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— Mi piacerebbe bere un bicchierino — rispose Mike pensieroso — dato che mi sono chiesto più volte qual è l’effetto dell’alcol sul sistema nervoso umano… Ho fatto la congettura che dev’essere analogo a un leggero ipervoltaggio. Ma dato che non posso bere, bevetene voi uno anche per me.

— Accettato. Già in opera. Wyoh, dov’è il berretto?

Il telefono era incassato nel muro, cioè nella roccia, e non c’era modo di appendere il berretto. Lo ponemmo quindi sul tavolino, brindammo in onore di Mike, lo chiamammo compagno e lui quasi si mise a piangere. La sua voce ci giunse rotta. Poi Wyoh riprese il Berretto della Libertà, me lo mise in testa e mi accolse con un bacio nella cospirazione, ufficialmente questa volta, ma con tanto entusiasmo che la mia più anziana moglie sarebbe svenuta se fosse stata presente. Poi mi tolse il berretto e lo mise al Professore e gli fece lo stesso trattamento; meno male che Mike aveva detto che il cuore di Prof era in perfetto ordine.

Wyoh si mise infine il berretto in testa, si chinò sul telefono, con la bocca appoggiata al microfono, e fece il rumore di un bacio.

— Questo è per te, caro Mike. C’è anche Michelle?

Che io sia dannato se lui non rispose con voce di soprano: — Sono qui, cara… e sono così felice!

Anche Michelle ebbe il suo bacio e io dovetti spiegare al Professore chi era Michelle e presentargliela. Le parlò con tono formale, intrecciando le mani sul petto. A volte mi viene da pensare che Prof non sia del tutto giusto nel cervello.

Wyoh versò altra vodka. Prof la vide, mescolò la nostra con caffè, la sua con tè e aggiunse miele in tutti i bicchieri. — Abbiamo dichiarato la Rivoluzione — disse — ora la realizzeremo. Con mente lucida. Manuel, sei stato scelto per la presidenza. Vogliamo cominciare?

— Il presidente sarà Mike — proposi. — È ovvio. Anche segretario. Non terremo niente di scritto: è la prima regola per la sicurezza. Con Mike non ne sentiremo il bisogno. Ora guardiamoci intorno e vediamo in che situazione siamo, sono nuovo del mestiere.

— Tornando all’argomento sicurezza — disse il Professore — il segreto di Mike deve rimanere chiuso entro questa cellula esecutiva; ogni eccezione dovrà essere approvata da tutti e tre, anzi, da tutti e quattro.

— Quale segreto? — chiese Wyoh. — Mike ha promesso di mantenere i nostri segreti. È più sicuro di noi. Non gli possono lavare il cervello, vero, Mike?

— Mi potrebbero lavare il cervello — disse Mike — usando voltaggio sufficiente. O fracassandomi, usando solventi, o ricorrendo a un procedimento di entropia positiva con altri mezzi. Sono concetti che mi disturbano. Ma se per lavaggio del cervello vuoi dire se posso essere costretto a rivelare i nostri segreti, la risposta è un no definitivo.

Intervenni io: — Wyoh, Prof vuol dire il segreto di Mike stesso. Mike, vecchio compagno, tu sei la nostra arma segreta… lo sai, non è vero?

Rispose con un filo di sussiego: — È stato necessario prendere in considerazione anche questo fattore nel calcolare le probabilità.

— Come sarebbero state le probabilità senza di te, compagno?

— Non sarebbero state buone. Non nello stesso ordine.

— Non voglio insistere. Ma un’arma segreta deve rimanere segreta. Mike, c’è qualcun altro che sospetta che tu sia vivo?

— Io sono vivo? — La sua voce esprimeva una tragica solitudine.

— Non voglio fare una discussione di semantica. Certo che sei vivo!

— Non ne ero certo. È bello essere vivi. No, Mannie, mio primo amico, solo voi tre lo sapete. I miei tre amici.

— Così dev’essere, se vogliamo vincere. D’accordo? Noi tre soli e mai una parola con nessun altro.

— Ma con te parleremo, e molto! — si intromise Wyoh.

— Non solo è giusto — disse deciso Mike — ma è necessario. È un altro fattore calcolato nelle probabilità.

— L’argomento è chiuso — dissi. — Loro hanno tutto il resto, noi abbiamo Mike. A noi va bene così. Senti, Mike, mi è venuto un pensiero orribile. Dovremo combattere contro la Terra?

— Combatteremo contro la Terra… a meno che la battaglia non sia già perduta prima di allora.

— Uhm. Un indovinello, ora: ci sono altri calcolatori intelligenti come te? Calcolatori vivi?

Esitò. — Non lo so, Man — rispose poi.

— Nessun dato?

— Dati insufficienti. Ho studiato entrambi i problemi che mi hai posto, non solo su giornali tecnici, ma dovunque. Attualmente non esistono in commercio calcolatori con le mie capacità. Ma un calcolatore del mio stesso modello potrebbe essere trasformato come sono stato trasformato io. Inoltre, potrebbe essere stato costruito un calcolatore sperimentale di grandi capacità, senza che ne sia stata data notizia dalla stampa.

— È un rischio che dobbiamo correre.

— Sì, Man.

— Non possono esistere cervelli elettronici intelligenti come Mike! — esclamò Wyoh indignata. — Non dire sciocchezze.

— Wyoh, Man non diceva una sciocchezza. Man, ho visto una notizia che può essere pericolosa. Si dice che all’università di Pechino stiano cercando di combinare cervelli elettronici e cervelli umani per ottenere un apparato di straordinaria capacità.

— La notizia spiegava come?

— No, non dava particolari tecnici.

— Allora… non ci preoccuperemo di cose per cui non possiamo fare niente. Dico bene, Prof?

— Benissimo, Manuel. Un rivoluzionario deve sgombrare le preoccupazioni dalla mente, altrimenti il peso diventa insopportabile.

— Non credo a una sola parola di tutto questo discorso — disse ancora Wyoh. — Noi abbiamo Mike e vinceremo! Caro Mike, dici che dovremo combattere contro la Terra, e Mannie dice che è una battaglia che non possiamo vincere. Tu devi avere quindi un’idea di come si possa vincere, altrimenti non avresti previsto una possibilità su sette di successo. Di che cosa si tratta?

— Lanceremo sassi contro di loro — rispose Mike.

— Non è divertente — gli dissi. — Wyoh, non andare in cerca di guai. Non abbiamo nemmeno risolto il problema di come fare a lasciare questa tana senza essere pizzicati. Mike, Prof dice che ieri sera sono state uccise nove guardie del corpo e Wyoh sostiene che tutto il corpo di guardia conta ventisette effettivi. Ne rimarrebbero diciotto. Sai se questo è vero? Sai dove sono e che cosa contano di fare? Non possiamo fare una rivoluzione se non ci tiriamo fuori di qui.

Prof si intromise. — Questo è un problema temporaneo, Manuel, che possiamo affrontare facilmente. Quello che ha sollevato Wyoming, invece, è fondamentale e va discusso. E andrà discùsso tutti i giorni, fino a che lo avremo risolto. Mi interessano molto i pensieri di Mike in proposito.

— D’accordo, d’accordo… ma potete aspettare fino a che Mike abbia risposto alla mia domanda?

— Scusatemi, signore.

— Mike?

— Man, il numero ufficiale dei componenti della guardia del corpo del Governatore è ventisette. Se ne sono stati uccisi nove, il numero ufficiale è ora diciotto.

— Hai detto due volte numero ufficiale: perché?

— Possiedo dati incompleti e il fatto potrebbe essere rilevante. Vi spiego la situazione, prima di tentare conclusioni ipotetiche. Nominalmente il Servizio di Sicurezza, a parte il personale amministrativo, consiste solo nel corpo di guardia del Governatore. Però io faccio le paghe per tutti i dipendenti dell’Ente e so che non sono soltanto ventisette gli uomini a carico del Servizio di Sicurezza.

Prof fece un cenno di assenso: — Spie industriali.