E Bretan Braith Lantry, dal viso devastato e con un occhio solo… Bretan Braith Lantry baciò Dirk.
Quando i Braith se ne furono andati, gli altri scesero da basso. Vikary aprì la porta dell’appartamento ed accese le luci. Poi, in un silenzio metodico, cominciò ad accendere il fuoco nel grande focolare posto sotto la cappa, con ceppi di contorto legno nero posti in un ripostiglio nascosto accanto alla parete. Dirk si sedette al fondo del divano con la fronte corrucciata. Garse Janacek si sedette dall’altra parte con un vago sorriso sulle labbra, tirandosi distrattamente i capelli e la barba rosso-arancione. Nessuno parlò.
Il fuoco prese a crepitare, lingue di fiamme arancioni con la punta azzurra che lambivano i ceppi e Dirk sentì improvvisamente il calore sul viso e sulle mani. Un profumo simile a cannella riempì la stanza. Vikary si alzò in piedi e uscì.
Ritornò con tre bicchieri, bicchieri da cognac neri come l’ossidiana. Portava una bottiglia sotto il braccio. Diede un bicchiere a Dirk ed uno a Garse, mise il terzo sul tavolo e tirò via il tappo della bottiglia con i denti. Il vino che c’era dentro era di colore rosso cupo ed estremamente pungente. Vikary riempì tutti e tre i bicchieri fino all’orlo e Dirk fece passare il suo sotto le nari. I vapori bruciavano, ma lo trovò stranamente piacevole.
«Allora», disse Vikary, prima che uno di loro avesse assaggiato il vino. Aveva messo giù la bottiglia ed aveva alzato il bicchiere. «Adesso devo chiedere qualcosa di molto difficile per tutti e due. Devo chiedere a tutti e due di superare i confini della nostra piccola cultura per una volta ed essere qualcosa che non siete mai stati prima, qualcosa che vi parrà strano. Garse, io ti chiedo — per il bene di tutti noi — di essere amico di Dirk t’Larien. Non c’è una parola che esprìma questo concetto in antico Kavalar, lo so. Non c’è bisogno di una cosa del genere su Alto Kavalaan, dove un uomo ha la sua granlega ed i suoi kethi e quasi tutti hanno il loro teyn. Ma noi ci troviamo tutti su Worlorn e domani duelleremo. Magari non duelleremo tutti assieme, comunque abbiamo dei nemici comuni. Per cui ti chiedo, come mio teyn, di prendere il nome ed i nomi-vincoli di amico con t’Larien».
«Mi chiedi molto», rispose Janacek, tenendo sollevato il vino di fronte al viso ed osservando le fiamme che danzavano nel bicchiere nero. «T’Larien ci ha spiati, ha tentato di rubare la mia cro-betheyn ed il tuo nome e adesso ci ha coinvolti nelle sue beghe con Bretan Braith. Sarei quasi tentato di lanciargli una sfida per tutto ciò che ha fatto. E tu, il mio teyn, mi chiedi di prendere il vincolo di amico, invece».
«Proprio», disse Vikary.
Janacek guardò Dirk, poi assaggiò il vino. «Tu sei il mio teyn», disse. «Faccio quello che vuoi tu. Quali sono ì miei doveri in nome dell’amicizia?».
«Trattare un amico come se fosse un keth», disse Vikary. Si voltò leggermente verso Dirk. «E tu, t’Larien, tu sei stato la causa di guai molto gravi, ma non so fino a che punto sia colpa tua, né se devi pagare personalmente. Anche a te chiedo qualcosa. Essere confratello di Garse Ferrogiada Janacek per un po’ di tempo».
Dirk non poté rispondere; Janacek lo batté sul tempo. «Tu non puoi fare questo. Chi è lui, questo t’Larien? Come puoi considerarlo degno, farlo entrare nel Ferrogiada? Sarà falso, Jaan. Non manterrà i vincoli, non difenderà la coalizione, non tornerà con noi all’Unione. Te lo dico io».
«Se lui accetta, penso che manterrà i legami per un po’», disse Vikary.
«Per un po’? I kethi sono legati per sempre!».
«Allora questa sarà una cosa nuova, un nuovo tipo di keth, un amico per poco tempo».
«Sarà più di nuovo», disse Janacek. «Non te lo permetterò».
«Garse», disse Jaan Vikary. «Dirk t’Larien adesso è tuo amico. O lo hai già dimenticato? Faresti male a cercare di ostacolare la mia offerta. Rompi i legami che hai accettato. Non ti comporti come un keth».
«Non dovresti invitare un keth ad essere un keth», brontolò Janacek. «Dovrebbe già esserlo, perciò tutta la faccenda non ha nessun senso. Egli è al di fuori dei vincoli. Il consiglio degli altolegati ti rimbrotterà Jaan. È una cosa chiaramente sbagliata».
«Il consiglio degli altolegati è insediato su Alto Kavalaan e qui siamo su Worlorn», disse Vikary. «Ci sei solo tu qui a parlare per Ferrogiada. Vuoi urtare i sentimenti del tuo amico?».
Janacek non rispose.
Vikary si rivolse di nuovo a Dirk. «Allora, t’Larien?».
«Non so», disse Dirk. «Credo di sapere che cosa significhi essere un fratello di granlega ed immagino di apprezzare l’onore, o quel che è. Ma ci sono un sacco di cose che attraversano le nostre strade, Jaan».
«Parli di Gwen?», disse Vikary. «Lei è davvero tra di noi. Ma, vedi Dirk, io ti sto chiedendo di essere un tipo di fratello di granlega davvero nuovo e specialissimo. Solo per il periodo in cui resteremo su Worlorn e poi, solo nei confronti di Garse, non nei miei confronti o nei confronti di un qualsiasi altro Ferrogiada. Mi capisci?».
«Sì. Così è più facile». Fissò Janacek. «Comunque ho avuto dei problemi anche con Garse. È stato lui che ha cercato di trasformarmi in proprietà privata, ed anche adesso non è che abbia esattamente cercato di tirarmi fuori da questo duello».
«Io dico solo la verità», disse Janacek, ma Vikary gli fece segno di stare zitto.
«Queste sono cose che potrei anche perdonare, direi», affermò Dirk. «Ma non l’affare di Gwen».
«La faccenda sarà risolta da me, da te e da Gwen Delvano», disse Vikary con calma. «Garse non c’entra niente, checché ne dica lui».
«Ma si tratta della mia cro-betheyn», si lagnò Garse. «Ho diritto di parlarne e di comportami di conseguenza. Ha dei doveri».
«Io parlavo dell’altra sera», disse Dirk. «Mi ero fermato vicino alla porta ed ho sentito. Janaceck l’ha picchiata e da quel momento tutti e due l’avete tenuta lontana da me».
Vikary sorrise. «Lui l’ha picchiata?».
Dirk annuì. «L’ho sentito io».
«Tu hai sentito la discussione ed un pugno, questo è sicuro», disse Vikary. Si accarezzò la mascella gonfia. «Come pensi che mi sia fatto questo?».
Dirk lo fissò e si sentì improvvisamente ottuso. «Ma… ma io pensavo che… non lo so. I bambini di gelatina…».
«È stato Garse a colpirmi e non ha colpito Gwen», disse Vikary.
«Lo farei ancora», aggiunse Janacek con tono arcigno.
«Ma», disse Dirk, «ma allora, che cosa sta succedendo? L’altra sera? E stamattina?».
Janacek si alzò e si avvicinò a Dirk in fondo al divano e lo fissò dall’alto in basso. «Amico Dirk», disse con tono leggermente avvelenato, «stamattina ti ho detto la verità. Gwen era uscita assieme ad Arkin Ruark, per andare a lavorare. Il Kimdissi continuava a cercarla fin da ieri. Non stava più nella pelle. La storia che ha raccontato a me riguardava una colonna di scarabei corazzati che aveva iniziato la migrazione, certamente per il fatto che il freddo si avvicina. Si dice che una cosa del genere succeda assai raramente anche su Eshellin. Su Worlorn, naturalmente, un simile avvenimento è addirittura unico e non è possibile simularlo un’altra volta, così, secondo Ruark, bisognava uscire subito a studiarlo. Hai capito, adesso, mio caro amico Dirk t’Larien?».
«Ah», disse Dirk. «Avrebbe dovuto dirmi qualcosa».
Janacek ritornò al suo posto con il lungo viso affilato atteggiato ad una smorfia imbronciata. «Il mio amico dice che sono un bugiardo», disse.