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E la discussione continuò fino a notte alta. Esaminarono sotto ogni aspetto i messaggi della Nuvola. L’osservazione più interessante fu forse quella di Ann Halsey.

«Il primo movimento della sonata in si bemolle maggiore reca una indicazione di metronomo che implicherebbe una velocità di esecuzione fantastica, superiore alle possibilità di qualsiasi pianista. Ricordate che la Nuvola ci ha chiesto di aumentare la velocità? Mi viene da tremare a pensarci, anche se forse è stato un semplice caso.»

A questo punto furon tutti d’accordo che bisognava passare alle autorità politiche tutte le notizie sulla vera natura della Nuvola. I vari governi cercavano di organizzare le comunicazioni radio. Scoprirono che, lanciando verticalmente le trasmissioni di tre centimetri, la jonizzazione dell’atmosfera poteva limitarsi abbastanza da rendere possibile le comunicazioni. Perciò Nortonstowe divenne ancora di più un centro importante per la trasmissione delle notizie.

In verità a nessuno piaceva dover dare tante informazioni sulla Nuvola, e tutti ritenevano che le comunicazioni dirette con essa sarebbero uscite dal controllo di Nortonstowe. E c’erano molte cose che gli scienziati volevano ancora sapere. Per questo Kingsley si oppose decisamente all’idea di informare le autorità politiche, ma fu sopraffatto dal parere degli altri, i quali ritenevano che, pur a malincuore, bisognava rivelare il segreto.

Leicester aveva registrato le discussioni con la Nuvola e le trasmise sui canali di tre centimetri. In quanto ai governi di tutto il mondo, non si fecero alcuno scrupolo a tener segreta la notizia. L’uomo qualunque non seppe mai che dentro la Nuvola c’era la vita, perchè col passare del tempo le cose si misero in maniera tale che fu inevitabile il segreto assoluto.

A quell’epoca nessun governo possedeva un trasmettitore da un centimetro e un ricevitore appositamente costruito. Almeno per qualche tempo ancora solo Nortonstowe poteva comunicare con la Nuvola. I tecnici degli Stati Uniti, tuttavia, fecero notare che grazie alle trasmissioni di Nortonstowe il governo statunitense e anche gli altri, potevano mettersi in contatto con la Nuvola.

Pertanto fu deciso di servirsi di Nortonstowe non solo pel il passaggio delle comunicazioni terrestri, ma anche per i contatti con la Nuvola.

Quelli di Nortonstowe si divisero in due gruppi quasi pari. Da una parte Kingsley e Leicester che volevano opporsi decisamente al progetto dei politici e dire a muso duro che i vari governi andassero all’inferno. Altri, i con Marlowe e Parkinson, sostenevano che con quell’atteggiamento non c’era da guadagnare nulla, perchè i politici avrebbero fatto con la forza quel che desideravano. Mancavamo poche ore alla prossima comunicazione dalla Nuvola e il dibattito fra i due gruppi era giunto a una fase assai acuta. Trovarono una soluzione di compromesso. Mediante un accorgimento tecnico fecero in modo che i ricevitori del governo potessero udire la Nuvola, ma non parlarle.

E così accadde. Quel giorno i più alti e venerabili rappresentanti della specie umana ascoltarono la Nuvola senza tuttavia poterle rispondere. Su quell’augusto uditorio i discorsi della Nuvola ebbero un pessimo effetto, perchè Joe si mise, con tutta franchezza, a parlare del sesso.

«Vorrei che mi risolveste questo paradosso. Noto che larga parte della vostra letteratura si occupa di ciò che voi chiamate <amore>, e soprattutto di <amore profano>. Dagli esempi che mi sono disponibili credo di poter dedurre che quasi il quaranta per cento della vostra letteratura si occupa di questo argomento. Eppure non sono riuscito a trovare in che cosa consista realmente l’<amore>: questo punto viene sempre evitato con cura. Ciò mi induce a credere che l’<amore> sia un avvenimento assai interessante e complicato. Vi lascio quindi immaginare la mia sorpresa quando, dai testi di medicina, ho appreso che <amore> è soltanto un processo ordinario molto semplice, comune alla grande varietà degli animali.»

Gli augusti rappresentanti della specie umana protestarono di fronte a questa affermazione, ma Leicester li costrinse al silenzio staccando i collegamenti.

«Basta,» disse. Quindi porse il microfono a McNeil. «Credo che sia la volta tua, John. Cerca di dare a Joe la risposta.»

McNeil fece del suo meglio.

«Se lo guardiamo da un punto di vista interamente logico, la nascita e la crescita dei bambini è un fatto privo di ogni attrattiva speciale. Per la donna significa dolore e preoccupazione infinita. Per l’uomo significa lavoro in più per molti anni, per sostenere la famiglia. Perciò se il nostro atteggiamento riguardo al sesso fosse solamente logico, forse non ci prenderemmo la cura di riprodurci. Se ne assume l’incarico la natura, facendo dell’amore una cosa assolutamente irrazionale. Può sembrare contraddittorio, ma se non fossimo irrazionali non potremmo sopravvivere. La stessa cosa probabilmente vale anche per gli altri animali.»

Joe riprese la parola:

«Questa irrazionalità, che avevo sospettato, e che son lieto di sentirvi riconoscere, ha un aspetto più grave e più triste. Vi ho già avvisati che sul vostro pianeta le riserve di alimenti chimici sono assai limitate. È quindi probabile che tale atteggiamento irrazionale nei riguardi della riproduzione vi porti a dar vita a un numero di individui troppo alto per poterlo sostenere con quelle scarse risorse. In tale situazione c’è un grande pericolo. In verità è assai probabile che la scarsezza di vita intelligente sui pianeti derivi dalla grande diffusione di queste forme di irrazionalità, collegata alla carenza di alimenti. Non è improbabile, a mio avviso, che fra poco tempo la vostra specie sarà estinta. Tale opinione mi par confermata dal ritmo troppo rapido con cui cresce la popolazione umana.»

Leicester indicò un gruppo di luci lampeggianti.

«I politici stanno cercando di inserirsi: Mosca, Londra, Washington, Parigi, Timbuctu, tutti quanti. Li vogliamo lasciar sentire, Chris?»

A questo punto Alexandrov fece il primo discorso politico della sua vita.

«Bene bastardi di Kremlino sentire,» disse.

«Alexis, nella buona società non si dicono quelle parole,» ammoni Kingsley.

«Forse avremmo dovuto consigliargli qualche buona lettura. Ma è tempo di tornare al nostro gioco,» disse Marlowe.

«Harry, non collegarci con i politici. Tienili staccati. John, tu chiedi a Joe come si riproduce,» fece Kingsley.

«Anch’io glielo volevo chiedere,» fece McNeil.

«Allora avanti. Vediamo come se la caso.»

McNeil fece la domanda alla Nuvola.

«Ci interesserebbe sapere che differenza c’è fra il nostro sistema di riproduzione e il vostro.»

«La riproduzione, nel senso di dar vita a un nuovo individuo, nel nostro caso avviene con un criterio completamente diverso. A parte un incidente imprevisto, o un desiderio troppo forte di autodistruzione — che a volte si dà anche presso di noi — io posso vivere all’infinito. Perciò non ho la necessità, come voi, di generare un nuovo individuo che prenda il mio posto dopo la morte.»

«Quanti anni avete?»

«Più di cinquecento milioni.»

«E la vostra nascita, la vostra origine, cioè, è stata la conseguenza di un’azione chimica spontanea, come crediamo che sia accaduto qua sulla Terra?»

«No, non è stato così. Viaggiando per la Galassia, noi cerchiamo aggregati di materia, cioè nuvole adatte a impiantarvi la vita. Ciò avviene, tanto per darvene un’idea, come quando da un albero nasce un virgulto. Se per esempio noi troviamo una nuvola adatta, non ancora fornita di vita, vi piantiamo una struttura neurologica relativamente semplice. Una struttura simile potrei considerarla mia creature, parte di me.

«In questo modo è escluso che per mero caso possa la vita intelligente avere origine spontanea. Voglio farvi un esempio. I materiali radioattivi devono restare rigorosamente esclusi dal mio sistema nervoso, per un motivo che vi ho già spiegato in un’altra conversazione. Per esserne certo ho uno schermo elettromagnetico complesso, che serve ad impedire l’ingresso di gas radioattivi nelle mie parti neurologiche — nel mio cervello, per dirla col vostro linguaggio. Se questo schermo non funzionasse, proverei grande dolore e potrei anche morire. È questo uno dei possibili incidenti di cui vi ho parlato qualche minuto fa. Continuando nell’esempio, sappiate che noi possiamo dare ai nostri <bambini> sia lo schermo protettivo, sia l’intelligenza necessaria per farlo funzionare; è assai improbabile che, nel caso di origine spontanea della vita, possa funzionare uno schermo del genere.»