«Oserei dire,» aveva continuato Finge, evidentemente per nulla intenzionato a cambiare argomento, «Che l'intero contenuto di quei libri potrebbe essere trasferito in due metri di pellicola, e conservato in uno spazio ridotto come un'unghia. Cosa contengono i libri?»
Harlan aveva risposto:
«Sono le annate rilegate di una rivista di attualita del 20°.»
«Leggete questa roba?»
«Sono solo alcuni volumi della collezione completa che possiedo,» aveva detto Harlan, con orgoglio. «Nessuna biblioteca dell'Eternita ha qualcosa di uguale.»
«Si, il vostro hobby. Adesso ricordo che una volta mi avete parlato del vostro interesse per il Primitivo. Mi sorprende che il vostro Istruttore vi abbia permesso di interessarvi a simili cose. Uno spreco di energie.»
Harlan aveva serrato le labbra. Quell'uomo aveva tentato deliberatamente di irritarlo, ora lo aveva capito: aveva tentato di indurlo alla collera, in modo da dimenticare il proprio autocontrollo. In questo caso, lui non avrebbe dovuto lasciarsi intrappolare.
Il Tecnico aveva detto, seccamente:
«Mi sembra che siate venuto a discutere del mio rapporto; o sbaglio?»
«No, non sbagliate.» Il Calcolatore si era guardato intorno, aveva scelto una sedia, e si era seduto, con visibile diffidenza. «Come vi ho gia detto prima, non e completo.»
«Cosa intendete dire, signore?» (Calma! Calma!)
Finge aveva sorriso, un breve sorriso nervoso.
«Che cosa e accaduto, Harlan, che voi non avete menzionato nel rapporto?»
«Nulla, signore.» L'aveva detto con fermezza, eppure si era sentito colpevole.
«Andiamo, Tecnico. Voi avete trascorso diversi periodi di tempo in compagnia della giovane signora. O meglio, avreste dovuto farlo, secondo le indicazioni della Carta Spazio-temporale. Avrete seguito le indicazioni, spero?»
Il senso di colpa di Harlan era stato cosi forte da impedirgli di reagire a quella deliberata provocazione: Finge aveva messo in dubbio, addirittura, la sua competenza professionale.
«Le ho seguite,» aveva detto, semplicemente.
«E che cosa e successo? Nel vostro rapporto non avete fatto alcun cenno degli intermezzi personali con la giovane signora.»
«Non e accaduto niente d'importante,» aveva detto Harlan, a denti stretti.
«Ridicolo! Alla vostra eta, e con la vostra esperienza, non e necessario che sia io a ricordarvi che non spetta a un Osservatore giudicare cio che e importante e cio che non lo e.»
Finge aveva fissato Harlan con occhi lievemente socchiusi, occhi piu duri e piu ansiosi di quanto non avesse lasciato credere il tono di quell'interrogatorio cosi sfumato.
Harlan l'aveva notato subito, e non si era lasciato ingannare dal tono gentile del Calcolatore, tuttavia l'abitudine al dovere aveva esercitato un notevole peso su di lui. Un Osservatore avrebbe dovuto riferire tutto nei suoi rapporti. Un Osservatore era soltanto un organo di senso mandato dall'Eternita nel Tempo. Era un organo che saggiava l'ambiente nel quale si trovava, e poi tornava indietro. Nell'adempimento delle sue funzioni, un Osservatore non era un individuo; non era, realmente, un uomo.
Quasi meccanicamente, Harlan aveva cominciato a narrare gli eventi che aveva lasciato fuori dal rapporto. L'aveva fatto con la memoria addestrata del perfetto Osservatore, ripetendo le conversazioni parola per parola, ricostruendo il tono di voce e l'espressione in ogni minimo particolare. L'aveva fatto con amore, perche ricostruendo gli eventi aveva rivissuto la loro magia, e aveva quasi dimenticato, durante il racconto, che gli sforzi di Finge e il suo senso del dovere lo avevano indotto praticamente ad ammettere la propria colpa.
Era stato soltanto nel momento in cui aveva quasi raggiunto il risultato finale di quella prima, lunga conversazione, che egli si era interrotto, e la corazza della sua oggettivita di Osservatore aveva cominciato a mostrare delle crepe.
Era stato salvato dalla necessita di esporre ulteriori dettagli da Finge, che aveva alzato una mano e aveva detto, con voce secca e decisa:
«Grazie. Basta cosi. Stavate per dirmi di avere fatto all'amore con quella donna.»
Un senso di collera si era impadronito di Harlan. Cio che aveva detto Finge era stato vero, vero alla lettera, ma il tono di voce del Calcolatore lo aveva fatto sembrare qualcosa di volgare, sporco e, peggio ancora, banale e comune. E di una cosa Harlan era stato sicuro… non era stato qualcosa di banale o di comune.
Harlan aveva avuto una spiegazione a tutto… in quel momento. Aveva capito il motivo dell'atteggiamento di Finge, del suo ansioso interrogatorio, e anche dell'interruzione al rapporto, fatta in quel preciso momento. Finge era stato geloso! Harlan sarebbe stato disposto a giurarlo, tanto gli era sembrato evidente. Harlan era riuscito a prendersi una ragazza che Finge aveva desiderato per se.
Harlan aveva provato un bizzarro, dolcissimo senso di trionfo, a quel pensiero. Per la prima volta in vita sua, aveva scoperto qualcosa che aveva significato per lui molto di piu del rigido adempimento ai suoi doveri nell'Eternita. Ed era stato deciso a rinfocolare la gelosia di Finge, perche Noys Lambent avrebbe dovuto essere sua, definitivamente.
In quell'improvvisa esaltazione che lo aveva preso, aveva fatto subito una richiesta che, originariamente, aveva pensato di fare solo dopo quattro o cinque giorni di attesa, come avrebbe raccomandato la discrezione.
«Intendo chiedere il permesso di stabilire un legame con una Temporale, signore,» aveva detto.
Finge lo aveva fissato, come riscuotendosi da qualche suo pensiero remoto.
«Immagino che si tratti di Noys Lambent.»
«Si, signore. Essendo voi il Calcolatore di questa Sezione, la richiesta deve essere rivolta a voi…»
Harlan aveva desiderato proprio questo. Avrebbe dovuto essere Finge a trasmettere la sua richiesta. Avrebbe dovuto soffrire. E se lui avesse voluto per se la ragazza, ebbene, avrebbe dovuto mettere le carte in tavola… e Harlan avrebbe chiesto e ottenuto che la scelta fosse stata affidata alla ragazza, la sola in grado di decidere. Per poco non aveva sorriso, a quel pensiero. Era stata questa la sua speranza. Portare le cose a quel punto. Sarebbe stato il definitivo trionfo, per lui.
Generalmente, certo, un Tecnico non avrebbe mai potuto sperare di ottenere il successo in una situazione simile contro i desideri di un Calcolatore, ma Harlan era stato sicuro di poter contare sull'appoggio di Twissell, e Finge aveva ancora molta strada da percorrere prima di raggiungere la posizione di Twissell.
Stranamente, pero, Finge era rimasto tranquillo.
«A quanto sembra,» aveva detto, «Voi avete gia preso illegalmente possesso della ragazza.»
Harlan era arrossito, e aveva subito tentato una debole difesa.
«La Carta Spazio-temporale mi ordinava di rimanere solo con lei. Le istruzioni erano molto chiare. Poiche nulla di quanto e accaduto mi e stato specificamente proibito, non provo alcun senso di colpa.»
Si era trattato di una menzogna, e l'espressione vagamente divertita di Finge aveva dimostrato che il Calcolatore se ne era reso perfettamente conto.
«Ci sara un Mutamento di Realta,» aveva osservato Finge.
«In questo caso, dovro correggere la mia richiesta, per ottenere una relazione con la signorina Lambent nella nuova Realta.»
«Non credo che sia una cosa prudente. Come potete essere sicuro in anticipo? Nella nuova Realta lei potrebbe essere gia sposata, potrebbe essere brutta o deforme. Anzi, posso gia dirvi questo… nella nuova Realta, lei non vi vorra. Non vi vorra.»
«Voi non sapete niente!» aveva esclamato Harlan.
«Davvero? Credete che il vostro grande amore sia una cosa tanto spirituale e unica da poter sopravvivere a tutti i mutamenti esterni? Avete letto dei romanzi d'amore Temporali?»
Harlan era stato provocato a tal punto da non riuscire piu a nascondere la collera.
«Per prima cosa, non vi credo.»
Finge aveva detto, freddamente:
«Volete essere piu chiaro, prego?»
«Mentite.» Ormai Harlan aveva abbandonato la prudenza. «Voi siete geloso. Ecco la spiegazione. Voi siete geloso. Avete fatto dei progetti personali su Noys, e invece lei ha scelto me.»
«Vi rendete conto…»
«Mi rendo conto di molte cose. Non sono uno stupido. Forse non saro un Calcolatore, ma non sono neppure un cretino. Avete detto che nella nuova Realta lei non mi vorra. Come potete saperlo? Non sapete neppure quale sara la nuova Realta, a questo punto. Non sapete neppure se dovra esserci una nuova Realta. Avete appena ricevuto il mio rapporto. E dovra essere analizzato, prima che un Mutamento di Realta possa essere calcolato… e poi approvato. Cosi, quando fingete di conoscere la natura del Mutamento, mentite.»
Finge avrebbe potuto reagire in diversi modi. La mente surriscaldata di Harlan aveva gia pensato a diverse ipotesi: ma Harlan non aveva cercato di prevedere quale sarebbe stato il modo scelto da Finge. Il Calcolatore avrebbe potuto andarsene, assumendo il ruolo della dignita offesa; avrebbe potuto chiamare un membro della Sicurezza, e affidare Harlan a lui sotto l'accusa d'insubordinazione; avrebbe potuto urlare, mostrando la stessa collera di Harlan, respingendo le accuse e scendendo su un piano di disputa personale; avrebbe potuto mettersi immediatamente in contatto con Twissell, rivolgendogli una protesta formale; avrebbe potuto…