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Nel palazzo reale regnava il silenzio. Da quando era morta Astrea, i cortigiani quasi non si vedevano e i servitori si aggiravano come ombre. Il dolore di Galla permeava l’intero palazzo.

Sennar uscì dalla sua stanza e imboccò il corridoio. Quando si sentì chiamare da una voce afona, sobbalzò e si voltò di scatto.

Nihal avanzava verso di lui. Aveva una spalla avvolta da una spessa fasciatura bianca ed era pallida come un cencio. Sembrava lei stessa uno spettro.

«Che cosa ci fai in giro?» disse il mago, mentre le andava incontro.

«Vengo alla riunione» rispose Nihal.

«Non puoi. Sei debole, la tua ferita è ancora...»

«Non ha importanza.»

Sennar la guardò. Il viso di Nihal era privo di espressione. Nei suoi occhi non si leggevano né tristezza né sofferenza. Stava lì, dritta davanti a lui, immobile e fredda come una lapide.

Le prese una mano tra le sue e la strinse. «So che cosa è successo ieri in battaglia. Un giorno finirà, Nihal.»

«Non riesco più a crederci» mormorò lei.

«Invece devi, perché la speranza è tutto quello che abbiamo.»

La grande stanza ovale era buia come se l’oscurità fuori dalle mura avesse trovato la via per insinuarsi dentro il palazzo. Un candeliere illuminava fiocamente i volti tesi, provati dalle ferite, spossati dalla stanchezza e dall’inquietudine.

Nella sala sotterranea erano riuniti gli otto consiglieri, i Cavalieri di Drago, il generale, re Galla e Soana.

«Le truppe sono esauste e siamo in netta inferiorità numerica rispetto ai nemici» disse il generale con voce spenta. «I rinforzi dalla Terra del Sole non arriveranno prima di dieci giorni. Non vi mentirò: siamo in una situazione senza via d’uscita.»

Galla era un uomo giovane e dai lineamenti delicati, con i capelli biondi e gli occhi di un blu cupo. Il suo matrimonio con Astrea era stato il primo misto della regione e aveva inaugurato una nuova era nei rapporti tra gli umani e le ninfe. Rivolse il viso addolorato verso Sennar: «Quando arriverà l’esercito di Zalenia?». «L’arrivo è previsto per la fine del mese, Maestà. Il viaggio è lungo...»

Galla scrollò le spalle. Era visibilmente prostrato dalla perdita della compagna e preoccupato per le sorti della sua Terra. «Voglio essere franco con voi, consiglieri: la Terra dell’Acqua non è più in grado di offrirvi alcuna protezione. Il nostro non è un popolo pronto alla battaglia. Le ninfe non sono certo in grado di combattere e gli uomini non sono mai stati addestrati alla guerra. Siamo in balia del nemico, temo.»

«Maestà, generale...» disse Sennar. «Abbiamo fatto l’incantesimo su tutte le armi, ora siamo in grado di ferirli. Certo, è poco, ma è pur sempre qualcosa. Non dobbiamo lasciarci prendere dallo sconforto.»

Theris, la ninfa che rappresentava la Terra dell’Acqua, prese la parola: «Ciò che dici è coraggioso, Sennar. Ma come possiamo illuderci? Dopo quarant’anni di guerra non abbiamo le forze per contrastare questo nuovo attacco». Dall’angolo in cui era seduta, Nihal ascoltava. Ascoltava e sapeva che non poteva più tentennare. Eppure, anche se voleva alzarsi e parlare, le gambe non le obbedivano.

«Il Consiglio va preservato a ogni costo, Sennar. E con esso tutti coloro che contrastano il Tiranno» intervenne il consigliere Sate, uno gnomo della Terra del Sole. «Per questo credo che non ci resti che la fuga. La Terra dell’Acqua ormai è perduta.»

Galla lo guardò con durezza. «Astrea è morta per la salvezza di questa Terra e voi mi proponete di fuggire? No, consigliere. Il mio posto è qui, tra la mia gente. Il mio destino sarà quello della Terra dell’Acqua.»

«Comprendiamo le vostre ragioni, Maestà» disse un Cavaliere «ma la salvezza del Consiglio è fondamentale. È soprattutto grazie al Consiglio che siamo sopravvissuti in questi anni. La sua fine significa la fine delle Terre libere. Sate ha ragione: il Consiglio deve lasciare la regione. L’esercito invece resterà qui, al vostro fianco.»

«Poniamo che questa sia la decisione giusta» intervenne Ido. «Resta il fatto che là fuori è pieno di quei maledetti fantasmi.»

Dagon si alzò in piedi. «Un modo ci sarebbe, Ido. Un rito che è stato usato pochissime volte. Unendo la magia di tutti i consiglieri, è possibile recitare un incantesimo che permette di spostarsi in luoghi lontani.»

«La mia regina è morta, Dagon» disse Theris. «Io resterò qui. Non posso fare altrimenti.»

Il rappresentante della Terra del Mare chiese la parola. «Un momento, consiglieri. Va bene, lasciamo pure che il Consiglio si salvi. E poi? Qui non è in gioco solo la salvezza del Consiglio. Questo è un attacco a tutte le Terre libere: se non troviamo un modo per contrastare il Tiranno, saremo comunque inghiottiti dalle tenebre. Qui o ovunque saremo.»

Nella sala scese il silenzio.

Nihal fissava la fiamma tremula delle candele. Non c’è altro modo, Nihal, non c’è altra scelta. La strada è già tracciata, devi solo percorrerla. Quando si alzò in piedi, sentì gli occhi di tutti puntati addosso. Uscì senza voltarsi indietro.

Quando varcò la soglia, Nihal venne assalita dal puzzo di marcio e di erbe aromatiche. Debole com’era, l’odore le diede il voltastomaco. Si fece forza e avanzò tra i mazzi di fiori secchi che pendevano dal soffitto, finché vide la figura curva e infagottata, china su una pergamena.

La vecchia alzò la testa con un movimento brusco. Un sorriso ambiguo le si dipinse sul volto incartapecorito.

Nihal la guardò per qualche istante. Poi, con voce ferma, disse:

«Sono pronta a partire, Reis».

Personaggi.

Aires: figlia di Rool.

Anfitris: bambina di Zalenia.

Assa: capitale della Terra del Fuoco.

Astrea: ninfa, regina della Terra dell’Acqua.

Barod: amico d’infanzia di Nihal.

Benares: pirata, amante di Aires.

Cob: ragazzo di Zalenia.

Daeb: gnomo, antico re della Terra del Fuoco, nonno di Ido.

Dagon: Membro Anziano del Consiglio dei Maghi.

Deliah: mago di Zalenia.

Dodi: mozzo di bordo della nave di Rool.

Dola: gnomo, guerriero dell’esercito del Tiranno, fratello di Ido.

Eressea: villaggio di Zalenia nei pressi del gorgo.

Faraq: locandiere del villaggio di Sennar, nella Terra del Mare.

Fen: Cavaliere di Drago, compagno di Soana, morto in battaglia.

Flogisto: mago della Terra del Sole, vecchio maestro di Sennar durante il suo apprendistato per diventare consigliere.

Gaart: drago di Fen.

Galla: re della Terra dell’Acqua.

Ganna: giovane mago nel campo della Terra del Vento.

Ido: gnomo, Cavaliere di Drago e maestro di Nihal, fratello di Dola.

Kala: sorella di Sennar.

Laio: scudiero della Terra della Notte, ex compagno di Accademia di Nihal e suo amico.

Laodamea: capitale della Terra dell’Acqua.

Livon: padre adottivo di Nihal, fratello di Soana ucciso dai fammin.

Lophta: soldato dell’esercito delle Terre libere.

Makrat: capitale della Terra del Sole.

Man: figlia di Kala e nipote di Sennar.

Mathon: soldato dell’esercito delle Terre libere.

Mauthar: cacciatore di taglie.

Mavern: generale del campo del bosco di Herzli.

Megisto: storico e mago, per anni braccio destro del Tiranno.

Moli: padre di Ido e Dola, re della Terra del Fuoco.

Moni: anziana veggente delle isole Vanerie.

Nammen: antico re dei mezzelfi, figlio di Leven, che inaugurò un periodo di pace al termine della guerra dei Duecento Anni.