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Twissell continuava a guardare, incredulo, spaurito, dall'indicatore al Tecnico e di nuovo all'indicatore, e i suoi occhi erano lo specchio della frustrazione attonita della sua voce.

Harlan sollevo il capo. Aveva soltanto una parola da dire.

«Noys!»

«La donna che tu hai portato nell'Eternita?»

Harlan sorrise amaramente, e non disse niente.

«Cosa c'entra la donna con questo?» domando Twissell. «Grande Tempo, non capisco, figliolo!»

«Cosa c'e da capire?» Harlan si sentiva ardere di dolore. «Perche fingete di non sapere? Io avevo una donna. Ero felice, e lei era felice. Non avevamo fatto del male a nessuno. Lei non esisteva nella nuova Realta. Che differenza c'era, se la tenevo con me?»

Twissell cerco vanamente di interromperlo. Harlan comincio a gridare:

«Ma ci sono delle regole nell'Eternita, vero? Le conosco tutte. Un legame deve essere autorizzato; un legame richiede dei calcoli, richiede una posizione precisa; i legami con i Temporali sono cose insidiose. Quali erano i vostri progetti per Noys, una volta finito tutto questo? Un posto su un razzo condannato a precipitare? O un posto molto piu confortevole, come amante a disposizione della comunita dei Calcolatori piu meritevoli? Ora non dovrete piu fare dei piani, suppongo.»

S'interruppe, stretto da un nodo di disperazione, e Twissell si avvicino rapidamente allo schermo del Comunicatore. Evidentemente, era stato rimesso in grado di trasmettere.

Il Calcolatore urlo nell'apparecchio, fino a quando non ottenne risposta. Poi disse:

«Sono Twissell. Nessuno deve entrare qui. Nessuno. Nessuno. Avete capito?… E allora, provvedete. Questo vale anche per i membri del Consiglio d'Ogniquando. Soprattutto per loro.»

Si rivolse ad Harlan, dicendo, in tono assente:

«Lo faranno, perche io sono vecchio, e sono un membro anziano del Consiglio, e perche mi credono un tipo capriccioso e strambo.» Per un momento, si immerse in un breve silenzio. Poi disse, «Tu pensi che io sia un vecchio strambo?» e il suo viso si avvicino rapido a quello di Harlan, simile a quello di una scimmia grinzosa.

Harlan penso: Grande Tempo, quest'uomo e pazzo. L'emozione lo ha fatto impazzire.

Fece un passo indietro, automaticamente, spaventato al pensiero di essere in trappola in compagnia di un pazzo. Poi si fermo. Quell'uomo, per quanto pazzo fosse, era debole, e in fondo anche la pazzia sarebbe presto finita.

Finita? Perche non subito? Che cosa ritardava la fine dell'Eternita?

Twissell non aveva una sigaretta tra le dita, ne cercava di procurarsene una. Gli parlo con voce calma, suadente:

«Non mi hai risposto. Pensi davvero che io sia un vecchio strambo? Immagino di si. Troppo strambo per parlargli a cuore aperto. Se mi avessi considerato un amico, e non un maledetto vecchio rompiscatole, capriccioso e imprevedibile, mi avresti parlato apertamente dei tuoi dubbi. Non avresti mai fatto una cosa simile.»

Harlan corrugo la fronte. Il Calcolatore credeva pazzo lui. Ecco cosa pensava!

Rispose, rabbiosamente:

«Ho fatto quello che era giusto. E sono perfettamente lucido. Non dovete parlarmi come se fossi un pazzo.»

«Sai benissimo che ti avevo detto che la ragazza non correva pericolo.»

«Sono stato pazzo a crederlo, anche se solo per poco. Sono stato un pazzo a credere che il Consiglio avrebbe reso giustizia a un Tecnico. Si, forse avete ragione voi. Sono stato pazzo prima, non adesso, pero.»

«Chi ti ha detto che il Consiglio era al corrente di queste cose?»

«Finge sapeva tutto, e ha mandato un rapporto al Consiglio.»

«E tu come lo sai?»

«L'ho fatto sputare a Finge, puntandogli addosso una frusta neuronica. Un'arma e molto utile a superare certi ostacoli.»

«La stessa frusta neuronica che ha fatto questo?» Twissell indico il metallo fuso sotto l'indicatore.

«Si.»

«Una frusta molto indaffarata.» Poi, seccamente, «Lo sai perche Finge ha inviato il rapporto al Consiglio, invece che trattare personalmente la questione?»

«Perche mi odiava, e voleva vedermi degradato e umiliato. Voleva Noys.»

«Come sei ingenuo!» esclamo Twissell. «Se avesse voluto solo una ragazza, avrebbe potuto ottenere facilmente un permesso. Non sarebbe stato certamente intralciato da un Tecnico. Quell'uomo odiava me, figliolo.» (Non aveva ancora acceso un'altra sigaretta. Pareva strano, senza una sigaretta, e le dita macchiate di giallo che teneva appoggiate sul petto, parlando, parevano quasi incomplete, senza di essa.)

«Voi?»

«Vedi, figliolo, esiste una cosa che si chiama politica, anche nel Consiglio. Non tutti i Calcolatori entrano a far parte del Consiglio: e Finge voleva entrarvi. Finge e ambizioso, e desiderava questo onore con una determinazione feroce. Io ho impedito il suo ingresso nel Consiglio, perche l'ho sempre considerato instabile da un punto di vista emotivo… Grande Tempo, come avevo visto giusto! Ascolta, ragazzo: lui sapeva che tu eri un mio protetto. Aveva visto con i suoi occhi il mio intervento, quando ti avevo tolto da una lavoro di Osservatore e ti avevo trasformato in un grande Tecnico. Ti ha visto lavorare con me, costantemente. In quale maniera migliore avrebbe potuto restituirmi il colpo, e distruggere la mia influenza? Se fosse riuscito a dimostrare che il mio Tecnico prediletto si era macchiato di un terribile crimine contro l'Eternita, avrei pagato io le conseguenze. Lo scandalo avrebbe potuto costringermi a rassegnare le dimissioni dal Consiglio d'Ogniquando, e quale sarebbe stato il successore piu logico, in questo caso?»,

Egli porto la mano alle labbra, e poi si accorse di non avere la solita sigaretta. La sua espressione si fece, per un momento, smarrita.

Harlan penso: Non e calmo come cerca di farmi credere. Non puo esserlo. Ma perche parla di tutte queste assurdita proprio ora? Mentre l'Eternita sta finendo?

Poi, provando una sofferenza inenarrabile: Ma perche non finisce, allora? Perche non finisce adesso?

Twissell riprese a parlare:

«Quando ti ho permesso di andare da Finge, recentemente, sospettavo gia il pericolo. Ma il memoriale Mallansohn affermava che durante l'ultimo mese tu non eri stato presente, e non si e presentata nessun'altra ragione naturale per la tua assenza. Fortunatamente, Finge gioco male le sue carte.»

«E come?» domando Harlan, stancamente. In realta non gli importava sapere, ma Twissell parlava e parlava ed era piu facile assecondarlo che cercare di chiudersi le orecchie e non sentire.

«Intitolo il suo rapporto 'Della condotta antiprofessionale del Tecnico Andrew Harlan'. Si comportava come il vero, fedele Eterno, capisci, freddo, imparziale, obiettivo. Desiderava che fosse il Consiglio a infuriarsi e a prendersela con me. Disgraziatamente per lui, non sapeva nulla della tua vera importanza. Non si rese conto percio che ogni rapporto sul tuo conto sarebbe stato immediatamente trasmesso a me, a meno che la sua importanza eccezionale non risultasse chiara fin dal titolo.»

«Non mi avete mai parlato di questo. Perche?»

«E come avrei potuto? Temevo di agire in qualsiasi modo che potesse turbarti o distrarti in vista del momento culminante del progetto. Ti ho dato tutte le possibilita di sottopormi il tuo problema.»

Tutte le possibilita? Harlan sorrise, un breve sorriso d'incredulita: e poi penso al volto stanco di Twissell, sullo schermo, quando il Calcolatore gli aveva chiesto se non avesse avuto niente da dirgli. Quel ricordo giunse inaspettato. Era accaduto ieri. Soltanto ieri.

Harlan scosse il capo, ma abbasso lo sguardo.

Twissell disse, gentilmente:

«Mi sono reso conto immediatamente che Finge aveva deliberatamente operato per spingerti a… a un'azione avventata.»

«Lo sapevate?» domando Harlan, sollevando bruscamente il capo.

«Ti stupisci? Sapevo che Finge aveva giurato di farmi del male. Lo sapevo da molto, molto tempo. Io sono vecchio, figliolo. Purtroppo so come vanno queste cose. Ma ci sono cose che permettono di tenere a bada anche dei Calcolatori riottosi. Ci sono degli strumenti protettivi, conservati da altre Realta, che non si trovano nei musei. Alcuni strumenti sono noti solo al Consiglio.»