«Bene, sedetevi. Sedetevi, ripeto. Trovate che la signorina Lambent sia incompetente? Incapace? Inadatta al lavoro che svolge?»
«Per quanto riguarda la competenza e le capacita di questa donna, Calcolatore, non posso esprimere un parere. Dipende dall'impiego che ne viene fatto, e io non l'ho messa alla prova in nessun campo. Vi renderete certamente conto, pero, che nuoce alla moralita di questa Sezione.»
Finge lo aveva fissato con espressione remota, come se la sua mente di Calcolatore fosse stata immersa in pensieri astratti che nessun altro Eterno avrebbe potuto comprendere.
«In quale modo nuoce alla moralita di questa Sezione, Tecnico?»
«Non credo che abbiate bisogno di una mia risposta,» aveva detto Harlan, sempre piu in collera. «Il suo abbigliamento e esibizionistico, il suo…»
«Aspettate un momento, Harlan. Siete stato Osservatore in questa epoca. Sapete benissimo che il suo abbigliamento e quello tipico del 482°.»
«Nel suo ambiente naturale, nella sua societa, certo, non avrei critiche da rivolgerle, anche se sono pronto a dichiarare che il suo abbigliamento e audace perfino per il 482°. Concedetemi di poter esprimere un parere competente in merito. Qui, nell'Eternita, una persona simile e assolutamente fuori posto.»
Finge aveva assentito lentamente, e Harlan aveva avuto l'impressione che il Calcolatore si stesse divertendo. Il Tecnico si era ancor piu irrigidito.
«Si trova qui per uno scopo ben preciso,» aveva detto Finge. «Deve svolgere una funzione essenziale. La sua presenza e solo temporanea. Nel frattempo, cercate di sopportarla.»
Harlan aveva stretto la mascella. Lui aveva fatto una protesta, e Finge gli aveva ordinato di badare ai fatti suoi. Era stata questa la conclusione della frase. Aveva deciso, percio, di mandare al diavolo ogni prudenza. Avrebbe detto quello che pensava.
«Posso facilmente immaginare quale sia la 'funzione essenziale' della donna,» aveva detto, seccamente. «Non credo sara tollerato il modo in cui viene tenuta esposta cosi, apertamente.»
Si era voltato, rigidamente, e si era diretto verso la porta. La voce di Finge lo aveva costretto a fermarsi.
«Tecnico,» aveva detto il Calcolatore. «I vostri rapporti con Twissell forse vi hanno dato un'idea sbagliata della vostra importanza. Cercate di correggere l'errore. E nel frattempo ditemi, Tecnico: voi avete mai avuto una…» (aveva esitato, come per scegliere meglio la parola,) «…un'amica?»
Continuando a voltare le spalle a Finge, con una meticolosita offensiva e accondiscendente, Harlan aveva citato:
«Per impedire ogni coinvolgimento emotivo col Tempo, un Eterno non deve sposarsi. Per impedire ogni coinvolgimento emotivo con una famiglia, un Eterno non deve avere figli.»
Il Calcolatore aveva detto, in tono serio:
«Non ho parlato ne di matrimonio, ne di figli.»
Harlan aveva continuato la citazione:
«E possibile stabilire dei legami temporanei con una Temporale solo dopo averne fatto richiesta specifica all'Ufficio Permanente della Carta Spazio-temporale del Consiglio d'Ogniquando, e avere ottenuto un esatto Progetto di Vita della Temporale in oggetto. Successivamente il legame deve essere condizionato alle specifiche istruzioni della Carta Spazio-temporale concernente l'epoca in oggetto.»
«Verissimo. Avete mai chiesto l'autorizzazione per un legame temporaneo, Tecnico?»
«No, Calcolatore.»
«Intendete farlo?»
«No, Calcolatore.»
«Forse dovreste. Questo vi darebbe una maggiore ampiezza di vedute. Sareste meno preoccupato per quanto riguarda particolari come l'abbigliamento di una donna, e i suoi possibili rapporti personali con altri Eterni vi turberebbero meno.»
Harlan era uscito, muto per la collera.
Harlan non aveva mai trovato cosi difficile un lavoro. Gli era stato quasi impossibile eseguire il suo programma di visite quotidiane al 482° (e il piu lungo periodo di permanenza era rimasto inferiore alle due ore.)
Era stato sconvolto, e ne aveva saputo fin troppo bene il motivo. Finge! Finge, e il suo volgare consiglio sui legami con le Temporali!
Certo, quei legami esistevano. Tutti lo sapevano. L'Eternita aveva sempre riconosciuto la necessita di scendere a compromessi con i desideri umani (per Harlan, quella frase aveva avuto sempre un significato repellente, osceno), ma le restrizioni imposte alla scelta delle amanti impediva a quel compromesso di essere troppo permissivo e di assumere un potere disgregatore. I pochi fortunati che riuscivano a ottenere l'autorizzazione dovevano circondare il loro rapporto della massima discrezione, sia per salvaguardare il senso del pudore, sia per non urtare i sentimenti della maggioranza.
Tra le classi inferiori degli Eterni, in particolare tra gli uomini della Manutenzione, c'erano sempre dei pettegolezzi (in parte dettati dalla speranza, in parte dall'invidia) su donne ammesse su basi piu o meno permanenti alla cerchia degli Eterni, per i motivi che era facile immaginare. I pettegolezzi indicavano sempre i Calcolatori e i Progettisti di Vita come i gruppi che beneficiavano di queste eccezioni. Erano infatti loro, e soltanto loro, a decidere quali donne potevano venire sottratte al Tempo senza provocare un significativo Mutamento di Realta.
Molto meno sensazionali (e di conseguenza meno appetibili come oggetto di pettegolezzi) erano le storie che riguardavano le impiegate Temporali che ogni Sezione assumeva temporaneamente (quando cio era permesso dall'analisi spazio-temporale) per svolgere i lavori piu noiosi, come quello di cucinare, di fare le pulizie, e cosi via.
Ma una Temporale, una Temporale come quella, assunta come 'segretaria', poteva avere un solo significato… e cioe che Finge stava prendendo per il naso tutti gli ideali che rendevano l'Eternita quello che era.
Malgrado le realta della vita, alle quali gli uomini pratici dell'Eternita si inchinavano per forza di cose, rimaneva valido il fatto che l'Eterno ideale doveva essere un uomo devoto, capace di vivere per la missione che gli era stata affidata, per rendere migliore la Realta e aumentare le felicita del genere umano. Harlan aveva spesso pensato che l'Eternita somigliasse ai monasteri della storia del Primitivo.
Quella notte aveva fatto un sogno. Nel sogno, lui aveva parlato a Twissell della cosa, e Twissell, l'Eterno ideale, aveva condiviso il suo senso di orrore. Aveva sognato l'umiliazione di Finge, degradato e biasimato severamente. Aveva sognato d'indossare le insegne gialle dei Calcolatori, e di avere avuto il compito d'instaurare un nuovo regime nel 482°. Aveva sognato di ordinare a Finge, generosamente, di occupare un nuovo posto nella Manutenzione. Nel sogno, Twissell era stato seduto al suo fianco, e aveva sorriso con visibile ammirazione, quando Harlan aveva preparato un nuovo statuto organizzativo, ordinato, perfetto, pulito, e aveva chiesto a Noys Lambent di distribuirne delle copie in tutta la Sezione.
E poi aveva visto che Noys Lambent era nuda, e si era svegliato, tremante e pieno di vergogna.
Un giorno aveva incontrato la ragazza nel corridoio, e si era scostato, per lasciarla passare, tenendo lo sguardo abbassato.
Ma lei si era fermata, e lo aveva fissato, fino a quando Harlan non aveva dovuto sollevare il capo e fissarla negli occhi. L'aveva vista cosi, tutta colori e vitalita, e aveva avvertito il lieve profumo che si sprigionava dal suo corpo.
«Voi siete il Tecnico Harlan, vero?» aveva detto la ragazza.
Il primo impulso di Harlan era stato quello di andarsene senza rispondere, di ignorarla… ma poi aveva ricordato che in fondo non era stata tutta colpa sua. Inoltre, per andarsene avrebbe dovuto toccarla, perche gli aveva bloccato la strada.
Cosi aveva annuito, brevemente.
«Sono io.»
«Mi hanno detto che siete un vero esperto sul nostro Tempo.»
«L'ho visitato.»
«Mi piacerebbe parlarne con voi, un giorno o l'altro.»
«Ho molto da fare. Non ne avrei il tempo.»
«Ma signor Harlan… certamente un giorno o l'altro riuscirete a trovare un po' di tempo!»
Gli aveva rivolto un sorriso smagliante.
Harlan aveva detto, in un bisbiglio disperato:
«Ho molta fretta. Volete lasciarmi passare, per favore?»
Lei si era mossa, con un lento, languido movimento dei fianchi che aveva fatto scorrere fuoco vivo nelle vene di Harlan, e gli aveva imporporato le guance.
Aveva provato una violenta collera contro la ragazza per averlo messo cosi in imbarazzo, contro se stesso per non avere saputo dominarsi, e principalmente, per chissa quale oscura ragione, contro Finge.
Dopo due settimane, Finge lo aveva convocato nel suo ufficio. Sulla scrivania del Calcolatore c'era stato un foglio di plastica perforata, la cui lunghezza e complessita aveva subito rivelato ad Harlan che questa volta non si sarebbe trattato soltanto di un'escursione di mezz'ora o di un'ora nel Tempo.