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«Il Consiglio non lo sapra mai.»

«Voi sareste disposto a violare la legge, allora? Voi siete l'Eterno ideale. Una volta passato il pericolo, dovrete obbedire alla legge. Non potreste comportarvi in maniera diversa.»

Il volto di Twissell s'imporporo, due chiazze vermiglie apparvero sulle guance rugose. Da quel volto grinzoso da gnomo, ogni traccia di astuzia e di forza parve scomparire: e quei sentimenti vennero sostituiti da una strana, remota tristezza.

«Io manterro la mia parola, e violero la legge,» disse Twissell, «Per una ragione che non puoi immaginare. Non so quanto tempo ci resti, prima della scomparsa dell'Eternita. Potrebbero passare delle ore; potrebbero passare dei mesi. Ma io devo trascorrere questo tempo nella speranza di riportarti alla ragione; e ho gia impiegato tanto tempo, per convincerti, che non m'importa impiegarne un poco di piu. Vuoi ascoltarmi?… Te ne prego.»

Harlan esito. Poi, principalmente perche era convinto che ormai tutto fosse inutile, disse, stancamente:

«Parlate.»

«Ho sentito dire molte cose sul mio conto,» comincio Twissell. «Si dice che sono nato vecchio, che mi sono affilato i denti su di un Micro-Computaplex, che dormo con uno speciale calcolatore manuale nella tasca del pigiama, che il mio cervello e fatto di piccole cellule di energia perennemente collegate tra loro, e che il mio sangue e fatto di miriadi di corpuscoli che in realta sono Carte Spazio-temporali che galleggiano su olio per calcolatori.

«Tutte queste storie, prima o poi, giungevano al mio orecchio, e penso di esserne un po' orgoglioso. Forse comincio a credere che ci sia qualcosa di vero, in esse. Forse e una cosa un po' stupida, per un vecchio come me, pero mi aiuta a trovare un poco piu facile la vita.

«Questo ti sorprende? Ti sembra strano che io debba cercare un modo per trovare piu facile la vita? Io, il Calcolatore Anziano Twissell, membro anziano del Consiglio d'Ogniquando?

«Forse e per questo che io fumo. Ci hai mai pensato? Devo avere un motivo per fumare. L'Eternita e, essenzialmente, una societa di non fumatori, come quasi tutto il Tempo. Ci ho pensato spesso, sai: a volte penso che sia una forma di ribellione nei confronti dell'Eternita. Qualcosa che sostituisce una ribellione ben piu grande che falli…

«No, no, non e niente. Un paio di lacrime non mi faranno alcun male, e non e una finzione, credimi. Il fatto e che non avevo piu pensato a queste cose… da molto tempo. Non volevo pensarci. Non sono cose piacevoli.

«C'entrava una donna, Harlan, naturalmente, come nel tuo caso. Non e una coincidenza. E quasi inevitabile, se ci pensi un attimo. Un Eterno, che deve vendere le normali soddisfazioni di una vita di famiglia per una manciata di perforazioni su un nastro o su un foglio di plastica, e quanto mai vulnerabile. E uno dei motivi per cui l'Eternita deve prendere tutte le precauzioni del caso. E, apparentemente, e anche il motivo per cui gli Eterni sono cosi ingegnosi nell'escogitare dei sistemi per sfuggire a queste precauzioni, di quando in quando.

«Ricordo bene la mia donna. Sono sciocco a ricordarla, forse: non ricordo altro di quel fisiotempo. I miei colleghi sono solo dei nomi sui registri; i Mutamenti che ho diretto… tutti meno uno… sono solo dei dati nei banchi di memoria del Computaplex. Pero ricordo la mia donna molto bene. Forse tu puoi capirmi.

«Avevo avanzato una regolare richiesta di legame con una donna; non appena ebbi raggiunto il grado di Calcolatore Aggiunto, ottenni l'assegnazione. Era una ragazza di questo stesso secolo, del 575°. Non la vidi, naturalmente, se non quando ebbi ricevuto l'autorizzazione. Era intelligente e dolce. Non era bellissima, e forse neppure bella, ma in fondo, anche quando ero giovane (si, sono stato giovane, malgrado tutte le leggende) non ero certo famoso per la mia prestanza fisica. Eravamo di temperamento affine, e se fossi stato un Temporale, sarei stato orgoglioso di averla come moglie. Glielo dissi molte volte, e credo che questo le facesse piacere. Era la verita: non tutti gli Eterni, che devono accettare la donna permessa da un'elaborata serie di Calcoli, sono cosi fortunati.

«In quella particolare Realta, lei doveva morire giovane, naturalmente, e nessuno dei suoi analoghi era disponibile per un legame. Dapprima, accettai questa verita con molta filosofia. Dopotutto, era proprio la sua breve vita che le rendeva possibile vivere con me senza un'influenza deleteria sulla Realta.

«Ora me ne vergogno… mi vergogno di essere stato lieto della brevita della sua vita. Fu solo all'inizio, capisci? Solo all'inizio.

«Andavo a farle visita, tutte le volte che la Carta Spazio-temporale me lo permetteva. Cercavo di sfruttare ogni minuto, saltando pasti e ore di riposo, scaricando su altri il mio lavoro, senza alcuna vergogna, tutte le volte che questo mi era possibile. La sua dolcezza, la sua intelligenza, superarono di gran lunga le mie aspettative, e io mi innamorai. Posso dirtelo con piena convinzione. La mia esperienza dell'amore e molto piccola, e la comprensione che se ne ottiene attraverso le Osservazioni nel Tempo e fragile e incerta. Per me, comunque, era amore.

«Cio che era cominciato come il soddisfacimento di un bisogno fisico ed emotivo si trasformo in qualcosa di molto piu grande. La sua morte imminente non fu piu una cosa comoda e opportuna, ma una calamita. Tracciai il suo Progetto di Vita. No, non andai dai Progettisti di Vita; tracciai io stesso il Progetto. Questo ti sorprendera, immagino. Era un peccatuccio, in confronto a quello che feci dopo; anche se, in quel momento, mi parve un grosso crimine contro l'Eternita.

«Si, proprio io, Laban Twissell, il Calcolatore Anziano Laban Twissell.

«In tre occasioni separate, giunse e passo un punto determinato del tempo fisiologico nel quale qualche mia azione semplicissima avrebbe potuto alterare la personale Realta della mia donna. Naturalmente, sapevo che nessun Mutamento dettato da motivi personali avrebbe potuto essere autorizzato dal Consiglio. Tuttavia, cominciai a sentirmi personalmente responsabile della sua morte. Questo sentimento di colpa e importante, come motivazione delle mie azioni successive.

«Lei rimase incinta. Non agii in alcun modo, anche se sarebbe stato mio dovere agire. Avevo sviluppato il suo Progetto di Vita, modificato in modo da comprendere la sua relazione con me, e sapevo che una gravidanza sarebbe stata una conseguenza probabilissima. Come forse tu sai, a volte delle donne Temporali rimangono incinte a causa della loro relazione con un Eterno, malgrado tutte le precauzioni. Tuttavia, poiche nessun Eterno puo avere un figlio, queste gravidanze vengono interrotte in maniera indolore, e senza alcun rischio da parte della donna. Esistono molti metodi per farlo.

«Il mio Progetto di Vita aveva indicato che lei sarebbe morta prima del parto, cosi non presi precauzioni di sorta. Era felice, durante la gravidanza, e non volli toglierle nulla di questa felicita. Cosi mi limitai a osservare, e a tentare di sorridere quando mi diceva che poteva sentire la vita agitarsi e muoversi dentro di lei.

«Ma poi accadde una cosa. Lei partori prematuramente…

«No, non mi stupisco della tua espressione. Io ho avuto un figlio. Un vero figlio mio. Non credo ci sia nessun altro Eterno che possa dire una cosa simile. Questo non era un peccatuccio. Questo era un gravissimo reato, ma non era ancora niente.

«Non l'avevo previsto. La nascita di una nuova vita, e i suoi problemi, erano aspetti dell'esistenza di cui avevo un'esperienza minima.

«Studiai di nuovo il Progetto di Vita, in preda al panico, e trovai il figlio nato vivo, in una soluzione alternata di una diramazione di minima probabilita, che io avevo completamente trascurato. Un Progettista di Vita non avrebbe trascurato quella possibilita, e io avevo sbagliato ad affidarmi al mio talento in una maniera cosi totale.

«Ma che cosa potevo fare?

«Non potevo uccidere il bambino. La madre aveva ancora due settimane di vita. Pensai di lasciare vivere con lei il bambino per quelle due settimane. Due settimane. Due settimane di felicita non sono un dono troppo grande.

«La madre mori, come previsto, e nel modo previsto. Io rimasi nella sua stanza, per tutto il tempo permesso dalla Carta Spazio-temporale, pieno di dolore, un dolore reso piu intenso dal fatto di avere aspettato la sua morte per un anno intero, con piena consapevolezza. E cullai tra le braccia mio figlio, il figlio nato da lei e da me.

«Si, lo lasciai vivere. Cos'e quell'esclamazione, Harlan? Tu vuoi condannarmi, forse?

«Non puoi sapere che cosa significa stringere tra le braccia un atomo della tua vita. Forse io ho un Computaplex come sistema nervoso, delle Carte Spazio-temporali come sangue, ma lo so.

«Lo lasciai vivere. Commisi anche quel delitto. Lo affidai a un'istituzione del Secolo, e ritornai tutte le volte nelle quali mi fu possibile (seguendo una rigorosa sequenza temporale, necessaria anche nel tempo fisiologico) per effettuare i pagamenti necessari, e veder crescere il piccolo.