«Sarete voi giovani a ritornare nel Tempo, nelle condizioni piu difficili, per riportarne dei fatti. Dei fatti freddi, obiettivi, impersonali, che non dovranno essere minimamente influenzati dalle vostre opinioni e dalle vostre simpatie, ricordatelo bene! Dei fatti sufficientemente accurati da poter essere immessi nelle macchine Calcolatrici. Dei fatti sufficientemente circostanziati, da permettere di tracciare le equazioni sociali. Dei fatti sufficientemente esatti da formare la base di un Mutamento di Realta.
«E ricordate anche questo: il periodo di Osservatore non e un periodo da superare il piu in fretta possibile e senza mettersi troppo in vista. E da quanto farete come Osservatori che dipendera la vostra carriera. Non cio che avete fatto a scuola, ma cio che farete come Osservatori determinera la vostra Specialita e il grado che raggiungerete in essa. Questa sara la vostra universita, Eterni, e ogni insuccesso come Osservatori, anche minimo, vi fara assegnare alla Manutenzione, per quanto possano apparire potenzialmente brillanti le vostre personalita. E tutto.»
Aveva stretto la mano a ciascuno di loro, e Harlan, serio, devoto, fiero, nella sua convinzione che tra i privilegi di un Eterno il piu grande fosse quello di assumersi la responsabilita della felicita di tutti gli esseri umani che esistevano o sarebbero esistiti nell'Eternita, aveva provato un senso di grandezza che la nuova condizione rendeva inevitabile.
I primi compiti affidati ad Harlan erano stati limitati, e si era trovato sempre sotto il diretto controllo degli esperti. Ma questi incarichi apparentemente umili avevano dato modo al giovane Eterno di affinare le proprie capacita e formarsi un'esperienza in una dozzina di Secoli, attraverso una dozzina di Mutamenti di Realta.
Dopo cinque anni di noviziato, gli era stata attribuita la qualifica di Osservatore Anziano, con un alto punteggio di merito; con la qualifica, era giunta anche l'assegnazione al 482°. Per la prima volta Harlan avrebbe potuto lavorare senza la supervisione di nessuno, e la consapevolezza di questo nuovo elemento lo aveva privato di buona parte della sua sicurezza, quando si era presentato a rapporto per la prima volta dal Calcolatore incaricato di quella Sezione.
Aveva conosciuto cosi l'Assistente Calcolatore Hobbe Finge, un uomo la cui bocca serrata e sospettosa e i cui occhi perennemente severi parevano ridicoli in un viso rubizzo, dal naso a patata, al quale mancavano solo un cappello rosso e una barba bianca per trasformarsi nell'immagine precisa del mito primitivo di Babbo Natale.
(…o di San Nicola, o di Santa Claus. Harlan conosceva tutti e tre gli antichi nomi, e dubitava che un Eterno su centomila li avesse mai sentiti menzionare. Fin dall'inizio Harlan aveva coltivato quel tipo di conoscenze arcane, provandone orgoglio segretamente, pur non ammettendolo. Dai primi giorni di scuola, egli aveva coltivato l'hobby della storia del Primitivo, e l'Istruttore Yarrow aveva incoraggiato questa sua passione. Alla fine Harlan aveva sviluppato un vero e proprio affetto per quei bizzarri Secoli pervertiti, che si trovavano non solo prima del principio dell'Eternita, nel 27°, ma addirittura prima dell'invenzione del Campo Temporale, che risaliva al 24°. Durante i suoi studi, si era servito di vecchi libri e di antichi giornali. Aveva perfino risalito il corso del tempo, spingendosi fino ai primi Secoli dell'Eternita, quando ne aveva ottenuto il permesso, per consultare delle fonti d'informazione migliori. Per oltre quindici anni aveva raccolto una biblioteca personale che aveva pochi confronti, composta quasi esclusivamente di opere stampate su carta. Possedeva un volume di uno scrittore chiamato H. G. Wells, un altro di un certo W. Shakespeare, dei libri di storia ormai logori e ingialliti. Il pezzo migliore della sua collezione era una raccolta completa delle annate di un settimanale d'informazione del Primitivo: quei volumi rilegati occupavano uno spazio spropositato, ma per motivi sentimentali Harlan non era mai riuscito a trovare la forza di ridurli in microfilm.
Gli capitava, a volte, di smarrirsi in un mondo ove la vita era vita, e la morte era morte; dove un uomo poteva rendere irrevocabili le proprie decisioni; dove il male non poteva essere impedito, ne il bene imposto, e dove la battaglia di Waterloo, essendo stata perduta, era realmente perduta per sempre. C'era perfino una poesia, che egli conservava come un tesoro, e che affermava come un dito, dopo avere scritto qualcosa, non avrebbe potuto ritornare indietro e disfare il proprio lavoro.
E in quelle circostanze era sempre difficile, era quasi uno choc, riportare i suoi pensieri all'Eternita, e a un universo nel quale la Realta era una cosa flessibile, che persone come lui potevano stringere in pugno e cambiare per farle assumere un aspetto migliore.)
Tutto questo era balenato nella mente dell'Osservatore Anziano Harlan, quando aveva notato la rassomiglianza tra il Calcolatore Finge e Babbo Natale… uno dei ricordi piu vividi di un tempo per lui passato…
L'illusione di trovarsi di fronte a un bonario Babbo Natale era svanita completamente quando Hobbe Finge gli aveva rivolto la parola in modo brusco e pratico:
«Potrete cominciare domani, con una ricognizione completa dell'attuale Realta. Voglio un lavoro buono, completo, e pertinente. Non sara permessa alcuna trascuratezza. La vostra prima Carta Spazio-temporale sara pronta domattina. Chiaro?»
«Si, Calcolatore,» In quel momento, Harlan aveva deciso che lui e l'Assistente Calcolatore Hobbe Finge non sarebbero diventati buoni amici, e non si era trattato di un pensiero piacevole.
Il mattino dopo Harlan aveva ricevuto la sua Carta, compilata nei complessi arabeschi di perforazioni che uscivano dal Computaplex. Aveva usato un traduttore tascabile per tradurre quei segni codificati in Intertemporale Standard, poiche non aveva voluto commettere neppure il minimo errore proprio all'inizio. Naturalmente, l'uso del traduttore sarebbe stato superfluo, perche Harlan aveva gia raggiunto lo stadio nel quale aveva potuto leggere direttamente il codice del Computaplex.
La Carta gli aveva spiegato dove e quando, nel mondo del 482° Secolo, avrebbe o non avrebbe potuto andare; che cosa avrebbe o non avrebbe potuto fare; che cosa avrebbe dovuto evitare a tutti i costi. La sua presenza doveva infatti limitarsi ai luoghi e ai momenti in cui non avrebbe danneggiato direttamente o indirettamente la Realta.
Il 482° non era mai stato un Secolo facile, per lui. Completamente dissimile dal suo Secolo natale, cosi austero e conformista, quella era stata un'epoca senza etica ne principi, almeno come Harlan li concepiva, un Secolo edonistico, materialista, piuttosto matriarcale; l'unica epoca (Harlan aveva controllato meticolosamente, ed era stata una ricerca lunga e faticosa) nella quale si praticava su vasta scala l'ectogenesi, e nel quale il 40% delle donne contribuivano alla generazione di nuove vite fornendo solo un ovulo fecondato. Il matrimonio nasceva e finiva per mutuo consenso tra i coniugi, e il suo valore legale era quello di un accordo personale privo di qualsiasi potere vincolante. L'unione ai fini della procreazione era, naturalmente, differenziata accuratamente dalle funzioni sociali del matrimonio, ed era dettata solo da principi genetici.
Harlan aveva giudicato quella societa malata, da cento diversi punti di vista, e matura per un Mutamento di Realta. Piu di una volta aveva pensato che la sua presenza in quel Secolo, come uomo di un'altra epoca, avrebbe potuto modificarne la storia. Se la sua presenza, che gia costituiva un turbamento, fosse stata abbastanza significativa in qualche punto chiave, un ramo diverso di probabilita sarebbe diventato reale, un ramo nel quale milioni di donne amanti del piacere sarebbero state trasformate in autentiche madri dai sentimenti puri. Si sarebbero ritrovate in una Realta nuova, con tutti i ricordi propri di quella nuova Realta, e non avrebbero potuto pensare, sognare, e neppure immaginare di essere state diverse.