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Jackson non aveva visto quella stanza. Theresa ci andava solo quando lui non era in casa e aveva chiesto a Jason, il sistema dell’appartamento, di non lasciare entrare nessuno lì dentro a parte lei. Ovviamente era probabile che Jackson sapesse come sovrapporsi a quell’ordine ma, anche se avesse potuto, forse non lo avrebbe fatto. Jackson non avrebbe capito quella stanza. Avrebbe pensato a un problema clinico, come quello che definiva la "angoscia neurochimica" di Theresa. Non avrebbe compreso che quella stanza era necessaria.

Il sistema che Theresa aveva di fronte era in modalità schermo, la sua "superficie" piatta a energia era divisa in due, verticalmente, da una spessa linea nera. Sopra la linea c’era una citazione in severe lettere blu: "Perfino un animale può perdere la strada in un terreno sconosciuto, ma soltanto gli uomini e le donne possono perdere se stessi." Christopher Caan-Agee, 2067. Sotto c’era un paragrafo che Theresa aveva scritto nel libro su Leisha Camden:

Leisha aveva un amico. Si chiamava Tony Indivino. Tony era molto più infuriato di Leisha su moltissime cose. A Tony non sembrava giusto che alcune persone avessero tanti soldi e altre avessero così poco. Leisha non ci aveva mai pensato prima che Tony non la facesse riflettere sulla cosa. Leisha scrisse successivamente che Tony le aveva detto: "E se cammini per la strada in un paese povero come la Spagna e vedi un mendicante? Gli dai un dollaro? E se vedi cento mendicanti, mille mendicanti e non hai tutti i soldi di Leisha Camden? Che fai? Che dovresti fare?" Leisha non conosceva la risposta alle domande di Tony.

Theresa studiò il paragrafo. Disse al suo sistema personale, Thomas: — Metti "importante" prima di "amico". Esso lo fece. La ragazza studiò nuovamente la frase. Quindi guardò la frase precedente: "Perfino un animale può perdere la strada in un terreno sconosciuto, ma soltanto gli uomini e le donne possono perdere se stessi". Disse: — Thomas, dammi la seconda citazione della lista.

Thomas le tirò fuori le parole, leggendole forte con la sua corposa voce maschile: — "Ma l’uomo, l’uomo orgoglioso, investito di piccola e breve autorità, massimamente ignorante di ciò di cui è massimamente sicuro, vitrea la sua essenza, crea al pari di una scimmia furiosa magnifici trucchi al cospetto dei cieli da commuovere gli angeli" William Shakespeare. 1554-1615.

— La citazione successiva.

— "L’infelicità dell’uomo deriva, secondo una mia interpretazione, dalla sua grandezza: è perché in lui c’è l’infinito che. nonostante tutte le sue abilità, non può riuscire a seppellirsi del tutto sotto al finito". Thomas Carlyle. 1795-1881.

Ancora una volta Theresa lesse il proprio paragrafo, con "importante" inserito davanti ad "amico". Quindi riascoltò la frase di Carlyle.

Perché mai era così difficile scrivere un libro? Lei sapeva così chiaramente quello che aveva bisogno di dire su Leisha Camden, lo provava così chiaramente. Riusciva perfino a parlarne, con Jackson. Però quando si sedeva davanti al terminale, le parole che pronunciava erano rigide e fredde e sarebbe stato meglio che non avesse mai nemmeno tentato di spiegare al mondo perché Leisha Camden era importante, perché "importava" una vita spesa per qualcosa di determinante come mantenere Insonni e Dormienti un solo popolo. Anche se Leisha aveva fallito: a dispetto degli sforzi di Leisha, gli Insonni si erano ritirati nel Rifugio. Il paese aveva subito una separazione lunga e amara. Jennifer Sharifi era finita in prigione. Leisha aveva trovato la morte in una palude della Georgia, uccisa da Vivi che disprezzavano gli Insonni più ancora di quanto Theresa disprezzava se stessa.

Leisha, però, aveva provato e si era salvata da quello che era divenuto il resto di loro. No, Theresa doveva scrivere quel libro su Leisha. "Doveva". Ma perché era così difficile trovare parole magnifiche come quelle che le riportava Thomas quando lei lo inviava a cercare qualche citazione?

Theresa si asciugò le lacrime dalle guance e guardò nuovamente le stampe appese alle pareti, "massimamente ignorante… crea al pari di una scimmia furiosa magnifici trucchi al cospetto dei cieli da commuovere gli angeli."

— Prendi un neurofarmaco — le avrebbe detto Jackson. — Te ne posso far fare uno che…

— Il sistema di sicurezza dell’edificio è stato infranto — annunciò con voce forte il sistema di casa dal terminale di Theresa. — Non si tratta di un’esercitazione, signorina Aranow. Ripeto, il sistema di sicurezza dell’edificio è stato infranto e non si tratta di una esercitazione. Cosa vuole che faccia?

Infranto? Come era possibile che venisse infranto il sistema di sicurezza dell’edificio? C’erano scudi a energia-Y, serrature… Cosa doveva fare? Jackson era andato da qualche parte con Cazie. Theresa non sapeva cosa dire al sistema. Doveva essere impenetrabile.

Disse: — Serra tutte le porte!

— Sono sempre serrate, signorina Aranow.

Era evidente. I pensieri di Theresa turbinavano. — Mostrami il punto dell’effrazione!

Le prose, sue e di Carlyle, scomparvero dallo schermo. Esso si attivò in modalità olografica e trasmise un’immagine grandangolare dell’atrio dell’edificio. Persone… Vivi!… stavano avanzando verso l’ascensore che disse: — Mi dispiace… questo ascensore si apre soltanto per i residenti e gli ospiti autorizzati. — Un uomo con un terminale portatile digitò qualcosa, e la porta dell’ascensore si spalancò.

Theresa si alzò, ribaltando la sedia. Le batteva forte il cuore. Erano cinque Vivi, quattro uomini e una donna, persone dalle fronti poco spaziose, menti bitorzoluti, orecchie pelose o colli taurini, vestite con vecchie tute invernali. Erano nel suo edificio. Avevano espressioni determinate e una di loro aveva un’unità mobile. Dove l’aveva presa? Durante le Guerre del Cambiamento? Ma erano finite da molti anni, no? Che cosa "avrebbe dovuto" fare?

— Cosa… cosa dovrei fare, Jones? C’è una procedura di sicurezza standard?

— Esiste una sequenza standard contra le intrusioni, organizzata in stadi progressivi. La devo iniziare? Oppure prima vuole parlare con gli intrusi non autorizzati?

— No! No, io… che cosa vogliono?

— Devo passarle un collegamento audio-video del partone tramite Thomas?

— No… sì. E inizia la sequenza contro le intrusioni!

— Tutti gli stadi, in automatico?

— Sì!

L’olopalco mostrò il corridoio fuori dalla porta dell’appartamento. Tre persone, inclusa la donna, avevano delle armi in pugno. Theresa si sentì serrare la gola e mancare il respiro. "No, non adesso, non adesso…" I Vivi non gridavano. Quello con l’unità mobile parlò in maniera calma ma a voce alta, nel tipico gergo da strada: — …prendere per i nostri bambini, noi, altre siringhe del Cambiamento. È tutto quello che vogliamo, noi. Non faremo del male a nessuno. Vi ripeto, io, che quello che vogliamo sono altre siringhe del Cambiamento, sappiamo che lei le ha, dottor Aranow, lei è un medico, lei…

— Andate via! — gridò Theresa. Le parole le uscirono strozzate, incapaci di farsi strada con vigore attraverso l’attacco di panico. Tentò di nuovo: — Andate via! Qui non ci sono siringhe del Cambiamento! Mio fratello non le tiene a casa! — Non era vero. C’erano sedici siringhe del Cambiamento nella cassetta di sicurezza.

— Cosa? Lei è il dottor Aranow, lei? Apra la porta!

— No — piagnucolò Theresa. Non riusciva a respirare.

— Allora entreremo, noi!

La porta d’ingresso si aprì. La procedura di sicurezza… perché Jones non reagiva? Cosa avevano avuto il tempo di fare a Jones quelle persone, e come sapevano come agire? Theresa si strinse le braccia attorno al corpo e prese a ondeggiare avanti e indietro, cullandosi. Jones disse: — Siete intrusi non autorizzati. Se non uscirete immediatamente, questa sistema attiverà le sue difese biologiche.