non mangiare un tale?

Usa la psicologia politica.

Oh, cielo…

Non funziona?

Magnificamente!

E allora che altro c’è?

Il gatto sta divorandomi il cilindro.

A proposito di cilindri, una volta, su Titano… Gente in vista, Pres.

Nasconditi. Sono Reich e Hassop.

Come!

Attenzione a non destare sospetti. Tieniti alla larga. Anche il resto di voi può andarsene a casa. Tutti i miei ringraziamenti. D’ora in poi bisogna che m’arrangi da solo.

Lascia che ci divertiamo anche noi ora che viene il bello, Pres. Li circonderemo tutti insieme e…

Bisogna agire d’astuzia, ora. Non voglio che Reich si accorga che ho intenzione di sottrargli Hassop. Tutto deve sembrare naturale.

Quel miglio quadrato della Riserva era costituito da un tratto di giungla acquitrinosa, intricata, grondante umidità. Come cadde la notte, Powell strisciò lentamente verso i fuochi che Reich aveva acceso in uno spiazzo che s’apriva lungo le rive di un laghetto. Le acque erano infestate da coccodrilli e ippopotami. Gli alberi e il suolo brulicavano di vita. L’intera giungla era un selvaggio tributo all’abilità e alla sapienza degli ecologi della Riserva che sapevano controllar la natura a bacchetta.

In omaggio a tale natura, lo schermo difensivo di Reich era in piena azione.

Powell udiva il ronzio delle zanzare che si abbattevano contro la barriera formata dallo schermo. Non poteva arrischiarsi a mettere in azione il suo, perché gli schermi frusciavano leggermente e Reich aveva l’udito fino. Powell avanzò di qualche pollice e cominciò a captare.

Hassop era lusingato dal fatto di trovarsi con Reich. Reich, intento a lavorare febbrilmente intorno a un rudimentale, possente arco, progettava con torva passione l’incidente che lo avrebbe allontanato ancora di un poco dalla disintegrazione. Era per costruirsi quest’arco e queste frecce che aveva perduto le otto ore di vantaggio su Powell. Non si può uccidere un uomo in un incidente di caccia, se non si va a caccia.

Mentre Reich sollevava l’arco, evitando accuratamente di alzare lo sguardo su Hassop, ma con gli occhi della mente fissi su quel cuore pulsante che era il suo bersaglio, Powell si spinse rapidamente avanti. Prima che avesse percorso dieci piedi, un senso di allarme si infiltrò nel cervello di Reich, che si alzò di scatto, in tutta la sua prestanza. Strappò dal fuoco un tizzone ardente e lo lanciò verso la fitta oscurità in cui Powell si teneva celato. L’idea e la sua esecuzione furono così improvvise che Powell non poté prevenire l’atto. E si sarebbe trovato in piena luce, se Reich non avesse dimenticato l’esistenza della barriera protettiva. Essa arrestò il tizzone a mezzo volo e lo fece cadere al suolo.