Reich lo guardò.
— La faccenda del grido continuerà. L’Uomo senza Volto non è il simbolo di D’Courtney o dell’assassinio.
Che cosa? Oh, maledizione, gli incubi, ancora? Ma come lo sapete? Come…
— Non fate l’idiota! Pensate di poter fare dei giochetti simili con un esper di primo grado?
E quei dannati incubi?
— Dubito che qualcuno ve ne possa dare la spiegazione, all’infuori di un esper di primo grado, e naturalmente non credo che oserete consultarne un altro dopo questo nostro colloquio.
E voi siete quello che dovrà aiutarmi?
— Questa è la mia arma. Così siamo su un piano di parità.
Come tutti gli esper di grado superiore, Preston Powell viveva solo in una casa appartata.
Abitare in un grande edificio sarebbe stato per un esper, specialmente per uno di primo grado, come vivere in un inferno di scoperte emozioni.
Powell abitava una casetta di pietra sulla Hudson Ramp, sovrastante il fiume Hudson. Consisteva in sole quattro stanze; di sopra camera da letto e studio, sotto salotto e cucina. Le pareti erano rivestite di madreperla iridescente, di bianco opale, in quel momento, con stucchi e mensole in stile Adam XVIII secolo.
Tutti gli esper avevano bisogno di frequenti cambiamenti dell’ambiente in cui vivevano per poter mantenere inalterata la propria sensibilità. Powell era in quel momento nella sua fase georgiana.
Non c’era personale di servizio in casa: Powell preferiva fare da sé. Se ne stava in cucina, a trafficare intorno alla cena fredda per gli ospiti, fischiettando un motivo ossessivo. Era alto e dinoccolato, flemmatico, sulla quarantina. La folta massa di capelli, precocemente incanutiti, contrastava con le sopracciglia nerissime e gli occhi bruni e profondi. Aveva un naso grande, prominente, quasi arrogante. La bocca larga, pareva sempre pronta a incresparsi al riso.
Osservando la parte inferiore del volto di Powell lo si sarebbe detto il più simpatico individuo che si potesse incontrare. Ma osservando la parte superiore si aveva l’impressione che fosse la persona più triste del mondo. A chiedergli il perché, avrebbe risposto che era l’uno e l’altro, o né l’uno né l’altro, a seconda di chi gli poneva la domanda e della ragione per cui gliela poneva.
Faceva parte del suo destino di esper quello di essere multiforme: una personalità dai molti aspetti e dalle molte sfaccettature. Gli esper non possedevano un carattere riconoscibile, non potevano che reagire alle esigenze delle diverse situazioni: vi davano la risposta che ansiosamente attendevate ed era questa facoltà di reazione immediata che li rendeva tanto popolari e li circondava di un alone di mistero. Gli uomini comuni li circuivano tenacemente offrendo loro Amicizia e Solidarietà, e gli esper li sfuggivano disperatamente, incapaci di spiegare a quei sordomuti che le loro offerte erano unilaterali, che non vi poteva essere un autentico rapporto là dove uno dava tutto e l’altro prendeva tutto, e che solo gli esper potevano aiutarsi gli uni con gli altri su un piano di uguaglianza.
Il campanello della porta suonò. Powell gettò un’occhiata all’orologio, sorpreso — era molto presto — poi trasmise il segnale di Aperto in do diesis alla serratura a scatto telepatico. Questa ricevette il messaggio e la porta d’ingresso si aprì.
Subito gli giunse l’onda di una sensazione familiare.
Mary Noyes, venuta ad aiutare il povero scapolo a preparare il ricevimento! Brava!
Speravo che tu avessi bisogno di me, Pres.
Ogni ospite uomo ha bisogno di un’ospite donna. Mary, come me la devo cavare con ì tost?
Ho ideato proprio ora una nuova ricetta. Li preparerò io.
Col chutney.
Chutney?
Sì, certo, una cosa normalissima, tesoro.
Strano genere di criptotosti!
Entrò nella cucina. Era piccola di statura, ma alta e flessuosa agli occhi della mente; bruna all’apparenza, ma di un candore gelato nell’essenza.
Francamente Ellery non credo che
Abbiamo portato continuerai
Galen per a lavorare per
festeggiarlo la Sacramento
Ha appena
sostenuto l’esame alla Lega
Se ed è stato classificato
ti interessa secondo grado
Powell ha
abbiamo l’intenzione di
eleggerti dichiarare
Presidente illecito lo
Toast? spionaggio
Sì, della Sacramento
T8, grazie Mary
ho in cura sono
D’Courtney deliziosi
lo aspetto qui
in città
molto presto
Akins! Chervil! T8! Coraggio! Guardate un po’ tutti che razza di schema telepatico abbiamo costruito!
Cessò il chiacchierio telepatico. Gli ospiti scoppiarono in una risata.
Mi sembra di essere in un asilo infantile. Abbiate un po’ di pietà per il vostro ospite, vi prego. Me ne andrò via di corsa se continueremo a creare questo caos. Un po’ di ordine, vi supplico. Dico ordine, non mi azzardo neppure a dire armonia.
— Senti, Pres, definisci un po’ questo schema.
Scusa Noi pensavamo
T8 che fosse ma io
Alan Seaver il candidato
all’elezione non
sono disposto Pres
che essendo a rivelarti
tra i non sposati
potrebbe nuocere niente
riguardo alla
presenza Lega
cioè ai suoi di D’Courtney
piani eugenetici perché non
Grazie Mary capto il suo arrivo
— Che cosa importa la definizione?
— Di’, di’. Tessuto? Curve matematiche? Musica? Disegno architettonico?
— Tutto quel che volete. Purché non mi facciate dolere il cervello.
Ci fu un altro generale scoppio di risa. Poi il campanello squillò ancora e Alan Seaver (un secondo grado, avvocato, di un’equità definita solare) fece il suo ingresso con una ragazza. Era piccola e timida, attraente, sconosciuta a tutti. Il suo complesso telepatico era ingenuo e non eccessivamente pronto a reagire. Era evidentemente un terzo grado.
Umilissime scuse per il ritardo. Fiori d’arancio e nozze ne sono il motivo. Ho fatto la mia domanda per strada. Questa è Helen Post.
— E io temo di aver accettato — disse Helen.
— Non parlare — sbottò Seaver. — Non siamo qui a schiamazzare come i terzo grado. — Ti avevo raccomandato di non parlare.
— Me n’ero dimenticata — balbettò, e il colore della sua vergogna e della sua paura riempì la camera. Seaver le gettava occhiate di fuoco. Powell si avvicinò alla ragazza, le prese la mano tremante e le invase la mente di un caldo flusso di simpatia.
— Non badateci, Helen. È un povero secondo grado, uno snob, un arrivato. Io sono Preston Powell, il vostro ospite. Faccio da Sherlock Holmes per la polizia. Se Alan vi maltratta ci penserò io a farlo pentire. Venite a far la conoscenza di quei fenomeni dei vostri colleghi telepati. — La condusse in giro per il salotto. Questo è Gus T8, un medicastro. Vicino a lui sono Sam è Sally Akins. Sam è della stessa razza dei T8. Lei è una bambinaia…
Sherlock non sa pronunciare Psicologia Pediatra. Siete la ragazza più carina che io abbia mai visto, Helen. Sto tempestando di nere minacce Sam che farebbe meglio a smetterla di baciarvi.
G… grazie… voglio dire, vi ringrazio.