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— Con l’Hansford?

— Abbiamo avuto la possibilità di noleggiare una nave a prezzi ridotti. È questione d’economia, Angelo.

— Ed è tutto?

— Credo di non capirti,

— La nave non è partita a pieno carico. Che genere di merce conti di prelevare a Viking?

— Trasportiamo quello che è possibile, con l’Hansford nelle condizioni attuali. Là verrà riattrezzata: i cantieri sono meno affollati. Le riparazioni sono il prezzo per il quale l’abbiamo noleggiata, se proprio vuoi saperlo. Quello che trasporta servirà a pagare il conto; al ritorno sarà carica di merci indispensabili. Credevo che ti avrebbe fatto piacere. Dayin è a bordo per sovrintendere e occuparsi dei nostri affari a Viking.

— Non avrai deciso, per caso, che il pieno carico comprende anche il personale della Società Lukas… o altri? Non puoi vendere i biglietti per il viaggio da Viking a qui. Non chiuderai quell’ufficio.

— Ah. È questo che t’interessa.

— Deve interessarmi per forza, quando da qui partono navi senza un carico sufficiente per giustificare il viaggio, diretto verso una comunità a cui non possiamo tenere testa, se cede al panico. Jon, ti sto dicendo che non possiamo correre il rischio che qualcuno parli troppo, o che qualche società si porti via gli elementi migliori e scateni il panico su un’altra stazione. Mi hai sentito?

— Ho discusso la cosa con Dayin. Ti assicuro che la nostra missione è utile. Il commercio deve continuare, no? Altrimenti saremo soffocati. E prima di noi morirà Viking. Le stazioni su cui contavano hanno ceduto. Se a Viking cominciano a trovarsi a corto di risorse, ce li troveremo addosso senza averli invitati. Portiamo loro viveri e sostanze chimiche; niente che rischi di scarseggiare a Pell… e abbiamo riempito le due uniche stive utilizzabili della nave. Tutte le navi in partenza devono subire una simile indagine? Posso mostrarti i libri della società, se vuoi vederli. Ma la cosa mi sorprende. Quali che siano i nostri sentimenti personali, Angelo, credo che Dayin meriti un elogio perché si è offerto di partire nonostante le circostanze. Non merita una fanfara, e non l’abbiamo chiesta… ma ci saremmo aspettati qualcosa di meglio di queste accuse. Vuoi vedere i registri, Angelo?

— No. Grazie, Jon, e scusami. Purché Dayin e il comandante della nave si rendano conto dei rischi. Controlleremo ogni nave che parte, sì. Non è una questione personale.

— Terremo conto delle misure che prenderai, Angelo, purché vengano applicate in modo equo. Grazie.

— Grazie a te, Jon. — Lukas tolse la comunicazione. Angelo fece altrettanto, fissò il rapporto, lo sfogliò e alla fine firmò l’autorizzazione a posteriori, e la passò all’Archivio; tutti gli uffici erano in arretrato con il lavoro. Tutti. Il settore Q assorbiva troppe ore di lavoro e costituiva un carico eccessivo per il computer.

— Signore. — Era Mills, il suo segretario. — Suo figlio, signore.

Angelo Konstantin premette il tasto della ricezione e alzò la testa, piuttosto sorpreso, quando invece si aprì la porta ed entrò Damon. — Ho portato personalmente i rapporti dei procedimenti — disse Damon. Sedette e appoggiò i gomiti sulla scrivania. Aveva l’aria di essere molto stanco, almeno quanto Angelo. — Questa mattina ho autorizzato l’Adattamento per cinque uomini.

— Cinque uomini non sono una tragedia — disse stancamente Angelo. — Io sto preparando una procedura di sorteggio per il computer, per scegliere chi deve partire e chi deve restare alla stazione. Sulla Porta dell’Infinito c’è stato un altro temporale che ha allagato di nuovo il mulino, e hanno appena ritrovato le vittime dell’ultima inondazione. Ho le navi che premono, adesso che il panico si è un po’ attenuato, una se l’è appena filata, altre due partiranno domani. Se si sparge la voce che Mazian ha scelto Pell come rifugio, come si comporteranno le altre stazioni? Cosa succederà, quando si faranno prendere dal panico e sfolleranno qui in massa? E come facciamo a sapere che non ci sia già qualcuno che sta vendendo i biglietti per il viaggio ai più spaventati? Il nostro sistema di supporto vitale non può ospitare ancora molta gente. — Indicò con un gesto un fascio di documenti. — Dovremmo militarizzare tutti i mercantili che possiamo, con un’energica coercizione finanziaria.

— Per sparare sulle navi dei profughi?

— Se arriveranno navi che non potremo accogliere… sì. Vorrei parlare con Elene, oggi: sarebbe la persona più indicata per prendere i primi contatti con i mercantili. Non posso provare molta comprensione, oggi, per quei cinque terroristi. Perdonami.

La sua voce si incrinò. Damon si sporse verso di lui, gli strinse il polso, e poi lasciò la presa. — Emilio ha bisogno d’aiuto, laggiù?

— Dice di no. Il mulino è un disastro. C’è fango dappertutto.

— Li hanno trovati tutti morti?

Angelo annuì. — La notte scorsa Bennett Jacint e Ty Brown. Wes Kyle ieri a mezzogiorno… c’è voluto tutto questo tempo per cercare sulle rive e nei canneti. Emilio e Miliko dicono che il morale è alto, nonostante tutto. Gli indigeni stanno costruendo le dighe. Sembra che il numero di coloro che sono interessati al commercio con gli umani sia in aumento; ho ordinato di lasciarne entrare di più nella base, e ho autorizzato alcuni di quelli addestrati a venire quassù a occuparsi della manutenzione; il loro sistema di supporto vitale è in buone condizioni, e così lasceranno liberi alcuni tecnici che potremo promuovere. Sto mandando giù con la navetta tutti i volontari umani disposti a partire, tra cui anche i manovali addestrati; sono in grado di usare l’equipaggiamento da costruzione. Oppure possono imparare. È un’epoca nuova. Più dura. — Strinse le labbra e trasse un profondo respiro. — Tu ed Elene avete pensato alla Terra?

— Prego?

— Tu, tuo fratello, Elene e Miliko… pensateci, per favore.

— No — disse Damon. — Fuggire? Credi che potrà essere una soluzione?

— Tieni presenti le probabilità, Damon. Non abbiamo ricevuto aiuti dalla Terra, soltanto osservatori. Quelli stanno pensando a ridurre le loro perdite, non a mandarci rinforzi o navi. No. Stiamo scendendo sempre più in basso. Mazian non potrà resistere in eterno. I cantieri di Mariner… avevano un’importanza vitale. Presto toccherà a Viking; e a tutto quello che la Confederazione vorrà prendersi. La Confederazione sta isolando la Flotta dai rifornimenti; la Terra lo ha già fatto. A noi non resta altro che la fuga.

— Le Stelle delle Retrovie… sai che si sta parlando di riaprire una di quelle stazioni…

— Un sogno. Non ne avremo mai la possibilità. Se la Flotta scompare… la Confederazione se ne farebbe un obiettivo, come con noi, e con la stessa rapidità. Ed egoisticamente, preferireri sapere che i miei figli sono lontani da qui.

Il volto di Damon era pallidissimo. — No. Assolutamente no.

— Non sacrificarti. Preferisco la tua sicurezza al tuo aiuto. Per i Konstantin non si prospetta un buon futuro. Se ci prendono, per noi è il lavaggio del cervello. Ti preoccupi tanto dei tuoi criminali; pensa a te stesso e a Elene. È la soluzione della Confederazione… marionette negli uffici; popolazioni nate nei laboratori per riempire il mondo… colonizzeranno la Porta dell’Infinito e la trasformeranno. Il cielo aiuti gli indigeni. Io collaborerei con loro… e anche tu… per salvare Pell dagli eccessi più gravi; ma loro non si accontenterebbero. E non voglio vedervi nelle loro mani. Siamo il loro bersaglio. Ho vissuto tutta la vita in queste condizioni. Non mi pare di chiedere troppo se faccio un unico gesto d’egoismo… salvare i miei figli.

— Che cos’ha detto Emilio?

— Io ed Emilio ne stiamo ancora discutendo.

— Lui ti ha detto di no. E te lo dico anch’io.

— Tua madre vuole parlare con te.