— Una settimana: ascolta, Vicki, non posso venire con te, devo andare alla Kelvin-Castner.
La notizia la distrasse per un momento: la fredda determinazione sul suo volto si attenuò e i suoi occhi scintillarono. Soltanto per un momento.
Jackson terminò la frase: — Ma ti posso procurare un’arma. Una Larsen-Colt laser che…
— Non hai armi paragonabili a quelle che mi posso procurare io — rispose Vicki con la stessa efficiente freddezza e lasciò Jackson a bocca spalancata, uscendo dallo studio stipato di stampe che lui non aveva ancora letto.
Interludio
DATA MESSAGGIO: 13 maggio 2121
A: Base Selene, Luna
VIA: Stazione Terrestre Enclave Dallas, Satellite GEO C-1867 (U.S.), Satellite E-643 (Brasile)
TIPO MESSAGGIO: Codificato
CLASSE MESSAGGIO: Classe C, Trasmissione Privata a Pagamento
GRUPPO DI ORIGINE: Gregory Ross Elmsworth
MESSAGGIO:
Signora Sharifi,
lei sa indubbiamente chi sono io, non insulterei mai la sua intelligenza suggerendo il contrario. Il popolo degli Stati Uniti ha scelto di rifiutare la mia candidatura alla presidenza, ma questo non significa che io non sia ancora pronto a servire questo nostro grande paese in ogni modo possibile. Per questo sono disposto a offrirle un miliardo di dollari, un terzo del mio capitale privato, in cambio di una completa ricetta scientifica delle sue siringhe del Cambiamento, sufficiente per la loro duplicazione commerciale. Renderò queste informazioni, senza alcun costo, disponibili a tutte le case farmaceutiche degli Stati Uniti. Anche se il suo capitale è sicuramente più imponente, non riesco a credere che lei resterà indifferente davanti alla mia proposta.
Indirizzi e codici per contattare i miei legali sono allegati.
Lasci che la storia si ricordi di tutte due con orgoglio.
Distinti saluti
Gregory Ross Elmsworth
Elmsworth Enterprises International, Inc.
CONFERMA RICEZIONE: Nessuna
TERZA PARTE
Maggio 2121
È impossibile, per una creatura come l’uomo, restare completamente indifferente riguardo al benessere o al malessere dei suoi simili e non essere pronta, per proprio conto, a stabilire, nel caso in cui non abbia particolari impedimenti, che ciò che promuove la loro felicità è bene e ciò che porta alla loro afflizione è male.
19
Lizzie si ritirò ulteriormente all’ombra dell’edificio. La tribù si trovava appena dietro l’angolo. No, non si trattava di una "tribù": una tribù era caratterizzata da regole, ordine, bontà. Quella era solo un… un… non sapeva cosa.
"La feccia della Terra, quelli" sentì dentro la mente ed era la voce di sua madre. A chi si era riferita Annie? Non c’era nessuno come quelle persone: non c’era nessuno del genere a East Oleanta o nella Contea di Willoughby. Lizzie non riusciva a ricordare chi Annie avesse definito feccia. Non riusciva a ricordare niente. Aveva troppa paura.
— È il mio turno — disse la voce di un uomo. — Scendi da lei, tu!
— Trattieni i cavalli, sto finendo… Tutta tua.
Una terza voce rise. — Non hai lasciato molto, eh, Ed? Spero che a Cal non piacciano vivaci, a lui.
— Cazzo, ma non respira nemmeno!
— Sì invece. Salta su, Cal.
— Cristo!
— Se arrivi per ultimo ti prendi quello che resta.
Lizzie toccò la propria cintura con il rassicurante rigonfiamento che attivava lo scudo personale. Lo scudo era acceso. Riusciva a vedere attorno alle mani un debole scintillio. Gli uomini là fuori non avrebbero potuto farle del male, anche se l’avessero presa. Il massimo che avrebbero potuto fare sarebbe stato sbatacchiare in giro un po’ lo scudo, con lei dentro come una salsiccia. Lizzie ricordava le salsicce. Annie le faceva sempre. Salsicce. Ma che diavolo aveva in mente per pensare alle salsicce? La ragazza là fuori veniva… e Lizzie non poteva fare assolutamente nulla per aiutarla. Non poteva nemmeno aiutare se stessa, nascondendosi all’interno dell’edificio dietro al quale si era accucciata. Il fabbricato, come tutti gli altri nella rimessa abbandonata della ferrovia a gravità, era protetto da uno scudo a energia-Y. Lei premette il proprio scudo contro quello dell’edificio.
L’altra ragazza gridò.
Lizzie chiuse gli occhi ma riusciva ancora a vedere la ragazza dietro le palpebre. Riusciva a vedere tutto: la ragazza legata nuda a terra, i quattro uomini, il resto della tribù a pochi passi di distanza. Altre donne che ignoravano ciò che accadeva perché la ragazza era stata rapita da un’altra tribù e non era una dei loro. E i bambini che guardavano i quattro uomini, incuriositi…
Come potevano? Come potevano?
— Ne hai avuto abbastanza — disse uno degli uomini. — Vieni via, dobbiamo muoverci, noi.
— Dagli un minuto, Ed. I vecchi hanno bisogno di tempo, loro.
Un latrato di risate.
E se uno dei bambini curiosi avesse girato attorno all’edificio e avesse visto Lizzie? Lei avrebbe potuto afferrarlo e metterlo fuori combattimento prima che avvertisse gli altri.
No, non ci sarebbe riuscita. Un bambinetto, come sarebbe stato Dirk tra qualche anno. Non ci sarebbe riuscita. Fino a che punto era poi impenetrabile uno scudo personale? Ormai indossava quello di Vicki da due settimane e non lo sapeva con esattezza. Teneva fuori gli insetti, i procioni, la pioggia e i rovi. Erano le uniche cose con cui lo aveva testato.
— Vieni, Cal! — gridò uno degli uomini. — Ce ne andiamo, noi!
Lentamente, la tribù si allontanò alla spicciolata dall’edificio di Lizzie. Diciassette, venti, venticinque. Indossavano tute lacere e portavano tele cerate e caraffe d’acqua. Niente coni a energia Y, nessun terminale. Quattro sudici bambini Cambiati, ma nessun neonato. Quando furono tutti fuori vista, Lizzie si avventurò oltre l’angolo dell’edificio.
La ragazza era morta. Il sangue colava a terra dalla gola tagliata. Aveva gli occhi sbarrati, il volto contorto in un’espressione terrorizzata e nello stesso tempo implorante. Sembrava della stessa età di Lizzie ma più minuta, coi capelli più chiari. Su un lobo portava un orecchino di latta a forma di cuore.
"Non posso seppellirla" pensò Lizzie. Il terreno era duro: non pioveva da una settimana. Lizzie non aveva alcun attrezzo con cui scavare, e se fosse rimasta ancora a lungo, avrebbe perduto per sempre il coraggio di attraversare il ponte. Oh, Dio, e se quelle persone avessero passato anche loro il ponte? Se l’avessero sorpresa lì?
No. Non avrebbe permesso che accadesse. Non era indifesa come quella povera ragazza. Inoltre, anche se Lizzie avesse potuto, non sarebbe stata comunque una buona idea seppellirla: la tribù della ragazza poteva venirla a cercare e sarebbe stato meglio se avesse saputo quello che le era successo invece di domandarsi in eterno se fosse ancora viva. Sarebbe stato intollerabile. Se fosse stato Dirk…
Allontanò da sé quel terribile pensiero, si inginocchiò sul terreno insanguinato e slegò le mani e i piedi della ragazza dai grezzi paletti in legno. Estrasse i paletti dal suolo; alla tribù della ragazza poteva almeno risparmiare quello. Felice perché lo scudo la proteggeva dal contatto col sangue della giovane che scorreva, Lizzie sollevò il corpo e barcollò fino all’ombra dell’edificio. Fece rotolare il cadavere contro la cupola a energia-Y e ne coprì il busto con una camicia presa dallo zaino, legandola attorno alla vita della ragazza per evitare che venisse portata via dal vento.
Si incamminò quindi verso il ponte, prima che fosse troppo buio e lei troppo spaventata.
Sapeva perfettamente dove si trovava. Anche se non osava attivare il terminale per aprire alcun tipo di collegamento rintracciabile, poteva utilizzarlo per accedere alle informazioni della biblioteca di cristallo, che conteneva atlanti dettagliati. Quella era la rimessa della Ferrovia a Gravità Senatore Thomas James Corbett, nel New Jersey. Ovviamente, la ferrovia a gravità aveva smesso di funzionare durante le Guerre del Cambiamento. Gli edifici protetti, tuttavia, erano ancora lì, probabilmente con i treni dentro, e non c’era nulla che potesse distruggere la linea a levitazione magnetica. Scintillanti binari gemelli di un materiale che Lizzie non era in grado di identificare arrivavano fino a lì dalla Contea di Willoughby e percorrevano il ponte che superava il fiume Hudson per giungere a Manhattan. Dovevano passare, secondo le cartine, a nord di Central Park per giungere diritta a una stazione di terra della Enclave di Manhattan Est.