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— Sono impressionato!

— Mike sa usare la testa assai bene. Lo vedrai. Mike, ho scommesso a tre contro due con il Professore che gli Yankees vinceranno anche quest’anno il campionato di baseball. Come stanno le probabilità?

— Mi dispiace sentirtelo dire, Man. Le probabilità approssimative, ora che siamo all’inizio della stagione, basate sul rendimento passato delle squadre e dei giocatori, sono una contro quattro virgola sessantacinque, ma a tuo sfavore.

— Non è possibile!

— Mi dispiace ancora, Man. Ti mostrerò i calcoli, se lo desideri. Ma ti consiglio di ritirare la scommessa. Gli Yankees hanno buone probabilità di sconfiggere qualsiasi squadra, isolatamente… ma le probabilità composite di sconfiggere tutte le squadre del campionato, tenendo conto di fattori come le condizioni atmosferiche, gli incidenti e altre variabili che si verificheranno nei prossimi mesi, indicano che la tua squadra non potrà fare meglio di quanto ho detto.

— Prof, vuoi rivendermi quella scommessa?

— Certamente, Manuel.

— Quanto vuoi?

— Trecento dollari di Hong Kong.

— Vecchio ladrone!

— Manuel, nella mia qualità di vecchio maestro, ti farei un torto se non ti permettessi di imparare dai tuoi errori. Signor Holmes… Mike, amico mio… Posso chiamarti amico?

— Ti prego. — Mike quasi si metteva a fare le fusa.

— Mike, amico, puoi anche dare consigli sulle corse dei cavalli?

— Spesso calcolo le probabilità delle corse ippiche; i tecnici dell’Ente mi programmano tali richieste. Ma i risultati variano talmente rispetto alle aspettative, che ho concluso che o i miei dati sono troppo scarsi, o i cavalli sono drogati o i fantini sono disonesti. Probabilmente tutt’e tre le ipotesi sono vere. Comunque, posso fornirti una formula che ti farà vincere somme discrete, se giocata regolarmente.

Prof parve eccitato. — Sentiamo la formula, se è possibile.

— È possibile. Scommetti piazzato il migliore dei giovani fantini. Ottiene sempre buoni cavalli e porta un peso minore. Ma punta regolarmente, non una volta ogni tanto.

— Il migliore dei giovani fantini… uhm. Manuel, hai l’ora esatta?

— Prof, che cosa preferisci fare? Scommettere sui cavalli prima che chiuda l’ufficio postale, od occuparti di quello che ci sta a cuore?

— Ah, già! Scusami. Occupiamoci dei nostri affari. Il migliore dei giovani…

— Mike — cominciai — ieri sera ti ho passato una registrazione. — Mi avvicinai al microfono e sussurrai: — Giorno della Bastiglia.

— L’ho in mente, Man.

— Ci hai riflettuto?

— A lungo. Wyoh, sei un’oratrice meravigliosa.

— Grazie, Mike.

— Prof, puoi non pensare ai cavalli?

— Come? Certamente, sono tutt’orecchie.

— E allora smetti di calcolare probabilità sottovoce. Mike può farlo molto più in fretta.

— Non stavo perdendo tempo. Il finanziamento di… avventure come la nostra è sempre difficile. Tuttavia lascerò perdere, per ora. Sono con voi.

— Voglio che Mike dia un giudizio preliminare. Mike, in quella registrazione, hai sentito dire da Wyoh che dobbiamo avere un libero commercio con la Terra. E hai sentito dire da Prof che dovremmo mettere un embargo sui prodotti che spediamo sulla Terra. Chi dei due ha ragione?

— La tua domanda è indeterminata, Man.

— Che cosa ho lasciato fuori?

— Posso mettere la questione in chiaro, Man?

— Certamente. Discutiamone.

— A breve termine, la proposta di Wyoh sarebbe di grande vantaggio per il popolo della Luna. Il prezzo del grano al porto della catapulta aumenterebbe di almeno quattro volte. Questa revisione tiene conto di un lieve rialzo dei prezzi all’ingrosso sulla Terra, lieve perché l’Ente vende attualmente al prezzo del mercato libero. Non tiene invece conto del cibo sussidiato e donato che proviene dall’enorme profitto determinato dal prezzo basso al porto della catapulta. Non dirò di altre variabili minori, poiché sono comprese nelle maggiori. Diciamo quindi che l’effetto immediato sarebbe senz’altro quello di un aumento del prezzo del grano di circa quattro volte.

— Visto, Professore?

— Ma, cara signorina, non ho mai messo in dubbio questo risultato.

— L’aumento del reddito del coltivatore sarebbe superiore a quattro volte, in quanto, come ha notato Wyoh, egli deve ora acquistare acqua e altri elementi essenziali ai prezzi alti imposti dall’Ente. Presumendo un mercato totalmente libero, l’aumento del suo reddito sarebbe nell’ordine di sei volte. Tale aumento sarebbe però bilanciato da un altro fattore: il prezzo dei prodotti destinati all’esportazione farebbe salire i prezzi dei prodotti consumati sulla Luna e il costo della mano d’opera. Il risultato finale sarebbe approssimativamente il doppio dell’attuale reddito medio pro-capite. A questo punto incomincerebbe un vigoroso sforzo per scavare e sigillare nuove gallerie da coltivare, cercare nuovi giacimenti di ghiaccio, migliorare le tecniche agricole, tutte iniziative tendenti ad aumentare le esportazioni. Tuttavia, il mercato terrestre è così vasto e la penuria così cronica che la riduzione del reddito, determinata dall’aumento delle esportazioni, sarebbe irrilevante.

Intervenne il Professore: — Ma, Mike, questo avrebbe l’unico risultato di accelerare l’esaurimento delle risorse sulla Luna!

— Ho specificato che questa è una previsione a breve scadenza, Professore. Devo parlare dei risultati a lunga scadenza, sulla base di questa osservazione?

— Naturalmente!

— La massa della Luna è approssimativamente di tonnellate sette virgola trentasei, moltiplicato per dieci alla diciannovesima potenza. Pertanto, mantenendo costanti le altre variabili, compresa la popolazione della Terra e della Luna, l’attuale tasso differenziale di esportazioni in tonnellate potrebbe continuare per anni sette virgola trentasei moltiplicato per dieci alla dodicesima potenza, prima di consumare l’uno per cento della massa lunare… il che equivale, arrotondando, a settemila miliardi di anni.

— Cosa? Sei sicuro?

— Siete invitato a controllare, Professore.

Dissi: — Mike, è uno scherzo? Se è così, non è divertente nemmeno la prima volta.

— Non è uno scherzo, Man.

— Comunque — obiettò il Professore, riprendendosi dal colpo — non è la crosta lunare che stiamo spedendo sulla Terra: è la nostra stessa vita, il sangue, la materia organica, non le rocce.

— Ho considerato anche questo, Professore. La mia previsione è basata sul principio della trasformazione controllata: un dato isotopo trasformato in qualsiasi altro isotopo, postulando l’energia necessaria a reazioni di tipo non eso-energetico. Verranno catapultate sulla Terra le rocce… trasformate in grano, carne e altri generi alimentari.

— Ma non siamo in grado di farlo, ancora! Amico, questo è ridicolo!

— Sapremo farlo un giorno.

— Mike ha ragione — dissi io. — Certo, oggi non abbiamo idea di come si farà, ma sarà fatto. Mike, hai calcolato quanti anni ci vogliono per giungere a questo?

Mike rispose con voce triste: — Man, mio unico amico, tranne che il Professore, che spero diventerà mio amico, ho tentato, ho fallito. Il problema è indeterminato.

— Perché?

— Perché coinvolge un’eccezione sul piano teorico. Non ho nessun modo, nonostante tutti i dati di cui dispongo, per prevedere quando e dove comparirà un genio.

Prof sospirò. — Mike, amico, non so se sentirmi sollevato o deluso. Allora, quella previsione non ha alcun valore pratico?

— Certo che ha un valore! — fece Wyoh. — Vuol dire che faremo quella scoperta quando sarà necessario. Diglielo, Mike!

— Sono molto spiacente, Wyoh. La tua asserzione è esattamente il risultato che io stavo cercando di raggiungere. Ma la mia risposta non può cambiare: non si può prevedere la venuta di un genio. No. Mi dispiace.