In una lampeggiante trasmissione telepatica Powell e Akins s’impegnarono in un melodrammatico duello mentale in difesa della ragazza, mentre Seaver li richiamava all’ordine, intimando loro la resa; Sally sfregò insieme due fiammiferi come per dar fuoco ai due rivali ed eliminarli.
La ragazza rise e cominciò a sentirsi più a suo agio.
Quel grassone seduto sul pavimento è Wally Chervil, un secondo grado. La bionda sulle sue ginocchia è June, sua moglie. June è giornalista. Quello è il loro figlio, Galen, sta parlando con Ellery West. Gally non ha ancora fatto l’esame di secondo grado.
Il giovane Galen Chervil, indignato, fece notare che era già stato classificato secondo grado e che era un anno che non aveva dovuto ricorrere a parole di sorta per farsi capire. Powell lo bloccò dinanzi alla soglia cosciente della ragazza e gli spiegò la ragione di quel deliberato errore; non voleva cioè che la poverina si sentisse troppo sola tra tutti quei primo e secondo grado.
— Oh — disse Galen. — Già, fratello e sorella di terzo grado, ecco che cosa siamo, signorina Post. E sono ben contento che siate venuta! Tutte queste bravissime telespie cominciavano a impaurirmi.
— Ho avuto un po’ di paura all’inizio, ora non più.
E questa è la vostra ospite, Helen. Mary Noyes.
Piacere, Helen. Un tost?
Grazie. Hanno un aspetto delizioso.
E ora che ne direste di un gioco? interruppe Powell prontamente. Avete voglia di giocare ai rebus?
Jeremy Church, rannicchiato nell’ombra del portico di pietra, stava addossato alla porta di servizio della casa di Powell, con la mente tesa in ascolto. Era pieno di risentimento, di odio, di disprezzo e si sentiva morir di fame. Era un avvocato esper di secondo grado e moriva di fame. L’ostracismo della Lega era la causa della sua miseria.
Attraverso il sottile pannello di legno d’acero filtrava il vario e complesso diagramma mentale della riunione, uno schema mutevole, esaltante, in continua trasformazione. E Church, esper di secondo grado, che da dieci anni viveva in una dieta di sole parole, si sentiva morir di fame per la sua vera forma di comunicazione.
La ragione per cui ho accennato a D’Courtney è che mi trovo proprio ora ad avere in cura un caso che mi sembra simile.
T8 stava conversando avido di ottenere altre notizie, con Akins.
Oh, davvero? Molto interessante. Mi piacciono gli studi comparativi. Peccato che D’Courtney non sarà spesso a mia disposizione. Akins era un modello di discrezione: e in effetti T8 aveva l’aria di essere a caccia di qualcosa. Forse non lo era, ma certamente si impegnava con lui in un gioco di fughe, di attacco e di difesa, come uno schermidore che si circondi della protezione di un complicato circuito elettrico.
Senti un po’, Al, credo che tu sia stato un po’ brusco con quella povera ragazza. Powell, che aveva fatto espellere Church dalla Lega, si curvava con il suo grande naso a minacciare scherzosamente l’avvocato.
Povera ragazza? Vuoi dire stupida ragazza, Pres. Mio Dio! Puoi pensare a un essere meno dotato per una riunione?
Ma è solo un terzo grado, Al, sii gentile con lei.
Ma mi fa soffrire con il suo comportamento.
E tu pensi che sia una cosa ben fatta sposare una ragazza se la giudichi in modo così negativo?
Non fare l’asino romantico, Pres. Noi dobbiamo sposarci per forza tra colleghi. Tanto vale scegliersi una ragazza carina.
Che ne diresti se la Lega eleggesse presidente Powell, Ellery? Era Chervil a porre la domanda, con il suo sorriso espressivo e la sua pancia imponente.
Presidente, dici?
Sì.
È un uomo in gamba. Romantico, ma molto in gamba. Il candidato perfetto, se solo si decidesse a sposarsi.
Proprio questo è il suo lato romantico. Non riesce a trovare la ragazza ideale.
Ma non è così per tutti voi? Grazie a Dio non sono di primo grado.
Poi un tintinnio di vetri rotti, dalla cucina, e Powell che se la prendeva con T8 con la sua solita aria di predicatore.
Non importa per il bicchiere, Gus. Ho dovuto lasciarlo cadere per distogliere l’attenzione degli altri da te. Emani radiazioni d’ansietà come un asteroide ricco di materiale radioattivo.
E va bene, Powell.
Va bene un accidente. Che cos’è tutta questa faccenda con Ben Reich?
T8, da quel sudicio verme che era, si sentì terrorizzato.
Pareva di vederlo tremare al di là della cortina difensiva con cui subito bloccò l’interferenza di Powell.
Ben Reich? Cosa ti ha fatto pensare a lui?
Tu, Gus. È tutta la sera che si aggira nella tua zona precosciente. Era inevitabile che me ne accorgessi.
Ti sbagli, Powell. Si tratta di qualcun altro e tu hai captato male la direzione dell’onda telepatica.
Parla: hai a che fare con Ben Reich?
No, affatto.
Bene, ascolta il consiglio di un vecchio amico. Reich può metterti nei guai. Sta’ attento. Ricordi Jerry Church? Reich l’ha rovinato. Bada che non capiti la stessa cosa anche a te.
L’omino se la batté, impaurito, e Powell rimase in cucina, calmo e flemmatico, a raccogliere i cocci del bicchiere mentre Church si rannicchiava infreddolito contro la porta di servizio, cercando di soffocare l’impeto d’odio che gli ribolliva nel cuore. Il giovane Chervil si esibiva in onore della fidanzata di Al facendo la parodia telepatica di una vecchia canzone d’amore; roba da collegiali. Le signore discutevano animatamente in belle curve geometriche. Akins e West si scambiavano idee in un intersecarsi seducente di figure telepatiche che rendevano anche più acuta e dolorosa la nostalgia di Church.
Church, vuoi bere qualcosa?
La porta di servizio si aprì, L’alta figura di Powell si disegnò nella luce, un bicchiere colmo in mano. Il chiarore delle stelle si rifletteva pallido sul suo viso. I suoi profondi occhi velati erano pieni di pietà e di comprensione. Come abbagliato, Church si drizzò in piedi e prese timidamente il bicchiere che Powell gli offriva.
Non parlarne alla Lega. Sarebbe un inferno, per me, se sapessero che ho infranto gli ordini. Povero Jerry… Bisogna che facciamo qualcosa per te. Dieci anni sono troppi.
Church buttò il bicchiere in faccia a Powell, poi si volse e fuggì, versando invisibili lacrime d’ira e di autocompassione.
4
Alle nove del mattino seguente il viso da manichino di T8 apparve sullo schermo dell’apparecchio telefonico di Reich.
— La linea è sicura? — chiese bruscamente.
Reich gli indicò il Sigillo Governativo di garanzia.
— Benissimo — disse T8. — Penso di aver eseguito egregiamente quanto mi chiedevate. Ieri sera ho avuto modo di captare i pensieri di Akins. Prima di riferirvi i risultati, è bene che vi avverta che esiste una possibilità d’errore quando si capta un primo grado. Akins ha reagito immediatamente con una cauta resistenza.
— È naturale.
— Craye D’Courtney arriverà da Marte a bordo dell’Astra mercoledì mattina. Si recherà subito a casa di Marie Beaumont dove rimarrà per una notte.
— Una notte? — ripeté Reich. — E poi? Che piani ha?
— Questo non lo so. A quel che sembra D’Courtney si propone di prendere provvedimenti drastici.