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Venerdì 26 luglio

Perché ci impegniamo tanto per divertire la Gente? Ci sono due modi. Per Danaro, come questa Casa dove arrivano tesi e noi li mandiamo via pacificati, quasi Ragionevoli… come quando il mio vecchio Demetrios andava agli angoli delle strade e si metteva il Berretto davanti ai piedi. Oppure per amore, come quando Babette viene a sedersi vicino a me e mi racconta i pettegolezzi per fare Passare il tempo se sono triste o se l’Artrite mi fa male alle Giunture o se ho bevuto troppo Tè. Io allora sono di cattiva Compagnia e lo so, ma lei viene lo stesso, benedetta, e litighiamo per niente finché io mi sento meglio.

Mister Fleur diceva sempre del nostro Talento: — Vedete, Ragazzi e Ragazze, i clienti non vogliono solo il Divertimento. Vogliono che sembri così perché sanno che il riposo è troppo profondo. Loro hanno bisogno di sentire che sono Qualcuno e che Qualcun altro se ne accorge. E vogliono essere toccati per non gelarsi fino al Cuore nel Vento freddo, — diceva. — E non disprezzateli perché vengono qui, — diceva, — perché allora disprezzereste voi stessi perché siete qui, e questo non lo voglio. Chiunque lavora qui, per me va bene, il che significa che deve andar bene anche per il fottuto Mondo.

Magari adesso lo inchioderebbero un Uomo se parlasse così, perché la Virtù si addensa a Nuber come il latte che diventa acido nel bricco. In questi giorni proteggiamo la Democrazia e la Libertà, e questo vuol dire che è meglio andarci piano e non dar fastidio agli Alti Papaveri.

Noi abbiamo un nuovo Musicista; per il mio Danaro non vale molto, però. Riceve la sua paga soprattutto in pasti e Prestazioni, va bene. Ha una Chitarra e suona alcune canzoni molto belle lui dice che sono Rock del Tempo Antico, lui dimentica però che io ero già adulta quando era ancora di Moda l’originale, e spesso io e Sam e Stevie ci sdraiavamo a far l’amore al suono di quella musica quando non avevamo voglia di sentire la musica vera. Questo è un Ragazzo abbastanza Simpatico, ma per un Professore tu non vuoi mica un Ragazzo, vuoi un uomo che ha avuto Sofferenza e Gioia che gli hanno dato quello che gli Abramiti direbbero che è la Maturazione dell’Anima. Babette lo ha portato via per maturarlo, da qualche parte.

Io lo chiamo Joe che è il suo Nome. Le Ragazze possono chiamarlo Professore se vogliono, ma io no. Perché prende parte del Compenso in Prestazioni, lui preferisce soprattutto Glorie, che è la più tonda di tutte. Ieri mattina ho sentito un Baccano nella stanza dove stavano prima Demetrios e Solitaire e il Professore, e c’erano loro, lui e Glorie, che facevano tutto quel Chiasso nudi Ho visto che avevano curiosato nelle cose. So che dovremo adoperare quella Stanza per Lavoro, ma Babette non aveva ancora finito di riordinarla. Quella vacca di Glorie aveva tirato fuori dei vestiti di Solitaire che sono rimasti li, per rubarli o venderli probabilmente… basterebbe metà del suo sedere per spaccare la roba di Solitaire. Li ho cacciati fuori con un Rimprovero, perché mi ha dato Fastidio vederli grugnire sopra il Letto di Demetrios.

Certuni dei nostri Clienti Regolari domandano già: — Dov’è Demetrios, che ci raccontava tutte quelle storie nel Salotto? — Tutto quello che sa Joe è solo un paio di vecchie storie porno che tutti hanno sentito prima dell’anno chissà.

Avevo cominciato a dire, io penso che lo Svago vuol dire costruire un Posto Speciale, chiamiamolo un Mondo Speciale, dove altra gente può venire e dimenticare quello in cui deve vivere per quasi tutto il Tempo. Come Mister Fleur fece questo posto, e il piccolo Shawn non fece anche lui un Mondo con i suoi pazzi Quadri? E il mio vecchio Demetrios. O magari sto parlando di qualcosa di più grosso dello Svago, se c’è qualcosa di più grosso. No, io non credo che possa esserci un’Occupazione più grande di fare dei Mondi, specialmente se altra gente ci può entrare, come io avrei fatto un Mondo per Marcus se avessi potuto.

Al mattino dopo la Compagnia esplorò Trottersville, per ammazzare il tempo prima dello spettacolo del Circo. T.S. aveva dato biglietti gratis per tutti loro, e si sarebbe offeso se qualcuno gli avesse detto che in quel modo non sarebbe mai diventato ricco.

Nessuno diventa ricco a Trottersville, tranne i Padroni, i proprietari terrieri, e quelli lo sono già. Certi artigiani e commercianti come il locandiere, che sì chiamano Borghesi, riescono a vivere agiatamente. Gli Artigiani della Corporazione hanno delle bottegucce, e tutti i negozi essenziali sono di proprietà dei Padroni; la Gente Assistita compra lì o ne fa a meno. Angus, che andò in giro per imparare qualcosa, seppe che la Gente Assistita viene chiamata così perché la Società si preoccupa di assisterla. Costoro hanno in affitto minuscoli pezzetti di terra, per sopravvivere, e in cambio devono dedicare due terzi del loro orario lavorativo ai campi dei Padroni. È una Democrazia Libera; nelle ore libere possono infatti fare tutto quello che vogliono, purché se ne stiano a casa. La pena per il primo tentativo di abbandonare la zona è la perdita di un orecchio. Il secondo tentativo di solito è l’ultimo.

Trottersville è in contatto, grazie a strade piuttosto buone, con una nazione a sud che si chiama Virginia, e importa idee, oltre al tè, alla seta e al cotone che amiamo tanto, anche se sono prodotti dal lavoro degli schiavi, che non esistono nelle Democrazie Libere. Il direttore della Corporazione degli Importatori di Trottersville disse ad Angus che il Sistema Assistenziale aveva funzionato benissimo durante l’intera Era Cristiana, e poteva esisterne uno migliore? Inoltre, se ci teneva a fare delle critiche, lui e il suo cane potevano andarsene altrove per farle.

Angus non criticava, voleva solo informarsi. Lo disse a Demetrios, quel giorno: ci teneva sempre più a informarsi. Era una vecchia sete che non aveva mai saziato nella Città Interna a Nuber (se non per mezzo dei libri!). — La gente che conoscevo non poteva capire che io volevo davvero la verità, se la verità era scomoda o fuori moda. — Era seduto insieme a Demetrios nella taverna; gli altri stavano ancora assaporando la città e li avrebbero raggiunti al circo. — Ma io volevo scoprire come stavano le cose, Demetrios, ed è così ancora adesso. Per esempio, scoprire perché scoppiò la vecchia guerra, quarantasette anni fa. E com’era diversa, essenzialmente, dalla guerra che sta per scoppiare tra Moha e Katskill nei prossimi anni perché quelle due piccole nazioni vogliono sfruttare le stesse vecchie miniere vicino al confine.

— Forse la differenza principale consiste nelle armi. Non possiamo più distruggere la vita su grande scala, a meno che non venga creata una nuova tecnologia, e forse per questo non ci sono le risorse necessarie. La differenza negli armamenti determina una differenza psicologica. Saranno piccole guerre medievali, con molti scontri corpo a corpo, il metodo più emozionante per un guerriero… ricordi l’Iliade?… e nessun bottone da premere. Ma è sempre guerra, e ci sarà perché siamo troppo stupidi per leggere la storia, e non siamo abbastanza coraggiosi o intelligenti per rispettare i nostri simili.

— Rispettare, non amare. Siete amareggiato, Demetrios. — Demetrios non si sentiva amareggiato. Soffriva, ma piacevolmente, per la bellezza delle mani di Angus, la dolcezza della sua bocca, e una cascata di luce sulla sua spalla. — Voi… ogni tanto parlavamo così, nella Città Interna. Per me è una cosa occasionale… la si può usare anche insieme al modo moderno.

— Mi piace, Angus. Nella Città Esterna, di solito se ne rideva… Sì, rispetto. L’amore è per gli individui. Chiunque affermi di amare l’umanità è un ipocrita o inganna se stesso. Noi amiamo gli uomini e le donne e i bambini, non le astrazioni. Ma il concetto Uomo merita rispetto, e in un clima di rispetto, un giorno, potrebbe emergere qualcosa politicamente decente. Gli stati americani avevano incominciato benino alla fine del secolo decimottavo, ma non riuscirono a proteggere le loro conquiste dal Watergate e da altre corruzioni… Nessuno ama l’Uomo, povero mostro. E un artista non ama la sua arte… vive in essa e per essa, si lascia trascinare, ma l’amore non ha significato in questo senso, che io sappia. Io amo, tu ami… l’amore è per te e per Solitaire… dimmi, è bello, tra voi?