22
Jackson era seduto nell’atrio della Kelvin-Castner su una panca di marmo bianco, circondato da colonne di marmo bianco, da una vasca decorativa riempita di acqua lattiginosa e dal suo avvocato. La superficie dell’acqua bianca veniva infranta occasionalmente da velocissimi pesci argentati, modificati geneticamente e scintillanti. Le colonne bianche erano delicatamente venate d’argento. L’ultima volta che Jackson si era seduto lì, l’ingresso era stato tutto un rifiorire di doppie eliche. Qualcuno lo aveva riprogrammato.
L’avvocato di Jackson, che indossava un severo cappotto nero abbottonato fino al mento, costava alla TenTech una tariffa tripla per il servizio "urgente, esclusivo e prioritario". Jackson lo aveva scelto da uno dei migliori studi legali di Manhattan un’ora prima, provocando il ritardo di altri casi. Per quella circostanza in particolare, Jackson non voleva un avvocato della TenTech che poteva essere andato a letto con Cazie.
— Non possono tenerci qui in attesa all’infinito, no? — chiese.
— No — rispose Evan Matthew Winterton della Cisnero, Linville, Winterton e Adkins. Era modificato geneticamente secondo un modello di bellezza tipico del Diciottesimo secolo: lungo volto ossuto e aristocratico, occhi taglienti e profondi, delicate dita lunghe e dalla forza elastica. Winterton armeggiava su un terminale a mano in modalità di scrittura. — Contrattualmente, lei ha un accesso fisico garantito allo stabilimento così come ai dati. Non, tuttavia, alla persona di Alex Castner. Lui non è costretto a riceverla.
— Ma Thurmond Rogers sì.
— Sì. Anche se la dicitura nella sezione cinque del quarto paragrafo risulta ambigua su qualche dettaglio… Perché non si è rivolto a me fin dal principio per la stesura?
— Non sapevo che avrei avuto bisogno di lei o di qualcuno del suo rango. Avevo fiducia che la Kelvin-Castner avrebbe fatto ciò che aveva promesso.
L’avvocato si limitò a fissarlo.
— D’accordo, sono stato uno sciocco — ammise Jackson, sperando che l’edificio stesse registrando. Che Cazie e Rogers sapessero pure che lui lo sapeva. — Non mi farò ingannare di nuovo. Ecco il motivo per cui ho chiamato un esperto in sistemi così come ho assunto lei.
— Può anche avere un esperto di sistemi — disse Winterton con la pazienza di chi ha già esposto un concetto svariate volte. — Un esperto di sistemi che scriva programmi di segnalazione, di organizzazione dati e algoritmi riassuntivi. Quello che non può avere è un esperto di sistemi che trafughi documenti privati dell’industria, a meno che lei non abbia prove sufficienti per una causa per violazione di contratto da parte della Kelvin-Castner. Le ho già spiegato, Jackson, che lei non possiede tali prove.
No. Tutto quello che aveva era la capacità di leggere gli occhi di Cazie. Anni di osservazione gli avevano conferito la sensibilità di una scansione cerebrale. Tuttavia non era il genere di cose che portava a una citazione in giudizio. Conduceva soltanto alla verità.
— Tuttavia — proseguì Winterton, nello stile pedante che Jackson sospettava mascherasse l’istinto di uno squalo assassino — se il suo esame professionale dei dati offerti, più quello dell’esperto di sistemi, mostrasse un motivo sufficiente per sospettare che la Kelvin-Castner non si stia adeguando alle promesse contrattuali di divulgazione, allora è certamente possibile un subpoena duces tecum.
Quindi anche Winterton si aspettava che l’edificio stesse registrando. Stava ammonendo Castner.
La parete si illuminò e apparve un ologramma di Thurmond Rogers che sorrideva calorosamente. — Jackson! Sono contento che tu abbia fatto un salto qui per vedere di persona i nostri progressi!
— No, non penso che lo sarai — replicò Jackson. — Questo è il mio avvocato, Evan Winterton. È in arrivo anche un esperto di sistemi da New York con due consulenti medici. Esamineremo con estrema attenzione i tuoi dati, Thurmond, per essere sicuri che stiate soddisfacendo gli impegni contrattuali.
Il sorriso di Rogers non tentennò. — Certamente, Jackson. Procedura standard quando c’è tanto in gioco. Sei benvenuto.
— Allora facci entrare.
— Be’, Jackson, questa è una struttura a protezione biologica quattro. L’impianto di aerazione è sigillato, lo sai, e abbiamo procedure di decontaminazione da installazione degli Stati Uniti di Classe A. Nessun ricercatore ha lasciato l’edificio dall’inizio del progetto. Una volta dentro, sei dentro. Alex Castner però ha autorizzato disponibilità completa di terminali per te nella zona non sigillata della Kelvin-Castner. Le stanze sono abbastanza confortevoli. Quindi, se vorrai seguire il mio ologramma…
— No — rispose Jackson. — La mia squadra utilizzerà le strutture confortevoli, ma io verrò dentro. Ai laboratori.
Il volto di Thurmond assunse un’espressione grave. — Jackson, non è consigliabile. In particolar modo con tua sorella così malata e suscettibile di infettarsi. Non è Cambiata, no? Me lo ha detto Cazie. Anche se il neurofarmaco non è trasmissibile nella sua forma attuale, non esiste garanzia che una versione non possa mutare o che non ne venga deliberatamente creata una trasmissibile per contatto diretto.
— Io vengo dentro — disse Jackson. — C’è sul contratto.
— Allora non posso fermarti — commentò Rogers e, dalla mancanza di esitazione, Jackson comprese che l’ipotesi era stata presa in considerazione ancora prima del suo arrivo. "Se insiste, a livello legale lo dobbiamo ammettere", aveva stabilito qualcuno, Castner oppure il consiglio della K-C o il software di probabilità giuridiche. — Ma ovviamente dovrai passare per le procedure di decontaminazione e restare in quarantena prima di uscire. Se seguirete l’ologramma, vi condurrò al corridoio appropriato per…
L’ologramma si immobilizzò.
Nello stesso istante, la linea di Winterton trillò. — Chiamata Codice Uno, Signor Winterton. Ripeto chiamata Codice Uno…
Winterton disse: — Proceda. Via cavo, per favore. — Soltanto in quel momento Jackson notò il sottile filo isolato che correva discretamente dal colletto del cappotto di Winterton fino al suo orecchio sinistro. Le chiamate di Codice Uno del suo studio legale giungevano su un canale fortemente criptato. Una volta che il telecomando che aveva in tasca li aveva decodificati, però, i dati erano passibili di intercettazione ambientale. A meno che arrivassero al suo cervello non via radio ma tramite cavi schermati vecchio stile. A volte, rifletté freddamente Jackson, i metodi all’antica erano i migliori. Come esaminare gli esperimenti della K-C visivamente e di persona.
Il volto allungato e aristocratico di Evan Winterton tremò all’improvviso. Gli occhi incavati si spalancarono, quindi si chiusero. Jackson si rese conto di assistere a una reazione emotiva estrema di quell’uomo. L’ologramma bloccato di Thurmond Rogers scomparve repentinamente.
— Che c’è? — chiese Jackson. — Cos’è successo?
Winterton si prese un momento di tempo per rispondere. La sua voce sembrò gracchiare. — Qualcuno ha fatto saltare in aria il Rifugiò.
— Il Rifugio?
— Esplosione nucleare. Dall’esterno, la traiettoria del missile aveva origine in Africa. Il presidente ha dichiarato uno stato di allerta nazionale. — Winterton si alzò, fece un passo avanti, senza alcuno scopo, e cominciò a digitare freneticamente sul telecomando, continuando a restare in ascolto dell’impianto auricolare. Jackson cercò di assimilare la notizia. Il Rifugio sparito. Così come La Solana. Tutti gli Insonni, o quasi. Ma lo sapevano soltanto lui, Vicki e Theresa. Il resto del mondo pensava che Miranda Sharifi fosse al sicuro nella base di Selene.
— Chi…?
— Non importa — commentò Winterton, e Jackson comprese che non gli importava sul serio. La Cisnero, Linville, Winterton e Adkins aveva molti clienti che trattavano direttamente o indirettamente con il Rifugio. Il groviglio di imprese di Jennifer Sharifi, gli investitori, le compagnie fiduciarie e le attività di data-atoll avevano bisogno di una legione di avvocati, sia Insonni sia, come paravento, Dormienti. Ogni istituzione finanziaria del mondo avrebbe reagito al massacro del Rifugio. Sarebbero occorsi decenni per chiarire tutte le implicazioni legali.