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Per sciogliere il nodo con cui aveva legato Nightlily, Siuan impiegò lo stesso tempo che le era servito per farlo, ma Lelaine attese paziente finché lei non si raddrizzò con le redini fra le mani, poi si avviò a passo lento lungo le passerelle di legno oltre le tende buie. Le ombre creale dalla luna le mascheravano la taccia. Non abbracciò il Potere, perciò nemmeno Siuan poté farlo. Seguila da Burin, Siuan camminò accanto a Lelaine guidando la giumenta, mantenendo il silenzio. Stava all’Adunante parlare per prima, e non solo per via del suo ruolo. Siuan represse l’istinto di piegare il collo e perdere in tal modo il pollice di altezza in più rispetto all’altra donna. Di rado pensava ancora al tempo in cui era stata Amyrlin. Era stata accolta ancora una volta come Aes Sedai e parte dell’essere Aes Sedai voleva dire adattarsi d’istinto al proprio posticino fra le Sorelle. Il dannato cavallo le strofinò il muso contro una mano come se si ritenesse un animale domestico e lei spostò le redini nell’altra per il tempo necessario ad asciugarsi le dita sul mantello. Lurida bestia bavosa, pensò. Lelaine la squadrò di sottecchi e lei sentì le proprie gote imporporarsi. D’istinto.

«Che strane amiche hai, Siuan. Credo che alcune di loro fossero favorevoli a mandarti via quando facesti la tua comparsa a Salidar. Posso capire Sheriam, anche se a mio avviso il fatto che la sua reputazione sia tanto più elevata della tua adesso renderebbe tutto piuttosto imbarazzante. Era questo il motivo principale per cui io stessa ti evitavo, per sfuggire all’imbarazzo.»

Siuan rimase quasi a bocca aperta per lo stupore. Quello andava vicino a parlare di ciò di cui non si doveva mai parlare, molto vicino, una trasgressione che lei non si sarebbe mai aspettata da quella donna. Da sé stessa forse si era adeguata al suo posticino, eppure era quella che era — ma non da parte di Lelaine!

«Spero che tu e io possiamo ritornare amiche, Siuan, anche se posso capire se questo si dovesse dimostrare impossibile. Quest’incontro di stasera conferma ciò che mi ha detto Faolain.» Lelaine proruppe in una risatina e intrecciò le mani. «Oh, non fare quelle smorfie, Siuan. Non ti ha tradita, non di proposito almeno. Ha fatto un passo falso di troppo e io ho deciso di incalzarla, piuttosto forte. Non è il modo in cui tratto le altre Sorelle, ma d’altra parte lei resta solo un’Ammessa finché non potrà essere messa alla prova e la supererà. Faolain sarà un’ottima Aes Sedai. E stata molto riluttante a rivelare tutto quello che ha detto. Solo inezie, in realtà, e qualche nome, ma messe assieme a le in quel raduno mi forniscono un quadro completo, ritengo. Suppongo di poterla liberare dal suo isolamento ora. Di certo non le verrà più in mente di spiarmi. Tu e le tue amiche siete state davvero fedeli a Egwene, Siuan. Puoi essere altrettanto fedele a me?»

Allora era quello il motivo per cui era sembrato che Faolain si fosse nascosta. Quante ‘inezie’ aveva rivelato quando era stata ‘incalzata forte?’ Faolain non sapeva tutto, tuttavia sarebbe stato meglio supporre che Lelaine ne fosse al corrente. Ma supporlo senza rivelare nulla a meno che non incalzasse forte anche lei.

Siuan si fermò di colpo, raddrizzandosi. Anche Lelaine si arrestò, attendendo chiaramente che lei parlasse. Era evidente perfino col volto per metà in ombra. Siuan dovette farsi forza per affrontare quella donna. Alcuni istinti erano radicati fino all’osso nelle Aes Sedai. «Sono fedele a te come Adunante per la mia Ajah, ma Egwene al’Vere è l’Amyrlin Seat.»

«È così.» L’espressione di Lelaine rimase imperturbata, per quanto Siuan poteva distinguere. «Ti ha parlato in sogno? Dimmi cosa sai della sua situazione, Siuan.» Siuan guardò verso il corpulento Custode. «Non badare a lui» disse l’Adunante. «È da vent’anni che non ho nessun segreto con Burin.»

«In sogno» confermò Siuan, Di certo non aveva intenzione di ammettere che era stato solo per convocarla a Salidar nel Tel’aran’rhiod. Lei non avrebbe dovuto avere quell’anello in suo possesso. Il Consiglio glielo avrebbe portato via se ne fosse venuto a conoscenza. Con calma — calma esteriore, perlomeno — riferì quello che aveva detto a Myrelle e alle altre, e altro ancora. Ma non tutto. Non la certezza del tradimento. Quello doveva essere giunto dal Consiglio stesso — nessun altro era stato a conoscenza del piano per bloccare i porti, tranne le donne coinvolte — anche se chiunque fosse stata responsabile poteva non aver saputo che stava tradendo Egwene. Perché qualcuna tra loro avrebbe voluto aiutare Elaida? C’erano state voci di infiltrate di Elaida fin dall’inizio, eppure lei stessa aveva scacciato quell’idea da diverso tempo. Di sicuro ogni Azzurra desiderava ardentemente che Elaida venisse deposta, ma finché lei non avesse saputo chi era responsabile, nessuna Adunante, nemmeno un’Azzurra, avrebbe appreso qualcosa, «Ha convocato una seduta del Consiglio per domani... no, ormai è stasera, al rintocco dell’ora ultima» terminò.

«Dentro la Torre... nel Consiglio della Torre.»

Lelaine rise così forte che dovette asciugarsi una lacrima dall’occhio. «Oh, questa è impagabile. Il Consiglio seduto proprio sotto il naso di Elaida, per così dire. Vorrei quasi poter farglielo sapere solo per vedere la sua faccia.» In modo altrettanto improvviso ritornò seria. Lelaine aveva sempre avuto la risata facile, quando sceglieva di manifestarla, ma nel profondo rimaneva sempre seria.

«Dunque Egwene pensa che le Ajah possano rivoltarsi l’una contro l’altra. Non pare plausibile. Lei ha visto solo una manciata di Sorelle, a quanto dici. Tuttavia è una questione da approfondire, la prossima volta nel Tel’aran’rhiod. Forse qualcuna può vedere cosa riesce a trovare negli alloggi delle Ajah invece di concentrarsi sullo studio di Elaida.»

Siuan represse a stento un sussulto. Lei stessa aveva progettato una piccola ricerca nel Tel’aran’rhiod. Ogni volta che lei andava alla Torre nel Mondo dei Sogni, era una donna diversa in un abito diverso a ogni angolo che svoltava, ma avrebbe dovuto essere più cauta del solito.

«Rifiutare il salvataggio è comprensibile, suppongo, perfino lodevole — nessuno vuole che muoiano altre Sorelle —, ma molto rischioso» proseguì Lelaine. «Nessun processo e nemmeno una fustigazione? A che gioco sta giocando Elaida? Pensa forse di farla diventare di nuovo un’Ammessa? Sembra davvero improbabile.» Ma fece un piccolo cenno di assenso col capo, come se vi stesse riflettendo.

La cosa stava prendendo una piega pericolosa. Se le Sorelle si fossero convinte di sapere dove Egwene poteva essere, sarebbero cresciute le probabilità che qualcuna avrebbe cercato di liberarla, guardie Aes Sedai o no. Cercare nel posto sbagliato sarebbe stato rischioso quanto cercare in quello giusto, se non di più. Peggio ancora, Lelaine stava ignorando qualcosa.

«Egwene ha convocato il Consiglio in seduta» disse Siuan in tono acido. «Ci andrai?» Per risposta ricevette un silenzio carico di rimprovero e le sue gote si accalorarono di nuovo. Alcune cose erano davvero radicale fino all’osso.

«Ma certo, ci andrò» disse infine Lelaine. Una dichiarazione diretta, eppure c’era stata una pausa.

«L’intero Consiglio andrà. Egwene al’Vere e l’Amyrlin Seat e noi abbiamo ter’angreal più che a sufficienza. Forse ci spiegherà come ha intenzione di resistere se Elaida ordina di spezzarla. Gradirei proprio sentirlo.»

«Allora per cosa mi stai chiedendo di esserli fedele?»

Invece di rispondere, Lelaine riprese la sua lenta camminata alla luce della luna, aggiustandosi con attenzione lo scialle. Burin la seguì, un leone seminvisibile nella notte. Siuan si affrettò a mettersi al passo, strattonando Nightlily dietro di sé, respingendo i tentativi della giumenta di strofinarle di nuovo il muso contro la mano.

«Egwene al’Vere è la legittima Amyrlin Seat» disse infine Lelaine. «Finché non morirà. O sarà quietata. Se dovesse accadere una delle due cose, torneremo a Romanda che cerca di ottenere la staffa e la stola e a me che glielo impedisco.» Sbuffò. «Quella donna sarebbe disastrosa quanto Elaida. Purtroppo anche lei gode di abbastanza sostegno da mettermi in stallo. Torneremmo a quello, tranne che, se Egwene muore o viene quietata, tu e le tue amiche sarete fedeli a me come lo siete state a Egwene. E voi aiuterete me a ottenere il titolo di Amyrlin Seat a dispetto di Romanda.» Siuan si senti come se lo stomaco le fosse diventato di ghiaccio. Nessuna Azzurra sarebbe stata dietro il primo tradimento, ma almeno un’Azzurra aveva motivo di tradire Egwene ora.