— Dimmi una cosa — chiese Paolo. — Perché sembri Dio?
— È un manufatto tecnico. La mia voce viene indirizzata direttamente al tuo orecchio interno. È per questo che non posso sentire la tua voce reale. Io la leggo direttamente dai nervi che portano alla tua laringe.
— Capisco — rispose Paolo. — Un lavoretto da testa-di-cavo.
— Niente di irreversibile. Parlami di te, Paolo. Cos’era la vostra brigata?
— Non sono un cataclista.
— Ho qui la tua arma. — Constantine tirò fuori una piccola fiala a tempo dalla sua giacca di lino confezionata su misura e la fece rotolare fra le dita. — Produzione standard cataclista. Che cos’è? PDKL-95?
Paolo non disse niente.
— Forse conosci la droga dal nome “Infrangi” — continuò Constantine.
Paolo rise: — So bene quanto sia inutile tentare di riformare la tua mente. Se avessi potuto entrare nella stessa stanza con te, l’avrei regolata sui cinque secondi e saremmo morti tutti e due.
— Una tossina aerosol, vero? Che fretta.
— Ci sono cose più importanti della vita, plebeo.
— Che strano insulto. Vedo che hai sondato il mio passato. Sono anni che non ne sentivo uno del genere. Adesso mi dirai che non sono stato pianificato.
— Non ce n’è bisogno. Ce lo dice già tua moglie.
— Scusa?
— Natalie Constantine, tua moglie. Mai sentito parlare di lei? Non accetta facilmente l’abbandono. È diventata la prima puttana della Skimmers Union.
— Ciò mi affligge.
— Come pensi che abbia progettato di entrare a casa tua? Tua moglie è una baldracca. Mi ha pregato di farlo.
Constantine scoppiò a ridere. — lì piacerebbe che ti colpissi, non è vero? Il dolore ti darebbe qualcosa a cui aggrapparti. No, avresti dovuto rimanere a Goldreich-Tremaine, giovanotto. In quei corridoi vuoti e in quegli uffici in rovina. Tu cominci ad annoiarmi, temo.
— Lascia che ti dica che cosa mi rincresce prima che tu te ne vada. Mi rincresce di aver mirato così in basso. Di recente ho avuto tempo di pensare. — Una risata vacua. — Mi sono lasciato attirare dalla tua immagine, dalla tua linea propagandistica. L’asteroide Nysa, per esempio. A tutta prima pareva una cosa così splendida! Il Consiglio dell’Anello non sapeva che il Cartello Nysa era una discarica per i testa-di-cavo bruciati provenienti dai moli lunari. Tu facevi ancora il leccapiedi con gli aristocratici provenienti dalla Repubblica. Malgrado tutto il tuo rango, tu sei ancora un informatore da quattro soldi, Constantine, e un dannato tirapiedi.
Constantine si sentì attraversare la nuca da un familiare fremito di tensione. Sfiorò il tappo che si trovava là e infilò la mano in tasca per prendere l’inalatore. Non serviva darsi alla fuga quando il ragazzo cominciava a farfugliare ed era sul punto di cedere. — Prosegui pure — disse.
— Le grandi cose che sostieni di aver fatto sono tutte pure facciate e falsità. Non hai mai edificato niente da solo. Sei piccolo, Constantine. Molto piccolo. Conosco un uomo che potrebbe nascondere dieci individui come te sotto l’unghia del suo pollice.
— Chi? — chiese Constantine. — Il tuo amico Vetterling?
— Povero Fernand, una tua vittima? Sì, naturalmente, è mille volte più grande di te, ma non è affatto un paragone giusto, non è vero? Tu non hai mai avuto un solo atomo di talento artistico. No, intendo nella tua specialità. La politica. Lo spionaggio.
— Qualche cataclista, allora? — Constantine era annoiato.
— No. Abelard Lindsay.
Ne fu colpito. Un improvviso accesso di emicrania galoppò attraverso il suo lobo frontale sinistro. La superficie del serbatoio venne verso di lui con un lento movimento mentre cadeva. Un paesaggio pietrificato di ghiaccio d’un opaco luccichio metallico, e lui lottò per sollevare le mani, gli impulsi nervosi imprigionati in una fuga ad alta velocità che parve durare un mese.
Quando rinvenne, aveva la guancia premuta contro il gelido metallo, Mavrides stava ancora farfugliando: è … tutta la storia di Nora. Mentre tu eri qui a processare per tradimento gli artisti, Lindsay metteva a segno il più grande colpo della storia. Un disertore degli investitori… Ha un disertore degli investitori, la regina di una nave stellare, nel palmo della mano.
Constantine si schiarì la gola. — Ho sentito la notizia. Propaganda mech. È una farsa.
Mavrides se ne uscì in una risata isterica. — Sei bruciato. Sei solo una nota a pie’ di pagina. Lindsay ha guidato la rivoluzione nella tua nazione quando tu stavi ancora schiacciando le cimici nei germi e nel fango e tracciando le dimensioni del suo credito. Sei microscopico. Avrei voluto darmi da fare per ucciderti ma mi è sempre mancata del tutto la fortuna.
— Lindsay è morto. È morto da sessant’anni.
— Ma certamente, plebeo. Era quello che voleva che tu pensassi. — La risata che uscì dagli altoparlanti suonò metallica, era estratta direttamente dai nervi. — Sono vissuto nella sua casa, sciocco. Mi amava.
Constantine aprì il serbatoio. Girò il timer sulla fiala e la lasciò cadere nell’acqua, poi tornò a chiudere il serbatoio con un colpo secco. Si voltò e si allontanò. Quando raggiunse la porta, udì un improvviso frenetico sciacquio, nell’istante in cui la tossina colpì.
La lunga linea brillante della saldatura incandescente era la cosa più pulita che avesse mai visto. Lindsay entrò galleggiando in una bolla di osservazione, fissando i robot da costruzione che strisciavano nel vuoto. Le macchine mechanist avevano lunghi musi aguzzi da curculionidi, le loro punte saldatrici d’un bianco incandescente proiettavano lunghe ombre sullo scafo annerito del palazzo di Czarina.
Stavano costruendo una replica in dimensioni naturali di una nave stellare degli investitori, una nave stellare senza motori, una carcassa che non si sarebbe mai mossa da sola. Era nera, senza nessuna traccia dei sontuosi arabeschi e degli intarsi di un genuino vascello degli investitori. Gli investitori avevano insistito su questo punto: avevano condannato la loro perversa regina a quella prigione buia e beffarda.
Dopo anni di ricerche, Lindsay aveva ricostruito la verità del crimine del comandante.
Le regine inserivano le loro uova in tasche simili a uteri dei loro maschi. I maschi fecondavano queste uova e le portavano a maturazione nelle tasche. I guardiamarina neutri controllavano l’ovulazione tramite una complessa pseudoovulazione ormonale.
La regina criminale aveva ucciso il suo guardiamarina in un parossismo di passione e aveva insediato un maschio comune al suo posto. Ma senza un vero guardiamarina, i cicli della sessualità si erano distorti. La prova di Lindsay la mostrava nell’atto di distruggere una delle sue uova malformate. Per un investitore, questa era la peggiore delle perversioni, peggiore ancora dell’assassinio: danneggiava gli affari.
Lindsay aveva presentato la sua prova in una maniera che penetrava fino al cuore dell’etica degli investitori. L’imbarazzo non era un’emozione originaria, presso gli investitori. Ma Lindsay era stato veloce con il suo rimedio: l’esilio. Dietro, c’era l’implicita minaccia di rendere nota quella prova a tutti, di palesare i dettagli dello scandalo ad ogni nave degli investitori e ad ogni fazione umana.
Era già abbastanza grave il fatto che un gruppo accuratamente selezionato di ricche regine e guardiamarina fosse stato informato di quella sconvolgente notizia. Era impensabile che i veri maschi, altamente impressionabili, venissero a saperlo. Avevano concluso un patto.