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Rimase pensierosa. — Tutti i compagni presenti al raduno dovevano essere sicuri. Però io non lo conosco personalmente.

— Uhm. Ma che cosa ne pensi?

— È un uomo che mi piace, anche se ha polemizzato con me. Tu sai tutto di lui?

— Oh, sì. Lo conosco da vent’anni. Ho fiducia in lui. Ma non posso comprendere te nella mia fiducia. Siamo nei guai… e non posso rispondere per te.

Sorrise con calore. — Mannie, se ti fidi di lui anch’io mi fido, ciecamente.

Tornai al telefono. — Prof, sei sempre lì?

Si raschiò la gola. — Certamente, Manuel.

— Conosci un buco chiamato Grand Hotel Raffles? Stanza L, due piani sotto l’atrio. Puoi arrivarci senza farti seguire? Hai fatto colazione? E se non l’hai fatta, che cosa ti piacerebbe mangiare?

Fece un altro gorgoglio. — Manuel, basta un solo alunno per far sentire a un insegnante che non ha sprecato i suoi anni di vita. So dov’è, ci arriverò senza farmi notare, non ho mangiato, e sono disposto a mettere qualsiasi cosa sotto i denti.

Andai al montacarichi, chiesi il menu, e lessi dove annunciava: "Il felice dopo-sbornia… Tutte le porzioni extra-grandi… succo di pomodoro, uova strapazzate, prosciutto, patate fritte; ciambelle con il miele, pane tostato con burro, latte, te o caffè… dollari HKL 4,50 per due". Ordinai per due: non volevo fare pubblicità alla terza persona.

Eravamo puliti e splendenti, la stanza era in ordine, la tavola apparecchiata per la colazione, Wyoh si era cambiata dal completo nero all’abito rosso perché stava arrivando un ospite, quando giunse il montacarichi con la colazione ordinata. Stavo prendendo il vassoio quando suonò il campanello della porta.

— Chi è? — chiesi.

— Un messaggio per il signor Smith — riprese una voce ansante.

Feci scattare le serrature, ed entrò il Professor Bernardo de la Paz.

Sembrava un pover’uomo scampato a un disastro: abiti sporchi, sudicio lui stesso, capelli spettinati, un fianco paralizzato con la mano inerte e contorta, un occhio velato da una cataratta. La copia perfetta dei vecchi barboni che dormono in Bottom Alley ed elemosinano un bicchiere di vino e due uova nelle osterie di quart’ordine. Sbavava dalla bocca.

Appena ebbi richiuso la porta, si raddrizzò e riassunse l’espressione consueta; poi incrociò le braccia sul petto, squadrò Wyoh da capo a piedi, e dopo aver aspirato una lunga boccata d’aria, fischiò al suo indirizzo. — Più bella che mai — disse — più bella di quanto mi ricordavo.

Lei sorrise. — Grazie, Professore. Ma non fate complimenti. Qui ci sono solo compagni.

— Señorita, il giorno in cui permetterò alla politica di interferire con l’apprezzamento della bellezza, quel giorno stesso mi ritirerò dalla politica. Ti assicuro che sei deliziosa. — Distolse lo sguardo e fece un attento esame della stanza.

— Prof — dissi — smetti di cercare prove, vecchio satiro. La notte scorsa c’è stata solo politica, politica e nient’altro.

— Non è vero! — esclamò Wyoh. — Ho difeso per ore la mia virtù! Ma era troppo forte per me. Professore, che cosa stabilisce la disciplina di partito in questi casi? Qui a Luna City?

Prof proruppe in un’esclamazione di rimprovero e ruotò gli occhi. — Manuel, sono sorpreso. È una questione seria, mia cara. Normalmente la pena è l’eliminazione. Però, bisogna prima fare delle indagini. Sei venuta qui spontaneamente?

— No, mi ha drogato.

— Puoi mostrare segni di violenza?

— Le uova si stanno raffreddando — annunciai.

— Manuel — chiese il Professore — potresti offrire al tuo vecchio maestro un litro d’acqua per rendersi più presentabile?

— Tutta l’acqua che vuoi, là dentro.

— Grazie.

Si ritirò in bagno. Sentimmo che l’acqua scorreva e che lui si lavava vigorosamente. Wyoh e io finimmo di apparecchiare la tavola. — Segni di violenza! — dissi. — Difeso per ore la virtù!

— Te lo meritavi, mi hai offesa.

— E come?

— Non hai cercato di offendermi, questa è l’offesa. Dopo che mi hai trascinato qui.

— Mmm. Chiederò a Mike di analizzare questa reazione.

— Michelle mi capirebbe.

Prof uscì dal bagno e pur senza avere il suo migliore aspetto, era pulito e in ordine, con i capelli pettinati, le solite fossette sulle guance e il suo allegro scintillio negli occhi… La cataratta falsa era scomparsa. — Prof, come hai fatto a travestirti così bene?

— È l’allenamento, Manuel. Mi dedico a queste attività da molto più tempo di voi giovani. Solo una volta, molti anni fa, a Lima, una città deliziosa, osai andarmene in giro senza accorgimenti speciali… Era una bella giornata di sole… e mi deportarono quassù. Ma che splendida colazione!

— Siediti accanto a me, Prof — disse Wyoh. — Non voglio stare vicino a quello là: seduttore!

— Sentite — proposi — prima mangiamo e poi mi eliminate. Prof, riempiti il piatto e racconta com’è andata ieri sera.

— Potrei suggerire un cambiamento nel programma? Manuel, la vita del cospiratore non è facile, e prima che tu nascessi ho imparato a non mischiare la politica con la tavola. Disturba gli enzimi gastrici e provoca l’ulcera, malattia professionale dei rivoluzionari. Uhmm! Quel pesce ha un profumo delizioso!

— Pesce?

— Quel salmone rosa — rispose il Professore indicando il prosciutto.

9

Trascorremmo un’ora piacevole e lunga. Quando versammo il caffè, Prof si appoggiò alla spalliera della sedia, sospirò e disse: — È stata una colazione meravigliosa; credo di non essere stato mai così in pace con il mondo. Ah, sì! Mi ricordo: ieri sera. Non ho visto molto di quello che succedeva perché, mentre voi due stavate compiendo quella mirabile ritirata, ero troppo impegnato a sopravvivere. Sono riuscito a sgattaiolare fuori. Ho fatto una lunga volata e ho spiegato le ali. Quando sono riuscito a mettere la pelle in salvo, la festa era finita, quasi tutti se n’erano andati e tutte le giubbe gialle erano morte.

A questo punto devo fare una precisazione. Ho saputo la verità solo più tardi. Quando cominciarono i disordini, mentre io tentavo di trascinare Wyoh fuori dalla porta, Prof cavò fuori una pistola e, sparando al di sopra delle teste, centrò tre poliziotti piantati sulla porta principale della sala compreso quello che muggiva come un toro. Come fosse riuscito a portarsi una pistola sulla Luna… o come fosse riuscito a impossessarsene una volta arrivato… non lo so. Ma la sparatoria di Prof, unita al lavoro di Shorty, rovesciò la situazione. Nemmeno una giubba gialla riuscì a cavarsela. Molta gente fu carbonizzata e altri quattro rimasero uccisi… ma in pochi secondi pugni, calci e coltelli ebbero la meglio sui fucili a laser.

— Forse dovrei dire tutti morti meno uno — proseguì Prof. — Due guardie del corpo alla porta da cui voi siete fuggiti erano state messe a dormire dal vostro compagno Shorty Mkrum… con dolore debbo annunciarvi che Shorty giaceva sopra di loro, morente.

— Lo sappiamo.

— Una delle due guardie aveva la mascella fracassata, ma si muoveva ancora; ho dato al suo collo il trattamento noto nei circoli professionali della Terra come torsione Istanbul. Ha raggiunto subito i suoi commilitoni. A quel punto, quasi tutti i compagni rimasti vivi se n’erano andati. Eravamo rimasti solo io, il presidente dell’assemblea Finn Nielsen e una compagna nota come Mom, così la chiamano i suoi mariti. Mi sono consultato con il compagno Finn e abbiamo chiuso a chiave tutte le porte. C’era da fare il lavoro di sgombero. Sapete che cosa c’è dietro il palcoscenico, in quel teatro?

— Io no — risposi. Anche Wyoh scosse la testa.

— C’è una cucina con dispensa, serve per i banchetti. Credo che Mom e la sua famiglia facciano i macellai di mestiere, perché eliminarono i cadaveri a mano a mano che Finn e io glieli consegnavamo: la loro velocità era limitata solo dal tempo necessario per fare a pezzi i cadaveri e infilarli nella fogna municipale. La vista mi fece quasi svenire e allora preferii starmene nella sala a riordinare. È stato difficile sbarazzarsi degli abiti, specie delle uniformi militari.