— Allora ho continuato a indagare, io, per scoprire come mai Harrisburg non faceva elezioni speciali, come si dovrebbe quando un servitore eletto muore. È saltato fuori che il governo statale non sapeva nemmeno che il supervisore distrettuale era morto.
Il dottor Aranow confermò: — Ho controllato anche io dopo la tua chiamata. Tutti sostengono che si tratti di un difetto nel sistema.
— Oh, sì, certo — commentò Vicki. — Fammi un po’ indovinare, Jackson. Durante l’inspiegata assenza di Wayland non sono stati autorizzati servizi distrettuali che quindi non sono costati niente a nessuno. La bisnipote di Wayland ha il controllo della sua intera e non scarsamente considerevole fortuna, il che è una bella coincidenza, visto che è stato il suo sistema di casa quello che ha creato il buco di programma con Harrisburg.
Il dottor Aranow si girò sul sedile per guardare Vicki. — Conosci Ellie Lester?
— No. Però conosco i Muli.
— Dal punto di vista di quello che se ne è andato? Come Lord Jim conosceva la marina mercantile?
— Più come Orazio conosceva le legioni romane.
Di che cosa stavano parlando? Lizzie aveva perso il controllo della conversazione. Disse a voce alta: — E così ho detto a Harrisburg che dovevano indire elezioni speciali e mi hanno risposto che avevano in programma di farlo. Il primo aprile. Ci sono due candidati e tutti e due hanno programmato discorsi per la campagna elettorale sul Canale 63. Però…
Vicki la interruppe. — I due discorsi, naturalmente, conterranno le stesse stanche promesse, le stesse insignificanti dichiarazioni di fornire servizi consistenti e affidabili. Nel frattempo, ci sono esattamente duecentosessanta votanti registrati per elezioni extra-enclave nella Contea di Willoughby. La nostra tribù, più qualcuno delle enclavi di montagna in cui si trovano quei Muli che si sono trasferiti fuori da Manhattan nelle residenze estive, durante le Guerre del Cambiamento. Quelli che sono scappati dalla rivoluzione. Lavoratori unitevi, non avete altro da perdere se non i vostri depositi.
Lizzie proseguì: — Così noi…
Vicki riprese: — L’idea, in parte, è che tu, sfruttando le tue impeccabili credenziali da Mulo, possa scoprire i veri interessi politici di questi due candidati con lo scopo di…
Lizzie esclamò: — Lo dico io! — così forte che Dirk si svegliò e sbatté le palpebre. — Vicki, questo lo dico io. È un’idea mia.
— Mi dispiace, piccola — si scusò Vicki, appoggiando una mano sulla spalla di Lizzie. Fu quasi peggio.
— Non sono piccola. Te l’ho già detto tante volte!
A quel punto, Vicki e il dottor Aranow si scambiarono uno sguardo, e Lizzie si accorse che i due si divertivano alle sue spalle e si arrabbiò così tanto che non le importò nulla del fatto che, per la prima volta, i due sembrassero essere d’accordo su qualche cosa. Non le interessò nemmeno che fosse una buona cosa per il progetto. Pensavano tutti e due che lei fosse ancora una bambina. E tutti e due avrebbero avuto modo di scoprire maledettamente bene che non era così. Lei era Lizzie Francy, il migliore pirata informatico del paese, era una mamma e avrebbe reso il mondo un posto migliore per il suo bambino. Da sola, se fosse stato necessario. "Quello" sì che li avrebbe fatti ricredere, perché il suo piano avrebbe funzionato e nemmeno le leggi dei Muli l’avrebbero fermata, quella volta.
Disse con voce glaciale: — Noi eleggeremo un nostro candidato, noi, come supervisore distrettuale. Qualcuno della tribù. Un Vivo.
Ecco, così andava meglio. Il dottor Aranow la stava guardando come se fosse davvero riuscita a sorprenderlo, lei. Come se lei fosse stata una che perfino un Mulo doveva notare!
Poi, però, l’espressione dell’uomo cambiò. Le disse gentilmente, anche troppo gentilmente: — Ma Lizzie, anche se ci riuscissi, anche se fossi in grado di fare eleggere un Vivo supervisore distrettuale, non sai che i Muli pagano le tasse fornendo servizi a loro spese? In cambio di voti? In quel modo ottengono il potere per creare leggi che vadano bene a loro e voi popolazione ottenete i beni e i servizi per sopravvivere. Ma se venisse eletto un Vivo, come potrebbe rifornire un deposito? Non avete i soldi per cominciare. Vedi, mia cara…
— Non parlarmi come se fossi una bambina, figlio di puttana!
Il dottor Aranow sbarrò gli occhi. Alle sue spalle, Lizzie riuscì a sentire Vicki che si scuoteva dalle risate, contenendole a mala pena. In quel momento li odiò tutti e due. Quanto meno, però, aveva ottenuto l’attenzione del dottor Aranow. Fra le sue braccia, Dirk si mosse e cominciò a piagnucolare. Lizzie abbassò la voce, e il bambino riprese a dormire.
— Ne so più io di lei, sull’argomento. Non tutti i rifornimenti dei depositi vengono acquistati con i soldi personali dei politici. C’è un fondo di denaro proveniente dalle tasse che tutti devono versare che viene diviso fra le contee della Pennsylvania e si può prelevare da lì quello di cui si ha bisogno. Quel denaro… io lo voglio.
— Ecco, Jackson… non siamo bene aggiornati sulle nostre procedure governative, vero? — mormorò Vicki. — La medicina è un’amante che pretende così tanto.
— Voglio quel credito — ripeté Lizzie perché il dottor Aranow era rimasto davvero impressionato per la prima volta. Oppure sbalordito. Era sbalordito? Era così impossibile per un Vivo essere eletto? Si sentì assalire di nuovo dai dubbi. Forse non poteva funzionare sul serio… Sì. Poteva. Lei l’avrebbe fatto funzionare.
Il dottor Aranow chiese: — Tu? Personalmente? Vuoi candidarti come supervisore distrettuale?
— Non io — rispose Lizzie. — Non sono abbastanza grande. Bisogna avere diciotto anni.
Il dottor Aranow si guardò alle spalle. — Signorina Turner?
— Oh, certo — rispose Vicki. — Un Mulo pentito. Nessuno delle due fazioni voterebbe per me. Ma non essere così terrorizzato, Jackson, non abbiamo intenzione di chiedere a te di presentarti.
— Certo che no — confermò Lizzie. — Si candiderà Billy Washington. Soltanto che lui non lo sa ancora.
Il dottor Aranow chiese: — Billy Washington? Quell’uomo anziano, negro, che mi ha levato di torno tua madre quando stavo cercando di farti partorire?
— Hai una bella memoria per i nomi. Sei già quasi un politico — commentò Vicky.
— Sì, quello è Billy — disse entusiasta Lizzie. — Il mio patrigno, lui. Lo farà, se glielo chiederò "io". Farebbe qualsiasi cosa per me e Dirk.
— Il "progetto per la salute dei bambini" — disse il dottor Aranow. Fece una smorfia. Non era precisamente un sorriso. — Capisco. Be’, la vostra campagna dovrebbe essere abbastanza interessante. Che cosa intendete fare? Registrare tutti i Vivi nomadi come votanti nella Contea di Willoughby almeno tre mesi prima delle elezioni, promettere loro accesso ai depositi se voteranno per il signor Washington e poi, semplicemente, sgominare i candidati dei Muli divisi sfruttando il vostro maggior numero?
— Sì — rispose Lizzie eccitata. — So che possiamo farcela!
— Non ne sarei così sicuro. I due partiti politici tradizionali mobiliteranno anche i loro votanti, sai.
— Ci abbiamo già pensato. Faremo presentare tutti i votanti ma nessuno di loro si registrerà prima delle 11:30 della sera del 31 dicembre, l’ultimo giorno utile prima della scadenza dei tre mesi. Per i candidati dei Muli sarà troppo tardi per organizzare la registrazione di altre persone. Non sapranno mai da che cosa sono stati colpiti.
— E i numeri indicano forse…
— Ci sono soltanto quattro piccole enclavi nella Contea di Willoughby — spiegò Lizzie. La sicurezza di sé le tornò in un baleno. — E sono enclavi estive. Il totale dei votanti registrati, anche per le elezioni interne delle enclavi, è soltanto di quattromilaottanta. Tutto qui. Non sappiamo quanti Vivi si trovino nella contea, al momento, ma probabilmente più di quanti immaginiamo, in paesi abbandonati, fattorie e fabbriche come la nostra. Per superare l’inverno. Possiamo farli registrare qui.