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— Stanotte posso restare da te? — chiese Catz. Assieme, senza fretta, si avviarono, fendendo la folla che usciva da bar e case.

— Che cavolo succede, Cristo santo? — chiese un uomo in bicicletta, un messicano. Cole scrollò le spalle, lo ignorò.

— Sicuro, Catz, sarò felice di ospitarti — disse Cole. — Ho un divano-letto.

— Qui c’è uno che è finito in marmellata, uomo! — urlò qualcuno alle loro spalle.

Cole si girò a guardare: sul marciapiede, gli occhiali di Città erano intatti, li fissavano.

— Sì, sarebbe grande — stava dicendo Catz. — Forse possiamo guardare la tivù o fare qualcos’ altro. — Cole si fece strada tra la folla che guardava qualcuno steso sul marciapiede, scavalcò il corpo della madre di Marie e proseguì, senza voltarsi indietro.

— Sicuro — disse Cole. — Ho la tivù a cavo, Catz. Dovrebbe esserci qualcosa. — Scrollò le spalle. — Non è ancora troppo tardi per guardare la televisione.

E così fecero. Guardarono un cane che doveva impersonare Kennedy in uno sceneggiato.

E più tardi restarono seduti nel più completo silenzio davanti alla finestra a guardare le luci della città, finché, all’alba, le luci si spensero; e un nuovo giorno scese sul paesaggio urbano.

DUEEE!

Cole, incredulo, fissava la comunicazione. Era fermo sulla porta del suo appartamento in un mostruoso, piovoso, ventoso lunedì mattina di maggio, e leggeva e rileggeva la comunicazione arrivata con la posta. — E doveva proprio arrivare di lunedì — mormorò. Passò le dita sulla gialla scheda perforata, coi fori che sembravano finestre di un orizzonte sterminato. Le lettere stampate elettronicamente, rosse, imperiose, intimavano: VI PREGHIAMO DI VERSARE LA SOMMA DI 300.000 DOLLARI A FAVORE DELL’lNTERFONDO. RIMETTERLI A J. SALMON, UFFICIO ESAZIONI ELETTRONICHE. CAUSALE: CANONI DI NOLEGGIO ARRETRATI…

— Canoni di noleggio arretrati — ripeté Cole. Il sapore di caffè che aveva in bocca (lo stomaco gli bruciava, non avrebbe dovuto bere caffè a stomaco vuoto) era nauseante. “Il sapore della putrefazione”, pensò, e sputò nella pattumiera in corridoio.

Stringendo la scheda, rientrò nell’appartamento, chiuse la porta. Attento a ogni gesto, mise la scheda sul televisore pieno di polvere. Si chinò sul notiziatore installato sul fianco della tivù, premette l’interruttore, aspettò che la tivù si scaldasse, poi diede un’occhiata alla pagina di giornale apparsa sullo schermo… Il presidente approva i tempi massimi richiesti dal Tif… Cole fece scorrere in fretta la pagina, fermandosi su frammenti di notizie… sarà tempo fino a novembre 1994 per passare al Sistema Monetario Elettronico, anche se i governatori della Louisiana e Washington hanno protestato, chiedendo più tempo… Il senatore Wiley sostiene che è stato concesso tempo a sufficienza, dato l’alto numero di città che già usano il Trasferimento Istantaneo… risoluzione delle Nazioni Unite per reperire i fondi per la Rete Elettronica Monetaria del Villaggio Globale…

E poi il notiziatore si spense. E Cole ammiccò, stupito. Guardò la spina, ma era inserita nella presa. Apparve un’altra immagine, un disegno animato, Disegnetti sconci, un programma di pornografia elementare per bambini: un organo genitale maschile stilizzato, indipendente dal corpo ma dotato di gambette proprie, rincorreva una vagina altrettanto mobile. Cole spense il televisore, restò a guardare le immagini dei due organi sessuali in movimento frenetico che svanivano. “E che cavolo?” pensò. Premette di nuovo l’interruttore, accese il notiziatore. — Cosa cavolo è successo alle notizie? — borbottò. Non apparve nessuna notizia. Invece, sullo schermo si formarono lettere elettroniche: SERVIZIO NOTIZIE SOSPESO CAUSA MANCATO PAGAMENTO CANONI ARRETRATI UEE…

— Figli di puttana! — urlò, e spense l’apparecchio prima che Disegnetti sconci facesse in tempo a riapparire.

Arrivò al telefono. Le sue dita premettero automaticamente la tastiera. Restò a guardare, impaziente, furibondo, il piccolo schermo, aspettando che si materializzasse l’immagine del suo avvocato.

— Ufficio di Arthur Topp. Posso esservi utile? — chiese la voce di un ragazzo. Doveva essere il segretario, nonché amante, di Art.

— Sì… — rispose Cole, fissando lo schermo spento, mentre i suoi sospetti si facevano sempre più atroci. — Devo parlare con Art. Sono Stu Cole.

— Preferite parlare senza immagine, signore? — Il ragazzo sembrava irritato. Era una villania chiamare senza mostrarsi, mentre rientrava nei diritti del destinatario della chiamata lasciare spento lo schermo.

— No, no, però… il mio apparecchio non funziona. Dovrò farlo aggiustare.

— Capisco.

Una pausa, un clic. — Stu? Dov’è la tua immagine? Hai paura di sembrarmi troppo brutto il lunedì mattina? — La voce di Topp, senza video.

— Lo schermo non funziona più. Me l’ha scollegato l’Uee. Mi hanno scollegato anche il notiziatore. Cercano di spaventarmi per costringermi a pagare. Tra un po’ mi toglieranno anche l’audio.

— Mamma Uee ce l’ha con te, eh?

— Senti, sarebbe una battuta sarcastica o cosa? Credi che non esistano legami tra la compagnia telefonica e il Tif? Sarebbe impossibile…

— Okay. Allora, devi soldi all’Uee?

— Sì. Io… No! No, sono loro che dicono che gli devo dei soldi. È per questo che ho bisogno di te.

— A me devi ancora qualcosa — disse Topp, in tono più divertito che serio.

— Uh-huh. Ti pago, ti pago subito, e per questa faccenda ti do metà onorario in anticipo. Senti, si tratta di canoni di noleggio.

— Oh. — Nella voce di Topp c’era una nota di disperazione. — Quello.

— Stammi a sentire, non è impossibile opporsi…

— Se vuoi arrivare fino alla corte federale… Ma ci vorrà tempo. Un sacco di tempo. Sono presi fino al collo da tutte le denunce che sono piovute dopo quella faccenda di terrorismo nucleare in Oregon.

— Cosa? E chi è stato denunciato? Non hanno mai arrestato il colpevole, quindi come possono…

— Hanno denunciato il governo perché l’Fbi se lo sarebbe lasciato sfuggire sotto il naso. Hanno denunciato il governo per negligenza. Voglio dire, le famiglie di duecentomila persone circa… Famiglie disseminate in tutta la nazione, parenti. È stupido che prendano in considerazione le denunce, perché sanno già che se concederanno risarcimenti a qualcuno stabiliranno un precedente, e sanno che lo stesso tizio, o un altro con le stesse idee, lo rifarà. Un’altra città, magari la nostra, finirà nel fungo dell’atomica solo perché un idiota al secondo anno di università riuscirà a fabbricarsi da solo una bomba atomica e cercherà di ricattare…

— Okay, okay… La metteranno a tacere, questa faccenda. Comunque, noi dovremo ben cominciare da qualche parte…

— Ma senti un po’ — lo interruppe Topp, con fretta eccessiva — una città intera, tutta quanta la città di Salem, nell’Oregon, è scomparsa, è soltanto un cratere, e la stessa cosa potrebbe succedere qui, merda. E logico che si verificherebbe un trauma sociale, e persino la corte federale cerca un capro espiatorio, e siccome l’Fbi è un bersaglio molto comodo…

— Parli di questa storia solo perché non vuoi parlare dei canoni di noleggio! — urlò rabbiosamente Cole. — Piantala.

— Come vuoi tu.

Silenzio. Si udiva soltanto una scarica dall’altoparlante sotto il piccolo schermo rettangolare. Lo schermo si trovava sopra l’apparecchio telefonico in plastica rossa.

Poi Topp disse: — Non posso. Tu e io lo sappiamo che i canoni di noleggio sono una maledetta palla, un trucco di quelli dell’Uee per mettersi in tasca…