Выбрать главу

Lei lo aveva accarezzato dolcemente, chiedendo:

«Come vanno i tuoi studi di matematica?»

«Vuoi dare un'occhiata?»

«Non mi dirai che porti tutto con te?»

«Perche no? Ci vuole tempo per compiere il tragitto sul cronoscafo. E inutile sprecarlo, no?»

Si era liberato dall'abbraccio, aveva preso un piccolo visore tascabile, aveva inserito la pellicola, e aveva rivolto a Noys un sorriso innamorato, quando la ragazza aveva accostato all'occhio l'apparecchio.

Noys gli aveva restituito il visore, scuotendo il capo.

«Non ho mai visto tanti segni privi di senso. Mi piacerebbe poter leggere il vostro Intertemporale Standard.»

«In realta, quei segni di cui parli non sono in Intertemporale… si tratta di simboli matematici.»

«Tu li capisci, pero, vero?»

La cosa che Harlan aveva desiderato meno al mondo era stata quella di eludere la sincera ammirazione che aveva letto negli occhi di Noys, ma era stato costretto a dire:

«Non quanto vorrei. Comunque, ho imparato quello che basta per trovare cio che volevo. Non devo essere onnisciente, per riuscire a scorgere un buco in un muro, tanto grosso da permettere il passaggio di un cronoscafo trasportatore pesante!»

Aveva lanciato in aria il visore, lo aveva preso al volo, e lo aveva posato su un tavolino vicino.

Gli occhi di Noys avevano seguito l'oggetto con visibile desiderio, e d'un tratto una luce si era accesa nella mente di Harlan.

«Padre Tempo!» aveva esclamato. «Tu non sai leggere l'Intertemporale!»

«No. Naturalmente no.»

Allora la biblioteca di questa Sezione per te e completamente inutile. E non ci avevo mai pensato! Dovresti avere i tuoi libri-film del 482°!»

«No, non li voglio,» aveva detto subito Noys.

«Li avrai.»

«Ti assicuro che non li voglio. E stupido rischiare…»

«Li avrai!»

Per l'ultima volta Harlan si era ritrovato davanti alla barriera immateriale che separava l'Eternita dalla casa di Noys nel 482°. Aveva gia deciso la volta precedente di non compiere piu viaggi nel Tempo nel 482°: il Mutamento era stato imminente, ormai, un fatto che non aveva rivelato a Noys per timore di ferire i suoi sentimenti… una delicatezza che avrebbe usato nei confronti di chiunque, figurarsi quindi nei confronti della donna che amava!

Eppure quell'ultimo viaggio, l'ultimo davvero, non era stato una decisione difficile da prendere. In parte era stata una bravata, per circondarsi di un'aureola di splendore agli occhi Noys, portandole i libri-film strappati dalla gola del leone; in parte era stato per farla in barba a Finge (come diceva il proverbio del Primitivo) anche se le guance del Calcolatore erano sempre state glabre e paffute.

E infine, avrebbe avuto l'estrema opportunita di respirare l'atmosfera bizzarra degli ultimi istanti prima del Mutamento… l'atmosfera strana e attraente di una casa condannata.

Aveva provato lo stesso sentimento altre volte, quando vi era penetrato prudentemente nel periodo di tregua concesso dalle carte Spazio-temporali. Aveva provato lo stesso sentimento aggirandosi per le sue stanze, raccogliendo i vestiti, gli oggetti preziosi piu cari a Noys, gli strani recipienti, e gli oggetti da toilette di Noys.

C'era stato intorno il severo silenzio di una Realta condannata, quel silenzio che era stato molto piu intenso e strano dell'assenza fisica di ogni rumore. Harlan non aveva avuto alcun mezzo per prevedere quale sarebbe stato l'analogo della casa, nella nuova Realta. Avrebbe potuto essere un piccolo cottage di campagna, o un appartamento di una casa di citta. Avrebbe potuto sparire, lasciando una sterpaglia deserta e abbandonata al posto dell'immenso giardino che lo aveva circondato nell'altra Realta. Avrebbe potuto rimanere quasi immutata (e questa era l'ipotesi piu verosimile.) E naturalmente, avrebbe potuto essere abitata dall'analogo di Noys, simile alla vecchia Noys, oppure diversa.

Agli occhi di Harlan, in quel momento la casa era gia stata un fantasma, uno spettro prematuro che aveva cominciato a popolare le distese del silenzio ancor prima di finire la propria esistenza materiale. E poiche quella casa significava molto per lui, poiche in quella casa era cominciata una vita diversa, Harlan aveva avvertito acutamente quel senso di passaggio, aveva sentito a ogni viaggio che la scomparsa era stata imminente, e aveva provato dolore.

Solo una volta, nel corso di cinque viaggi, egli aveva udito un suono, l'unico suono che aveva rotto per un momento l'assoluto silenzio dei suoi movimenti. Era stato nella dispensa, allora, a scegliere qualcuno dei cibi in scatola che certamente Noys avrebbe trovato gradevoli, per interrompere la dieta nutriente ma piuttosto insipida delle Sezioni vuote; aveva pensato in quel momento alla tecnologia di quella Realta e di quel Secolo, che aveva reso fuori moda i domestici umani, eliminando cosi un possibile problema. Aveva persino riso, una breve risata divertita, al pensiero che non molto tempo prima lui aveva considerato decadente il regime alimentare del 482°.

Era stato proprio nel bel mezzo di quella risata, resa piu lunga dal silenzio e dalla bizzarra atmosfera, che aveva udito il rumore secco, improvviso, come di un oggetto caduto sul pavimento. Ed era rimasto immobile, come raggelato!

Il suono era venuto da un punto dietro di lui, e in quel momento di sorpresa, nel quale era rimasto completamente immobile, aveva pensato, in rapida successione, a due pericoli… il pericolo minore, e cioe quello che si fosse trattato di un ladro venuto a svaligiare la casa abbandonata, e poi il pericolo maggiore, e cioe che si fosse trattato di un Eterno venuto a indagare.

Non avrebbe potuto trattarsi di un ladro. L'intero periodo della carta Spazio-temporale, compreso il margine, era stato isolato nel Tempo, e selezionato, proprio per la totale mancanza di elementi di disturbo. D'altra parte, lui aveva prodotto un micro-mutamento (forse non tanto microscopico, in fondo) sottraendo Noys al suo Tempo.

Con il cuore in gola, si era voltato, e gli era parso di vedere lievemente socchiusa la porta alle sue spalle… e di notare un lieve movimento, l'ultimo millimetro necessario per chiuderla completamente.

Aveva respinto la tentazione di aprire quella porta, e di esplorare la casa. Era ritornato nell'Eternita, con i cibi raccolti, e aveva aspettato per due interi giorni fisiologici, temendo che succedesse qualcosa. Poi non era stato piu necessario attendere; non era accaduto nulla, e Harlan era ritornato nel lontano futuro, da Noys, e aveva dimenticato l'incidente.

Ma in quel momento, regolando i comandi per entrare nel Tempo per l'ultimissima volta, l'incidente gli era ritornato alla mente. O forse quel ricordo era stato dovuto all'ossessione del Mutamento incombente. Ripensando piu tardi a quel momento, aveva concluso che era stata una di quelle due cause a fargli commettere un lieve errore, nel regolare i comandi. Non aveva saputo trovare nessun'altra scusante.

Il lieve errore non era stato subito evidente. Aveva scelto il punto esatto, e Harlan era entrato immediatamente nella biblioteca di Noys.

I suoi gusti si erano ormai modificati, e cosi aveva potuto apprezzare la squisita realizzazione artistica delle cassette che contenevano i libri-film. Un vero e proprio trionfo dell'estetica sull'utilita, come ogni cosa nel 482°: le scritte erano state cosi elaborate e ornate da renderle quasi illeggibili.

Harlan aveva scelto alcuni titoli a caso dagli scaffali, e aveva provato la prima sorpresa. Il titolo di uno dei libri-film era stato, infatti, Storia sociale ed economica della nostra epoca.

Singolarmente, Harlan aveva trascurato quel possibile aspetto della personalita di Noys. Aveva capito fin dall'inizio che la ragazza non era stata certamente una stupida, eppure non avrebbe mai creduto possibile che ella potesse occuparsi di cose tanto serie. Aveva avuto la tentazione di dare un'occhiata a quella Storia sociale ed economica, ma poi vi aveva rinunciato: avrebbe potuto trovarla nella biblioteca della Sezione, se mai avesse voluto leggerla. Certamente Finge aveva gia passato al setaccio tutte le biblioteche di quella Realta, per acquisirle agli archivi dell'Eternita.

Aveva messo da una parte quel libro-film, e aveva continuato a scegliere tra gli scaffali, selezionando opere di narrativa e alcuni saggi, e due visori tascabili. Poi aveva infilato tutto in un sacco di plastica.

Era stato in quel preciso momento che, per la seconda volta durante i suoi viaggi, Harlan aveva udito un suono nella casa. Questa volta era stato impossibile sbagliarsi. Non era stato un breve suono di origine indefinita. Era stata una risata d'uomo. Lui non era stato solo nella casa.

Non si era accorto di avere lasciato cadere il sacco. Per un terribile secondo, aveva pensato di essere caduto in trappola!