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Non c’è nulla. È finita.

È questa la morte?

Come vi può essere morte quando non vi è mai stata vita? È finita. Noi ci dissolviamo, svaniamo, scompariamo. È…

Finito.

Trovarono i due uomini la mattina seguente nei giardini sovrastanti il vecchio canale di Harlen. Powell era seduto a gambe incrociate sull’erba umida, il viso segnato, il respiro faticoso. Reich era avvolto su se stesso, come un feto, completamente catatonico.

Trasportarono subito Powell a casa sua, nella Hudson Ramp, dove gli scienziati del Laboratorio della Lega si diedero subito da fare attorno a lui e poi si congratularono che per la prima volta nella storia della Lega l’Azione di Massa fosse stata applicata con successo. Non c’era nessuna fretta di occuparsi di Reich. Al momento opportuno, secondo la procedura opportuna, il suo corpo inerte fu trasportato al Kingston Hospital.

Otto giorni dopo Powell si alzò, fece un bagno, si vestì, salutò con riconoscenza le infermiere e uscì. Si fermò un momento da Sucre e Cie e ne uscì con un pacco, e poi proseguì verso il Comando della polizia per fare il suo rapporto al commissario Crabbe.

Passando, fece una capatina nell’ufficio di Son.

Salve, Chas. Peetcy ha dato la sua approvazione circa il movente del delitto D’Courtney?

È andato tutto a meraviglia. Il processo è durato un’ora. Reich andrà alla disintegrazione, ora.

Bene. È meglio che salga e lo dica chiaro e tondo a Crabbe.

Che cos’hai sotto il braccio?

Un regalo.

Per Crabbe?

No, i regali che faccio a lui sono sempre illegali.

Arrivederci.

Powell salì all’ufficio tutto ebano e argento di Crabbe. Crabbe fu corretto, ma freddo. Il caso D’Courtney non aveva certo migliorato i suoi rapporti con Powell.

— Dichiarato colpevole, eh? — disse con tono bellicoso. — Che io sia dannato se mi portate delle prove obiettive…

— Si trattava di un caso eccezionalmente complicato, signore — rispose Powell cortesemente. — Nessuno di noi riusciva a vederci chiaro. Neppure lo stesso Reich sapeva perché avesse ucciso D’Courtney. L’unico che ha afferrato la verità è stato il Calcolatore Legale di Accusa.

— Peetcy? E come ha fatto?

— Quando gli sottoponemmo per la prima volta gli elementi da noi raccolti, Peetcy dichiarò che il movente passionale non era sufficientemente documentato. Noi tutti eravamo convinti che si trattasse di movente economico. Così credeva anche Reich. Sotto questo pretesto la sua coscienza mascherava il vero movente del delitto, che era passionale. Non potremmo sostenere la nostra tesi su un piano obiettivo perché venimmo a sapere che, quando Reich propose a D’Courtney la fusione delle due compagnie, D’Courtney la accettò, ma Reich diede al messaggio cifrato un’interpretazione errata. Doveva accadere così. Reich doveva continuare a credere di voler uccidere D’Courtney per ragioni finanziarie.

— Perché?

— Perché non poteva fronteggiare il vero motivo.

— Qual era?

— D’Courtney era suo padre.

— Come! — esclamò Crabbe sbalordito. — Suo padre? Sua carne e sangue?

— Sì, signore. Tutto era dinanzi ai nostri occhi. Solo che non potevamo capire… perché neppure Reich poteva capire. Quella proprietà su Callisto, ad esempio, quella di cui si servì per allontanare dalla Terra il dottor 1/4 Maine, Reich la ereditò da sua madre, che l’aveva avuta da D’Courtney. Tutti noi eravamo convinti che il padre di Reich l’avesse in un modo o nell’altro sottratta a D’Courtney nel corso di qualche affare e l’avesse intestata a sua moglie. Ci sbagliavamo. D’Courtney l’aveva regalata alla madre di Reich come pegno d’amore alla madre di suo figlio.

Crabbe spalancò la bocca.

— E c’erano anche altri indizi. L’impulso al suicidio di D’Courtney, provocato da un grave complesso di colpa e di abbandono. Aveva ripudiato suo figlio. Quel pensiero lo perseguitava. Ora aggiungete l’immagine, da me intravista nel subcosciente di Barbara D’Courtney, di Ben Reich e di lei stessa uniti come fratelli siamesi. Oscuramente lei sentiva di essergli quasi sorella. Poi, l’incapacità di Ben Reich a uccidere Barbara: anch’egli sapeva la verità, nel profondo del subcosciente. Lui voleva uccidere lo spietato padre che l’aveva ripudiato, ma non riusciva a fare alcun male alla sorella.

— Quando avete scoperto tutto questo?

— Quando Reich mi attaccò per chiarire l’origine dei tranelli di cui era vittima.

— Dannazione, Powell, qualcuno doveva averglieli tesi! E se non voi chi altro?

— Reich stesso, signore!

— Reich?

— Egli uccise suo padre, e con ciò si liberò della sua carica d’odio. Ma la sua coscienza non poteva permettere che il delitto rimanesse impunito. Dal momento che la polizia non riusciva a condannarlo, la sua coscienza stessa entrò in azione. Questo il significato degli incubi di Reich.

— Dell’Uomo senza Volto?

— Sì, commissario. Era il simbolo del reale rapporto che univa Reich a D’Courtney. Non aveva volto perché Reich non poteva accettare la verità. Esso rappresentò dapprima la minaccia della condanna che sarebbe seguita all’esecuzione dei suoi criminosi progetti. Poi si trasformò nella condanna stessa per il delitto compiuto.

— I tranelli?

— Esatto. Reich tese a se stesso quei tranelli senza rendersene conto… in breve fuga dalla realtà cosciente. I trucchi dell’inconscio sono formidabili.

— Ma se Reich stesso non sapeva nulla di tutto questo, come avete fatto a capirlo voi?

— Abbiamo applicato la misura dell’Azione di Massa, signore. È assai difficile da spiegare, ma farò del mio meglio. La psiche di ogni essere umano si compone di energia latente e di energia accumulata. L’energia latente è la nostra riserva, la segreta risorsa naturale della nostra mente. L’energia accumulata è quest’energia latente quando viene chiamata a raccolta e utilizzata per qualche scopo specifico. Moltissimi di noi usano soltanto una minima parte dell’energia latente.

— Capisco.

— Quando la Lega ricorre all’Azione di Massa, ogni esper schiude per così dire la propria psiche e lascia che la sua energia latente fluisca verso un bacino di raccolta. Un solo esper si mette in contatto con il bacino e diviene il canale dell’energia latente. Egli l’accumula in sé e poi la utilizza, e con l’aiuto di essa può compiere cose grandiose… se riesce a controllarla. È un’operazione difficile e pericolosa. Come trovarsi lanciati verso la Luna, insieme a una carica di dinamite… anzi a cavallo di una carica di dinamite.

Crabbe sogghignò d’improvviso. — Mi piacerebbe essere una telespia — disse. — Mi piacerebbe vedere chiaramente l’immagine che vi passa per la testa in questo momento.

— Ma l’avete afferrata perfettamente, signore — sogghignò Powell di rimando.

Per la prima volta un senso d’intesa cordiale si era stabilito tra di loro.

— Era necessario — continuò Powell — mettere Reich faccia a faccia con l’Uomo senza Volto. Era necessario che lui vedesse la verità perché noi potessimo scoprire qual era. Servendomi del bacino di energia latente, ho immesso nel cervello di Reich un’idea fissa tipica di molti malati di mente… l’illusione, cioè, di essere la sola cosa reale in tutto il mondo.

— Ma come, io ho spesso… è davvero tanto tipica?

— È uno dei fondamentali mezzi di evasione mentale. Quando la vita diventa troppo dura per voi, voi cercate rifugio nell’idea che si tratta di un gigantesco trucco. Reich aveva già in sé le radici di questa illusione. Non ho fatto che svilupparle. Sono riuscito a distruggere tutto, per poco non mi sono spezzato nello sforzo… ma alla fine Reich è rimasto solo nel nulla con l’Uomo senza Volto. Allora, poiché non poteva guardare altrove, è stato costretto a guardare quel volto e vi ha visto se stesso e il proprio padre. Una volta raggiunto questo momento, avevamo tutto quanto ci serviva.

Powell prese il suo pacco e si alzò; Crabbe scattò in piedi e lo accompagnò alla porta tenendogli cordialmente una mano sulla spalla.