Mister Fleur era buono con me, ed era un Amico. Lui non desiderava le donne ma le aveva in simpatia. Forse è più facile averle in simpatia se non le desideri. Lui diceva cose come che non era una cattiva Idea avere due Sessi perché così c’erano Discussioni interessanti che La Gente non avrebbe mai risolto perché non poteva. D. qualche volta parla un po’ come Mister Fleur, perché Tutti e due erano Istruiti.
Mister Fleur era un omino che pareva un Passerotto, più piccolo di me ma io avevo un gran Rispetto per lui e lui diceva che avevo una Buona Testa per gli Affari e il Senso dell’Ordine. Una volta o due l’ho visto tirar fuori il Coltello che portava sempre per tenere Pace nella Casa ma non lo vidi mai obbligato ad adoperarlo. La Gente capiva subito e si calmava.
Quando Simon Bridgeman fu assassinato io pensai che fosse finita per Mister Fleur o quasi. Lui fu Straziato. Magari rideva di certune delle Idee di Bridgeman e le criticava, ma erano Amici e credo che lui pensava davvero che S. Bridgeman era Dio, cosa che non ho mai notato che lui pensava di nessun altro. Si prese una Sbronza di due Settimane. Poi fu come se gli si era rotto qualcosa Dentro. Diceva che il Mondo era solo Merda, Eccettuati i Presentì naturalmente, lui era sempre Educato. Beh dopo un po’ si rimise un po’ però non tornò più a essere come quando era vivo Bridgeman.
Qualche volta voleva che gli parlassi dei clienti che servivo. Lui rideva e gli andava Su, non per la Cosa in sé ma a sentire me che ne parlavo. A me non m’importava.
Andò avanti così per parecchi anni. Mister Fleur teneva bene le Cose. La gente veniva da noi tutta nervosa… sareste sorpresi se sapeste quante volte i Clienti non vogliono altro che parlare e magari avere un po’ di Comprensione per Cose che non posso cambiare come le mogli e così via e che magari non cambierebbero se potessero. Se ne andavano che si sentivano meglio, almeno più tranquilli. Mister Fleur diceva delle cose come che era un lavoro Idealistico per un Servizio Pubblico che era davvero per il Pubblico Interesse.
Nell’Anno 11 a Nuber ci fu il Vaiolo. Suppongo che lo portò qualcuno dal Di fuori. Mister Fleur diceva che tutte le Brutte Cose vengono dal Di fuori, di Dentro è sempre senza peccato come le Isole Deserte, non so che cosa voleva dire. Due delle nostre ragazze morirono e un Ragazzo che Mister Fleur amava speciale venne fuori dalla Malattia con la faccia che dopo sembrava una Grattugia… e non lo sopportò e scappò via da noi, probabilmente anche da Nuber perché Mister Fleur si spezzò il Cuore per cercare di trovarlo e non ci riuscì mai.
Durante quel Vaiolo luì andò anche molto in giro per aiutare a Curare i malati e credo che nel Tempo Antico era stato Dottore. Ma lui non lo diceva mai e tutte le volte che diceva il suo nome a qualcuno si tirava su in tutto il suo metro e cinquantasette e diceva: — Io sono Mister Fleur, — e il Mister sembrava come un pezzetto di ghiaccio che tintinna sull’orlo d’un bicchiere.
Dopo che il Vaiolo fini si poteva vedere che il Tempo Antico lui ce l’aveva in Mente come un’ossessione. E naturalmente il Ragazzo Shawn, quello che era scappato. Mister Fleur non voleva più che gli parlassi dei Clienti, ma mi chiedeva tante Cose di Raeford, e di Sam e Stevie e Leda e qualche volta di Marcus. Lui mi sedeva vicino mentre parlavo e mi consolavo se piangevo. Poi una Notte Mister Fleur mi disse che aveva fatto Testamento così che a me restava la Casa con la Licenza se a lui succedeva qualcosa, tutto quello che dovevo fare era andare al Palazzo del Comune, era tutto Registrato, nessuna Difficoltà, e lui disse che sarebbe stato Contento se avessi tenuto la stanzetta dove dormiva cosi come era e con i quadri dipinti da Shawn, e non adoperarla mai per i Clienti. Naturalmente dissi che lo avrei fatto e così ho fatto e qualche volta ci vado solo per sedermi a riposare, solo che i quadri sono un po’ strani e sono solo due, so che Shawn ne aveva fatti degli altri ma doveva averli buttati via. Bene su uno c’è la Santa Vergine però il Bambino è una Bambola di Pezza e l’altro è un grosso stallone che sale su per un arcobaleno che Shawn l’aveva dipinto tutto porpora e giallo e non so come un Cavallo può essere Così. Una volta ho mostrato quella stanza a Demetrios e lui ha detto — Dio Onnipotente, Steli, che fine ha fatto il Ragazzo? — Tutto quello che ho potuto dirgli è stato che era andato via e che non avevamo più potuto trovarlo.
Così Mister Fleur disse questo del Testamento e poi disse che avevo una Buona Testa e che non dovevo più piangere per Marcus perché a piangere così non mi faceva Bene e dovevo far conto che era come la Cicatrice sulla mia Gamba, beh, non si può fare ma lui lo diceva per Bontà. Poi andò a letto Pacifico mi ricordo, senza neanche avere Bevuto. La Mattina dopo trovammo che era andato a letto perfettamente naturale e poi s’era piantato il Coltello sotto le costole.
Non era vecchio o Malato o niente. Non capisco come una Persona può fare questo anche se soffre. Suppongo che diventa, come che non importa più niente, ma strano che uno non ci tenga a sapere quello che succede Poi.
Per tutto il giorno la strada tra le foreste condusse la Compagnia verso sud o sudovest, in un silenzio prodigioso cui le orecchie di Demetrios non erano abituate. A Nuber, anche nel cuore della notte, si sentivano almeno gli scricchiolii delle travi della casa, il fruscio dei topi, la caduta delle braci nel camino, le voci dei cani e dei gatti, un mormorio, un passo; di giorno c’erano i suoni continui delle strade, le ruote dei cani, lo scalpitio degli zoccoli, i ragli degli asini, le grida dei venditori ambulanti. Lì non c’era neppure il vento. Per tutto il giorno la nebbia non si alzò completamente, si limitò a diradarsi per lasciare passare una luce acquosa e lasciar scorgere abbastanza la strada. Durante la sosta di mezzogiorno la Compagnia sentì che il sole era allo zenith, più che non lo vedesse — Demetrios chiese a Bosco se nelle foreste regnava sempre quel silenzio. — Mi vergogno della mia ignoranza, — disse. — Nel Tempo Antico non esistevano foreste, se non molto lontano dai luoghi che conoscevo, e in seguito sono sempre vissuto a Nuber, quella serra, mentre le foreste tornavano a crescere attorno a noi: e non ho mai saputo altro se non ciò che dicevano gli altri.
— Dove c’è una strada, — disse Bosco, — anche piccola come questa, non è proprio terra selvaggia. In quella selvaggia davvero, devi aprirti la strada tra un albero e l’altro, e ricordartene se vuoi tornare indietro. In certe giungle, come nel Moha occidentale, presso l’Ontara, la strada te la devi aprire con il coltello. Questa invece non la capisco proprio. Non ho mai visto una strada nella foresta che continua così a lungo senza arrivare in nessun posto. E come dici tu, non ho mai sentito un silenzio simile. Ci dovrebbero essere i rumori degli animali, non soltanto gli uccelli di tanto in tanto. Credo sia la nebbia, e l’umidità. Il nostro sudore puzza, vedi, e le bestie lo sentono e stanno zitte e immobili. Come se tutte avessero paura dell’uomo, non è strano?
— Prima c’erano quelle strane tracce di cervi, — disse Frankie.
Bosco guardò il ragazzo e il fratello con aria tollerante. — Non erano tracce di cervi, Frankie. Erano di cinghiale, e grosso. — Seduta esausta fra Angus e il Professore, Solitaire rabbrividì: non aveva mai camminato tanto in un giorno da quando l’aveva trovata Demetrios, e il suo entusiasmo iniziale era stato smorzato dalla stanchezza; Bosco se ne accorse. — Non preoccuparti, — disse. — Il cinghiale non dà fastidio, se non pensa che gli dai la caccia, o se non piombi in qualche posto che considera suo. E poi, quelle tracce le ha lasciate ieri.