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Un proclama annunciava che gli scienziati terrestri che ancora si trovavano sulla Luna potevano tornare in patria su qualsiasi astronave che si conformasse alle nostre clausole. Invitava quindi tutte le Nazioni della Terra amanti della libertà a denunciare i torti compiuti ai nostri danni da parte dell’Ente, a riconoscerci e a stabilire un libero commercio con noi. Faceva notare che non esistevano dogane o restrizioni di alcun tipo nei confronti del libero commercio sulla Luna e che era ferma intenzione del governo lunare di mantenere inalterato questo sistema. Auspicava l’arrivo di emigranti, osservando che sulla Luna c’era scarsità di mano d’opera e che ogni nuovo cittadino avrebbe trovato immediate possibilità di guadagno.

Esaltammo anche le qualità del nostro regime alimentare: oltre quattromila calorie al giorno per gli adulti, alto contenuto proteico, prezzo basso, nessun razionamento. Stu convinse Mike-Adam a vantare il prezzo della nostra vodka, pura al cento per cento: mezzo dollaro di Hong Kong a litro, anche meno se acquistata all’ingrosso, esente da tasse. Dato che questo era meno del dieci per cento del prezzo della vodka al minuto (di qualità inferiore) nell’America del Nord. Stu sapeva che la notizia avrebbe fatto impressione. Mike, astemio per natura, non ci aveva pensato: una delle sue poche disattenzioni.

L’Ente Lunare fu invitato a riunire la direzione in una località disabitata, una zona desertica del Sahara, per esempio, dove venne lanciata un’ultima chiatta carica di grano, gratis… che facemmo precipitare in caduta libera. A questo fece seguito un impertinente proclama che lasciava capire che eravamo pronti a trattare allo stesso modo chiunque minacciasse la nostra pace e indipendenza, dato che avevamo a disposizione un certo numero di chiatte cariche alla catapulta, già pronte per un’analoga spedizione, senza troppe cerimonie.

Poi aspettammo.

Fu un’attesa piena di attività. Effettivamente, avevamo alcune chiatte cariche. Le scaricammo e le riempimmo di sassi apportando alcuni cambiamenti nel sistema di guida in maniera che il Controllo Terrestre di Poona non potesse interferire con la traiettoria. Togliemmo i retrorazzi frenanti, lasciando soltanto i propulsori laterali. I retrorazzi recuperati furono trasportati alla nuova catapulta per essere riadattati come razzi per la correzione della traiettoria. Il nostro massimo impegno fu assorbito dal trasporto dell’acciaio alla nuova catapulta e dalla sua trasformazione in contenitori cilindrici per i nuovi proiettili fatti di rocce. L’acciaio era alquanto scarso.

Due giorni dopo il proclama di embargo, una radio clandestina cominciò a trasmettere segnali alla Terra. I segnali erano deboli e intermittenti, dato che volevamo fingere che la trasmittente fosse nascosta, magari in un cratere, e potesse essere usata solo in certe ore della giornata fino a che coraggiosi scienziati terrestri fossero stati in grado d’installare un ripetitore automatico. La radio trasmetteva su una frequenza vicina a quella di Radio Luna Libera, che minacciava continuamente di soffocarla con i suoi rumorosi comunicati.

In realtà i Terrestri rimasti sulla Luna non avevano alcuna possibilità di comunicare con la Terra. Quelli che avevano preferito continuare le loro ricerche sulla Luna erano scortati in ogni istante dalle nostre bande di giovani e dormivano nelle caserme, sotto chiave.

La stazione clandestina riuscì a far giungere la verità sulla Terra: Prof era stato processato per deviazionismo ed era in arresto, io ero stato giustiziato per tradimento. Hong Kong Luna si era ribellata, dichiarandosi indipendente, ed era disposta a trattare. Disordini erano scoppiati a Novylen. Tutte le fattorie erano state collettivizzate e le uova erano in vendita al mercato nero di Luna City al prezzo di tre dollari ciascuna. Erano stati costituiti battaglioni di truppe femminili, e ciascuna donna arruolata doveva giurare di uccidere almeno un Terrestre, i battaglioni si addestravano nei corridoi di Luna City imbracciando fucili finti.

L’ultima notizia era quasi vera. Parecchie donne volevano darsi da fare a ogni costo e avevano formato un Corpo di Difesa Nazionale, chiamato Le Dame dell’Ade. Ma le loro esercitazioni, pur avendo uno scopo pratico, erano poco militari (Hazel aveva messo il broncio perché Mum non le aveva permesso di arruolarsi). Poi smise il broncio e costituì il gruppo delle giovani Esordienti, un corpo di difesa di giovanissime che si addestrava dopo l’orario scolastico, senza armi, e il cui compito principale consisteva nello spalleggiare i giovani addetti al servizio aria e pressione e nel compiere interventi di pronto soccorso (nonché un proprio sistema di lotta senza armi di cui speriamo che Mum non sia mai venuta a conoscenza).

Non so che altro dire. Non posso riferire tutto quello che accadde, ma so di certo che i libri di storia raccontano enormi frottole.

Come ministro della Difesa non valevo molto di più che come deputato al Parlamento. Non sto cercando di scusarmi, ma effettivamente mi mancava la pratica. La rivoluzione è quasi per tutti un’avventura dilettantesca. Prof era l’unico che sembrava cosciente di quello che faceva, anche se, per la verità, era un’attività nuova anche per lui. Non aveva mai partecipato a una rivoluzione vittoriosa, né era mai stato membro di un governo, tanto meno il capo.

Come ministro della Difesa, non vedevo altri modi di difendere la patria oltre a quelli già previsti, cioè squadre di giovani per mantenere in efficienza il condizionamento d’aria nelle rotte e le artiglierie a raggi laser piazzate accanto ai radar balistici. Se le Nazioni Federate decidevano di bombardarci, non avevamo alcun modo di impedirlo. Non avevamo un solo missile di intercettamento in tutta la Luna. E non è un aggeggio che si possa mettere insieme con quattro ferri vecchi. Tra l’altro, non sapevamo nemmeno fabbricare testate nucleari per armare un eventuale missile.

Comunque mi davo da fare. Chiesi agli ingegneri cinesi che ci avevano costruito i fucili a raggi laser di prendere in considerazione il problema di intercettare bombe e missili (i due casi sono identici, salvo che i missili ti piovono in testa più rapidamente).

Poi mi occupai di altre cose, limitandomi a sperare che le Nazioni Federate non incominciassero a bombardare le grotte.

Alcune grotte, fra cui Luna City, erano talmente profonde che avrebbero resistito a un attacco diretto. In particolare una zona, quella dove si trovavano le Centrali dell’Ente e dove era installato Mike, era stata progettata per resistere a qualsiasi bombardamento nucleare. Invece, Tycho Under era una grande caverna naturale come quella dove era sorto il quartiere della Vecchia Cattedrale di Luna City, e il tetto aveva uno spessore di pochi metri. La sutura più debole era tenuta calda per mezzo di tubi percorsi da acqua bollente per evitare che il gelo della superficie aprisse fenditure. Una bomba sarebbe bastata per mandare in briciole Tycho Under.