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Quest’ultima vanteria aveva un preciso scopo. Mike aveva calcolato che vi fosse meno di una probabilità su mille che la Pax fosse riuscita a inviare un messaggio su quanto le era successo e che le orgogliose Nazioni Federate non avrebbero mai immaginato che quattro forzati sapessero trasformare in artiglieria spaziale i loro attrezzi da lavoro.

Inoltre, le Nazioni Federate non avevano tante navi da sacrificare. I nove decimi dei loro veicoli spaziali, un paio di centinaia in tutto, erano del tipo Terra-orbita, come la Lark (che era riuscita a raggiungere la Luna vuota e senza zavorra e consumando fino all’ultima goccia di carburante).

Non c’era dubbio che le Nazioni Federate avrebbero potuto sconfiggerci. Il problema era quanto sarebbe venuta a costare l’impresa. Era nostro compito convincerli che il prezzo era troppo alto prima che avessero il tempo di sferrare l’offensiva in grande stile.

Alla fine della prima giornata di questa fase propagandistica, mentre Mike continuava a lanciare massi in esecuzione del programma, furono ripristinate le comunicazioni con Hong Kong Luna e Prof si mise in contatto con noi. Ero molto felice di sentire la sua voce! Mike lo aggiornò sugli sviluppi della situazione e io rimasi in attesa, aspettandomi uno dei suoi soliti rimproveri, molto gentili.

— Hai agito bene — mi disse invece Prof. — Avevi la responsabilità di governo proprio in un momento di crisi. Sono felice che tu non abbia sprecato questa occasione d’oro solo perché io ero irraggiungibile.

Che fare di fronte a tanta ingenuità? Io, teso come una molla pronta a scattare, mi sentii disarmato. — Grazie, Prof.

Prof confermò che Adam Selene era morto. — La finzione potrebbe servirci ancora, ma questo è il momento più opportuno per farlo scomparire — disse. — Mike, tu e Manuel avete già tutto il controllo della situazione. Io, prima di tornare a casa, mi fermerò a Churchill a identificare il cadavere.

E così fece. Non indagai se scelse il corpo di un Lunare o di un soldato terrestre e su come indusse a tacere tutti i compagni che presero parte alla macabra operazione. O forse non era stato difficile dato che molti corpi non vennero mai identificati. Quello scelto da Prof per rappresentare Adam Selene morto era perfetto come struttura e colore della pelle. Era morto asfissiato e mostrava segni di ustioni sul volto: era orribile!

Giaceva sul baldacchino nella Vecchia Cattedrale, con il volto coperto. Qualcuno pronunciò un discorso che non ascoltai. Mike non perse una parola: la sua qualità più umana è indubbiamente la vanità. Vi fu chi propose di imbalsamare quella carne morta, citando il precedente di Lenin. Ma la Pravda osservò che Adam Selene era un convinto sostenitore delle tradizioni lunari e non avrebbe mai tollerato questa barbara eccezione. E così il milite ignoto di Prof finì con tutti gli onori in una cloaca della città.

Questo fatto mi spinge a citarne un altro che avevo omesso. Wyoh non era ferita, si trattava solo di un collasso dovuto a esaurimento. Ludmilla invece non tornò più.

Allora non lo sapevo (e sono felice di non averlo saputo prima), ma anche lei, insieme a tanti altri, fu uccisa ai piedi della rampa di fronte a Bon Marché. Una pallottola esplosiva le trapassò il petto, proprio nel seno ancora acerbo. La trovarono con in mano un coltello da cucina bagnato di sangue.

Anziché telefonarmi, Stu venne ad avvertirmi personalmente, e mi accompagnò a casa. Al termine della battaglia si era recato al Raffles a lavorare sul testo del suo codice (di questo dirò dopo). Mum lo aveva raggiunto là e lui si era offerto di venirmi a portare la triste notizia.

Mi fermai nella camera di Milla il tempo sufficiente per dirle addio. Giaceva sul letto e sembrava addormentata. Rimasi per qualche ora con i miei familiari, poi tornai a riprendere il mio fardello.

Come tutti i Lunari, non conserviamo i nostri morti, e sono davvero contento che abbiamo lasciato sulla Terra il barbarico costume di seppellirli. Il nostro sistema è migliore. Ma la famiglia Davis non immette ciò che rimane dopo la disintegrazione del cadavere nei canali di concimazione del grano. I resti finiscono nel nostro piccolo giardino dove si trasformano in rose, peonie e narcisi su cui si posano le api con sommesso ronzio. La tradizione familiare vuole che ci sia ancora, là sotto, Jack Davis il Nero, nostro capostipite, o, quanto meno, quegli atomi di lui che ancora restano dopo molti, molti, molti anni di fioritura ininterrotta.

È un luogo di felicità e di bellezza.

20

Venne venerdì, senza che le Nazioni Federate rispondessero ai nostri ultimatum.

Le notizie dalla Terra testimoniavano incredulità sul fatto che avessimo distrutto sette astronavi e due reggimenti (le Nazioni Federate non avevano, peraltro, nemmeno ammesso che ci fosse stata una battaglia) e la più assoluta convinzione che non saremmo riusciti a bombardare la Terra: continuavano a ripetere la battuta sul lancio dei chicchi di riso. La loro attenzione era dedicata quasi completamente al campionato mondiale di baseball.

Stu era preoccupato perché i suoi messaggi in codice inviati alla Terra non avevano ricevuto risposta. Li aveva inseriti nel traffico commerciale tra la LuNoHo e il suo rappresentante di Zurigo, per l’inoltro all’agente di cambio di fiducia di Stu, che stava a Parigi. Da qui, attraverso canali meno normali, avrebbero dovuto giungere al dottor Chan con il quale sia io sia Stu avevamo avuto contatti.

Stu aveva informato il dottor Chan che, siccome la Grande Cina non sarebbe stata bombardata subito, ma solo dodici ore dopo il Nord America, il bombardamento avrebbe potuto essere sospeso… se la Grande Cina si fosse mossa con la necessaria sollecitudine. Come alternativa, Stu aveva invitato il dottor Chan a suggerire eventuali modifiche agli obiettivi, se i luoghi da noi scelti non fossero stati deserti come avevamo ritenuto.

Stu era agitato. Riponeva grande speranza nella semi-cooperazione che aveva stabilito con il dottor Chan. Personalmente io non ero mai stato convinto. L’unica cosa su cui potevo giurare era che il dottor Chan non si sarebbe andato a mettere sul bersaglio. Ma non avrebbe alzato un dito, nemmeno per avvertire sua madre.

Tutte le armi d’attacco erano in mano alle Forze di Pace delle Nazioni Federate, ma le armi difensive erano proprietà di ogni singola nazione e potevano anche essere segrete. Si riteneva normalmente che l’India fosse sprovvista di missili anti-missili, mentre il Nord America doveva essere in grado di svolgere un buon lavoro di intercettazione. Se l’erano cavata molto bene nel fermare i missili intercontinentali a testata termonucleare durante la Terza Guerra Mondiale del secolo scorso. Delle grandi potenze queste due erano agli estremi. Le altre potevano avere o non avere un dispositivo efficiente di difesa.

Ma un conto è far esplodere un piccolo missile a testata nucleare, un altro distruggere un masso gigante. I loro missili d’intercettazione potevano al massimo deviare i nostri sassi, o così speravamo.

Per un secolo, il Comando della Difesa Spaziale Nord Americana era stato sepolto nel cuore di una montagna a sud di Colorado Springs, una cittadina famosa per questo solo fatto. Durante la guerra, la montagna era stata colpita duramente: il Comando della Difesa Spaziale era stato risparmiato, ma non altrettanto il ricco patrimonio zoologico e botanico, la città e la vetta della montagna stessa. Il bombardamento che stavamo per compiere sul Comando avrebbe colpito una zona ormai abbandonata e non avrebbe dovuto fare vittime, a meno che le truppe non fossero rimaste all’estremo della montagna.

Peraltro, il Comando della Difesa Spaziale Nord Americana avrebbe avuto un trattamento completo. Dodici massi alla prima rotazione della Terra, poi, quando il Nord America fosse stato di nuovo a tiro, alla successiva rotazione, un’altra bella scarica e un’altra ancora alla terza rotazione. E così di seguito fino a esaurimento degli involucri di acciaio per i nostri massi, oppure fino a che noi o la Confederazione Nord Americana fossimo stati costretti a cedere.