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Dissi: — Quelle teste vuote andrebbero avanti per settimane a perdere tempo. Se devi impedirglielo, fai come per la Dichiarazione d’Indipendenza. Dopo una giornata di discussioni, tira fuori la mozione per l’embargo dopo mezzanotte, facendo intervenire i nostri uomini.

Mi rispose Adam. — Mi dispiace, Manuel, io mi sto mettendo solo ora al corrente di quello che è accaduto sulla Terra, ma tu sei rimasto un po’ indietro con gli sviluppi sulla Luna. Non è più la stessa Assemblea. Compagna Wyoming.

— Mannie caro, è un’Assemblea eletta, questa. Deve dare la sua approvazione a ogni proposta del governo provvisorio.

Lentamente dissi: — Avete tenuto le elezioni e avete messo la situazione in mano all’Assemblea? Tutto? Ma allora che cosa stiamo a fare qui noi? — Guardai Prof, aspettandomi che esplodesse. Le mie obiezioni erano indubbiamente basate su considerazioni diverse dalle sue, ma non vedevo la ragione di cambiare un gruppo di chiacchieroni perditempo con un altro. Almeno il primo gruppo era così vago che potevamo servircene a nostro piacere. I nuovi eletti, invece, non si sarebbero lasciati convincere tanto facilmente.

Prof era imperturbabile. Teneva le punte delle dita di una mano premute contro quelle dell’altra mano e appariva calmo e sereno. — Manuel — disse — non credo che la situazione sia così grave come la dipingi tu. A ogni stadio dello sviluppo di una società è necessario adattarsi alla mitologia popolare. C’è stato un tempo in cui i re erano consacrati dalla Divinità, e l’unico problema era che la consacrazione divina cadesse sul candidato giusto. Adesso siamo al mito della volontà popolare, ma il problema è diverso solo in superficie. Il compagno Adam e io abbiamo avuto lunghe discussioni sul modo di determinare la volontà del popolo. Credo di poter affermare che con questa soluzione lavoreremo in maniera soddisfacente.

— Va bene… d’accordo. Ma perché mi avete tenuto all’oscuro? Stu, ne eri al corrente?

— No, Mannie. Non c’era ragione di farmelo sapere. — Scrollò le spalle. — Del resto, io sono monarchico e la cosa non mi avrebbe interessato. Ma sono d’accordo con Prof che oggi, nella nostra epoca, le elezioni sono un rito indispensabile.

Prof continuò: — Manuel, non era necessario che ci mettessero al corrente degli sviluppi prima del nostro ritorno. Avevamo altro da fare. Il compagno Adam e la cara compagna Wyoming hanno fatto fronte alla situazione in nostra assenza. Vediamo come si sono comportati, prima di giudicare quello che è successo.

— Chiedo scusa. Allora, Wyoh?

— Mannie, non abbiamo abbandonato tutto al caso. Adam e io abbiamo stabilito che un’Assemblea di trecento membri sarebbe stata sufficiente. Poi siamo stati per ore a esaminare le liste del Partito, senza dimenticare le personalità più in vista, al di fuori della nostra organizzazione. Infine abbiamo predisposto un elenco di candidati che comprendeva anche alcuni membri della Prima Assemblea Costituente. Non erano tutte teste vuote. Scegliemmo i migliori, nel maggior numero possibile. Poi Adam telefonò a ciascuno di loro chiedendo se erano disposti, e vincolandoli al segreto. Alcuni dovettero essere sostituiti. Quando fummo pronti, Adam parlò alla televisione annunciando che era venuto il momento di mantenere l’impegno preso dal Partito per libere elezioni, stabilì una data e disse che tutti i cittadini di età superiore ai sedici anni avevano diritto di voto. Per essere candidati, bastava raccogliere cento firme in calce a una petizione di nomina e depositarla alla Vecchia Cattedrale o nell’apposita sala dei pubblici avvisi della propria grotta. C’erano dieci candidati per ogni collegio. In questo modo ogni grotta, tranne le più piccole, aveva almeno un collegio elettorale.

— E allora avete lanciato la candidatura dei vostri trecento e la lista del Partito è stata eletta in blocco.

— Oh, no, caro! Non c’era una lista del Partito… ufficialmente. Ma noi eravamo pronti con i nostri candidati, e debbo dire che i nostri ragazzi sono stati in gamba a raccogliere firme. I nomi dei trecento candidati designati da me e Adam sono stati esposti il primo giorno. Poi ci furono molte altre candidature, in totale più di duemila. Ma mancavano solo dieci giorni alle elezioni e noi sapevamo quello che volevamo, mentre l’opposizione era divisa. Non fu necessario che Adam appoggiasse pubblicamente i candidati. Il sistema ha funzionato da sé… tu hai avuto il massimo delle preferenze, con un margine di settemila voti, mentre il tuo più pericoloso rivale ha avuto in tutto mille voti.

— Io ho vinto?

— Tu, io, il Professore, il compagno Clayton e più o meno tutti quelli che volevamo all’Assemblea. Non è stato difficile. Sebbene Adam non abbia mai sostenuto nessuno, io non esitai a far sapere ai compagni per chi si dovesse votare. Anche Simon ha fatto la sua parte. Poi siamo in ottimi rapporti con i giornali. Avrei voluto che fossi stato qui la sera delle elezioni, mentre arrivavano i risultati. Un’esperienza eccitante!

— Come avete fatto per individuare gli elettori? Non so come funzionano le elezioni. Avete fatto scrivere a tutti il loro nome dopo il voto?

— No, abbiamo usato un sistema più adatto, perché, dopo tutto, alcuni dei nostri uomini migliori non sanno scrivere. I seggi elettorali erano nelle banche e gli impiegati identificavano i loro clienti, i quali, a loro volta, identificavano i membri della propria famiglia, gli amici e i vicini di casa che non avevano conto in banca. Il voto veniva espresso a voce e gli impiegati delle banche, assistiti da scrutatori, registravano i voti sulle schede perforate dei calcolatori, i dati parziali venivano istantaneamente registrati dal calcolatore della Banca centrale di Luna City. Votammo tutti in meno di tre ore e pochi minuti dopo la chiusura dei seggi elettorali furono pubblicati i risultati.

Improvvisamente mi balenò un’idea nel cervello e decisi di chiederne conto privatamente a Wyoh. No, non a Wyoh, a Mike. Aggirare la personalità di Adam Selene e strappare la verità dai suoi neuristors. Mi ricordai di un assegno con dieci milioni di miliardi di dollari di troppo e mi chiesi quante persone avevano effettivamente votato per me. Settemila? Settecento? Oppure solo familiari e amici?

Comunque, smisi di preoccuparmi per il nuovo Parlamento. Prof aveva ideato il colpo con Mike e poi era scomparso sulla Terra mentre il delitto veniva consumato. Era inutile fare domande a Wyoh: non era necessario che sapesse quello che aveva fatto Mike, e avrebbe svolto meglio il suo compito senza nutrire alcun sospetto.

E nessun altro avrebbe avuto sospetti. Se c’era una cosa che tutti davano per scontata era proprio il fatto che se si forniscono cifre esatte a un calcolatore i risultati dell’elaborazione saranno altrettanto esatti e onesti. Non avrei avuto dubbi nemmeno io, se non avessi incontrato un calcolatore dotato di umorismo.

Cambiai anche opinione a proposito di far sapere a Stu la vera identità di Mike. Tre persone erano troppe, o forse troppo poche. Stavo per dire: — Mi… — poi mi salvai rapidamente cambiando in: — Misericordia, che successo! Di quanto abbiamo vinto?

Adam rispose con voce inespressiva. — È risultato eletto l’ottantasei percento dei nostri candidati. Approssimativamente quello che avevo previsto.

(Approssimativamente, vero Mike? Esattamente la percentuale prevista, vecchio ammasso di ferraglia!) — Ritiro ogni obiezione sulla seduta di mezzogiorno. Sarò presente.

— Mi pare — disse Stu — dato che l’embargo avrà inizio subito, che ci vorrà qualche cosa per mantenere vivo l’entusiasmo di questa sera. Altrimenti cadremo in un lungo periodo di depressione economica… l’effetto immediato dell’embargo sarà questo, inevitabilmente… fonte di una progressiva delusione del popolo. Adam, mi ha colpito la tua capacità di prevedere con acume gli avvenimenti futuri. Sono fondati i miei timori?