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«Che cosa mi dite del Progettista di Vita?»

«Cosa devo dirvi?»

«Volete mettervi in contatto con lui? Ormai dovrebbe avere qualche risultato.»

Il Sociologo lascio passare sul suo viso un'ombra di disapprovazione, come se avesse voluto rimproverarlo della sua impazienza, ma si limito a dire, freddamente:

«Venite con me. Andiamo a vedere.»

La targhetta sulla porta dell'ufficio diceva «Neron Feruque», un nome che colpi lo sguardo e la mente di Harlan per la sua vaga somiglianza con quelli di due sovrani dell'area del Mediterraneo ai tempi del Primitivo. (Le sue discussioni settimanali con Cooper avevano acuito il suo interesse per il Primitivo, rendendolo quasi febbrile).

L'uomo, pero, non aveva alcuna somiglianza con i due defunti monarchi, almeno dalle descrizioni che Harlan ricordava di avere letto. Era un tipo magro, quasi cadaverico, con la pelle tirata su un viso ossuto dal lungo naso. Aveva le dita sottili e i polsi nodosi. Accarezzava il suo piccolo Addizionatore come la Morte muove la bilancia sulla quale pesa le anime.

Harlan fisso l'Addizionatore con occhi avidi. Era il cuore e il sangue di ogni Progetto di Vita, la pelle e le ossa, i muscoli e il tessuto connettivo e tutto il resto. Bastava inserire nell'apparecchio tutti i dati della storia di un individuo, e le equazioni del Mutamento di Realta; allora l'Addizionatore si metteva a borbottare, come se stesse ridacchiando perversamente tra se, per un periodo che poteva andare da un minuto a un intero giorno, e finalmente sputava dalla sua fessura le possibili vite parallele della persona esaminata, nella nuova Realta, con ogni possibilita elencata in esatto ordine di probabilita.

Il Sociologo Voy fece le presentazioni. Feruque, dopo avere fissato con visibile fastidio l'emblema del Tecnico, chino il capo, e non fece commenti.

Harlan domando:

«Il Progetto di Vita della donna e gia pronto?»

«No. Quando sara pronto, ve lo faro sapere.» Era uno di quelli che disprezzavano a tal punto i Tecnici da usare nei loro confronti dei modi palesemente villani.

«Non ve la prendete, Progettista.»

Feruque aveva delle sopracciglia bionde, cosi bionde da essere quasi invisibili. Aumentavano la sua rassomiglianza con un teschio. I suoi occhi parvero roteare in orbite vuote, ed egli disse:

«Eliminate le astronavi?»

Voy annui.

«Eliminate da un Secolo.»

Le labbra di Feruque si mossero, e formarono una parola.

Harlan incrocio le braccia e fisso duramente il Progettista di Vita, che alla fine abbasso lo sguardo, sconfitto.

Harlan penso: «Almeno lui sa che e anche colpa sua.»

Feruque si rivolse a Voy:

«Sentite, dato che siete qui, potete dirmi cosa accidenti devo fare per le richieste di siero anticancro? Non siamo l'unico Secolo dotato di anticancro. Perche siamo noi a ricevere tutte le richieste?»

«Tutti gli altri Secoli sono altrettanto affollati. Lo sapete.»

«E allora devono piantarla di mandarci le loro richieste.»

«E che ci possiamo fare, noi?»

«Calma. Lasciate che sia il Consiglio d'Ogniquando a decidere di rifiutarle.»

«Non ho alcun ascendente sul Consiglio.»

«Avete ascendente sul vecchio.»

Harlan ascolto quella conversazione senza alcun vero e proprio interesse. Per lo meno, gli serviva a tenere occupata la mente con problemi di scarsa importanza, a distrarlo dal gorgogliante Addizionatore che stava svolgendo il suo lavoro. Il «vecchio» doveva essere certamente il Calcolatore che dirigeva la Sezione.

«Ho gia parlato al vecchio,» disse il Sociologo. «E lui ha parlato al Consiglio.»

«Sciocchezze. Si e limitato a mandare un rapporto normale. E invece dovrebbe lottare: si tratta di una questione fondamentale.»

«Il Consiglio d'Ogniquando non e dell'umore piu adatto, in questi giorni, per decidere su problemi di questo tipo. Avete sentito anche voi quello che si dice in giro.»

«Oh, certo. Il Consiglio e impegnatissimo su qualcosa di enorme. Ogni volta che c'e da scaricare qualche responsabilita, arriva la voce, puntuale come un cronometro: il Consiglio e occupato su qualche progetto enorme.»

(Se Harlan ne avesse avuto il coraggio, a questo punto si sarebbe permesso un sorriso).

Feruque rimase pensieroso per qualche istante, poi esclamo:

«Il problema e che la gente non capisce che il siero anticancro non e qualcosa di simile alle semenze degli alberi o ai motori a energia. So benissimo che ogni seme d'erba deve essere esaminato e riesaminato per decidere sugli effetti che potra avere sulla Realta, ma l'anticancro comporta sempre una vita umana, e si tratta di un lavoro mille volte piu complicato.

«Non ne posso piu! Pensate a quante persone muoiono di cancro, ogni anno, in ogni Secolo che non possiede dei sieri anticancro di nessun tipo. E immaginate quanti sono i pazienti che desiderano morire. Cosi i governi Temporali di ogni Secolo continuano a inviare domande all'Eternita, per avere tante fiale di siero, per salvare tanti uomini la cui esistenza e essenziale per la loro civilta; e naturalmente allegano tutti i dati sugli individui da salvare.»

Voy si limito a un breve cenno di assenso.

«Lo so, lo so.»

Ma Feruque era troppo amareggiato per tacere.

«Cosi voi cominciate a leggere tutte le biografie, e scoprite che ogni uomo e un eroe, un genio, un santo, e che la sua perdita e un male troppo grande per il genere umano. Cosi mandate avanti il rapporto. Controllate quello che succederebbe alla Realta se ciascun uomo sopravvivesse, e, per l'amor del Tempo, se sopravvivessero diverse combinazioni di uomini.

«Nell'ultimo mese ho sviluppato 572 richieste di cura del cancro. Diciassette, dico diciassette Progetti di Vita hanno rivelato una completa assenza di Mutamenti di Realta indesiderabili. Non c'e stato un solo caso, uno solo, nel quale sia emerso un Mutamento di Realta desiderabile, ma il Consiglio dice che i casi neutri devono essere curati. Motivi umanitari, certo. E cosi, in questo mese, diciassette persone di paesi diversi possono ricevere il siero.

«E cosa succede? Questo Secolo e forse piu felice? No, potete scommetterci. Un individuo viene curato, e venti, nello stesso paese, nello stesso Tempo, vengono lasciati morire. Tutti dicono: perche quello si? Magari quelli che non curiamo sono personaggi migliori, filantropi amati da tutti, mentre quello che noi salviamo prende a calci la vecchia madre ogni volta che si stanca di bastonare la moglie e i bambini. Nessuno sa niente dei Mutamenti di Realta, e noi non possiamo dire niente.

«Ci stiamo semplicemente procurando dei guai inutili, con le nostre mani. E necessario che il Consiglio d'Ogniquando blocchi tutte le domande, e approvi soltanto i casi che possono produrre un Mutamento di Realta desiderabile, ecco tutto. Se li curiamo, deve scaturirne un beneficio per il genere umano, altrimenti niente. Non significa nulla dire che negli altri casi non si produce alcun male.»

Il Sociologo aveva ascoltato quello sfogo con un'espressione di rammarico, e alla fine disse:

«Se voi foste malato di cancro…»

«Questa e un'osservazione stupida, Voy. E su questa filosofia che basiamo le nostre decisioni? In questo caso, non ci sarebbe mai nessun Mutamento di Realta. Qualche povero sciocco ci rimette ogni volta che noi Mutiamo la Realta: immaginate di essere voi quello sciocco, eh?

«E vi dico un'altra cosa. Ricordate che ogni volta che noi operiamo un Mutamento di Realta e piu difficile trovarne uno successivo migliore. A ogni fisioanno, la possibilita che un Mutamento casuale possa essere dannoso aumenta. Questo significa che la proporzione di individui che noi possiamo curare diminuisce. E diminuira sempre. Un giorno o l'altro, saremo in grado di curare una sola persona per ogni fisioanno, anche contando i casi neutri. Ricordatelo!»

Harlan perse ogni residuo interesse. Era il tipo di inconveniente tipico dell'Eternita. Gli Psicologi e i Sociologi, nei loro rari studi introspettivi sull'Eternita, la chiamavano «identificazione». Gli uomini tendevano a identificarsi nel Secolo che li riguardava professionalmente. Le battaglie di quel Secolo, troppo spesso, diventavano le loro battaglie.