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— Lo sono.

— E allora?

Adam ci guardò a uno a uno, ed era quasi impossibile credere che si trattasse di un’immagine falsa, creata con una rete di impulsi elettrici. — Compagni — disse solennemente — bisogna arrivare alla guerra aperta, al più presto possibile.

Nessuno trovò il coraggio di parlare. Un conto è discutere astrattamente di guerra, un altro è affrontarla a viso aperto. Dopo qualche secondo di silenzio, io sospirai e chiesi: — Quando cominceremo a lanciare sassi?

— Non cominceremo — rispose Adam. — Aspettiamo che siano loro ad attaccare per primi. Come costringerli a farlo? Mi riservo di esprimere per ultimo la mia opinione. Compagno Manuel?

— Ah… non chiedere a me. Il mio desiderio sarebbe di mandare un bel masso a sfracellarsi su Agra. Ci abita un disgraziato per il quale lo spazio che occupa è tutto sprecato. Ma non credo che sia la proposta che hai in mente tu.

— No, infatti — disse Adam in tono serio. — Non solo faresti infuriare l’intera Nazione indiana, che si oppone fermamente alla distruzione della vita, ma provocheresti ira e scompiglio in tutti i popoli della Terra distruggendo il Taj Mahal.

— Ne sarei sconvolto anch’io — intervenne Prof. — Non dire stupidaggini, Manuel.

— Non ho detto di farlo — mi difesi. — In ogni caso, risparmieremmo il Taj Mahal.

— Manuel — riprese Prof — come ha fatto osservare Adam, dobbiamo costringerli a sparare per primi. Ma come? Adam, io suggerirei di diffondere l’idea che siamo deboli e divisi e che basta una piccola dimostrazione di forza per riportarci sulla retta via. Stu, i tuoi uomini sulla Terra potrebbero aiutarci. Supponiamo, ad esempio, che il Parlamento censuri me e Manuel. Immaginate le conseguenze?

— Oh, no! — esclamò Wyoh.

— E invece sì, cara Wyoh. Non è necessario che avvenga, basta che ne giunga notizia alla Terra. Meglio ancora, potremmo inviare un messaggio con una stazione radio clandestina, come quella degli scienziati terrestri, mentre i canali ufficiali continuano a ostentare sicurezza e a mettere in atto una rigida censura. Che ne pensi, Adam?

— Ottima tattica, che probabilmente inseriremo nel nostro piano strategico. Ma di per sé è insufficiente. Devono bombardarci.

— Adam — intervenne Wyoh — perché dici questo? Anche se Luna City può resistere a un bombardamento, che spero non debba mai venire, tutti sappiamo che la Luna non può fare fronte a una guerra vera e propria. Lo hai detto anche tu, e più di una volta. Non c’è modo di sistemare le cose in modo pacifico, in modo che ci lascino in pace?

Adam si pizzicò la guancia sinistra… e io pensai Mike, se non la smetti di recitare, incomincerò anch’io a credere che sei un uomo in carne e ossa. Quell’atteggiamento mi seccava e avevo proprio voglia di fare due chiacchiere a tu per tu con lui, senza dovermi sempre inchinare al Presidente Selene.

— Compagna Wyoming — cominciò sobriamente — stiamo giocando a tavolino una partita che, nella realtà, può avere mille svolgimenti diversi. Abbiamo certe risorse, o pezzi da giocare come a scacchi, e un numero infinito di mosse possibili. Noi dobbiamo manovrare i nostri pezzi in modo che la forza di cui disponiamo sia utilizzata per ottenere il miglior risultato, costringendo contemporaneamente l’avversario a sprecare le sue risorse infinitamente superiori in modo da impedirgliene lo sfruttamento massimo. È necessario che scegliamo con la massima attenzione il momento più opportuno per la prima mossa e che la prima mossa sia tale da dare l’avvio a una catena di circostanze favorevoli alla nostra strategia. Mi rendo conto che questo discorso può non essere chiaro. Potrei fare analizzare tutti i fattori in gioco da un calcolatore elettronico e darvi le prove necessarie. Potete accettare le mie conclusioni, oppure fare di testa vostra.

Voleva ricordare a Wyoh (sotto il naso di Stu) che lui non era Adam Selene, ma Mike, il nostro cervellone che riusciva a maneggiare un problema tanto complesso perché lui era un calcolatore, e il più brillante che ci fosse al mondo.

Wyoh fece marcia indietro. — No, no — esclamò — non capirei i calcoli. D’accordo, si deve fare la guerra. Da che parte cominciamo?

Vennero le quattro prima che fosse pronto un piano accettato da Prof, da Stu, nonché da Adam… o meglio, occorse a Mike tutto quel tempo per vendere la sua merce, fingendo di attingere idee da ciascuno di noi. O era invece il piano di Prof, di cui Adam Selene era il propagandista?

Comunque fosse, quel martedì 14 agosto 2076 stabilimmo un piano di massima e una strategia generale. In sostanza il nostro obiettivo era di comportarci con la massima fermezza dando invece l’impressione che sarebbe stato estremamente facile prenderci a sculaccioni e metterci in ginocchio.

13

A mezzogiorno, dopo un sonno troppo breve, ero già nel Palazzo dei Congressi, e scoprii che avrei potuto dormire un altro paio d’ore: i parlamentari di Hong Kong non erano riusciti a giungere in tempo, nonostante la nuova Metropolitana.

Solo alle due e mezzo Wyoh dichiarò aperti i lavori.

Già, la mia nuova sposa era Presidente pro-tempore di quel nuovo Parlamento non ancora organizzato. Le procedure parlamentari sembravano cosa familiare per lei, e la sua nomina si dimostrò un’ottima scelta. Un’assemblea di Lunari si comporta meglio, quando c’è una donna a battere il martelletto sul tavolo.

Non voglio entrare nei particolari di quella prima seduta e delle successive. Il resoconto stenografico è di pubblico dominio. Io mi facevo vedere solo quando era necessario e non mi preoccupai di imparare le regole del gioco parlamentare; servendosi in parti uguali della sua gentilezza e della sua abilità, il Presidente riusciva, come con un colpo di bacchetta magica, a riportare le discussioni nella direzione voluta da lui (anzi da lei).

Appena Wyoh ebbe ottenuto il silenzio, un tale si alzò in piedi e disse: — Signora Presidente, propongo che si rinvii la discussione dell’ordine del giorno e che si cominci con una relazione del Professor Bernardo de la Paz! — La mozione scatenò un fragoroso applauso.

Wyoh batté il martelletto. — La mozione non è regolare e quindi il rappresentante di Churcill Inferiore si sieda. Questa Camera aveva sospeso i lavori senza aggiornare la seduta e la parola, quindi, spetta ancora al Presidente della Commissione per la nomina del Governo.

Risultò che si trattava di Wolfgang Korsakov, eletto a Tycho Under (membro della cellula di Prof e massimo dirigente della LuNoHo). Non solo aveva ancora la parola, ma se la tenne per tutta la giornata, cedendo il microfono come e quando pareva a lui (cioè sceglieva quelli che voleva che parlassero, anziché lasciar parlare chi lo desiderava). Nessuno mostrò irritazione. Il branco pareva soddisfatto che ci fosse qualcuno a guidarlo. Era rumoroso e non era in grado di seguire le regole.

Per l’ora di cena, la Luna aveva un governo pronto a sostituire il governo provvisorio (cioè il governo che avevamo costituito noi stessi e che aveva inviato Prof e me sulla Terra). Il Parlamento avallò tutti gli atti compiuti dal governo provvisorio, accettando quindi il fatto compiuto, ringraziò il governo uscente per l’opera svolta e diede mandato alla Commissione di Wolfgang di continuare lo studio sulla futura struttura governativa permanente.

Prof fu nominato Presidente del Parlamento e Primo Ministro del governo ad interim, fino al giorno in cui avremmo avuto una costituzione. Prof fece obiezioni per via della sua età e salute… poi disse che avrebbe accettato se gli avessero fatto certe concessioni per aiutarlo: si sentiva troppo vecchio ed esaurito dal viaggio sulla Terra per assumersi la responsabilità di presiedere il Parlamento (tranne che nelle cerimonie ufficiali) e pertanto chiedeva che il Parlamento eleggesse due vicepresidenti pro-tempore. Desiderava inoltre che il Parlamento accettasse di aumentare il numero dei propri membri, fino a un massimo del dieci per cento, eleggendo membri senza diritto di voto, in modo che il Primo Ministro potesse nominare ministri sottosegretari anche fra persone che non facevano attualmente parte del Parlamento, in particolar modo, ministri senza portafoglio che lo avrebbero sollevato di parte dei suoi compiti.