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Nakamore lo riconobbe, e a Betha parve di cogliere un sorriso; aspettò un poco, e vide MacWong intervenire. «Spiacente, Abdhiamal. Sei un uomo morto. Non hai niente da dire alla Demarchia.» MacWong diede un’occhiata di traverso, muovendo appena la testa. Dietro di lui Betha vide Esrom Tiriki.

«Siamo tutti morti a meno che non mi ascolti! A causa di questa nave, sulla quale tu non hai più diritti di quanti ne abbia Nakamore, o io stesso. Per l’amor di Dio, MacWong, a bordo di questa nave c’erano sette persone che venivano su Paradiso da un altro sistema distante tre anni luce; e cinque di esse sono già morte per questo. E adesso vuoi distruggere gli altri, insieme alle migliori navi rimaste alla Demarchia e agli Anelli? Voi siete tutto ciò che rimane della Cintura di Paradiso, e la vostra ingordigia vi sta facendo uscire di senno. Vi state uccidendo per la paura di morire. La cattura dell’astronave non salverà Paradiso, ma vi darà il colpo di grazia, e per voi sarà la fine.»

«Tuttavia c’è forse un modo per evitarlo.» Fece un cenno a Betha che attendeva accanto a lui, silenziosa per la sorpresa. «Questa gente è venuta a commerciare con noi perché voleva una vita migliore. E malgrado ciò che abbiamo fatto, sono ancora intenzionati a trattare. Là fuori c’è un’intera catena commerciale di mondi, che si sostengono l’un l’altro in modo da non precipitare mai nel genere di trappola in cui siamo caduti noi. Essi possono salvarci. La Cintura di Paradiso può tornare a essere quella di una volta, se ci uniamo a loro.» Aspettò, scrutando lo schermo in cerca di una reazione. «Lasciamo che l’astronave lasci Paradiso, invece di distruggerla. Otterrete lo stesso scopo, ma avrete tutto da guadagnare e niente da perdere.»

«Tu riuscivi sempre a convincere Djem che il freddo è caldo, Wadie.» Betha osservò il volto di Nakamore, convinta di scorgervi un’espressione ironica, ma con sua sorpresa vide che era serio. «Questa volta, però, il tuo discorso sembra sensato anche a me… Io non voglio distruggere l’astronave o le mie navi. Se potessi uscire da questa situazione lasciandola andare via da questo sistema, lo farei. Da come si sono messe le cose, sarebbe già abbastanza riuscire a mettere la nave al di fuori della portata di tutti… E non dimentico che l’unico motivo per cui abbiamo potuto mettere le mani su di voi è che questa donna, questo capitano Torgussen, è ritornata a Lansing come aveva promesso.» Nakamore incontrò gli occhi di Betha, e la fissò con un curioso rispetto. «Credo che lei sarebbe ritornata indietro anche per aiutare noi.»

Betha aggrottò la fronte, e si morse le labbra soffocando una improvvisa fitta di dolore.

«Io ho intenzione di lasciarla andare, capitano. Ma non so se MacWong la pensa come me.»

Betha vide MacWong giocherellare furtivamente con il merletto della camicia, mentre ascoltava le parole di Nakamore. Alle sue spalle i pubblicitari trasmettevano ogni movimento, ogni parola alla Demarchia in attesa: MacWong era esposto alla pubblica osservazione come una farfalla sotto vetro. Alla fine disse: «La sua proposta viola il mandato della Demarchia per questa missione. Io ho solo l’autorità di catturare questa nave o di distruggerla; non posso lasciarla andare.»

«Anche se lei vorrebbe farlo! Anche se potremmo morire tutti se lei non lo facesse!» Le parole di Nakamore bruciavano di disprezzo; il suo volto taciturno si era improvvisamente trasformato, come se stesse pronunciando un discorso. Betha si rese conto tutt’a un tratto che lui stava recitando per una platea di cui doveva essere ben consapevole. Wadie accennò un sorriso, quasi stupito per quelle parole. «Marionetta! Lei definisce l’Armonia una “dittatura”, ma da noi l’individuo ha più libertà di quanta la sua mobocrazia ne ha mai data o ne darà mai ai suoi cittadini. Io ho il potere, la libertà di scegliere, di fermare questa idiozia. E lei no. Il suo popolo non crede che un uomo sappia usare la capacità di giudizio con cui è nato; ogni volta che apre bocca, lei pronuncia parole d’altri.»

«Ma come faranno a dirle quello che deve fare questa volta, MacWong? Non potevano immaginare di avere bisogno di un controllo secondo per secondo attraverso milioni e milioni di chilometri, attraverso un simile intervallo di tempo per comunicare. Quando l’intera Demarchia avrà saputo ciò che sta succedendo, e ne avrà discusso e avrà votato, per noi sarà tutto finito, e la loro volontà non conterà più un accidente… Ma lei non prenderà questa decisione di sua spontanea volontà perché ha paura del sistema, e di quei bravi anarchici che sono alle sue spalle. La fondamentale debolezza e inefficienza del suo auto-sufficiente governo del popolo farà sì che la Demarchia distrugga le sue stesse navi, e distrugga anche l’ultima speranza di sopravvivenza di questo sistema. Ho sempre saputo che il suo “governo” era una farsa… e neppure lei può più negarlo, ormai. Mi metterei a ridere, se la faccenda non fosse così tragica. Perché è proprio così, una tragedia.»

Betha vide una rabbia impotente incrinare la maschera di sicurezza di MacWong, e per la prima volta scorse anche una sincera emozione sui volti dei demarchi in ascolto dietro di lui… i pubblicitari registravano ogni cosa, in modo che l’intera Demarchia potesse vedere e dividere la loro indignazione. MacWong soffocò la sua ira. «Capitano Torgussen, le nostre navi le passeranno accanto tra tremilaseicento secondi. Se intende seguire le nostre istruzioni, le consiglio di mettersi subito in contatto con noi.» La sua immagine svanì all’improvviso.

Betha disse a bassa voce: «Cerca di intercettare le comunicazioni di MacWong con la Demarchia, Pappy, e fammi sapere fino a che punto quella tirata ha peggiorato le cose.»

Nakamore si slacciò il colletto rivoltato della giacca rigida e voluminosa, mentre i suoi occhi e la sua voce assumevano un’espressione furiosa. «Immagino che si farà risentire.»

«Congratulazioni per la tua promozione a Mano, Raul.» Betha guardò Wadie che faceva un inchino, imperscrutabile in volto.

«Il mio dovere è accettare, il mio desiderio servire.» Nakamore si schermì, stranamente imbarazzato, facendo un gesto come per respingere quel complimento. «Vorrei poterti dire la stessa cosa, Wadie. Ma non so cosa prescrive l’etichetta della Demarchia per i traditori.»

Wadie fece un sorriso stentato. «Non prescrive niente.»

«Tu sei l’unico demarca ragionevole che abbia mai conosciuto, e probabilmente è proprio per questo motivo che il popolo stava dalla tua parte. Non approvo il vostro atto di pirateria contro l’Armonia… ma finalmente credo di capire perché lo avete fatto, perché volete aiutare questa gente. Non so se Djem potrà mai capirlo…»

«Lo so… e me ne dispiace. Non c’era altra scelta. Non sarebbe mai successo se…»

«Se noi non avessimo attaccato l’astronave la prima volta che è comparsa? Hai ragione. È stato stupido da parte nostra. Se avessimo avuto abbastanza buonsenso da dirigerla verso una delle nostre basi, adesso la Grande Armonia avrebbe la sua astronave. Ma non l’abbiamo fatto, ricavandone soltanto morte. Tuttavia sapevamo che la nave era danneggiata, e l’Armonia Centrale ha ritenuto che valesse la pena di spedirmi qui per catturarla.»

«È stato un bell’azzardo» replicò Wadie. «Se quello che abbiamo visto è tutto il combustibile che avete, come avreste potuto ritornare in patria?»

«È vero. Anche se non ci fosse stata battaglia, avremmo impiegato venti megasecondi per ritornare su Outermost… ammesso che i sistemi di sostentamento vitale reggessero. E poi ci saremmo gelati le chiappe su quella palla di neve aspettando un rifornimento per raggiungere la Grande Armonia.» Nakamore si grattò il mento. Aveva un’aria stanca. «Ma contavamo di trovare cibo e aria su Lansing.»

Shadow Jack si accostò alla telecamera da sopra la spalla di Betha. «Perché non ha strappato la tenda protettiva e non li ha ammazzati tutti in un colpo, bastardo?»