«Garse dice la verità», intervenne Vikary. «Gwen ha detto che avrebbe lasciato due parole per te, un biglietto o una registrazione. Può darsi che se ne sia dimenticata perché era tutta eccitata per la partenza. Sono cose che capitano. È una brava ragazza che tiene molto al suo lavoro, Dirk. È una brava ecologa».
Dirk guardò Garse Janacek. «Andiamo», disse. «Stamattina mi aveva detto che avrebbe fatto di tutto per tenermi lontano da lei. Lo ha ammesso».
Anche Vikary appariva perplesso. «Garse?».
«Vero», ammise Janacek malvolentieri. «È venuto qui ed insisteva, insisteva, voleva entrare a tutti i costi nascondendosi dietro delle bugie trasparenti. C’è di più, voleva assolutamente credere che Gwen fosse tenuta prigioniera dai cattivi Ferrogiada. Dubito che avrebbe creduto a qualsiasi altra cosa». Sorseggiò attentamente il vino.
«Questo», disse Jaan Vikary, «non è stato un comportamento saggio, Garse».
«Falso ricevuto, falso ritornato», disse Janacek ed aveva un tono tronfio.
«Non ti comporti da buon amico».
«Da questo momento sarò migliore», disse Janacek.
«Ciò mi fa piacere», disse Vikary. «Allora, t’Larien, vuoi essere keth di Garse?».
Dirk ci pensò per un bel po’. «Penso di sì», disse alla fine.
«Beviamo allora», disse Vikary. I tre uomini sollevarono assieme i bicchieri — quello di Janacek era già scolato per metà — ed il vino aveva un sapore caldo e leggermente amaro sulla lingua di Dirk. Non era il miglior vino che avesse assaggiato. Ma era abbastanza buono.
Janacek finì il bicchiere e si alzò. «Dobbiamo parlare dei duelli».
«Sì», disse Vikary. «È stata una brutta giornata. Nessuno di noi si è comportato per il meglio».
Janacek si appoggiò alla cappa sotto ad una delle lubriche cariatidi. «Quello che si è comportato peggio sei stato tu Jaan. Non fraintendermi, non ho paura di duellare con Bretan Braith e Chell Mani-Vuote, ma non ce n’era bisogno. Li hai provocati apposta. Il Braith non poteva far altro che lanciarti la sfida dopo quello che avevi detto, altrimenti il suo teyn gli avrebbe sputato in faccia».
«Non è andata come speravo», disse Vikary. «Pensavo che forse Bretan avrebbe potuto aver paura di noi, che avrebbe rinunciato al suo duello con t’Larien per poterci evitare. Non lo ha fatto».
«No», disse Janacek, «non lo ha fatto. Te lo avrei potuto dire anch’io, se tu me lo avessi chiesto. Lo hai sospinto troppo in là, andando pericolosamente vicino ad un duello».
«Era nell’ambito del codice».
«Può darsi. Comunque Bretan si è comportato correttamente; sarebbe stato una grande vergogna per lui se avesse ignorato l’uscita di t’Larien perché aveva paura di te».
«No», disse Vikary. «Ecco dove tu e la gente come te sbagliate. Non c’è nessuna vergogna ad evitare un duello. Se mai riusciremo a raggiungere una grande tradizione, queste sono cose che dovremo imparare. Comunque, in un certo senso, tu hai ragione… Considerando chi è lui e che cosa è, non poteva dare nessun’altra risposta. Ho sbagliato a giudicarlo».
«Uno sbaglio molto serio», disse Janacek. Un ghigno gli divise in due la barba rossa. «Sarebbe stato meglio far fare il duello solo a t’Larien. Gli avevo consigliato di combattere con le lame, non è vero? Il Braith non l’avrebbe ucciso per un’offesa tanto insignificante. Per un uomo come Dirk, eh, non ci sarebbe stato nessun onore ad ucciderlo. Un colpo solo, avrei detto. Un taglietto avrebbe tenuto buono t’Larien. Una lezione per lui, per insegnargli a non sbagliare più. Avrebbe dato un certo carattere al suo viso, un taglietto». Guardò Dirk. «Adesso, naturalmente, Bretan Braith ti ucciderà»
Stava ancora ridendo e fece il commento finale come se dicesse una cosa senza importanza. Dirk si sforzò di non farsi andare il vino per traverso. «Che?».
Janacek si strinse nelle spalle. «Dato che sei stato il primo ad essere sfidato, dovrai duellare per primo, sicché non potrai sperare che Jaan ed io li uccidiamo prima che possano acchiapparti. Bretan Braith Lantry è ben conosciuto per la sua abilità nei duelli, e per la sua ottima mira. Davvero, è notorio. Immagino che fosse qui per cacciare falsuomini con Chell, ma per la verità non è un cacciatore. Si sente molto più a suo agio nel quadrato della morte che nella foresta, se è vero tutto ciò che ho sentito dire di lui. Anche i suoi kethi lo considerano un tipo difficile. Oltre ad essere brutto, si è preso per teyn Chell fre-Braith. Un tempo Chell era un altolegato di grande potenza ed onore. È sopravvissuto alla sua betheyn ed al suo primo teyn. Al giorno d’oggi non è altro che un fifone superstizioso con poco cervello ed una straordinaria ricchezza. Le chiacchiere della granlega dicono che è proprio per la ricchezza che Bretan Braith porta il ferro-e-fuoco di Chell. Naturalmente nessuno lo dice apertamente a Bretan. Dicono che sia molto suscettibile. E adesso Jaan lo ha anche fatto arrabbiare e può darsi che sia un po’ spaventato. Non avrà nessuna pietà per te. Spero che tu riesca a tagliuzzarlo un pochino prima di morire. Questo ci faciliterebbe le cose nel duello successivo».
Dirk si ricordò della sicurezza che aveva provato quando si trovava sulla terrazza; si era sentito assolutamente sicuro che nessuno dei due Braith rappresentasse un vero pericolo. Lui li capiva; si sentiva addirittura dispiaciuto per loro. Adesso cominciava a dolersi per se stesso. «È vero quel che dice?», chiese a Vikary.
«Garse scherza ed esagera», disse Vikary, «comunque sei in pericolo. Indubbiamente Bretan cercherà di ucciderti, se gliene dai la possibilità. Il che non deve succedere. Le regole per il tuo duello e per le tue armi sono molto semplici. L’arbitro traccerà un quadrato con il gesso sulla strada, cinque metri per cinque e tu e il tuo nemico partirete da angoli opposti. Quando lo dirà l’arbitro, ognuno di voi avanzerà con la spada verso il centro. Quando arriverete a contatto, combatterete. Per seguire le regole dell’onore, tu dovrai accusare un colpo e darne uno. Ti consiglio di mirare ai piedi o alle gambe, perché questo indicherà chiaramente che tu non intendi fare un duello mortale. Poi, dopo che hai parato il suo primo colpo — devi cercare di defletterlo con la spada, se ci riesci — allora puoi camminare verso il perimetro del quadrato. Non correre. Non c’è onore nel correre; in questo caso l’arbitro non esiterà a decretare una vittoria mortale per Bretan e allora i Braith ti uccideranno. Devi camminare, con calma. Se arrivi fino alla linea perimetrale e passi dall’altra parte, allora sei salvo».
«Per raggiungere la salvezza devi però arrivarci alla linea perimetrale», disse Janacek. «Bretan ti ucciderà prima».
«Se io dò il mio colpo e ne ricevo uno, poi posso buttar via la spada e andarmene?», chiese Dirk.
«Se fai una cosa del genere Bretan ti ucciderà con chiara espressione perplessa sulla faccia, o ciò che ne rimane», disse Janacek.
«Io non farei una cosa del genere», gli consigliò Vikary.
«I suggerimenti di Jaan sono una follia», disse Janacek. Ritornò lentamente verso il divano, recuperò il bicchiere e si versò dell’altro vino. «Devi tenere la spada in mano e combatterlo. Sta attento, l’uomo è cieco da un occhio. Certamente da quella parte è vulnerabile! Hai visto come fa a muovere la testa in quel modo sgraziato?».
Il bicchiere di Dirk era vuoto. Lo sollevò e Janacek gli versò dell’altro vino. «E voi come duellerete con loro?», chiese Dirk.
«Le regole per il nostro duello e per le nostre armi sono diverse dalle tue», disse Vikary. «Ci metteremo tutti e quattro ai quattro angoli del quadrato, per metterci in salvo. E non potremo farlo almeno fino a che ogni persona all’interno del quadrato non ha tirato il suo colpo. Fatto questo, potremo scegliere. Quelli che rimangono in piedi, ammesso che ci sia qualcuno, possono continuare a sparare. Può essere un sistema innocuo, oppure mortale, a seconda della volontà di quelli che partecipano».