«Puo darsi invece che B veda A senza che A veda B. Anche in questo caso, non dobbiamo aspettarci nessuna conseguenza seria. B, vedendo A, lo vede in una posizione e impegnato in un'attivita delle quali e gia a conoscenza. Non c'e niente di nuovo.
«La terza e la quarta possibilita sono che A veda B, mentre B non puo vedere A, e che A e B si vedano contemporaneamente. In entrambe le possibilita, l'elemento piu grave e il fatto che A abbia visto B; l'uomo a uno stadio precedente della propria esistenza fisiologica vede se stesso in uno stadio successivo. Per prima cosa, egli apprende che sara ancora vivo all'eta apparente di B. Sa che vivra abbastanza a lungo da compiere L'azione della quale e stato testimone. Ora un uomo, conoscendo il proprio futuro anche nel piu trascurabile dei particolari, puo agire in base a questa sua conoscenza, e di conseguenza cambiare il futuro. Ne consegue che la Realta deve essere cambiata per non permettere ad A e B di incontrarsi, o, per lo meno, per impedire ad A di vedere B. Allora, poiche non e possibile scoprire nulla di una Realta che e stata resa Irreale, A non ha mai incontrato B. In maniera analoga, in ogni apparente paradosso del tempo, la Realta cambia invariabilmente per evitare il paradosso, e noi giungiamo alla conclusione piu semplice, e cioe che non esiste alcun paradosso nel viaggio nel Tempo, e che non possono esisterne.»
Sennor parve molto compiaciuto di se stesso e della sua esposizione, ma Twissell approfitto della pausa per alzarsi in piedi.
«Temo, signori, che il tempo stringa,» disse Twissell.
La colazione termino molto piu rapidamente di quanto Harlan avesse ritenuto possibile. Cinque membri della sottocommissione uscirono, passando davanti ad Harlan, rivolgendogli un breve cenno di saluto, con l'aria di persone la cui moderata curiosita era stata appagata. Soltanto Sennor gli tese la mano, e borbotto, ruvidamente, «Buongiorno, giovanotto,» dopo il solito, breve cenno di saluto.
Harlan osservo quella veloce sfilata con sentimenti contrastanti. Qual era stato lo scopo della colazione? Soprattutto, perche c'era stato quell'enigmatico riferimento all'uomo che incontra se stesso? Non avevano neppure accennato a Noys. Lo avevano chiamato la semplicemente per studiarlo? Per osservarlo da capo a piedi, e poi lasciarlo a Twissell?
Twissell era ritornato al tavolo, che era stato liberato dai piatti e dalle vivande. Ora il vecchio era solo con Harlan, e come se avesse voluto sancire ufficialmente questo fatto, approfitto dell'occasione per estrarre una nuova sigaretta dalla sua riserva apparentemente invisibile.
«E adesso al lavoro, Harlan,» disse. «Abbiamo molto da fare.»
Ma Harlan non poteva, non voleva aspettare ancora. Disse, seccamente:
«Prima di fare qualsiasi altra cosa, devo parlare io.»
Twissell parve sorpreso, pensieroso, aspiro una boccata di fumo, e socchiuse gli occhi, scrutando Harlan.
«Ma certo, parla finche vuoi, ma prima siediti, ragazzo, siediti.»
Il Tecnico Andrew Harlan non si mise a sedere. Cammino su e giu per la stanza, parlando in frasi brevi, secche, controllate, perche sapeva di doversi controllare, per non uscirsene in un torrente di parole incoerenti. Il Calcolatore Anziano Laban Twissell, dal viso grinzoso, da gnomo, si muoveva avanti e indietro, seguendo il passo nervoso del giovane.
«Sono ormai diverse settimane che studio libri di storia della matematica,» disse Harlan. «Libri presi da diverse Realta del 575°. Le Realta non hanno grande importanza. La Matematica non cambia. L'ordine del suo sviluppo non cambia, a sua volta. In qualunque modo vengano modificate, spostate, manipolate le Realta, la storia della matematica rimane sempre la stessa. I matematici sono cambiati; le scoperte possono essere effettuate da persone diverse, ma i risultati finali… Be', in ogni modo ho studiato molto. Che cosa ne pensate?»
Twissell corrugo la fronte, e disse:
«Una bizzarra occupazione per un Tecnico.»
«Ma io non sono semplicemente un Tecnico,» disse Harlan. «Lo sapete, no?»
«Continua,» disse Twissell, e diede un'occhiata all'orologio che portava al polso. Le dita che stringevano la sigaretta si muovevano nervosamente.
Harlan continuo:
«Ci fu un uomo che si chiamava Vikkor Mallansohn, che visse nel 24° Secolo. Il 24° fa parte del Primitivo, come sapete. Quest'uomo e soprattutto noto perche fu il primo a costruire un Campo Temporale funzionante. Questo significa, naturalmente, che egli fu l'inventore dell'Eternita, poiche l'Eternita e semplicemente un titanico Campo Temporale che abolisce il Tempo normale ed e libero dalle limitazioni del Tempo.»
«Queste cose le insegnano ai Cuccioli, ragazzo.»
«Ma a me non hanno insegnato che Vikkor Mallansohn non poteva avere inventato il Campo Temporale nel 24° Secolo, ne avrebbe potuto farlo un altro. Le basi matematiche per poterlo fare non esistevano! Le equazioni fondamentali di Lefebvre non esistevano ancora; ne avrebbero potuto esistere prima delle ricerche di Jan Verdeer, nel 27° Secolo.»
Se esisteva un gesto con cui il Calcolatore Anziano Twissell avrebbe potuto rivelare uno sbalordimento completo, era quello di lasciar cadere la sua sigaretta. In quella circostanza, non fece soltanto questo: perfino il suo eterno sorriso scomparve dalle sue labbra.
«Chi ti ha insegnato le equazioni di Lefebvre, figliolo?» domando.
«Nessuno. E non posso neppure affermare di capirle. Ma sono necessarie per il Campo Temporale: questo l'ho imparato. E non sono state scoperte prima del 27°. So anche questo.»
Twissell si chino a raccogliere la sigaretta, e la osservo con aria dubbiosa.
«E se Mallansohn avesse praticamente incespicato nel Campo Temporale senza rendersi conto della sua giustificazione matematica? Se fosse stata semplicemente una scoperta empirica? Ne sono esistite molte, in passato.»
«Ho pensato anche a questo. Ma dopo l'invenzione del campo, sono stati necessari tre secoli per elaborarne le implicazioni, e alla fine di quegli studi non si e scoperto un solo modo in cui il Campo originale di Mallansohn avrebbe potuto essere migliorato. Non puo essersi trattato di una coincidenza. Sotto cento punti di vista differenti, il disegno di Mallansohn dimostra che egli dovette servirsi delle equazioni di Lefebvre. Se le aveva conosciute, o le aveva ottenute senza il lavoro di Verdeer, cosa assolutamente impossibile, perche non l'ha detto?»
«Insisti nel parlare come un matematico. Chi ti ha detto tutto questo?» domando Twissell.
«Ho visto dei filmati.»
«Nient'altro?»
«E ho pensato.»
«Senza un'istruzione completa nel campo della matematica avanzata? Ti ho seguito con attenzione per anni, ragazzo, e non avrei mai sospettato questo particolare talento, in te. Ma continua.»
«L'Eternita non avrebbe mai potuto essere stabilita, senza la scoperta del Campo Temporale compiuta da Mallansohn. Mallansohn non avrebbe mai potuto scoprire il Campo Temporale, senza conoscere formule matematiche che esistevano solo nel suo futuro. Questo e il problema numero uno. Nel frattempo, proprio qui, nell'Eternita, c'e un Cucciolo che e stato scelto come Eterno contro tutte le regole, poiche non solo e di eta troppo avanzata, ma era anche sposato. Voi lo state istruendo con ogni cura in due campi: matematica e storia e sociologia del Primitivo. Questo e il problema numero due.»
«Ebbene?»
«La mia conclusione e che voi intendete mandarlo indietro nel tempo, oltre il Terminale Primo del Principio dell'Eternita, nel 24°. Volete che il Cucciolo, Cooper, insegni le equazioni di Lefebvre a Mallansohn. Vedete, quindi,» aggiunse Harlan, in tono sordo e ansioso, «Che la mia posizione di esperto del Primitivo, e la conoscenza della mia funzione, mi danno diritto a un trattamento speciale. Molto speciale.»
«Padre Tempo!» gemette Twissell.
«E vero, no? Possiamo completare il circolo, con il mio aiuto. Senza di esso…» lascio in sospeso la frase.
«Ti sei avvicinato tanto alla verita…» disse Twissell. «Eppure avrei giurato che nulla potesse indicare…» Si immerse in uno studio di qualcosa che pareva estraneo ad Harlan e a tutto il mondo che lo circondava. «Non avevi una sola possibilita di sospettare…» mormoro tra se il vecchio.
Harlan si affretto a interromperlo:
«Mi sono solo avvicinato alla verita? E questa la verita… il circolo che si chiude!» Neppure lui riusciva a capire in qual modo fosse tanto sicuro della verita di quanto aveva detto… a parte, forse, la disperata volonta di credere che lo animava.
Twissell disse:
«No, no, non e la verita esatta. Il Cucciolo Cooper non andra nel 24° per insegnare qualcosa a Mallansohn.»
«Non vi credo.»
«E invece devi credermi. Devi renderti conto dell'importanza di quanto ti dico. Desidero la tua collaborazione per tutta la parte che rimane del progetto. Vedi, Harlan, la situazione e molto piu lineare di quanto tu creda. Il circolo deve chiudersi, ragazzo, perche si tratta di un circolo che non puo non essere perfetto. Vedi, ragazzo, il Cucciolo Brinsley Sheridan Cooper e Vikkor Mallansohn!»