«Non so neppure cosa abbia fatto questo Sansone,» disse Noys.
«Puoi immaginarlo perfettamente, comunque, Noys. Dimmi, quando sei entrata nel 482°? Chi hai sostituito? O forse ti sei semplicemente… infilata in quel Secolo? Ho fatto sviluppare il tuo Progetto di Vita da un esperto del 2456°. Nella nuova Realta, tu non esistevi affatto. Non avevi analoghi. Strano, per un Mutamento cosi piccolo, ma non impossibile. E poi il Progettista di Vita mi ha detto una cosa che ho ascoltato con le orecchie, ma che non ho udito con la mente. Strano che la ricordi cosi bene, ora. Forse anche in quel momento un campanello ha suonato nella mia mente, ma ero troppo pieno di… di te, per ascoltare. Il Progettista di Vita mi ha detto: 'con la combinazione di fattori che mi avete fornito, non riesco a capire nemmeno come abbia potuto esistere nella vecchia Realta.'
«Aveva ragione. Tu non quadravi, nella vecchia Realta. Tu l'avevi invasa dal remoto futuro, e avevi manipolato non solo me, ma anche Finge, per raggiungere i tuoi scopi.»
Noys disse, in tono urgente:
«Andrew…»
«Tutti i pezzi del rompicapo combinavano… se fossi stato in grado di vederli. Un libro-film, nella tua libreria, intitolato Storia Sociale ed Economica, mi aveva gia sorpreso, quando l'avevo visto per la prima volta. Ne avevi bisogno, vero, per imparare a essere una vera donna di quel Secolo? E un'altra cosa… ricordi il nostro primo viaggio nei Secoli Nascosti? Fosti tu a fermare il cronoscafo nel 111.394°. Lo fermasti con sicurezza, senza esitare. Dove avevi imparato a guidare un cronoscafo? Se fossi stata quella che volevi apparire, sarebbe stato quello il tuo primo viaggio a bordo di un cronoscafo. E poi, perche nel 111.394°? Era il tuo Secolo natale?»
Lei disse, sommessamente:
«Perche mi hai portata nel Primitivo, Andrew?»
E d'un tratto, lui si mise a gridare:
«Per proteggere l'Eternita! Non potevo immaginare quali danni avresti fatto. Qui sei impotente, perche io so chi sei. Ammetti che quello che ho detto e vero! Ammettilo!»
Si alzo in piedi, in un parossismo di collera, e sollevo i pugni. Lei non batte ciglio. Era completamente, perfettamente calma, pareva una meravigliosa statua di cera. Harlan abbasso le braccia, lentamente.
«Ammettilo!»
«Sei ancora cosi incerto, dopo tutte le tue deduzioni?» domando Noys. «Cosa ti puo importare, se io confesso o no?»
Harlan senti aumentare la sua collera.
«Ammettilo… lo voglio sapere per non dover soffrire neppure un poco… neppure un poco!»
«Soffrire?»
«Perche ho un disintegratore, Noys, e intendo ucciderti.»
Capitolo Diciottesimo: Il Principio Dell'Infinito
C'era un'incertezza strisciante, in Harlan, un'indecisione che lo stava consumando. Aveva in mano il disintegratore, e lo teneva puntato contro Noys. Ma perche lei non diceva niente? Perche insisteva a mantenere quell'atteggiamento impassibile?
Come poteva ucciderla?
Come non poteva ucciderla?
Le disse, raucamente:
«Ebbene?»
Ella si mosse, ma fu solo per posare le mani in grembo, per assumere una posizione piu comoda, piu distaccata. Quando gli parlo, la sua voce non pareva piu quella di un essere umano. Con la minaccia di un disintegratore spianato, ella pareva acquistare sicurezza, e la sua voce aveva assunto una forza impersonale, quasi mistica.
«Non puoi desiderare di uccidermi solo per proteggere l'Eternita,» disse. «Se questo fosse il tuo desiderio, potresti stordirmi, legarmi saldamente, chiudermi in questa caverna, e poi partire per i tuoi viaggi all'alba, o avresti potuto chiedere al Calcolatore Twissell di tenermi isolata e sorvegliata a vista durante la tua assenza nel Primitivo. O avresti potuto portarmi con te all'alba, abbandonarmi nei boschi, e dimenticarmi la. Se puoi trovare una piena soddisfazione soltanto nell'atto di uccidermi, e solo perche tu pensi che io ti abbia tradito, che abbia finto di amarti per poterti indurre al tradimento nei confronti dell'Eternita. Il tuo e un delitto nato dall'orgoglio ferito, non la giusta esecuzione della cui necessita tu vorresti convincerti.»
Harlan socchiuse gli occhi.
«Tu vieni dai Secoli Nascosti? Dimmelo.»
Noys disse:
«Si. E ora, mi ucciderai?»
Il dito di Harlan si contrasse per un momento sul commutatore dell'arma. Eppure, egli esitava ancora. Qualcosa d'irrazionale, dentro di lui, continuava a intercedere per lei, e si mescolava a cio che restava del suo futile amore e del suo desiderio. Era forse disperata, perche lui l'aveva respinta? Cercava deliberatamente la morte, mentendo? Si comportava con stupido eroismo per la disperazione nata nel conoscere i dubbi di Harlan?
No!
I libri-film delle dolciastre tradizioni letterarie del 289° potevano mostrare cose simili, ma non erano adatte a una ragazza come Noys. Non era il tipo capace di affrontare la morte per mano di un amante infedele, con il gioioso masochismo di un giglio ferito.
Allora, lei stava forse negando, sprezzante, che Harlan fosse capace di ucciderla, per qualsiasi motivo? Stava forse contando sull'attrazione che sapeva di esercitare su di lui, perfino in quel momento, era sicura che il suo fascino lo avrebbe immobilizzato, lo avrebbe reso debole, incapace di abbassare il commutatore dell'arma?
Questa interpretazione era troppo vicina alla realta. Il dito di Harlan s'irrigidi ancor piu sul commutatore.
Noys parlo di nuovo.
«Stai aspettando. Questo significa che vuoi ascoltare l'arringa della difesa?»
«Quale difesa?» Harlan cerco di rendere quelle parole cariche di disprezzo, ma accolse con sollievo il diversivo. Avrebbe potuto rimandare il momento in cui sarebbe stato costretto a guardare il suo cadavere carbonizzato, i pochi resti corporei che sarebbero rimasti della bellissima Noys che lui aveva amato… avrebbe potuto rimandare il momento della consapevolezza, dell'orribile comprensione del fatto di non averla piu, di averla uccisa con le proprie mani.
Cerco di trovare qualche giustificazione per quel ritardo, Penso, febbrilmente: «Lasciamola parlare. Lasciamole dire quello che sa sui Secoli Nascosti. Cosi l'Eternita sara meglio protetta.»
Questa giustificazione offriva un solido paravento alle sue esitazioni, e per un momento riusci a guardare negli occhi Noys con calma, con un volto impassibile e sereno come quello di lei.
Pareva che Noys gli avesse letto nel pensiero.
«Vuoi sapere qualcosa dei Secoli Nascosti?» domando infatti. «Se questa potra essere la mia difesa, saro lieta di parlare. Ti piacerebbe sapere, per esempio, per quale motivo la Terra non ospita piu vita umana dopo il 150.000°? Questo ti interessa?»
Harlan non intendeva chiedere informazioni, ne mercanteggiare con lei. Lui impugnava il disintegratore. Era deciso a non mostrare alcun segno di debolezza.
«Parla!» le disse, e arrossi, vedendo il breve sorriso che fu la prima reazione di Noys a quell'esclamazione rabbiosa.
«In un momento del tempo fisiologico nel quale l'Eternita non aveva ancora raggiunto una diffusione ampia nei Secoli,» comincio a dire Noys, «Prima che l'Eternita avesse raggiunto il 10.000° noi del nostro Secolo… hai visto giusto, era proprio il 111.394°… scoprimmo la sua esistenza. Anche noi, vedi, avevamo scoperto il modo di viaggiare nel Tempo, anche se il nostro metodo era basato su una serie di postulati completamente diversi dai vostri, e preferivamo osservare il Tempo, piuttosto che viaggiarvi. Inoltre, ci occupavamo solo del nostro passato, indietro nel Tempo rispetto al nostro Secolo.
«Scoprimmo l'Eternita indirettamente. Dapprima noi elaborammo il calcolo delle Realta, e grazie a esso saggiammo la nostra particolare Realta. Rimanemmo sbalorditi nello scoprire che vivevamo in una Realta di bassissima probabilita, anzi, di probabilita quasi inesistente. Questo ci pose un problema piuttosto serio. Perche esisteva una Realta cosi improbabile?… Mi sembri distratto, Andrew! Ti interessa quello che dico?»