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Ma il legame mentale tra me, Callina e Regis era più forte del potere di Sharra; il mio collegamento con Sharra si spezzò, e io mi liberai di essa. Mi avvicinai a Callina e formammo di nuovo la triade pura, quella che avevo spezzato quando ero corso verso Dyan: la mano di Callina come isolante tra quella di Regis, che teneva la spada, e la mia, e la sua mente come protezione reciproca. Se Regis e io fossimo entrati in contatto mentale diretto, o se ci fossimo toccati fisicamente, il potere della Spada ci avrebbe inceneriti.

La nebbia nera si raccolse su se stessa per un nuovo attacco, e indugiò sulle forme dei due uomini stesi a terra e su Thyra.

E Kadarin si alzò!

Era morto. Eppure, con i movimenti scattanti di una marionetta comandata dai fili, si alzò in piedi. Spinte dalla nebbia scura, tre mani si strinsero sull'impugnatura della spada di Sharra. La nebbia si illuminò e nel suo interno comparve una faccia. La faccia che avevo visto la notte della Festa, quando i Comyn erano stati colpiti dal terrore e Linnell era morta.

Ma adesso sapevo chi fosse.

Molto prima di Ashara, un'altra Guardiana — una Hastur, con la sua Dote nel corpo e nel cervello: la matrice vivente — aveva usato i suoi poteri per costituire una matrice che duplicasse il potere della Spada di Aldones. Ma due matrici identiche non possono esistere nello stesso universo, e Sharra, Guardiana degli Hastur, era finita all'esterno del nostro mondo.

Però, la matrice — non la matrice vivente del suo cervello, ma quella della spada di Sharra — era rimasta nel nostro mondo e le permetteva di entrare in contatto con esso, quando veniva evocata da telepatici dotati degli opportuni talismani. Benché nell'altro universo avesse cambiato la sua natura, possedeva ancora i suoi poteri, e venne chiamata dea, o demonio.

Ma Sharra era stata incatenata dal Figlio di Hastur, diceva la leggenda che Ashara mi aveva ricordato. E adesso un altro Figlio di Hastur, rafforzato dall'unione di tre menti dei Comyn, impugnava la matrice di Aldones e la ricacciava indietro.

Sotto un potere così forte, lo spazio si lacerò e si contorse. Per prima, Kathie venne riportata nel punto da cui l'avevamo prelevata, e, almeno per quanto riguardava lei, l'equilibrio venne ristabilito.

Adesso, il fuoco del potere di Sharra era tenuto aperto soltanto da Thyra e da Kadarin. E Sharra continuava a chiamarmi a sé! Io, che per tanto tempo ero stato in fase con Sharra, tremavo e venivo attirato verso la mostruosa entità che, anni prima, avevo contribuito a evocare. Mi afferrai disperatamente a Callina per non essere trascinato via.

Ma Callina non riusciva a resistere. Sentii che la forza di Aldones si affievoliva, e nel cuore della nuvola nera il volto di Sharra divenne più grande e luminoso.

Non sentivo più la presenza di Gallina!

Al posto suo, la presenza glaciale di Ashara, il suo vuoto punteggiato di stelle. La triade di Aldones si dissolveva, e io stavo per lanciarmi tra le fauci di Sharra…

Poi, dopo un istante impercettibile, sentii uno schianto secco, come se si fosse spaccato un cristallo, e Callina ritornò accanto a me. La sua forza mi legò nuovamente a Regis e non vacillò più. La nebbia luminosa ci circondò e le nostre tre menti divennero un contenitore, la Coppa in cui si riversò il Potere del Dio.

Regis parve aumentare di statura, e la luce azzurra della Spada lo avvolse come un mantello.

E, avvolto nel suo mantello di luce vivente, Aldones scese in lui!

Come una scintilla incandescente, vidi la matrice di Sharra brillare attraverso il metallo della spada. E la sua luce puntò contro la testa di Regis-Aldones, che brillava come un diadema.

Un tempo, credo, Kadarin sarebbe riuscito a evocare l'intero potere di Sharra e a vincere. Facendo appello a tutto il suo essere: volontà, nervi, corpo e cervello. A quel punto, non si poteva più distinguere quale fosse l'uomo e quale la matrice.

Ma Kadarin era umano, e in quel momento decisivo, quando ormai non provava più odio per me, la sua volontà si rivolse contro di lui, e gli fece cercare la propria distruzione. Questo rese vulnerabile Sharra.

Due matrici identiche non possono esistere nello stesso universo. Ma, se sono controllate da due cervelli diversi, la leggera differenza che si instaura tra loro permette che coesistano per qualche tempo, a spese di una distorsione che isola dallo spazio-tempo normale le matrici e lo spazio circostante. Capii che Sharra stava per perdere perché sentii di nuovo la forte attrazione a ricongiungermi con Kadarin e con Thyra, come quando eravamo felici insieme, ai bei vecchi tempi. Per catturarmi, Sharra faceva appello alla forza e al coraggio di Kadarin, alla bellezza e alla generosità di Thyra, com'erano prima che lei stessa le soffocasse.

Ma, dopo un momento in cui resistetti con tutte le mie forze, la faccia di Sharra si ridusse a uno spettro. Kadarin e Thyra si abbracciarono; per un momento vidi che rimanevano uniti, mentre la nebbia spariva. Poi anche il volto di Sharra scomparve per ritornare nell'inferno da cui era uscito, e anche le figure di Thyra e di Kadarin sparirono bruscamente, per finire… dove?

Aldones, Signore della Luce che Canta! Hai avuto un po' di pietà anche per loro?

Ma anche la luce di Aldones era sparita. Io, Lew Alton, ero inginocchiato sulle pietre ancora umide per la pioggia notturna, nel cortile del Castello, e a est si levava il chiarore dell'alba. Abbracciavo Callina e guardavo un giovane che, ancora tremante per lo sforzo, impugnava una spada da cui, ormai, era sparita ogni luce.

Non c'era segno di Kadarin e di Thyra, e nemmeno di Kathie. Dyan era morto, e il suo corpo carbonizzato era steso sulle lastre di pietra del cortile, che, attorno a lui, erano tutte bruciacchiate. Accanto a lui c'erano i frammenti delle spada di Sharra: semplici pezzi di metallo. Nell'impugnatura non c'era alcuna matrice, il metallo era annerito dal fuoco e le gemme erano sparse sulla pietra. Quando i primi raggi del sole le illuminarono, parvero fremere come se fossero vive.

Poi, in pochi istanti, si trasformarono in vapore, come gocce di rugiada. La spada di Sharra era spezzata e anche il potere di Sharra era stato spezzato, sul nostro mondo.

Regis continuava a fissare la Spada di Aldones. Era pallido e tremava come se avesse i brividi. Poi, lentamente, la infilò nel fodero. Da lui pareva irradiarsi una grande pace, che ci avvolse tutti. Nell'ultimo scontro, la matrice di Sharra aveva trasformato Kadarin — che non era né un debole né un malvagio — in un amico. E la Spada di Aldones, quando il Dio era entrato in lui, aveva trasformato Regis in… che cosa?

«Regis», gli domandai, con le labbra rigide. «Che cosa sei?»

«Un Hastur», rispose con grande serietà. E la leggenda diceva che Sharra era stata incatenata dal figlio di Hastur, che era figlio di Aldones, che era figlio della Luce.

Si allontanò da noi per entrare nel castello. In quel momento aveva l'espressione di un dio… ma anche di qualcosa di meno… e di più. Una suprema soddisfazione, e una terribile solitudine. Poi anche quella svanì, e tornò a essere un giovane, condannato a ricordare per sempre l'istante in cui era stato un dio, e a non poterne mai più avere un altro uguale.

Il sole gli illuminò i capelli, che adesso erano bianchi come la neve, prima che sparisse dietro una porta.

Vidi Diana uscire dalla Torre e venire verso di me. Camminava lentamente, come in un sogno. Arriva adesso, pensai. Quando tutto è finito… Ma non pensai più a Diana, perché Callina si era alzata.

E io, per la prima volta, la potevo abbracciare senza paura.

Ma ogni desiderio sparì bruscamente da me, perché vidi gli occhi gelidi di Ashara.