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Mentre facevamo colazione, Adam Selene pronunciò il messaggio ai cittadini di Luna Libera.

Fu gentile, fermo, caldo e persuasivo: — Cittadini di Luna Libera, amici, compagni, permettetemi di presentarmi a tutti coloro che non mi conoscono. Sono Adam Selene, Presidente del Comitato Nazionale di Emergenza per la Luna Libera… ora della Luna Libera. Siamo liberi, finalmente. Il cosiddetto Ente, che tanto a lungo ha usurpato il potere in questa nostra patria, è stato rovesciato. Io mi trovo temporaneamente a capo del Comitato di Emergenza; tra breve, appena sarà possibile organizzare elezioni, sarete chiamati a scegliere il vostro governo. — Adam sorrise e fece un gesto come per invocare la collaborazione di tutti. — Nel frattempo, con il vostro aiuto, cercherò di fare del mio meglio. Compagni, se fino a ora non vi siete rivelati come membri del Partito agli amici e ai vicini, ora è giunto il momento di farlo. Cittadini, i compagni potrebbero chiedere il vostro aiuto, e io spero che vorrete darlo con generosità. Affretterete il momento in cui non sarò più necessario e la vita sarà tornata alla normalità… una normalità nuova, libera dall’Ente, dalle forze di polizia, dalle truppe terrestri che ci opprimevano, dai passaporti, dagli arresti arbitrari.

"Ci sarà un periodo di transizione. Tutti voi, ve ne prego, tornate al lavoro, riprendete la vostra normale attività. A coloro che prestavano la loro opera alle dipendenze dell’Ente, rivolgo la stessa preghiera. Tornate al lavoro. I salari aumenteranno, i compiti rimarranno gli stessi fino a quando saremo in grado di decidere di che cosa abbiamo bisogno, di che cosa potremo invece fare a meno, e che cosa si dovrà conservare o modificare. Voi, nuovi cittadini della Luna, deportati che state scontando le sentenze pronunciate contro di voi sulla Terra, siete liberi, le vostre condanne sono cancellate. Ma spero che per ora continuerete a lavorare come prima. Non siete obbligati a farlo, i giorni della coercizione sono finiti, ma vi esortiamo a dare il vostro contributo. Naturalmente siete liberi di lasciare le vostre prigioni, liberi di andare dove volete. Il servizio delle capsule da e per le vecchie installazioni dell’Ente sarà immediatamente ripristinato. Ma prima che usiate la vostra libertà per precipitarvi nelle grotte, permettetemi di ricordarvi il vecchio detto dei Lunari: non si possono avere pranzi gratuiti al ristorante. Per il momento, state bene dove siete. Il vitto non sarà forse variato, ma sarà sempre servito caldo, abbondante e all’ora giusta.

"Ho chiesto al Direttore Generale della Compagnia LuNoHo di assumere temporaneamente quelle funzioni indispensabili svolte fino a ieri dall’Ente. La LuNoHo svolgerà un primo lavoro di supervisione e studierà il sistema per eliminare le attività che il passato Ente esercitava con metodi tirannici, trasferendo quelle utili a imprese private. Perciò vi chiedo di collaborare con la LuNoHo.

"A voi, cittadini della Terra che siete tra noi, scienziati, turisti e tutti gli altri, il nostro benvenuto. Siete testimoni di un raro evento, la nascita è sempre accompagnata da sangue e dolore. È stato così anche in questo caso, ma speriamo che i giorni duri siano passati. Vi sarà evitato ogni disturbo, laddove sarà possibile, e sarà organizzato al più presto il vostro ritorno in patria. D’altra parte, se vorrete fermarvi fra noi, sarete i benvenuti e ancora di più se diventerete cittadini della Luna. Nella situazione attuale, però, vi esorto a tenervi lontani dalle grotte e dai corridoi, per evitare incidenti che potrebbero condurre a inutili spargimenti di sangue e causare altri dolori. Siate pazienti con noi, e i miei compatrioti lo saranno con voi. Scienziati della Terra, all’Osservatorio e in ogni altro luogo, continuate il vostro lavoro e ignorateci. Non vi accorgerete nemmeno che stiamo attraversando il periodo cruciale della formazione di uno Stato indipendente. Un ultimo particolare: mi dispiace dovervi dire che stiamo temporaneamente interferendo con il diritto di comunicare con la Terra. Lo facciamo per necessità, ma la censura sarà tolta appena possibile. La odiamo quanto voi."

Adam aggiunse una raccomandazione per tutti. — Non cercate di vedermi, compagni, e telefonatemi solo se è indispensabile. A tutti i cittadini dico: scrivete, se avete bisogno. Le vostre lettere saranno esaminate con attenzione. Ma io non posso sdoppiarmi, non ho chiuso occhio la notte scorsa, e prevedo di non dormire neppure la prossima. Non posso presenziare a riunioni, stringere mani, ricevere delegazioni. Devo rimanere seduto a questa scrivania e non interrompere mai il lavoro, in modo da potermene liberare e passarlo alla persona che voi stessi avrete scelto. — Accennò un sorriso. — Aspettatevi che io sia altrettanto difficile da vedere quanto Simon Jester!

2

La trasmissione era durata un quarto d’ora, ma il succo era questo: tornate al lavoro, siate pazienti, dateci tempo.

Gli scienziati terrestri, invece, non attesero un istante. Avrei dovuto immaginarlo, perché era cosa di mia competenza.

Tutte le comunicazioni dirette alla Terra venivano incanalate tramite Mike. Ma quegli scaltri ingegni disponevano di apparecchiature elettroniche sufficienti a riempire un magazzino. Una volta decisa l’azione, mettere a punto un impianto capace di farli comunicare con la Terra fu per loro questione di poche ore.

L’unica cosa che ci salvò fu la segnalazione di un turista di buon cuore, fermamente convinto che la Luna doveva avere la sua libertà. Cercò di telefonare ad Adam Selene e finì per parlare con una delle ragazze che avevamo scelto dai livelli C e D per aiutarci nelle pubbliche relazioni (un sistema escogitato per nostra difesa, dato che, nonostante le raccomandazioni di Mike, mezza Luna tentò di telefonare ad Adam Selene dopo la trasmissione del messaggio, chi per fare domande e chiedere informazioni, chi per suggerire ad Adam il sistema migliore per svolgere il suo lavoro).

Dopo aver ricevuto almeno un centinaio di telefonate trasmessemi dal troppo zelo di un compagno del centralino telefonico, decidemmo di costituire questa squadra-cuscinetto. Fortunatamente, la compagna che ricevette la chiamata del turista capì che non era il caso di impiegare il metodo calmalo con buone parole, e mi telefonò.

Pochi minuti dopo, io e Finn Nieseln, con una scorta di alcuni fra i suoi migliori armati, raggiungemmo in capsula la zona dei laboratori. Il nostro informatore non aveva osato darci i nomi, ma mi aveva detto dove si trovava la trasmittente. Li sorprendemmo in piena trasmissione, e solo il rapido intervento di Finn evitò un massacro. Ai suoi ragazzi già prudevano le mani. Ma non volevamo dare un esempio; Finn e io ci eravamo messi d’accordo durante il tragitto. È difficile spaventare uno scienziato, la sua mente non funziona su binari normali, bisogna saperlo aggirare e prenderlo da un altro verso.

Con un calcio feci a pezzi la trasmittente e ordinai al Direttore delle ricerche di riunire tutti i suoi uomini in una stanza (dove c’era un telefono collegato con Mike) e chiesi l’elenco dei nomi. Poi parlai con Mike, mi feci dare l’elenco anche da lui, e mi rivolsi al Direttore.

— Dottore, mi avete detto che siete tutti qui. Mancano il tale, il tal altro… — Sette nomi. — Fateli venire!

I Terrestri assenti erano stati avvertiti, ma si erano rifiutati di interrompere il lavoro. Tipico atteggiamento da scienziato.

Poi cominciai a parlare, i Terrestri allineati da una parte, i Lunari assistenti di laboratorio allineati dall’altra, noi in mezzo. Ai Terrestri dissi: — Abbiamo cercato di trattarvi come ospiti. Ma tre di voi hanno tentato, e forse ci sono riusciti, di inviare messaggi sulla Terra.

Mi rivolsi al Direttore. — Dottore, potrei fare ricerche… grotte, strutture di superficie, laboratori, ogni angolo… e distruggere tutto il materiale che potrebbe essere impiegato per una trasmittente. Nel mio lavoro mi occupo di elettronica, so quale enorme varietà di elementi può essere utilizzata per fabbricare una trasmittente. Supponete che distrugga tutto quello che ritengo utile e, essendo stupido, non voglia correre nessun rìschio e faccia in briciole il materiale che non conosco. Quale sarà il risultato?