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— Ma certo che funzionerà — rispose Strukov. Sorrise mostrando una dentatura perfetta. — Dubita forse del meccanismo di diffusione? Quella è una responsabilità che non riguarda me, ma i vostri tecnici peruviani. Forse dovreste sottoporre i dubbi su quella tecnologia alla vostra brillantissima nipote, Miranda Sharifi.

— Questo è quanto, dottor Strukov — concluse Jennifer.

— A bientôt, madame.

— Non mi fido di lui — commentò Will quando la comunicazione si interruppe.

— Non c’è alcun motivo per non farlo — rispose calma Jennifer. Avrebbe dovuto riconsiderare la posizione di Will Sandaleros come socio e come marito. Se non riusciva a trattenere il suo disprezzo e la sua gelosia…

— Non vuole ancora consegnare un campione del virus ai Laboratori Sharifi per un’analisi. I nostri esperti genetici non riescono a produrre alcun modello ipotetico congruente. La biochimica del prodotto e così maledettamente indiretta…

— Abbiamo chiesto noi che avesse effetti indiretti — commentò Jennifer. Parlò allo schermo. — Modalità notiziari. Canale 164. — Era una delle stazioni di Muli più affidabili e trasmetteva da New York.

— Io continuo a non fidarmi di lui — ripeté Will.

— Cinquanta minuti — annunciò il terminale nell’angolo.

— Scontri fra i Vivi dell’Iowa — iniziò il giornalista. — La polizia ha assicurato tutti i canali che non c’è pericolo per l’enclave di Peoria o per le agri-aree protette dell’Illinois meridionale. Le robocamere che controllano gli scontri mostrano il coinvolgimento di vari accampamenti dei Vivi, forse anche alleati. La causa, come in ogni parte nel paese, sembra essere la carenza di siringhe del Cambiamento negli sfortunati accampamenti dei Vivi…

Jennifer si concentrò sulle immagini, trasmesse senza tagli se si eccettuava la selezione a rotazione rapida fra diverse telecamere. Un attacco durante il giorno da parte di trenta o quaranta Vivi in uno dei loro squallidi piccoli "accampamenti". I Vivi residenti erano seduti nudi sotto il telo di plastica trasparente del loro terreno di alimentazione. Perché non si erano trasferiti a sud per l’inverno, come tanti altri? Non importava. Il secondo gruppo di Vivi, vestiti di vecchi abiti sintetici un tempo forniti dal governo e di bizzarri assortimenti di stoffe consumabili tessute a mano, arrivarono di corsa e aprirono il fuoco. La gente prese a gridare, il sangue zampillò in schizzi rossi contro il basso telo di plastica. Un bambino strillò prima di venire ammazzato.

Jennifer bloccò l’immagine e la esaminò. Gli attaccanti erano armati con AL-72, armi d’assalto militari. Ciò significava che avevano alleati Muli oppure che avevano trafugato le armi da arsenali federali o statali, più probabilmente da quelli statali. I loro pirati informatici diventavano sempre più arditi e, mentre acquisivano più conoscenze e più armi, divenivano potenzialmente più pericolosi non solo per i Muli ma anche per le finanziarie del Rifugio con sede negli Stati Uniti e, in fondo, per lo stesso Rifugio.

— …un altro gruppo di Medici per Aiuti Umanitari sono già partiti per la zona delle tre contee da…

— Quaranta minuti — scandì il terminale nell’angolo.

Jennifer cambiava i canali dei notiziari con regolarità da metronomo, due minuti per uno. Ovviamente, determinati programmi-scandaglio le presentavano ogni ora dei riassunti. Tuttavia era importante tenersi aggiornati personalmente per cogliere quelle sfumature di toni che i riassunti non potevano evidenziare.

Un’incursione di Vivi nell’Enclave di Miami: trenta siringhe del Cambiamento rubate, cinquantadue persone morte. Altre immagini di bambini nonCambiati in Texas che morivano per un virus o una tossina sconosciuti. Il Presidente Garrison dichiarava lo stato di emergenza che le enclavi, che si governavano praticamente da sole, avrebbero ignorato. Nuove trasmissioni verso Selene che scongiuravano Miranda di inviare altre siringhe del Cambiamento. Un nuovo bizzarro culto religioso in Virginia, particolare in quanto formato da Muli e non da Vivi: credevano che Gesù Cristo preparasse la Terra per il ritorno di angeli dalla Nebulosa di Orione.

Jennifer guardò tutto con compostezza, senza permettere alle proprie emozioni di trapelare. Cosa faceva Miranda? Miranda aveva dato al nemico il Cambiamento perché lo stava ritirando?

Le persone incostanti erano pericolose. Non si poteva prevedere come bloccare le loro azioni.

— Trenta minuti — fece il terminale nell’angolo.

— Jennifer, è il momento della seconda penetrazione — disse Will. La sua voce era tesa e squillante. Jennifer spense il notiziario.

Quella volta il bersaglio era un’enclave meno ricca, all’esterno della cupola principale di St. Paul in Minnesota. L’enclave ospitava soprattutto tecnici che si occupavano del funzionamento e della programmazione dei macchinari della città. I tecnici, abili e modificati geneticamente, facevano parte dell’economia dei Muli, anche se non prendevano mai decisioni. La telecamera del mezzo telecomandato mostrò file di piccole case graziose poste sotto una cupola a energia, prati e fiori modificati geneticamente, un campo giochi, una chiesa e un centro comunale. Lo scudo a energia-Y non consentiva l’ingresso agli uccelli. Ai tecnici gli uccelli non interessavano.

Nonostante tutto, il secondo mezzo telecomandato volò attraverso lo scudo con la stessa facilità con cui il primo era volato all’interno dell’opulenta enclave di pensionati presso il Pacifico. Senza provocare rumore, il mezzo si dissolse e la foschia virale si abbassò senza rumore fluttuando sulle case e sul campo giochi.

I tecnici lavoravano per guadagnarsi da vivere. Non potevano essere trasformati in persone terrorizzate come i Vivi, altrimenti si sarebbero rifiutati di uscire dalla loro piccola enclave e non si sarebbero presentati al lavoro. Strukov tuttavia, imparando dai sedici beta-test effettuati sui Vivi, aveva raffinato il proprio prodotto: quella versione era più blanda.

Altrettanto difficile, però, da identificare con un’analisi biochimica. Non c’erano riusciti nemmeno i Laboratori Sharifi. Il virus innescava la produzione e la diffusione di un’ammina biogenica che si trovava allo stato naturale nel cervello e, a sua volta, provocava la produzione e la diffusione di un’altra che agiva su diversi recettori e causava ulteriori reazioni elettrochimiche: si trattava di una lunga e complessa catena di eventi cerebrali. Il risultato finale sarebbe stato che i tecnici, senza rendersene conto, avrebbero preferito semplicemente le cose familiari: routine che conoscevano già, facce che vedevano ogni giorno, compiti abituali, il vecchio amico, la linea di pensiero conosciuta, l’attitudine convenzionale, il politico del momento. Sarebbe sembrato loro sconvolgente iniziare qualcosa di nuovo, imparare o cambiare.

A quel punto Jennifer Sharifi e il suo popolo sarebbero stati al sicuro. "Meglio il diavolo che conosci che quello che ti è ignoto."

Sicuri. Era davvero possibile? A volte, nella prigione federale di Allendale, lei aveva disperato di potersi sentire di nuovo al sicuro, o di riuscire a rendere sicuro il suo popolo. I suoi sforzi precedenti di salvaguardare gli Insonni erano stati grezzi e ingenui. La creazione del Rifugio, staccato dalla Terra ma vulnerabile, come tutte le stazioni orbitanti. L’acquisizione del potere finanziario, necessario ma non sufficiente per essere protetti. Alla fine il tentativo di secessione da un governo corrotto, con un atto di terrorismo che aveva attirato su di sé un’attenzione esasperata, condannato a fallire.

Quella volta sarebbe stato diverso. Nessuna minaccia di guerra batteriologica. Nessuna rivendicazione di libertà. Nessuna trasmissione al mondo intero per cercare di far capire al nemico ciò che era incapace di capire. No. Quella volta, azioni subdole e stasi. Avrebbe congelato il mondo con un’inibizione biologica, ma in modo così raffinato che il mondo non se ne sarebbe nemmeno accorto. Will aveva ragione: non avrebbero mai saputo cosa li aveva colpiti.