— Rallegrati, Jackson — disse Vicki. — L’impegno politico fa male soltanto quando comincia a salire la prima corda.
— Lei è una bella filosofa pastorale, vero? Potremmo fare in modo che, come parte dell’accordo, lei smetta di darmi lezioni?
— Ma ti piace così tanto. Guarda Cazie.
— "Vicki" — sibilò Lizzie. Il medico, però, sorrise. Non era un sorriso dolce ma era pur sempre un sorriso. Non era infuriato con Vicki per il suo odioso commento. Perché no? Lizzie non avrebbe mai capito i Muli.
E non era necessario. Lui aveva promesso. Lizzie aveva vinto.
Tutto quello che le restava da fare era convincere Billy, ma quello sarebbe stato semplice. Billy non le aveva mai negato nulla in tutta la sua vita.
— No — disse Billy.
— No? No?
— No, non lo farò, io.
— Ma… è per Dirk!
Billy non rispose. Lui e Lizzie stavano seduti su un tronco caduto nel bosco novembrino, i cappotti aperti in un pomeriggio che all’improvviso si era fatto caldo. Billy amava il bosco. Prima del Cambiamento era l’unico a East Oleanta abituato a passeggiare nel bosco per conto suo, per starsene un po’ solo con gli alberi. Ormai lo facevano anche altre persone, ma Billy era rimasto l’unico che ci si recava anche in inverno, rimanendovi per giorni interi. Quanto meno per tutti i giorni che Annie gli permetteva. E proprio quando Annie cominciava a lamentarsi e a bofonchiare per la sua assenza, proprio in quel preciso istante, sembrava sempre a Lizzie, Billy tornava a casa, camminando nell’accampamento con il passo forte che aveva assunto dal giorno del Cambiamento, e non trascinando i piedi da vecchio come aveva fatto prima. Sulla tuta di Billy si sarebbero trovate foglie umide attaccate e ramoscelli nei suoi capelli, e Annie avrebbe strillato quando Billy l’avesse abbracciata perché non si era fatto la barba per lungo tempo. Tuttavia l’avrebbe abbracciato anche lei, forte, prima di ricominciare a lagnarsi e a bofonchiare.
Lizzie sapeva che avrebbe trovato Billy nel bosco a controllare le trappole per conigli e ne aveva seguito le impronte nel fango. Quando Billy voleva nascondersi nessuno riusciva a rintracciarlo, ma quella volta evidentemente non gli interessava. Lizzie aveva lasciato Dirk con Annie. In quel momento desiderava avere portato il piccolo. Forse Dirk avrebbe fatto cambiare idea a quel vecchio testone di Billy.
Billy era troppo vecchio, lui. Ecco il problema. Anche se i vecchi erano in buona salute e forti, dopo il Cambiamento, restavano vecchi nella testa. Pensavano in modo vecchio. Lizzie sì sforzò di calmarsi per ragionare con Billy.
— Perché non vuoi candidarti come supervisore distrettuale, tu? Non capisci che ci aiuterebbe ad avere tutte le cose di cui abbiamo bisogno, come nuovi robot e unità mediche per altri bambini e terminali migliori? Ma non capisci?
— Certo che capisco.
— Be’, allora perché non vuoi presentarti alle elezioni? Funzionerà, Billy!
— Se mi presento io, no.
Lizzie lo fissò. Il vecchio strappò un ramo da un acero morto e cominciò a smuovere il terreno.
— Lizzie, vedi questa terra? Dovrebbe essere gelata, a questo punto di novembre.
— Che cosa c’entra con…
— Aspetta. Il motivo per cui la terra non è gelata è perché abbiamo avuto un autunno caldo, noi. Nessuno poteva prevederlo. È successo e basta. Ma noi non sapevamo che poteva succedere, e ci siamo preparati per un inverno rigido, noi. Tutte le coperte e le tute che abbiamo arraffato, la casa della tribù sigillata contro l’aria, i coni che tu e Vicki avete procurato alla TenTech.
Lizzie aspettò. Non aveva senso far fretta a Billy. Lui faceva sempre quello che voleva lei, ma a volte gli occorreva un bel po’ di tempo per arrivarci.
— Ci siamo preparati, noi, per le difficoltà che vedevamo arrivare, anche se non sono arrivate. Fare qualcosa di meno è da stupidi. Giusto, tesoro mio?
— Giusto — commentò Lizzie. Billy continuò a trafiggere il terreno col bastone.
— Se tu e Vicki farete queste elezioni dei Muli, dovete prevedere tutto quello che potrebbe arrivare, voi, e prepararvi. I Muli non sono stupidi e non giocano onestamente come il clima. Quando ci sono di mezzo i Vivi, i Muli sono sempre freddi.
"Non Vicki o il dottor Aranow", voleva dire Lizzie, ma non lo interruppe.
— Se mi candiderò come supervisore distrettuale, io, perderemo. Nessuno voterà per me. Non soltanto nessun Mulo, nemmeno nessun Vivo, al di fuori della nostra tribù. Proprio come non voterebbero per te o Annie. Noi siamo stati i primi a essere Cambiati, quelli che hanno seguito Miranda Sharifi nel laboratorio sotterraneo e che le abbiamo chiesto, noi, se ti aiutava quando eri così malata. Quelli che hanno davvero visto Miranda e le hanno parlato.
— Ma sono tutte cose buone, queste!
— Sì. Ma sono cose diverse. Diverse da quelle degli altri. E alla maggior parte della gente non piacciono le cose diverse. Li mettono a disagio, loro. Non senti mai di cosa parlano i canali della contea?
Lizzie non lo faceva. Aveva troppi database più importanti, più interessanti da esplorare piuttosto che ascoltare le infinite chiacchiere intertribali, le voci e i ridicoli progetti sulle stazioni locali. "Qualcuno ha detto, che un amico ha sentito su un canale dei Muli a New York che certi tipi a Baltimore sono riusciti a rimettere in sesto una pista per scooter… Quindi se sei di Glenn’s Falls, tu, conosci la mia cugina di secondo grado, Pamela Cantrell, è alta circa un metro e sessanta… Abbiamo un campo di alimentazione, noi, tanto grosso da…"
— La gente parla — disse Billy. — E nonostante il Cambiamento, la gente non si fida delle idee e dei progetti che sono troppo diversi da quelli che è abituata a vedere. Forse proprio a causa del Cambiamento: abbiamo già vissuto tante novità, noi. Ed ecco che arrivi tu, con un’altra idea nuova, forse un’idea pericolosa, se i Muli si arrabbiano con te. Se anche gente diversa come me può candidarsi per diventare servitore pubblico, be’, allora tutti si sentiranno così a disagio, loro, che non voteranno per me.
— Ma…
Billy proseguì con il suo tono gentile: — Inoltre noi siamo la famiglia, noi, che ha fatto arrestare Miranda dall’Ente di Controllo per gli Standard Genetici, anche se non ne avevamo intenzione e anche se poi l’hanno lasciata andare, lei. "Miranda Sharifi." No, Lizzie, tesoro caro, nessuno voterà per me in una elezione di Muli. O per Annie, per te, o per Vicki. Nessuno.
— E allora per chi? — gridò Lizzie. — Per chi voterebbero, loro?
— Qualcuno non troppo poco familiare. — Billy si alzò. — Qualcuno che faceva il sindaco, magari. I Vivi sono abituati ai sindaci, loro, che facevano come un po’ parte del governo.
Era vero, rifletté Lizzie. I sindaci dei paesi dei Vivi, quando erano esistiti paesi abitati, erano Vivi che parlavano come i Muli. Che si collegavano in linea, quando ogni paese aveva una linea di comunicazione, prima delle Guerre del Cambiamento. Il sindaco era preso in giro perché lavorava come un Mulo, mentre tutti gli altri non facevano che divertirsi, anche se i sindaci di allora non lavoravano duramente come facevano tutti, ormai. Tuttavia, il sindaco era sempre stato considerato uno scemo tuttofare: un vero Vivo aristo non serviva, veniva servito. Dai Muli. Almeno era ciò che pensavano, ai tempi, tutti quelli che conosceva Lizzie.
Il sindaco però era una persona abituata a negoziare con i Muli, a fare rapporto quando si rompeva qualcosa, a presentare le richieste dei votanti ai servitori pubblici neoeletti, a chiamare la polizia, i guardiacaccia o i tecnici quando ce n’era bisogno. Forse Billy aveva ragione. Forse i Vivi della Contea di Willoughby sarebbero stati più contenti di votare qualcuno che era stato sindaco. Ma un sindaco avrebbe accettato di candidarsi per le elezioni?
— Conosci qualche ex sindaco, Billy? Nella nostra tribù non ce n’è nessuno.