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— Per il loro immenso orgoglio civico — disse Vicki. Lizzie si accorse che non stava sorridendo.

— Bene — commentò lui. — Buona fortuna. Ancora una domanda: come fate a sapere che io non andrò in giro a raccontare a tutti quello che so di questa storia così che un maggior numero di Muli possano iscriversi qui prima del 31 dicembre?

— Non lo farà, lei — disse Lizzie. Il bambino si agitò fra le sue braccia e lei spostò il peso del corpicino piccolo e solido. — Abbiamo bisogno di lei, noi.

— Per che cosa? — Appariva nervoso e, ancora una volta, Lizzie si sentì piena di sicurezza. Era in grado di rendere nervosi i Muli.

— Per due cose: abbiamo bisogno che lei si informi sui due candidati. Susannah Wells Livingston e Donald Thomas Serrano: come si dividono i votanti?

— Perché — intervenne Vicki — se un candidato otterrà il cento per cento dei voti, Lizzie dovrà far registrare molte persone in più di quelle di cui avrebbe bisogno se fosse sicura che il voto fosse diviso come fra cannibali e missionari. Oppure se, per dire, uno dei candidati fosse accidentalmente morto come Harold Wayland.

Il dottor Aranow si voltò sul sedile per affrontarla. — Non prendi le cose particolarmente sul serio, eh?

— Al contrario — rispose Vicki. — È così che parlo quando sono seria. Quando sono frivola, faccio discorsi pontificanti e altamente pretenziosi. Come questo: c’è un modo per guardare la storia che riporta tutti gli eventi più significativi alla natura di personalità chiave modellate da ambienti molto limitati. Questa teoria sostiene che Napoleone, Hitler, Einstein e Ballieri hanno cambiato il mondo così profondamente proprio a causa delle ristrettezze e delle difficoltà patite durante l’infanzia.

— Chi è Napoleone? — chiese Lizzie. — O… che nome hai detto? Ballieri?

— Non sai chi era Ballieri?

— No.

— Lewis Ballieri? Secolo scorso?

— No! E non me ne frega un accidente a me! — Perché Vicki non riusciva proprio a comportarsi come una persona normale? Ma se lo avesse fatto… Se lo avesse fatto non sarebbe mai finita a vivere con i Vivi, e Lizzie non avrebbe mai avuto… cercò di allontanare quel pensiero.

Vicki disse al dottor Aranow: — Ho dimostrato la mia tesi.

Lizzie cambiò presa su Dirk e si sporse in avanti, verso il medico: — C’è una seconda cosa che vogliamo da lei.

— E cioè?

La ragazza non riusciva a decifrare l’espressione dell’uomo: il suo volto sembrava non cambiare mai. Trasse un profondo respiro. — Abbiamo bisogno della sua aeromobile.

— La mia aeromobile?

— In prestito. Dobbiamo andare a cercare altri Vivi, noi, e non li possiamo contattare in rete perché la linea potrebbe essere sorvegliata. Il nostro piano deve restare segreto. Quindi abbiamo bisogno di setacciare la contea in volo per trovare tutte le tribù presenti nelle montagne e nelle valli, per visitarle. Può pilotare Vicki. Lei è capace. La prego. Ne abbiamo bisogno soltanto per qualche settimana. Quando Billy sarà stato eletto, utilizzeremo i crediti delle tasse per acquistare siringhe del Cambiamento e coni-Y. È per i "bambini".

Il dottor Aranow restò seduto in silenzio. Fuori, il vento si intensificò, sferzando il fiume gelido e formando piccole ondate spumeggianti. Una cornacchia atterrò su una roccia grigia, gracchiando. Alla fine, il medico disse con gentilezza: — Lizzie, non potrai ottenere siringhe del Cambiamento con un deposito. Le poche che sono rimaste non sono in vendita a nessun prezzo. Ogni organizzazione dei Muli del paese ha tentato di raggiungere Miranda Sharifi a Selene per implorarla di mandarne altre… Non lo sapevi? Selene non risponde mai. Eleggere Billy Washington come supervisore distrettuale della Contea di Willoughby non cambierà le cose.

— Allora ci procureremo le vecchie unità mediche per i bambini — disse Lizzie. Abbracciò stretto Dirk. E se non fosse stato Cambiato, e se lei avesse dovuto preoccuparsi in continuazione per le infezioni, l’acqua non potabile e i vermi. Per la prima volta, Lizzie immaginò cosa era stata la maternità per sua madre. Caspita, Annie doveva avere avuto paura ogni minuto che a Lizzie succedesse qualcosa! Com’erano riusciti a vivere in quel modo i genitori? Lizzie rabbrividì.

Il dottor Aranow iniziò: — Non penso…

— Sì, invece — lo interruppe Vicki e la sua voce era cambiata nuovamente, in una tonalità che Lizzie non aveva più sentito da tempo. Vicki parlava al medico come faceva con Lizzie quando era una bambina, piccola e malata. — Probabilmente tu pensi troppo, Jackson. Questa volta, però, non farlo. Agisci e basta. Ti sentirai meglio se farai questa cosa per i Vivi e senza preoccuparti a morte. Ti costerà davvero poco.

— Non cerchi di tiranneggiarmi, signorina Turner.

— Non lo faccio. Cerco solo di sottoporti il nostro caso, il caso di Lizzie, in tutti i suoi aspetti. Adesso anche tu rappresenti un aspetto. Non hai chiesto di esserlo, lo sei e basta. Se dici di no, è una presa di posizione proprio come se dici di sì. Qui non ci sono muretti su cui stare seduti. La scelta è tua. Tutto quello che io cerco di fare è articolare il problema a livello verbale.

Lo sguardo di Vicki si fissò in quello del dottor Aranow. Lizzie si chiese se Vicki avrebbe tirato fuori la signora Aranow, o come diavolo si chiamava la donna che Vicki diceva essere l’ex moglie del medico. Lo aveva ancora in pugno, aveva detto Vicki. Lizzie non capiva proprio come potesse essere così. La famiglia ti possedeva, forse, la tribù, ma non chi aveva deciso di lasciare la tua tribù. Caspita, era come dire che Harvey poteva influenzare le decisioni di Lizzie solo perché era il padre di Dirk! Il mondo non funzionava in quel modo. Tuttavia, se menzionare la signora Aranow poteva aiutare il dottore a prendere posizione contro i Muli… era meglio però che Lizzie lasciasse fare a Vicki. Era Vicki il Mulo, dopo tutto. Anche se nessuno nella tribù glielo avrebbe mai rinfacciato.

Vicki disse con tono differente: — Jackson, non desideri mai che la guerra di classe fosse terminata in modo diverso? Che le due fazioni non pagassero il prezzo che noi stiamo pagando?

Per Lizzie quelle parole non avevano alcun senso. Che prezzo stavano pagando i Muli? I Muli erano servitori pubblici, avevano il compito di gestire le cose in modo che i Vivi si divertissero. Quanto meno lo facevano un tempo. Ormai avevano tante cose meno da fare. Non erano contenti? Come potevano aver pagato un prezzo non fornendo più depositi, unità mediche, catene alimentari e il resto? Avevano risparmiato denaro e lavoro. Vicki diceva sciocchezze.

Però il dottor Aranow stava fissando davanti a sé, attraverso il finestrino dell’aeromobile. Lizzie aveva la sensazione che non vedesse né il fiume, né i campi, né i boschi freddi. Vedeva un altro posto, altre persone oltre lei e Vicki. Chi?

— D’accordo — acconsentì Aranow. — A una condizione. Non questa aeromobile. Non voglio che venga avvistata, seguita e che il mio sistema sia sovraccaricato da messaggi infuriati di persone che una volta mi erano amiche. Vi fornirò un’aeromobile presa in leasing da una qualche compagnia di comodo in un altro stato.

— Oh, grazie, dottore! — esclamò Lizzie. Si sporse in avanti e baciò il dottor Aranow su una guancia. Il movimento spinse il suo seno contro il viso di Dirk che, sognante, cominciò a succhiare. Quando trovò della stoffa fra la bocca e il capezzolo, piagnucolò facendo smorfie. Lizzie aprì la camicia e gli porse il seno.

Ce l’aveva fatta. Era riuscita a procurarsi un’aeromobile.

— E si informerà anche sugli altri candidati, lei? Per favore? — chiese.

— Perché no? — Non sembrava contento come aveva sperato Lizzie.